Gli eretici d'Italia, vol. II - 10

Total number of words is 4572
Total number of unique words is 1829
34.7 of words are in the 2000 most common words
49.5 of words are in the 5000 most common words
57.4 of words are in the 8000 most common words
Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
tenne corte splendida; introdusse a Ferrara l'arte di tessere gli arazzi
ad uso di Fiandra, fabbricò il palazzo Coparo e la delizia della
Montagnola; cassò la franchigia dei duelli che durava ne' suoi Stati;
raccolse un museo mumismatico; ma era a pezza lontano dall'abilità
politica e militare, come dalla scienza di suo padre. Sopratutto
repugnavagli il carattere imperioso della moglie e gl'irreligiosi
comporti; e sulle prime osò tenerle fronte, e voler che fossero mandati
via Marot, Soubise e il resto della contumace colonia francese. Marot
ritirossi a Venezia, in una casa presso Lido, a poetare, finchè ottenne
di tornare in Francia, patto che si mostrasse buon cattolico: e nol
facendo, dovette ritirarsi a Ginevra, dove per iscostumatezza ebbe
condanna di morte, commutatagli nella bastonatura per intercessione di
Calvino. Allora ricoverò in Piemonte, ove morì il 1544.
Calvino partì da Ferrara travestito, e avviatosi alle Alpi, giunse ad
Aosta[81], poi a Ginevra, che dovea diventare la sua Roma. I lodatori di
esso deplorano abbia dovuto abbandonare l'Italia, dove avrebbe potuto
acquistare il gusto delle arti e il sentimento del bello di cui fu
sempre sprovvisto. Certo egli non fa alcun cenno di impressioni
estetiche avute in questo viaggio: e il suo soggiorno in Italia fu tanto
breve, da non avervi lasciato traccie o scolari.
Nel 1545 Paolo III diede ordine ai magistrati di Ferrara d'indagare
varie persone sospette di colà: e fu allora che Olimpia Morata sposò
Andrea Gunther, medico tedesco, e con esso fuggì in Germania.
Sant'Ignazio deputò a Ferrara il gesuita ginevrino Claudio Jay (1547)
affinchè, mezzo francese, migliore accesso avesse alla Renata: ma in due
anni, a pena potè ottenerne un'udienza. V'andò Francesco Borgia, il
famoso santo, amico e compagno di Carlo V, lontano parente della casa
estense in grazia della Lucrezia Borgia, e persuase il duca a porre
nella sua città un collegio di Gesuiti. A questo diè molta mano Maria
Frassoni, che con proprj denari fabbricò la casa, dove entrarono i padri
Pascasio Broet e Giovanni Pelletario, e apersero scuole che divennero
popolari.
I papi continuarono a tenere l'occhio sospettoso su quei semenzajo
d'eresia, e Giulio III si prefisse d'estirparla coll'ajuto d'Enrico II
di Francia, nipote della Renata. Questi vi mandò il dottore Oriz suo
penitenziere e inquisitore in Francia: e Le Laboreur, nelle aggiunte al
Castelnau, ci ha conservate le istruzioni dategli. Dovea mostrare
l'immenso disgusto del re nel vederla precipitata nel labirinto di
sciagurate opinioni, dalle quali se la sapesse ravveduta, n'avrebbe
tanta allegrezza, quanta se la vedesse resuscitata da morte. Ove le
rimostranze non bastassero, doveva obbligarla ad assistere con tutta la
casa sua a sermoni di controversia; quando non ne profittasse, intimarle
essere volontà del re che il duca la facesse riporre in luogo appartato,
ove non potesse corrompere altri, staccata sin dalla famiglia, mentre si
sottoporrebbero a processo e condanna quelli che fossero sospetti di
false dottrine.
Così fu fatto, e il marito per alcun tempo tenne la Renata e
ventiquattro de' suoi chiusi nel castello di Consandolo, distante un 30
chilometri da Ferrara: ma quivi e alla vicina Argenta essi diffusero le
loro dottrine. Il duca alternava rigori e perdoni senza frutto, or
mettendola nel palazzo di San Francesco, or nelle stanze della reggia
che son rimpetto alla facciata del duomo, con sole due damigelle.
Calvino mandava conforti alla Renata e messaggi per mezzo di Lyon Jamet,
secretario di essa, e «Giacchè piacque al signor Iddio nell'infinita sua
misericordia, visitarvi colla tema del suo nome, e illuminarvi nella
verità del suo santo Vangelo, riconoscete la vocazione vostra; giacchè
esso ci trasse dagli abissi delle tenebre ove eramo cattivi, affinchè
seguiamo direttamente la luce sua senza declinare» [82]. Fu talvolta che
egli la credette caduta, e a Farel scriveva: _De ducissa Ferrariensi
tristis nuncius et certior quam vellem: minis et probris victam
cecidisse. Quid dicam nisi rarum in proceribus esse constantiæ
exemplum?_ Ma s'ingannava: perocchè il duca così riferiva al re di
Francia la pertinacia della moglie[83]:
«Sire, bacio le mani alla Maestà Vostra e quanto umilmente posso in bona
gratia di lei mi raccomando.
