Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 03

Total number of words is 4673
Total number of unique words is 1790
38.8 of words are in the 2000 most common words
53.2 of words are in the 5000 most common words
60.8 of words are in the 8000 most common words
Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
i soldati furon sempre più convinti ch'egli avesse, e la conseguenza di
questa persuasione fu di volerlo obbligare a palesare i tesori nascosti
a forza di tormenti.
Il buon volere di Fanfulla diveniva impotente contro il numero. Quando
conobbe affatto disperata la causa del suo cliente saltò di nuovo in
mezzo facendosi far largo ed urlando come uno spiritato.
--Zitti giovanotti, fermi tutti, e sentite se vi va a pelo questa.
Mattiamolo in una bara e facciamogli il mortorio attorno per Roma co'
ceri; chi sa trovandosi a questi termini, e vedendo che bel gusto sia
stare all'altro mondo gli potrebbe uscire il ruzzo dal capo.--
S'udì uno scoppio di voci discordi, che tutte insieme approvarono,
schernirono, rifiutarono il partito. Alla fine però la maggior parte
sperando trovar materia di ridere in questa mascherata, e sedotti dalla
stravaganza del pensiero stabilirono s'eseguisse.
In un momento furon trovati i ceri, la bara, i paramenti neri, le cappe
dai battuti, e fu messa insieme a furore questa pazza compagnia, che
tosto uscì di chiesa col povero vecchio stesso nel cataletto e s'avviò
per Banchi.
Vedevi uno colla pianeta alla rovescia, un altro col piviale, e la
spada cinta di sotto glielo teneva, colla punta, alto da terra tre
palmi: Fanfulla con una granata che intingeva in una secchia piena di
vino, e che adoperava a uso d'asperges su quanti incontrava, precedeva
il corpo: facce, poi, che Dio ve ne scampi sempre: femmine tra mezzo
d'aspetto diabolico, peggiori degli uomini. Udivi un cantar lungo più
ululato, che canto, col quale voleano imitare quello de' preti: poi
chi rideva, chi urlava, chi faceva il verso di qualche bestia, chi
cacciava fischi, chi dava fiato ad un fiasco vuoto, chi percuoteva
insieme padelle e rami da cucina, chi cantava canzonaccie da postribolo
e tutto in una volta un ferir di voci divenute rauche a forza di bere
e d'urlare, un miscuglio di parole tedesche, italiane e spagnuole,
e d'altre lingue, chè in quella turba v'era d'ogni gente, d'ogni
generazione d'uomini.
Questa canaglia girò così molte ore per Roma facendo baccano, ed a
notte avanzata tornò in S. Giovanni.
Deposta la bara, dissero al cardinale:
--Su, messere, alzati e discorriamola.--
Ma non era più in loro mano il poterlo tormentare. Il vecchio non avea
retto a tanto disagio, ed era spirato per istrada.
Fanfulla alcuni giorni dopo nel passar presso al portone di S. Spirito
per andar a mutar le guardie venne ferito nel capo da certi rottami
che le artiglierie di Castello aveano staccati dalle mura vicine.
Giunse in termine di morte, e guarì a stento molto tempo dopo che
l'esercito per l'accordo fatto da papa Clemente era uscito di Roma
carico delle sue spoglie.
La cura che ebbe di lui un povero prete, giovò egualmente all'anima ed
al corpo del buon Fanfulla, e finalmente possiamo presentarlo al nostro
lettore come un uomo nuovo, affatto diverso da quel di prima, ed è lo
stesso che dire come un galantuomo.
S'avvide che n'avea fatte di grosse assai e che bisognava pensare a far
un po' di penitenza in questo mondo, onde non gli toccasse farla tutta
nell'altro. Stette infra due, o di farsi frate o di tor moglie (la
nostra lettrice non se l'abbia per male, e si ricordi che quantunque
buono, era però sempre Fanfulla) alla fine si attenne al primo partito.
Uscì di Roma una mattina sul suo buon cavallo coll'armi indosso ed
accanto, portava infilzate all'elsa della spada, una corona, e al
manico del pugnale una disciplina, arnesi che adoperava ogni sera
all'albergo. Per Viterbo, Radicofani e Siena finalmente giunse a
Firenze. Senza scavalcare si condusse alla porteria del convento di S.
Marco, e picchiò col calcio della lancia. Uscì fuori il portinaio e gli
domandò che voleva.
--Che m'insegniate la stalla per rimetter questo cavallo, che mi vo'
far frate.--
Sulle prime il portinaio credette che fosse pazzo od ubbriaco, pure
dopo molte domande e molte difficoltà, dopo un diluvio di ma, di come,
di perchè, s'indusse a lasciarlo entrare, ed a presentarlo a Fra
Benedetto da Faenza il quale, udita la voglia dello strano postulante,
considerandone l'abito, il taglio, e la faccia fiera non sapeva
definire se dicesse da senno o da burla.