«Sire, se ben cognosco che la qualità dei tempi è tale che dovrei ad un
certo modo arrossire in pensar di dar fastidio alle orecchie della
Maestà Vostra sopra particolari spiacevoli della casa mia; nondimeno la
vera e affezionata servitù ch'io le porto, accompagnata dalla bontà e
prudenza di lei, mi ha dato ardir e speranza insieme, che ella si
dignerà escusarmi più presto che aversi a male, se ora l'importuno col
farli sapere parte delle calamità mie, quali sin qui ho tenute secrete
per la reverenza che porto e porterò sempre al serenissimo sangue di
Francia; non ostante ch'io cognoscessi che il mio tacere, oltre tutti
gli altri inconvenienti, nel fatto della religione fosse di nota
particolar alla conscienza e onore della casa mia: laonde, per non usar
in questa fastidiosa materia dicerie di belle parole, narrerò il più
brevemente che potrò alla Maestà Vostra quanto mi occorre.
«Sire, madama la duchessa mia consorte venne meco in Italia già sono
passati XXV anni, osservantissima della religione e fede cattolica; di
modo che il vivere, parlar, procedere e insomma tutte le azioni di lei
davano al mondo tal odore e indizio di vera bontà, che ognuno ne restava
consolatissimo, e ben si poteva cognoscere ch'ella fosse veramente e
nata di sangue regale, e educata in corte e compagnia cristianissima.
Non passò molto tempo che, lassandosi ella persuadere da certi Luterani
ribaldi, de' quali, come sa la Maestà Vostra meglio di me, si vedria
oggi il mondo pieno se li principi cristianissimi non vi provedessero
ben severamente; ella cominciò a mutar opinione, e a poco a poco si mise
tanto inanti in questa nova e perversa religione, che da un pezzo in qua
non si cura più de' sacramenti, della messa, confessione e comunione,
tanto comendate da Dio e dalla Chiesa santa, e tanto necessarie al viver
cristiano. In testimonio di che, essendo occorso a' giorni passati che
Ippolito de' Putti, suo carissimo servitore, sia stato lungamente
infermo in condizione di morire, come in fine ha fatto, io ricordai a
predetta madama mia consorte ben tre o quattro volte che lo facesse
confessare e comunicare ad ogni modo, senza dar scandalo a questa citate
che ella volesse ch'egli morisse eretico, di che essa ne avria tutta la
colpa per la mala opinione che si avea acquistata presso tutto il mondo
nel particolar della religione cattolica. Ma non vi fu mai rimedio
ch'ella volesse farlo, anzi ad un certo modo si moccava (_burlavasi_) di
tal mio amorevole ricordo, dicendo che il predetto Ippolito stava bene
con Dio, e non avea bisogno di altra confessione. Laonde vedendo io
questa sua ostinazione tanto importante contro l'onor di Dio, e di
perpetua infamia alla casa mia, la pregai, persuasi e scongiurai mille e
mille volte, che, per l'amor di Dio nostro Signore, per riputazione
della posterità sua e mia, ella volesse deponere simili fantasie
eretiche, ne lassarsi più agirar il capo dai suoi predicatori sfrattati,
forfanti e ribaldi; alle parole de' quali non dovea credere, per esser
già stati parte di essi in mano della inquisizione e abjuratisi
pubblicamente nel duomo di questa città; ma seguitar la religione già
probata dalla felice memoria delli serenissimi regi patre e matre di
lei, e quella che la serenissima regina matre della Maestà Vostra e
sorella di lei ha sempre, fin che visse, osservata; oltre tutti li altri
gran principi christiani: accompagnando con queste tutte le altre
ragioni che mi sono parse in proposito per esortarla e indurla a mutar
l'animo di queste perverse sue opinioni; le quali sono già molti anni
che, con infinito dispiacere e molto obbrobrio della casa mia e mala
satisfazione di tutti li miei sudditi e servitori, ho dissimulato e
sofferto al meglio che ho potuto; con speranza pur ch'ella da se stessa
dovesse ricognoscersi, senza che avesse a far cosa che pubblicasse quel
che io arei desiderato fosse occulto ad ognuno, sì per l'onor del sangue
di Francia, come per il proprio della casa mia. Però, cognoscendo io la
cosa andar ogni giorno di male in peggio, e che non si udiva pur il dì
del Natale la messa in casa di predetta mia consorte, ne mi parendo
conveniente lassar che due mie figliole già grandi, una nelli XVIII,
l'altra nelli XVI anni, si elevassero in questa falsa religione, la
qual, se si fosse impressa nello animo loro e accettata per buona,
avesse a farle vivere per sempre eretiche e luterane, con lo esempio e
persuasione della matre; il che, oltre l'offesa di Dio, potesse anche
causarli difficultà nel maritarle in principi cristiani, e tanto più che
il romor della eresia della madre è già sparso per tutta Italia con mio
gran vituperio, mi risolsi di dir io stesso a madama predetta, con tutte
le buone parole possibili, ch'io volevo assolutamente che mie figliole
udissero ordinariamente la messa, si confessassero e si comunicassero a
questa santa Pasca, e in somma vivessero per lo avvenire del modo ch'io
facevo, e come ella stessa soleva far quando venne di Francia;
pregandola istantissimamente a non opporsi a tal mio giusto e santo
volere. Ella in conclusione mai volle aquetarsi, anzi mi disse a bocca
chiara, che la messa è idolatria, con altre parole tanto indegne, ch'io
non ardisco e mi vergogno ridirle; bastandole in oltre l'animo alla
presenza mia di esortar mie figliole a non mi esser obedienti in questo,
ma continuar nella vita incominciata, cercando persuaderle che la
religione mia e di molti altri principi non era la vera; con tanto
fervore e arroganza, che chi la avesse udita parlare, mi avria indicato
assai più paziente di Job in soffrir solo per reverenza della Maestà
Vostra tante parole, indegne da esser comportate da qualsivoglia marito.
«Nè questo le bastò, che, avendo io mandato nel giorno seguente un mio
capellano per far dir la messa alle predette mie figliole, fu rimandato
indietro senza lassarli celebrar la detta messa, non ostante avessi
detto la sera inanzi a lei istessa, che volevo esser obbedito in questo
ad ogni modo, e che quando se le opponesse, la farei partire. Per il
che, vedendomi esser forzato di rimediar per una via o per un'altra ad
un tanto inconveniente, e desiderando in ciò usar rimedj piuttosto
piacevoli che rigorosi, pregai monsignor il vescovo di Lodeva, il qual
io tengo qui ed osservo come imbasciator di Vostra Maestà, voler andar a
cercar di persuaderla che deponesse tali sue fantasie, perchè ad ogni
modo le giovarebbero poco, essendo io risoluto che predette mie figliole
vivano come faccio io. Insomma, per quanto Sua Signoria mi ha poi
riferito con mio infinito dispiacere, non ostante che ben due volte
abbia fatto il suddetto officio con ogni caldezza, non ha mai potuto
rimoverla dalla sua ostinata opinione: cosa che mi ha apportato quello
estremo cordoglio che la Maestà Vostra per sua bontà può pensare.
Laonde, non sapendo io più che far in questa fastidiosa e men onorevole
pratica, e menomamente non avendo ella voluto ascoltar tre de' suoi più
vecchi signori francesi, li quali oltre predetto monsignor di Lodeva, e
il Brasavola mio medico, adoperato anch'esso da me per la medesima
causa, avevo mandato a parlarli, per tener ogni via possibile di
deviarla quietamente da tal diabolica intenzione; pigliai partito,
instando la settimana santa come faceva, farlo sapere il venerdì delle
olive, per mezzo di donna Giulia mia cognata, giovane molto cattolica e
da bene, sorella del signor duca di Urbino, che, se ella non lassava
udir la messa ordinariamente, confessar e comunicar le predette mie
figliole, gliele leverei d'appresso e le metterei per ora con una mia
sorella onoratissima, ove, con la compagnia di predetta donna Giulia,
esse viveriano cattolicamente questi giorni santi, e stariano quivi
finchè io facessi altra provisione al caso loro. E così, vedendosi
predetta madama mia consorte a termine di perdere le figliole se avesse
voluto persistete in opporsi a sì onesta e santa opera, mostrò aquetarsi
ch'elle udissero la messa, si confessassero e comunicassero; ma ciò è
poi successo con tante lacrime, difficoltà e parole, che più non si
potria dire, facendo ella, tra le altre cose, difficoltà sopra la
persona del confessore qual io le ho deputato; sacerdote di bonissima
vita e dottrina, eletto da me a posta di nazione francese, sperando che
per tal causa dovesse esserle men odioso, anzi che potesse meglio di
ogni altro far anche qualche frutto con essa lei, e remostrarle il vero
cammino. Ma in somma il tutto mi è riuscito in contrario perchè, poi che
egli non ha voluto confessar predette mie figliole del modo ch'essa
voleva, non solo non lo volle ascoltare, ma sembra tenerlo per un
diavolo, e, per quel che intendo, ella non cessa di travagliar spesso e
flagellar quelle povere figliole con le solite persuasioni, mostrando
restar sdegnata e mal satisfata di esse, per non aver voluto crederle e
persistere nella mala religione, ch'essa per il passato le ha fatto
sempre predicare.
«Per il che, cognoscendo io ciò che sin qui è successo di buono, esser
causato più da timore ch'ella ha avuto di perder le figliole, che per
mutazione di volontà e opinione di lei, cognosco parimente esser
impossibile che predette mie figliole stiano e si mantengano cattoliche
presso la matre, qual fa professione di eretica, e che al fine mi sarà
forza levarle da lei, e metterle in compagnia cristiana in caso ella non
si riconosca e ritorni alla vera e debita religione; ho voluto, Sire,
per debito mio, dar conto di tutto alla Maestà Vostra come a mio signore
e padrone; qual voglio sia consapevole di questa mia calamità, acciò
ch'ella si degni aver pietate della alterazione e disturbo che ora si
trovano qui in casa di un suo fidelissimo e obedientissimo servitor,
travagliato da chi più tosto dovrebbe darli consolazione.