Senza dar precisa risposta prese tempo alcuni giorni, durante i quali
avendo avuto campo di far esaminare la sua vocazione, alla fine
credette bene non dar ascolto a qualche dubbio, che pure gli rimaneva,
e si risolse riceverlo per laico.
Fanfulla depose tutta la ferraglia che portava addosso, vestì l'abito
di S. Domenico, e si pose nome Fra Giorgio da Lodi. In pochi giorni
imparò tanto del suo nuovo mestiere, da poter far discreta figura in
coro ed in refettorio; ed il cavallo, che incominciava ad aver i denti
lunghi ed il sopracciglio infossato, imparò anch'esso presto a portar
sacchi al mulino ed a girar il bindolo dell'orto. Al punto in cui
abbiamo trovato il suo antico padrone servendo messa, era già circa
due anni dacchè ambedue aveano mutata la vita del campo con quella
del chiostro, trovandosi contenti del loro nuovo stato, colla sola
differenza, che non è probabile tornassero in mente al cavallo i tempi
in cui correva la lancia, mentre all'opposto si rappresentavano ancora
molto vivi talvolta alla memoria del cavaliere.


CAPITOLO III.

La messa da requie era terminata senz'altro disturbo. Il celebrante
spogliatasi la pianeta, prese il piviale per far l'ultime esequie al
cadavere, e scese dall'altare con tre chierici innanzi: l'uno portava
la croce, gli altri due i candellieri. Fra Giorgio seguiva colla
secchiolina dell'acqua benedetta.
La folla si ritrasse dal feretro attorno al quale rimasero soltanto
Niccolò ed i suoi figliuoli. Si recitaron le orazioni, si compierono le
cerimonie e le aspersioni prescritte, e quando i preti furon tornati
in sagrestia, Niccolò fattosi accostar Bindo spiccò la rotella e la
spada di Baccio e reggendole colla manca, pose la destra in capo al
figliuolo, al quale disse:
--Bindo! Questa spada e questa rotella ch'io dò a te, ell'erano di
Baccio che vedi qui morto per aver fatto il dovere di buon cittadino.
Ora, guardami gli occhi: ti par egli ch'io pianga?--
Il fanciullo tutto attonito accennò col capo di no.
--E s'io non piango sappi che non è per poco amore ch'io portassi a
codesto mio carissimo figliuolo e tuo fratello, ma perchè conoscendo
essere ogni uomo obbligato in primo luogo al nostro Signore Iddio,
ed alla sua santa fede, in secondo luogo alla patria, e dover porre
in loro servigio le forze e la vita, ed essendo certo serbarsi a
coloro che così fanno, onorata memoria in questo mondo, ed eterno
premio nell'altro, io stimo la morte sua essere stata bellissima ed
invidiabilissima. S'io piangessi dunque perchè egli lasciando noi tra
la miseria di questa vita se n'è ito a godere l'infinite dolcezze
dell'altra, mi parrebbe mostrarmi ingrato alla divina bontà, ed
invidioso del ricco guiderdone che s'è comprato colle virtù sue.--Ora
to' quest'armi col nome di Dio: fa di mostrarti valente qual era
Baccio, e con esse in mano o tu vinci o tu mori: e per quanto temi la
maledizione d'un padre, l'ira di Dio, ed il vituperio tra gli uomini,
abbi sempre innanzi gli occhi con qual viso e con qual core hai veduto
me stare accanto alla bara d'un figliuolo morto virtuosamente; sappi
ch'io vedrei te al luogo suo coll'istesso viso... Dio me ne darebbe la
forza....--Ma sappi ancora (qui levò alta in atto fiero e terribile
la mano che avea tenuta sin allora in capo a Bindo) che se tu, che
Dio non voglia.... ti mostrassi.... no, non mi vo' lordar la bocca
con queste parole..... nè immaginar pure tanta bruttura nel sangue
mio.....--Basta, chè tu m'hai inteso!.... Allora, se pur pur stimassi
ancora la vita, fa che questi miei occhi non t'abbiano a veder mai
più.--
Al fine di queste parole, che dette da un uomo di tanta autorità, in
occasione, e con modo così grave produssero gran senso su Bindo e sugli
astanti, volle cingerli la spada. Il fanciullo alzando le braccia lo
lasciava fare. Ma la cintura che stava bene alla vita di Baccio era
troppo larga per quella del fratello. Disse Niccolò:
--Troppo sei scarzo, povero Bindo mio!--E portando la fibbia addietro
tre o quattro punti soggiunse:
--Così starà bene....--
Ma pensò nell'istesso tempo alla dura necessità che costringeva un
fanciullo così tenero ad esporsi a tanti pericoli, pensò alla rovina
che stava per cadere su Firenze, ed a chi n'era cagione; si fece più
scuro nel volto e non potè rattenere un sospiro, mentre gli affibbiava
la cintura.
Ciò fatto si volse a Messer Giovan Gondi, capitano del Lion d'oro, il
quale si teneva presso il suo Gonfalone, coperto fino a mezze cosce
d'una bellissima camicia di maglia.