«E perchè imagino che monsignor di Lodeva o non scriverà, o, scrivendo,
non li farà saper per ventura lo intero delli presenti particolari, per
non dir cosa che potesse dispiacere a predetta madama mia consorte; io
la supplico con tutto il core a voler mandar qualche bon teologo
cattolico ben istrutto in simili materie, per veder di rimediare a tanto
inconveniente, e far ogni esatta instanza di ritirar predetta duchessa
da sì enorme eresia: e quando pur, per non dar da dir al mondo più di
quello che esso ha detto per tal causa, la Maestà Vostra indichi esser
meglio e più espediente far intender il suo voler in questo affare più
tosto col mezzo di sue lettere, che col mandar il predetto teologo, la
prego con ogni sommissione, che si degni farlo sì caldamente, che
predetta duchessa cognosca, che sì come ritornando ella intieramente
alla vera religione, oltre che io sarò contentissimo lassarle le
figliole come le ha avute sempre per il passato, ella farà opera degna
di lei e molto grata a Vostra predetta Maestà per più rispetti; così
anche sappia, che perseverando nella sua perversa opinione, serà in
tutto e per tutto abbandonata da lei, come persona indegna di esser
tenuta e nominata del cristianissimo sangue di Francia.
«Nè si meravigli la Maestà Vostra se le ricordo ben riverentemente di
usar parole sì brusche nella predetta sua lettera, perchè avendo io,
insieme con tutti quei che le hanno parlato, trovato in predetta madama
duchessa durezza e ostinazione inestimabile, non son anche sicuro che,
se Iddio non vi mette la sua santa mano, ella con tutto questo sia per
lassarsi persuadere e ritirarsi, volontariamente dalle predette eresie.
Laonde, quando Vostra Maestà si risolva per il predetto rispetto
scriverle, la supplico dar parimente commissione al predetto monsignor
di Lodeva di parlarle, in conformità di quel ch'esso scriverà, tanto
gagliardamente quanto conviene alla importanza del negozio, nel qual si
tratta dell'onor di Dio, del serenissimo sangue di Francia, e della mia
casa insieme; e però mi preme quanto ella può ben pensar: assicurando la
Maestà Vostra, che tutto ciò che alla benignità di lei piacerà fare in
questa buona e santa opera, io lo riceverò per singolarissima grazia, e
ne avrò a lei perpetuo e immortal obligo. Con che facendo fine, prego
Dio, sire, dopo di essermi di nuovo raccomandato ben umilmente in sua
bona grazia, che li conceda il compimento di tutti li suoi desiderj.
«Di Ferrara, XXVII di marzo 1554.
_Devotiss. e obedientiss. servo e vassallo_
IL DUCA DI FERRARA».

Allora veramente Marot poteva cantar della Renata: «Ella non vede
persona di cui non abbia a dolersi: le montagne stanno fra essa e gli
amici suoi: essa mescola di lacrime il suo vino». Stanca di rimanere
disgiunta dai figliuoli, fece una specie di ritrattazione (1556) in mano
del gesuita Pellettario, e si confessò e comunicò dicendo _credere nella
Chiesa cattolica_, ma senza voler aggiungervi _romana_. Il marito se
n'appagò senza star sul sottile, e le rese le figliuole e il palazzo di
San Francesco, e morendo nel 1560, lasciolla usufruttuaria d'esso
palazzo e di metà della tenuta di Belriguardo, _finchè vivrà da buona
cattolica_. Il figlio Alfonso che stava lontano, accorso e fatta la
solenne entrata 19 maggio 1560, andò a prestar l'omaggio al papa, di cui
era vassallo. E il papa con lui si dolse della duchessa che ostinavasi
nelle sue eresie; onde il figlio le intimò di lasciarle o d'andarsene.
In fatti con trecento persone ella partì, e pose Corte nel castello di
Montargis, facendo solenne professione di calvinismo, ricoverandovi i
perseguitati, e mantenendo carteggio con Calvino. Questi la querelò
alcuna volta del non vederla ben risoluta ad abbandonare i santi e certe
pratiche: ma le scriveva: «Voi foste come una madre nutrice de' poveri
fedeli discacciati che non sapeano ove ritirarsi. So bene che una
principessa, la quale non guardasse che il mondo, avrebbe onta, e quasi
prenderebbe a ingiuria che il suo castello si chiamasse un Ospedal di
Dio (_Hôtel-Dieu_), ma io non saprei farvi onor maggiore che chiamarlo
così, per lodare e riconoscere l'umanità che voi avete usata verso i
figliuoli di Dio che si rifuggirono a voi»[84].
Questo Alfonso e le sorelle Leonora e Lucrezia rimasero celebri nelle
avventure di Torquato Tasso. All'altra figlia Anna, stata educata da
Giovanni Sinapio suddetto, la Renata, per eccitarne l'emulazione, avea
messo compagna Olimpia Morata. Dai colloquj, poi dalle lettere di questa
attinse idee libere, che non abbandonò sebbene sposata al duca di Guisa,
caporione del partito cattolico in Francia: e lo storico De Thou
assicura ch'essa non cessava d'esortar la regina Caterina a risparmiare
i rigori contro gli Ugonotti. Ad essa il Brucioli dedicava la traduzione
della Bibbia con una prefazione di ventidue pagine.
Dicono che esso duca di Guisa minacciasse di assalire coll'armi il
castello di Montargis, perchè sua suocera vi ricettava Ugonotti, e che
la Renata rispondesse all'araldo: «Avvisa il tuo padrone che io stessa
monterò sulla torre, e vedrò se ardisce assalir una figlia di re; del
che e cielo e terra vorrebber vendetta su lui e su tutta la sua stirpe
fin ai bambini in cuna».
Ma allorquando egli fu assassinato dal fanatico Poltrot davanti ad
Orleans, e i predicanti dal pulpito ne esprimevano esultanza, la
duchessa, ricordandosi ch'era suo genero, mosse di ciò doglianza con
Calvino, il quale rispondendo non riprova l'assassinio, fatto a nome
della religione. _Si le mal fâchait à tous les gens de bien, monsigneur
de Guise, qui avait allumé le flambeau, ne pouvait pas être épargné. Et
de moi combien j'ai toujours prié Dieu de lui faire merci, si est ce que
j'ai souvent désiré que Dieu mît la main sur lui pour en delivrer son
Eglise, s'il ne le voulait convertir... Cependant de le damner c'est
aller trop avant, si non qu'on eût certaine marque et infaillible de sa
réprobation_[85].
Vuolsi che la Renata tenesse mano alla congiura dei Fiesco in Genova,
per dar prevalenza alla Francia sopra l'Austria in Italia. Morì il 2
luglio 1575, dopo veduta la ruina della Casa d'Este, l'assassinio di suo
genero per opera de' Protestanti, e quello de' Protestanti per opera de'
Cattolici. Tai frutti si raccolgono dal seminar zizania nella
cristianità.
Di Ferrara fu pure Emanuele Tremelli, che per cura del poeta Flaminio e
del cardinale Polo convertitosi dal giudaismo, non tardò a sorbire le
opinioni protestanti in patria e a Lucca; e per non ripudiarle, passò
con Pietro Martire Vermiglio a Strasburgo, indi in Inghilterra insegnò
ebraico ad Eidelberga, a Metz, a Sedan dove morì, lasciando varie opere
e la versione latina della Bibbia siriaca, e quella del Testamento
Vecchio sopra il testo ebraico.
Una Caterina Copa di Ferrara, ita a Ginevra a trovare suo figlio
fuoruscito, disapprovò il supplizio inflittovi da Calvino a Serveto; per
lo che fu condannata a gridar misericordia a Dio, e bandita con ordine
di partire entro ventiquattro ore, pena la testa.
Parrebbe a credere che Ferrara rimanesse purgata dall'eresia, perocchè
nell'archivio estense trovasi una quantità di lettere scritte al duca da
san Carlo, da sant'Ignazio, da san Francesco Borgia, ove lodano la sua
pietà, parlano dell'introduzione di Gesuiti in quella città; frà
Ghislieri, che poi fu Pio V, gli chiede l'arresto di qualche cattivo
prete, di giudei seduttori, di marani, non mai di Luterani.
Pure il 23 maggio 1551, don Giorgio Siculo, dotto uomo, vi fu appiccato
a una finestra, dicono senza forma di processo; l'anno appunto che il
sant'Uffizio v'era stato posto, e introdotti i Gesuiti. Nel carteggio
del residente toscano a Venezia nel 1565 trovo che in questa città morì
l'ambasciadore di Ferrara, e si scoperse ugonotto. Il Frizzi racconta
che nel 1568 l'Inquisizione arrestò sedici persone, fra cui più d'un
medico e d'un ecclesiastico, avviluppati negli errori de' Giorgiani, de'
Monoteliti ed altri, e parte furono condannati al remo, parte al taglio
della testa; il nome di questi appare da un documento, testè pubblicato
dal Cittadella.
Poi nella corrispondenza del Bullinger occorre una lettera di Tobia
Eglino, che da Coira il 12 gennajo 1571 gli racconta un orribile
tremuoto, e che il ministro di Sils nell'Engaddina superiore, italiano,
gli assicurò che il cavaliere Salis avea ricevuto lettera, qualmente
l'inquisitore di Ferrara avesse chiusi in luogo angusto quindici monaci,
sospetti di luteranismo, e soffogatili col fumo. Infierendo poi il
tremuoto, aver egli detto al duca che tali disastri derivavano dal non
castigarsi abbastanza gli eretici: e il duca aver risposto che egli
veramente era causa di tali castighi, e non perchè operasse moderato,
bensì perchè avea versato sangue. Da qui gravi sospetti contro il duca,
talchè il papa l'invitò a dichiarare di qual religione si tenesse.
Fulvio Pellegrino Morato, nativo di Mantova e professore di belle
lettere a Ferrara, stampò un _Rimario di tutte le cadentie di Dante e
Petrarca_ (1528), e un'esposizione del _Pater noster_ (1526). Sospetto
d'avere scritto un libro di opinioni eterodosse, fu obbligato
allontanarsi da Ferrara (1533); e stette professore a Vicenza e a Cesena
col nome di Fulvio, sinchè, intercedente il Calcagnini, fu ricevuto di
nuovo a Ferrara (1539).