--Messer Giovanni, gli disse con voce e con volto sicuro, s'io ho
perduto un figliuolo, voi non avete perduto un soldato. Eccovi questo
invece di Baccio; e confido in Dio che non sarà per mostrarsi da meno
di lui.--
--E voi valorosi cittadini, non isdegnate averlo per compagno
perch'egli sia così fanciullo, David era fanciullo anch'esso quando
vinse Golia.
Il bisbiglio e le parole interrotte che sorsero fra soldati mostraron
ammirazione e rispetto per Niccolò, stima ed amore pel giovanetto.
--Egli è d'una razza che non falla!--Questo vecchione egli è di ferro
stietto!--Ve' se gli esce nemmeno una lagrima! E il figliuolo! Ti so
dir che non canzona.--Dagli tempo un pajo d'anni!--Un pajo d'anni? Va,
va alla torre in Mercato Nuovo, dove insegna a schermire il figlio del
Grechetto, vavvi la mattina, lo vedrai come gioca di spada e pugnale.
E' si provò jer l'altro col Morticino, sai pur che diavoletto egli
è!.... Be' glien'ha dato un carpiccio, de' buoni... e per poco non
facean quistione daddovero!...--
Si fece innanzi un soldato col libro sul quale stavano scritti gli
uomini del Gonfalone, l'aprì, e lo resse avanti al Gondi, il quale,
scrittovi alcune linee, le presentò a Niccolò.
Questi lesse ad alta voce le seguenti parole:
--Addì 17. ottobre 1529. Bindo di messer Niccolò, di messer Cione de'
Lapi, del Popolo di S. Giovanni.... Sta bene.... Ascoltami, Bindo!
Sappi che d'or in poi questi (additando il capitano) è tuo padre.
Questa (additando la bandiera) è la casa tua. Costoro (additando i
soldati) i tuoi fratelli.... Ora inginocchiati (Bindo ubbidì: il padre
gl'impose le mani, e levati gli occhi al cielo disse ad alta voce)
Bindo, ti dò la mia benedizione.--
Il lettore conosce oramai abbastanza la natura ed i pensieri degli
attori di questa scena, per formarsi un'idea de' varj affetti che
provarono in un tal momento. Per alcuni minuti nessuno parlò, nessuno
si mosse: soltanto Bindo, alzandosi, cinse colla destra (la manca
era impedita dalla rotella) il busto del padre sotto l'ascella, gli
appoggiò la fronte sul petto e rimase immobile. Le mani del vecchio,
che pure alfine furon viste tremanti, s'immersero nella folta
capigliatura del figlio, e quando questi alzò il capo sciogliendosi da
quell'abbraccio alcune stille caddero strisciando lungo la saja del
lucco.
Molti de' soldati ch'erano stati più stretti amici di Baccio
s'accostarono allora alla bara e l'uno dopo l'altro lo segnarono colle
candele benedette. Il moto de' baffi dava a vedere che recitavan sotto
voce preghiere in suffragio dell'anima sua. Fra Benedetto che era
venuto con alcuni de' suoi frati per porgere a Niccolò qualche parola
di conforto, e fargli onore all'uscir di chiesa prima che se n'andasse,
gli facea motto sommessamente.
--Fra Benedetto, disse il vecchio, mentre si movea per partire, vi
raccomando nelle vostre orazioni vi ricordiate di Lamberto; onde
Iddio ce lo renda sano e salvo. E' m'ha scritto, che a giorni sarà in
Firenze.... ma i cavalli del marchese del Vasso si son veduti sulla
via di Bologna..... Dio non voglia che.... Lisa, sta di buon animo
(seguitava volto alla figlia che udendo quelle parole s'era scossa)
Lamberto non è pazzo e sa quel che convien fare, e non passeranno
molti giorni che coll'ajuto di Dio sarà in parte dove le capre non lo
cozzeranno.
Lisa stringendosi alla sorella nascose il viso in modo che non fu
possibile conoscere con qual animo accogliesse il discorso del padre.
Quelli tra gli astanti che sapevano essere stabilito il parentado
fra Lamberto e la Lisa, giudicarono quel nascondersi venisse dalla
peritanza che soglion mostrar le fanciulle in tali occorrenze.
Niccolò intanto, attorniato dalla sua famiglia e seguito da quanti
erano in chiesa uscì, e non rimase in S. Marco altri che il sagrestano,
il quale dopo aver tirato un lembo di lenzuolo sul viso al defunto e
spenti i lumi, se n'uscì anch'esso per la porta della sagrestia.
Fra Giorgio, finita la messa, se n'era venuto alla sua cella, e vi
s'era chiuso. La risata sfuggitagli in chiesa lo martellava; conosceva
d'aver mal fatto, e provava quella amarezza, quella stizza contro se
medesimo, che nasce nel cuor degli uomini, quando debbono contrastare
di continuo ad abiti inveterati.