Già nominammo sua figlia Olimpia, alla quale aveva dato squisita
educazione, sicchè di dodici anni sapea greco e latino, e in quelle
lingue, a sedici anni, scriveva dialoghi alla foggia di Tullio e di
Platone; seppe retorica e filosofia: verseggiava con gusto ed eleganza,
come mostrano la sua _Laus L. Mutii Scevolæ_, l'apologia di Cicerone
contro il Calcagnini, la traduzione delle due prime novelle del
Boccaccio e varj dialoghi, poesie ed epistole: il Sardi le dedicò _De
triplici philosophia_, meravigliando la sua facilità nel greco e le sue
cognizioni filosofiche.
Dalla Renata posta in Corte a fianco alla figlia Anna, con questa leggea
la Scrittura in greco; ma avezza al gusto classico, della semplicità
biblica prendea disgusto. Forse per le opinioni eterodosse, che aveva
attinte dal padre e dal Sinapi, fu rinviata dalla Corte, ed ebbe ad
assistere il padre gravemente ammalato, che poi morì nel 1548. Pose
affetto ad Andrea Grunther, giovane protestante tedesco, amico dei
Sinapi, e dottorato in medicina a quell'Università, e sposollo: ma
avendo egli per affari dovuto correre in Germania, Olimpia restò sola e
desolata, finchè potè raggiungerlo (1550), e con altri suoi paesani si
stabilì ad Eidelberga, dove insegnò greco.
Colà deplorava i patimenti de' suoi correligionarj rimasti a Ferrara, e
al Vergerio scriveva: «Di Ferrara abbiam notizia da pie persone; di
alcuni ci consola la fermezza, d'altri ci addolora la defezione. Mia
madre restò ferma contro la tempesta. Procurerà uscir con mia sorella da
quella Babilonia, e raggiunger me in questo paese».
Tenea corrispondenza colla principessa Lavinia della Rovere della Casa
d'Urbino, e le scriveva: «Vi mando per via sicura alcuni scritti di
Martin Lutero, la cui lettura a me fece bene, e spero voi pure vi
potrete attinger consolazione. Attendete più sempre a questi studj
santi; domandate al Signore i lumi del suo spirito, e non vi lascerà
senza risposta. Credete che Dio sia menzognero? Credete abbia fatto
tante promesse a' suoi discepoli per non ricordarsene più all'ora del
bisogno?» e le accompagna una dissertazione sulla vera felicità.
A Celio Curione, di cui parleremo, e ch'essa avea conosciuto in Augusta,
dichiara non aver intenzione di tornare in Italia. «Voi non ignorate
quanto pericoloso sia il professare il cristianesimo dov'è sì grande il
potere dell'Anticristo. La rabbia de' Coricei si estese in tutta Italia;
v'è nota la fine del Fannio, pio uomo e molto costante, che dopo due
anni di prigionia, senza che la minaccia di morte, o l'amor della moglie
e dei figliuoli lo staccassero dalla fede, fu strangolato e il suo
cadavere arso, e quasi non bastasse, le sue ossa gettate nel Po».
Regnando Paolo IV, a Chilian Sinapi da Eidelberga scriveva il febbrajo
1555: «Lettere che ho d'Italia m'attestano che s'infierisce a Ferrara
contro il cristianesimo, non risparmiando nè sommi, nè infimi; quali
imprigionati, quali banditi, altri salvaronsi colla fuga».
Alla sua allieva Anna supplicava per lettera a favore dei credenti, ed
esortandola a studiare le scritture e imitar Cristo.
Molto ella ebbe a soffrire e pei comuni dolori dell'esiglio, e più per
l'assedio di Schweinfurt nel 1553, che durò quattordici mesi, quando fu
costretta rimanere lunga pezza ascosa nella cantina, poi in piazza fu
spogliata in camicia. Fuggita ad Hamelburg con una veste prestatale da
una vecchia, errò per la Franconia finchè il conte d'Erbach accolse lei
e il marito, il quale poi fu nominato professore di medicina
all'Università di Eidelberga. Di quivi l'8 agosto 1555 ad una Madonna
Cherubina scriveva i suoi patimenti con mesta rassegnazione; ed
esortando alla fede in Dio e nel Vangelo. «Il mio consorte fu pigliato
due volte dai nemici, che vi prometto, se mai ebbi dolore, allora l'ho
avuto: e se mai ho pregato ardentemente, allora pregai. Io nel mio cuore
angustiato gridava con gemiti inenarrabili, Ajutami, ajutami, Signore,
per Cristo: e mai non ho cessato finch'egli m'ajutò e lo liberò. Vorrei
che aveste visto come io era scapigliata, coperta di stracci, chè ci
tolsero la veste di dosso, e fuggendo perdetti le scarpe, nè avevo calze
in piede: sicchè mi bisognava fuggire sopra le pietre e i sassi, che io
non so come arrivassi. Spesso io dicevo: Adesso cascherò qui morta, che
non posso più. E poi dicevo a Dio: Signore, se tu mi vuoi viva, comanda
alli tuoi angeli che mi tirino, che certo io non posso. Pregate ancora
per noi (soggiungeva) come io fo per tutti i cristiani che sono in
Italia, che il Signore ci faccia contenti acciocchè possiamo confessarlo
in mezzo della generazione diversa..... Qui il padrone è sempre il primo
ad andare alla predica; di poi ogni mattina chiama tutta la famiglia, e
in sua presenza si legge un Vangelo ed un'Epistola di san Paolo, ed esso
a ginocchi con tutta la Corte pregano il Signore. Bisogna poi che ognun
You have read 1 text from Italian literature.
Next - Gli eretici d'Italia, vol. II - 11
  • Parts
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 01
    Total number of words is 4337
    Total number of unique words is 2004
    34.8 of words are in the 2000 most common words
    48.0 of words are in the 5000 most common words
    55.7 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 02
    Total number of words is 4326
    Total number of unique words is 1993
    34.4 of words are in the 2000 most common words
    48.9 of words are in the 5000 most common words
    55.4 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 03
    Total number of words is 4391
    Total number of unique words is 1951
    35.4 of words are in the 2000 most common words
    48.9 of words are in the 5000 most common words
    56.8 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 04
    Total number of words is 4516
    Total number of unique words is 1546
    36.8 of words are in the 2000 most common words
    50.4 of words are in the 5000 most common words
    57.4 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 05
    Total number of words is 4699
    Total number of unique words is 1688
    37.5 of words are in the 2000 most common words
    51.7 of words are in the 5000 most common words
    59.1 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 06
    Total number of words is 4704
    Total number of unique words is 1608
    35.0 of words are in the 2000 most common words
    49.1 of words are in the 5000 most common words
    55.2 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 07
    Total number of words is 4341
    Total number of unique words is 1968
    33.6 of words are in the 2000 most common words
    47.6 of words are in the 5000 most common words
    55.3 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 08
    Total number of words is 4228
    Total number of unique words is 1874
    32.9 of words are in the 2000 most common words
    46.1 of words are in the 5000 most common words
    54.3 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 09
    Total number of words is 4225
    Total number of unique words is 2050
    32.9 of words are in the 2000 most common words
    46.4 of words are in the 5000 most common words
    53.1 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 10
    Total number of words is 4572
    Total number of unique words is 1829
    34.7 of words are in the 2000 most common words
    49.5 of words are in the 5000 most common words
    57.4 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 11
    Total number of words is 4398
    Total number of unique words is 1912
    35.5 of words are in the 2000 most common words
    48.1 of words are in the 5000 most common words
    54.8 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 12
    Total number of words is 4619
    Total number of unique words is 1757
    37.6 of words are in the 2000 most common words
    51.0 of words are in the 5000 most common words
    59.3 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 13
    Total number of words is 4545
    Total number of unique words is 1811
    36.7 of words are in the 2000 most common words
    51.8 of words are in the 5000 most common words
    59.2 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 14
    Total number of words is 4469
    Total number of unique words is 1965
    32.8 of words are in the 2000 most common words
    46.5 of words are in the 5000 most common words
    52.9 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 15
    Total number of words is 4276
    Total number of unique words is 1834
    32.9 of words are in the 2000 most common words
    46.2 of words are in the 5000 most common words
    53.3 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 16
    Total number of words is 4358
    Total number of unique words is 1961
    33.5 of words are in the 2000 most common words
    46.5 of words are in the 5000 most common words
    53.7 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 17
    Total number of words is 4311
    Total number of unique words is 1691
    34.3 of words are in the 2000 most common words
    47.8 of words are in the 5000 most common words
    54.1 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 18
    Total number of words is 4380
    Total number of unique words is 1847
    35.5 of words are in the 2000 most common words
    49.6 of words are in the 5000 most common words
    56.8 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 19
    Total number of words is 4447
    Total number of unique words is 1508
    41.5 of words are in the 2000 most common words
    56.4 of words are in the 5000 most common words
    62.7 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 20
    Total number of words is 4476
    Total number of unique words is 1461
    39.2 of words are in the 2000 most common words
    53.4 of words are in the 5000 most common words
    60.2 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 21
    Total number of words is 4242
    Total number of unique words is 1783
    31.6 of words are in the 2000 most common words
    42.8 of words are in the 5000 most common words
    48.5 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 22
    Total number of words is 4302
    Total number of unique words is 1855
    35.4 of words are in the 2000 most common words
    48.1 of words are in the 5000 most common words
    54.2 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 23
    Total number of words is 4366
    Total number of unique words is 2055
    32.1 of words are in the 2000 most common words
    44.5 of words are in the 5000 most common words
    50.8 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 24
    Total number of words is 4123
    Total number of unique words is 2069
    27.0 of words are in the 2000 most common words
    38.3 of words are in the 5000 most common words
    45.3 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 25
    Total number of words is 3880
    Total number of unique words is 1692
    34.8 of words are in the 2000 most common words
    48.2 of words are in the 5000 most common words
    55.3 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 26
    Total number of words is 4364
    Total number of unique words is 1896
    37.3 of words are in the 2000 most common words
    51.7 of words are in the 5000 most common words
    59.0 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 27
    Total number of words is 4344
    Total number of unique words is 1856
    32.2 of words are in the 2000 most common words
    47.9 of words are in the 5000 most common words
    55.8 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 28
    Total number of words is 4360
    Total number of unique words is 1760
    35.8 of words are in the 2000 most common words
    51.1 of words are in the 5000 most common words