Non s'era punto freddata in lui la volontà di cancellare coll'austerità
della vita claustrale gli errori della passata, ed in questi primi
due anni le cose gli erano andate assai quietamente. Se talvolta la
fantasia gli correva a rammentar fatti d'arme, pensava, ammonito così
da' suoi superiori, esser questa tentazione del demonio, e tanto
faceva che riusciva a cacciarla. Gli era pur riuscito di sottometter
quasi pel tutto la sua natura bizzarra, intollerante di freno, facile
ad accendersi, ed a passar tosto dalle parole ai fatti. Gli altri
frati, considerando chi egli era stato, gli sapean grado della fatica
che durava per istare in cervello, e quantunque forse in cuore poco
l'amassero, perchè Fra Giorgio avea quel certo fare che agli uomini
quieti suol dar fastidio (quantunque tra loro usassero chiamarlo per
soprannome Fra Bombarda) tuttavia parlando di lui conchiudevano dicendo
«Talvolta e' crede di star ancora colla lancia alla coscia, e non vuol
esser stuzzicato, ma poi a ogni modo e' non è cattivo il poveraccio.»
Ma allor quando fu avviato l'assedio, che per Firenze non si vedevano
se non cavalli, e fanti, ed uomini d'arme, e s'udiva giorno e notte uno
scarichìo incessante d'archibusi e d'artiglierie, e batter tamburi,
a sonar pifferi, e trombe; nè v'eran altri discorsi che sui modi
d'offendere e difendersi, e sui casi di guerra che venivano accadendo
alla giornata, allora l'abito di S. Domenico, principiò a parere a Fra
Giorgio più grave di quattro armature.
La notte nella quiete del dormitorio mentre intorno a lui il silenzio
non era interrotto che dal russare lento e profondo de' frati che
dormivan nelle celle vicine, il povero laico sonnecchiava appena un
poco, riscosso a ogni tratto da cento immagini di battaglia che tosto
gli si presentavano in sogno purchè velasse l'occhio un momento.
Costretto a vegliare si volgeva all'orazioni; ove non bastassero a
metterlo in pensieri santi, arraffava con istizza una disciplina, che
stava sempre appiccata al muro sopra il capezzale, cominciava a sonar
a distesa sulle spalle, col capo basso, gli occhi chiusi ed arruotando
i denti, ed in questo duello contro sè medesimo, si portava senza
misericordia come s'era portato in molti con altri.
Molte volte la tentazione nasceva da cause reali e presenti. Udiva
sorger lontano lo scalpitar d'una truppa di cavalli, tendeva
l'orecchio, rattenendo l'anelito; lo strepito cresceva, cresceva.
Sboccavano sulla piazza S. Marco, quand'erano a passar sotto la sua
finestra il rimbombo facea vibrar le invetriate, s'allontanavano, lo
strepito diminuiva, al voltar d'un canto appena più si poteva udire,
poi cessava del tutto. Allora soltanto rimetteva l'anelito; e per lunga
pratica avea potuto discernere in mezzo a quel frastuono confuso tutti
i diversi strepiti e le cause che li producevano. Aveva potuto dirsi:
questo è stato uno scudo percosso, questo un puntale di spada che ha
urtato in uno stiniere, questo un cavallo punto dallo sprone al quale è
sdrucciolato un piede sul lastrico, questo un tronco di lancia che ha
dato in un elmetto ec., ec.
Una simil vita di smania continua gli aveva alla fine tolto il sonno
del tutto, e gli parea d'impazzare. Il giorno si mostrava insofferente
cogli eguali, cupo co' superiori, ed ogni volta che uno sparo
d'artiglieria gli veniva all'orecchio diceva tra denti «Così non ho io
a stare!»
Quand'era entrato in religione si trovava la salute e la complessione
indebolite e stanche dai tanti strapazzi, e forse senza fargli torto,
questa depressione delle forze fisiche aveva in parte determinata la
sua vocazione, ma la vita riposata e metodica l'avea ristorato, e
sentendosi ora di nuovo forte e sano come una volta, badava a dire:
«Così non ho io a stare!»
Queste benedette parole gli erano di nuovo uscite di bocca, quando udì
i passi d'un uomo che s'accostava all'uscio. Giuntovi, battè due colpi
colle nocche delle dita dicendo «_Deo gratias_.»
--Sempre _Deo gratias_, avanti--rispose frate Giorgio, ma il mal'umore
col quale pronunziò queste parole, era poco d'accordo col loro senso.
Aprì ed entrò un laico, che gli disse:
--Fra Benedetto vi vuole.--
Fra Giorgio immaginò tosto di che cosa si trattasse, e disse «questa
tocca a me» tuttavia s'avviò francamente, e per istrada risolse,
poichè gli s'offeriva l'occasione, di voler a ogni modo uscire di quel
travaglio.
Trovò il suo superiore allo scrittojo: aveva gli occhiali sul naso, e
stava leggendo un S. Agostino in foglio. Fra Benedetto alzò il naso
all'aria per porre sull'istessa linea le sue pupille, le lenti degli
occhiali ed il viso del laico; lo guardò un momento, come se la sua
fisonomia dovesse servirgli a regolar la dose nella predica che stava
per fargli.
La faccia di Fra Giorgio era compunta e modesta, ma sul suo viso la
modestia e la compunzione in quel momento mettevan paura.
Pure il buon vecchio facendosi animo, e vincendo la ripugnanza che
provava ad entrar in materia così strettamente con un tal uomo, si
tolse gli occhiali, li depose sul libro, e disse:
--Fra Giorgio, da un pezzo in qua mi vo avvedendo di certe cose che
poco mi piacciono. Forse avrei dovuto farvi motto prima d'ora: ma
dubitando di non mi apporre quando pensavo male del fatto vostro, ed
anco aspettando a ogni modo che voi vi dovessi mutare, sono stato
cheto. Ma ora egli è pur forza ch'io faccia il debito. Che novità son
queste figlio benedetto? Io non vi trovo più sollecito com'una volta
all'ufficio vostro. Una volta voi eri sempre in chiesa, e non v'era
modo a spiccarvi dalle predelle. Una volta voi ascoltavi le riprensioni
con faccia serena e tutto volenteroso di far bene. Ora vi veggo sempre
scuro in viso, se vi si parla, e' pare che l'abbiate per male; i frati
non hanno altro che dire «Fra Giorgio è tutt'un altro.... non ci si
può più combattere.» Ricordatevi, figliuol mio, la miglior parte della
vita l'avete data al demonio, il Signore potea lasciarvi nella via
dell'inferno, v'ha usata misericordia, non ripigliate ciò che gli avete
donato, ora che avete consacrato a lui l'altra parte, gli anni che vi
rimangon di vita; non tornate addietro, figliuolo.... Sta mattina poi
in tempo di messa!..... vi par egli? un disordine, uno scandalo a quel
modo?
E' mi duole d'avervi a riprendere d'un fatto nel quale mi ci trovo di
mezzo io.... non vorrei (già noi siamo tutti miserabili a un modo!)...
c'entrasse punto di ruggine con voi, perchè avete riso di me.... del
mio sgomento. Ho errato anch'io figliuolo, lo confesso, se fossi stato
col pensiero in Dio, com'era dovere, non ne sarei stato distolto da
così poca cosa! Dunque che ci resta a fare? Umiliarci tutti a due,
riconoscere che siamo fragili, che senza la grazia possiamo cadere ad
ogni passo, e perciò non mancare di far quanto è in noi colle orazioni
e colle penitenze per ottenerla.--
Fra Giorgio che una riprensione acerba avrebbe forse irritato, si sentì
commovere dalla mansuetudine, e dall'umiltà candida del suo superiore.
--Voi siete un Santo, gli disse, ed ho avuto mille torti... ma....--
--No figliuolo, non sono santo, son peccatore più di voi, e pur troppo
lo so io come sto! Ma questo ora non ci ha che fare. Ho caro vedere
che conosciate il vostro errore; tanto volevo. I mal abiti son come
la gramigna, la sradichi da una parte, rigermoglia dall'altra: vi
compatisco,... aver per tanti anni vissuto ne' campi tra soldati,
in mezzo ad uomini sfrenati, si fa l'uso a quel vivere sciolto,
pieno di fortune diverse, se poi l'uomo si vuole assestare... è dura
fatica... vi compatisco. Ma (seguiva sorridendo affinchè un'ombra di
scherzo addolcisse ancor più la riprensione) anche qui si tratta di
guerreggiare, e si vuol distruggere i nemici vecchi; in questa guerra
tocca a tutti ad armarsi, ed a noi più degli altri, s'ha a star sempre
all'erta, a combatter sempre... _violenti rapiunt illud_.--
Prima di riferire la risposta di Fra Giorgio preghiamo il lettore a
pensare se gli accade mai nel trattare con alcuno a quattr'occhi di
cosa che molto gli prema, udir verbigrazia una parola che assorbe
interamente la sua attenzione: l'altro va innanzi col discorso, ed
egli ruminando su quella parola, non l'ode: ritorna poi in se, vuol
riprendere il filo del ragionamento, ma non avendo ascoltato tutto,
nascon equivoci e per intendersi bisogna ricominciar da capo? Se
questa situazione non riesce nuova al nostro lettore sarà forse peggio
per i suoi affari, ma è meglio senza dubbio per l'intelligenza di
quest'istoria, poichè a Fra Giorgio accadde di trovarsi appunto in
questo caso.
Avendo ritratto dalle prime parole del suo superiore che era in
_bonis_ più che non s'aspettava, invece d'ascoltarlo con attenzione
sino al fine, si pose a studiare in qual modo avesse a dire per fargli
conoscere che non ne voleva saper altro di far il frate; onde tutta la
predica di Fra Benedetto se giunse all'orecchio del laico non penetrò
certo più innanzi; soltanto a quest'ultime frasi «anche qui si tratta
di guerreggiare... in questa guerra tocca a tutti ad armarsi... ecc.
ecc.» si riscosse, ed il suo cervello balzano, che difficilmente poteva
capir più d'un'idea per volta, la interpretò nel senso che più faceva
per lui.