    59.6 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 29
    Total number of words is 4419
    Total number of unique words is 1800
    36.1 of words are in the 2000 most common words
    49.6 of words are in the 5000 most common words
    56.1 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 30
    Total number of words is 4269
    Total number of unique words is 1982
    30.1 of words are in the 2000 most common words
    43.3 of words are in the 5000 most common words
    51.7 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 31
    Total number of words is 4315
    Total number of unique words is 1953
    31.1 of words are in the 2000 most common words
    46.2 of words are in the 5000 most common words
    53.0 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 32
    Total number of words is 4313
    Total number of unique words is 2039
    31.5 of words are in the 2000 most common words
    47.2 of words are in the 5000 most common words
    54.8 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 33
    Total number of words is 4191
    Total number of unique words is 2020
    32.0 of words are in the 2000 most common words
    45.9 of words are in the 5000 most common words
    52.7 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 34
    Total number of words is 4197
    Total number of unique words is 2083
    31.3 of words are in the 2000 most common words
    42.8 of words are in the 5000 most common words
    49.5 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 35
    Total number of words is 4298
    Total number of unique words is 1824
    33.3 of words are in the 2000 most common words
    47.4 of words are in the 5000 most common words
    55.2 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 36
    Total number of words is 4300
    Total number of unique words is 1968
    34.4 of words are in the 2000 most common words
    47.9 of words are in the 5000 most common words
    56.3 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 37
    Total number of words is 4248
    Total number of unique words is 1940
    33.4 of words are in the 2000 most common words
    48.7 of words are in the 5000 most common words
    57.0 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 38
    Total number of words is 4386
    Total number of unique words is 1824
    36.0 of words are in the 2000 most common words
    51.8 of words are in the 5000 most common words
    58.1 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 39
    Total number of words is 4249
    Total number of unique words is 1966
    34.1 of words are in the 2000 most common words
    46.2 of words are in the 5000 most common words
    52.7 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 40
    Total number of words is 4135
    Total number of unique words is 1945
    34.2 of words are in the 2000 most common words
    48.2 of words are in the 5000 most common words
    55.8 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 41
    Total number of words is 4449
    Total number of unique words is 2025
    33.7 of words are in the 2000 most common words
    50.0 of words are in the 5000 most common words
    57.3 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 42
    Total number of words is 4316
    Total number of unique words is 1979
    32.8 of words are in the 2000 most common words
    43.8 of words are in the 5000 most common words
    50.9 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 43
    Total number of words is 4311
    Total number of unique words is 2062
    31.2 of words are in the 2000 most common words
    45.1 of words are in the 5000 most common words
    51.8 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 44
    Total number of words is 4100
    Total number of unique words is 2063
    29.3 of words are in the 2000 most common words
    40.9 of words are in the 5000 most common words
    46.6 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 45
    Total number of words is 4458
    Total number of unique words is 1996
    35.9 of words are in the 2000 most common words
    50.8 of words are in the 5000 most common words
    58.4 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 46
    Total number of words is 4333
    Total number of unique words is 2012
    35.5 of words are in the 2000 most common words
    48.1 of words are in the 5000 most common words
    56.3 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 47
    Total number of words is 4564
    Total number of unique words is 1727
    41.2 of words are in the 2000 most common words
    55.2 of words are in the 5000 most common words
    62.1 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 48
    Total number of words is 4389
    Total number of unique words is 1875
    36.2 of words are in the 2000 most common words
    50.6 of words are in the 5000 most common words
    58.1 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 49
    Total number of words is 4464
    Total number of unique words is 1746
    39.3 of words are in the 2000 most common words
    53.1 of words are in the 5000 most common words
    61.0 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 50
    Total number of words is 4493
    Total number of unique words is 1927
    34.7 of words are in the 2000 most common words
    49.1 of words are in the 5000 most common words
    56.2 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 51
    Total number of words is 4259
    Total number of unique words is 2022
    33.0 of words are in the 2000 most common words
    44.9 of words are in the 5000 most common words
    52.3 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 52
    Total number of words is 4216
    Total number of unique words is 1829
    35.3 of words are in the 2000 most common words
    48.3 of words are in the 5000 most common words
    54.4 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 53
    Total number of words is 4382
    Total number of unique words is 1826
    34.3 of words are in the 2000 most common words
    47.9 of words are in the 5000 most common words
    54.8 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 54
    Total number of words is 4592
    Total number of unique words is 1894
    34.2 of words are in the 2000 most common words
    48.4 of words are in the 5000 most common words
    55.2 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 55
    Total number of words is 4326
    Total number of unique words is 1945
    33.7 of words are in the 2000 most common words
    46.7 of words are in the 5000 most common words
    53.7 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Gli eretici d'Italia, vol. II - 56
    Total number of words is 3122
    Total number of unique words is 981
    36.5 of words are in the 2000 most common words
    51.0 of words are in the 5000 most common words
    56.4 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.