Si sentì consolar tutto, ed in cuore disse: «Avrà capito anche lui che
se non ci ajutiamo tutti contro quest'Imperiali, e se i frati essi pure
non danno una mano, la vuol finir male... Tutto il male non vien per
nuocer! La nespola di stamattina l'ha persuaso, che l'affare si mette
al serio.»
Questi pensieri però che hanno voluto da noi più d'una pagina di
spiegazione, passarono come un baleno per la mente di Fra Giorgio, il
quale tenendo superata ogni difficoltà, disse coll'effusione di chi
vede aprirsi inaspettatamente una porta ai proprj desiderj:
Fra Benedetto, io non ho altro desiderio al mondo... e se io stavo
tanto di mala voglia da un pezzo in qua, sappiatelo, e' non è stato
altro che per questo: ch'io mi tengo coll'ajuto di Dio pur anco buono
da qual cosa, e mi pareva portarmi troppo rimessamente in questa guerra
(al contrario dell'altra ove mi son travagliato per tanti anni, e pur
troppo quasi sempre a mal fine) io son certo che il combattere mi sarà
merito innanzi Iddio, ed ho in animo di farlo,.... e farò il meglio
ch'io saprò e voglia così Iddio farmi degno della sua gloria, e fosse
oggi piuttosto che domani.
Il vecchio seguitando ad intenderla a modo suo, parte si maravigliò
vedendo tanto fervore nel laico, chè tutt'altro aspettava, e disse fra
se «Oh tò!... gli ha ripreso per questo verso ora!» Pure contentissimo
di trovarlo in così buone disposizioni, soggiunse:
--Che siate benedetto figliuol mio! benedetto mille volte.... Già e'
non si sbaglia (e gli batteva sorridendo sul braccio) questi bravacci
se fanno tanto di volgersi al bene, lo fanno poi senza risparmio;...
tutto sta a saperli indirizzare... Orsù dunque quel gran core che avete
mostrato nelle guerre che dicevate testè per fini mondani, è tempo
d'adoprarlo ora in questa per fini santi: il contrasto sarà lungo e
grave, il nemico possente ed astuto... _leo rugiens_...... ma Iddio
sarà con voi...... non vi spaventi....--
--Spaventarmi? rispose Fra Giorgio maravigliato, e sorridendo; non ho
mai saputo di che colore ella fosse la paura.--
E, soggiunse sottovoce.--L'hai proprio trovato chi si spaventa.--
--Lo so, lo so, non siete pauroso, ma badiamo veh! anche il confidar
troppo nelle nostre forze, è male, e male grave, ma non vo' aggiunger
altro per ora.... non mettiamo troppa carne a bollire. Andate, ed il
Signore v'ajuti e vi dia forza.
Fra Giorgio si mosse per partire. Giunto all'uscio gli sorse un
pensiero in mente, e tornato addietro, riprese:
--Fra Benedetto, io v'ho a domandare una grazia.
--Dite.... purch'io possa.--
--Oh quando sia per questo, basta che voi vogliate.... Ma capisco
ancor io.... e' non istà bene... chi dà e poi ripiglia.... dice il
proverbio.... all'inferno si scapiglia.... ma non trovo altro modo....
non ve l'avrete per male....--
--Be' dite su.... parlate francamente.--
--Ecco vedete.... io non son uso così a piede... son della scuola
vecchia, intendete!.... Chè soltanto da un vent'anni in qua, si vede
(lasciamo star gli Svizzeri) buona gente mettersi nelle fanterie....
e si può dire anzi che il primo a metterle in riputazione è stato il
sig. Gonzalo Hernandez.... via, il Gran Capitano.... l'avrete inteso
nominare.... e per dir il vero e' gli venne fatto molto bene; che alla
giornata della Cerignola gli uomini d'arme francesi.... se gli aveste
veduti caricar una battaglia di que' fanti spagnuoli pareva n'avesser
a far tonnina: ma loro fermi colle picche spianate parevan inchiodati
alla terra.... e quei terremoti di francesi addosso come fulmini...
Saint Denis!... Saint Denis! non ci è Saint Denis che tenga, era come
percuotere in un bastione.--
Immagini il lettore se Fra Benedetto udendo questo discorso spalancava
gli occhi, e credea che a Fra Giorgio desse di volta del tutto. Ma non
era finito.
--Basta: lasciamo star le fanterie... So bene, anche tra loro sono
di valentuomini.... ma ognuno ha da far l'arte sua: ed io mi trovo
ormai troppo innanzi cogli anni per impararne una nuova, e se voi
volete ch'io possa far cosa buona mi dovete concedere... conosco ch'è
un grand'ardire il mio... voi vi maraviglierete.... ma ai termini
ov'è ridotta la città non mi riuscirebbe, cred'io, neppur con dugento
ducati.... chi l'ha l'adopera per se.... e poi già chi me li darebbe
questi danari; insomma, per non allungarla di più, se voi non mi
date licenza ch'io mi possa valere del mio cavallo, io mi troverò
impacciato.--
A metà di questo discorso Fra Benedetto s'era di nuovo posti gli
occhiali, ed appoggiando ambe le mani sui bracciuoli del seggiolone
si faceva innanzi colla persona alzando il capo verso il laico, e
guardandolo fiso, fiso. Quando finì di parlare il vecchio tacque per
mezzo minuto pur seguitando a guardarlo, poi con voce che sonava somma
maraviglia, disse due o tre volte:--
--Cavallo? Cavallo? Oh che Domin c'entra il cavallo? Ma a che modo
l'intendete? V'ho io detto forse che andassi a giostrare?--
--Ma Fra Benedetto mio, e' non è mal di giostra; chè qui si fa da
maladetto senno... e, com'io v'ho detto, e' mi basta la vista ancora di
far il mestiero a cavallo... ma a piede!--
--E chi v'ha detto di far il mestiero? e di farlo a cavallo o a
piede?... col ben che Dio vi dia! Che pazzie son queste? Vi dico di far
l'ufficio di buon religioso, d'attendere all'anima, alle cose di Dio...
e vo' m'uscite fuori col cavallo, colle picche e colle fanterie! E' mi
par che vogliate la baja del fatto mio! Andate, andate che vo' m'avete
chiarito... ed io che gli davo retta! Oh Signore, Signore, dammi
pazienza con costui!--
--Fra Benedetto.... non v'adirate, disse Fra Giorgio accortosi dallo
sbaglio, e tutto doloroso di trovarsi da capo quando già credeva d'aver
aggiustate le cose sue. E' non c'è mal nessuno..... vo' l'intendete a
un modo, io l'intendevo a un altro.--
You have read 1 text from Italian literature.
Next - Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 04
  • Parts
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 01
    Total number of words is 4195
    Total number of unique words is 1824
    38.8 of words are in the 2000 most common words
    55.6 of words are in the 5000 most common words
    64.1 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 02
    Total number of words is 4572
    Total number of unique words is 1877
    35.6 of words are in the 2000 most common words
    49.3 of words are in the 5000 most common words
    55.6 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 03
    Total number of words is 4673
    Total number of unique words is 1790
    38.8 of words are in the 2000 most common words
    53.2 of words are in the 5000 most common words
    60.8 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 04
    Total number of words is 4567
    Total number of unique words is 1882
    40.7 of words are in the 2000 most common words
    57.2 of words are in the 5000 most common words
    65.7 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 05
    Total number of words is 4506
    Total number of unique words is 1915
    38.5 of words are in the 2000 most common words
    55.9 of words are in the 5000 most common words
    62.6 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 06
    Total number of words is 4672
    Total number of unique words is 1779
    37.9 of words are in the 2000 most common words
    53.1 of words are in the 5000 most common words
    59.4 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 07
    Total number of words is 4608
    Total number of unique words is 1874
    37.7 of words are in the 2000 most common words
    53.4 of words are in the 5000 most common words
    61.6 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 08
    Total number of words is 4660
    Total number of unique words is 1736
    38.7 of words are in the 2000 most common words
    55.5 of words are in the 5000 most common words
    62.6 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 09
    Total number of words is 4626
    Total number of unique words is 1753
    39.7 of words are in the 2000 most common words
    56.5 of words are in the 5000 most common words
    63.7 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 10
    Total number of words is 4661
    Total number of unique words is 1737
    39.6 of words are in the 2000 most common words
    55.3 of words are in the 5000 most common words
    62.2 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 11
    Total number of words is 4633
    Total number of unique words is 1721
    38.1 of words are in the 2000 most common words
    53.6 of words are in the 5000 most common words
    60.3 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 12
    Total number of words is 4596
    Total number of unique words is 1758
    39.4 of words are in the 2000 most common words
    53.8 of words are in the 5000 most common words
    61.9 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 13
    Total number of words is 4599
    Total number of unique words is 1850
    37.6 of words are in the 2000 most common words
    53.5 of words are in the 5000 most common words
    61.1 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 14
    Total number of words is 4523
    Total number of unique words is 1815
    35.3 of words are in the 2000 most common words
    48.5 of words are in the 5000 most common words
    55.8 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 15
    Total number of words is 4712
    Total number of unique words is 1667
    39.9 of words are in the 2000 most common words
    55.9 of words are in the 5000 most common words
    64.2 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 16
    Total number of words is 4616
    Total number of unique words is 1889
    36.6 of words are in the 2000 most common words
    51.5 of words are in the 5000 most common words
    58.4 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 17
    Total number of words is 4572
    Total number of unique words is 1852
    36.7 of words are in the 2000 most common words
    52.7 of words are in the 5000 most common words
    59.6 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 18
    Total number of words is 4682
    Total number of unique words is 1683
    39.5 of words are in the 2000 most common words
    55.1 of words are in the 5000 most common words
    62.7 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 19
    Total number of words is 4613
    Total number of unique words is 1735
    39.4 of words are in the 2000 most common words
    55.7 of words are in the 5000 most common words
    62.7 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 20
    Total number of words is 4632
    Total number of unique words is 1742
    40.7 of words are in the 2000 most common words
    57.1 of words are in the 5000 most common words
    64.0 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 21
    Total number of words is 4583
    Total number of unique words is 1807
    36.9 of words are in the 2000 most common words
    52.8 of words are in the 5000 most common words
    61.7 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 22
    Total number of words is 4690
    Total number of unique words is 1683
    39.9 of words are in the 2000 most common words
    57.1 of words are in the 5000 most common words
    65.1 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 23
    Total number of words is 4595
    Total number of unique words is 1783
    38.8 of words are in the 2000 most common words
    53.9 of words are in the 5000 most common words
    61.6 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 24
    Total number of words is 4546
    Total number of unique words is 1753
    38.2 of words are in the 2000 most common words
    55.1 of words are in the 5000 most common words
    62.8 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 25
    Total number of words is 4485
    Total number of unique words is 1763
    37.1 of words are in the 2000 most common words
    52.8 of words are in the 5000 most common words
    59.4 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 26
    Total number of words is 4608
    Total number of unique words is 1820
    37.3 of words are in the 2000 most common words
    53.3 of words are in the 5000 most common words
    61.4 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 27
    Total number of words is 4537
    Total number of unique words is 1860
    38.9 of words are in the 2000 most common words
    55.5 of words are in the 5000 most common words
    63.7 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 28
    Total number of words is 4635
    Total number of unique words is 1845
    38.2 of words are in the 2000 most common words
    54.9 of words are in the 5000 most common words
    61.5 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 29
    Total number of words is 4607
    Total number of unique words is 1742
    38.2 of words are in the 2000 most common words
    54.8 of words are in the 5000 most common words
    62.0 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 30
    Total number of words is 4694
    Total number of unique words is 1785
    38.2 of words are in the 2000 most common words
    52.5 of words are in the 5000 most common words
    59.2 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 31
    Total number of words is 4512
    Total number of unique words is 1825
    37.4 of words are in the 2000 most common words
    52.3 of words are in the 5000 most common words
    60.7 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 32
    Total number of words is 4612
    Total number of unique words is 1804
    36.7 of words are in the 2000 most common words
    51.0 of words are in the 5000 most common words
    58.5 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 33
    Total number of words is 4680
    Total number of unique words is 1749
    39.2 of words are in the 2000 most common words
    55.3 of words are in the 5000 most common words
    62.6 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 34
    Total number of words is 4669
    Total number of unique words is 1839
    38.5 of words are in the 2000 most common words
    54.3 of words are in the 5000 most common words
    60.3 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 35
    Total number of words is 4509
    Total number of unique words is 1810
    35.7 of words are in the 2000 most common words
    50.7 of words are in the 5000 most common words
    58.5 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 36
    Total number of words is 4573
    Total number of unique words is 1863
    37.8 of words are in the 2000 most common words
    53.7 of words are in the 5000 most common words
    61.2 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 37
    Total number of words is 4548
    Total number of unique words is 1859
    36.9 of words are in the 2000 most common words
    53.2 of words are in the 5000 most common words
    61.7 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 38
    Total number of words is 4600
    Total number of unique words is 1849
    36.1 of words are in the 2000 most common words
    50.9 of words are in the 5000 most common words
    58.2 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 39
    Total number of words is 4540
    Total number of unique words is 1737
    34.9 of words are in the 2000 most common words
    49.2 of words are in the 5000 most common words
    56.3 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 40
    Total number of words is 4512
    Total number of unique words is 1872
    37.0 of words are in the 2000 most common words
    51.3 of words are in the 5000 most common words
    59.0 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 41
    Total number of words is 4626
    Total number of unique words is 1847
    36.1 of words are in the 2000 most common words
    52.0 of words are in the 5000 most common words
    60.0 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 42
    Total number of words is 4581
    Total number of unique words is 1778
    36.6 of words are in the 2000 most common words
    51.7 of words are in the 5000 most common words
    59.1 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 43
    Total number of words is 4516
    Total number of unique words is 1702
    35.9 of words are in the 2000 most common words
    51.2 of words are in the 5000 most common words
    58.2 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 44
    Total number of words is 4560
    Total number of unique words is 1837
    37.5 of words are in the 2000 most common words
    54.4 of words are in the 5000 most common words
    61.2 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni - 45
    Total number of words is 1486
    Total number of unique words is 752
    50.1 of words are in the 2000 most common words
    65.0 of words are in the 5000 most common words
    70.8 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.