I primi due secoli della storia di Firenze, v. 1 - 23

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tutti gli assalti o scaramucce, che assai probabilmente precedettero la
guerra vera e propria.
[125] SOLDANI, _Historia Monasterii S. Michaelis de Passiniano_ pag.
109, citata in LAMI, _Lezioni_, I, 288.
[126] Nei doc. piú sopra citati, del PASSERINI (pag. 211), si legge:
_Domina Sofia dixit et dicit quod est LXXX annorum et plus, et
recordatur de destructione Fesularum_. E cosí altri testimoni.
[127] In una sentenza del 30 Dic. 1172 troviamo nominati sette Consoli,
il Giudice ordinario e tre Provveditori. I Consoli mettono in possesso
il Giudice, _huic missioni in possessum auctoritatem prestans_. Questo
documento si trova con molti simili nell'Arch. fiorentino, Curia di S.
Michele. Il prof. Santini ne ha stampati parecchi nella parte II del
suo volume, che sarà, speriamo, presto pubblicato. E qui avvertiamo il
lettore che citiamo il suo lavoro cosí pei documenti finora inediti,
come per quelli già editi da altri, perché furono tutti da lui
riscontrati nuovamente sugli originali. Egli noterà forse quelli che ha
scoperti e quelli che ha semplicemente riprodotti. Vedi Santini, parte
II, doc. I. Nell'Ott. 1181 tre Consoli siedono _super facto iustitie,
nominatim in mense octobris_. Il giudice _Restauransdampnum_ conferma
la sentenza (ivi, doc. II). E cosí in altri documenti, sebbene qualche
volta si trovino anche due Consoli per un mese. Il 27 Genn. 1197, i
Consoli di giustizia sono due, per gennaio e febbraio (S. parte II,
doc. IX), e cosí si continua per un pezzo, due giudici per due mesi. Il
28 febb. 1198 i due Consoli sono anche giudici di professione; ma ciò
non toglie la necessità di un giudice ordinario. Spinello Spada (ivi,
doc. X), il che conferma sempre piú che i Consoli di giustizia non
facevano la parte vera e propria di giudici. Dal 1201 in poi troviamo
un Console di giustizia, _per totum annum_ (ivi, doc. XIII e XV).
[128] Il 18 aprile 1201 (v'era allora un Potestà), troviamo solo
_Gerardus ordinarium iudex cognitor controversie... hanc sententiam
tuli ideoque subscripsi_, e manca affatto il Console di giustizia,
che subito dopo ricomparisce (S. parte II, doc. XI). Sembra che a
Pisa fossero di regola nominati giudici speciali, _electi_ o _dati a
Consulibus et universo populo_, che giudicavano da sé, essendo qualche
volta presenti i Consoli; altrove erano _Consules de Placitis_ o
_Assessores Consulum_ (come a Parma), che giudicavano senza i Consoli
del Comune. Ficker III, paragr. 584 e 585.
[129] Firenze fu prima divisa in Quartieri. L'Oltrarno allora non
faceva parte dell'antica Città, essendovi poche «vili e minute genti».
Villani, IV, 14. Piú tardi, ma fin dai primi tempi del Comune, essa
fu divisa in Sestieri, uno dei quali era quello d'Oltrarno. Nel 1343
(Villani XII, 18) si tornò nuovamente alla divisione per quartieri.
[130] È del gennaio 1165, e trovasi nell'Arch. fiorentino (S.,
appendice II, doc. I, pag. 517). È la donazione di una parte di casa,
fatta ai membri della Società della torre di Capo di Ponte: _tam qui
modo sunt, aut in antea fuerunt ex Societate vestre turris de Capite
Pontis_.
[131] In due frammenti di pergamena del 1179 e del 1180, oltre un
documento, che è in parte del 16 maggio 1209, in parte piú antico,
nell'Arch. fiorentino. Anche lo Statuto del Podestà (del 1324) parla
delle Società delle Torri. Di tutto ciò discorse minutamente e con
molta diligenza il prof. Santini, in un suo dotto lavoro sulle _Società
delle Torri in Firenze_, pubblicato, prima nell'_Arch. Stor. It._ Serie
IV, T. XX, anno 1887, e poi a parte. Nell'appendice II, al vol. piú
volte citato, lo stesso autore ha raccolto parecchi documenti su queste
Società. Essi sono del 1165, 1179, 1180, 1181, 1183, 1201, 1209, ecc.
[132] Nel sopra citato lavoro, stampato a parte, pag. 55 e seg., il
S. cita molte di queste famiglie, avvalorando le sue asserzioni con la
scorta dei documenti.
[133] In ciò dissento dal prof. Santini. Le associazioni che egli ha
potuto trovare in campagna sono poche, d'indole diversa e non molto
antiche. Mancava nel contado la base principale, la torre cioè con le
case aderenti ed appartenenti a diverse famiglie.
[134] Anche il Villani (V. 32) dice che Firenze era sotto «la signoria
di Consoli cittadini, dei maggiori e migliori della Città, col
Consiglio del Senato, cioè di Cento Buoni uomini, e quelli Consoli a
modo di Roma tutti guidavano e governavano la Città, e durava il loro
ufficio un anno». Ne fissa arbitrariamente il numero a 4 o 6, secondo
che la Città era divisa in Quartieri o Sestieri, ed aggiunge, che,
parlandone, si citava solo quello di maggiore autorità. L'elezione pare
che si facesse nel gennaio. Nel 1202 quelli della prima e della seconda
metà dell'anno (1 marzo e ottobre) sono gli stessi, e cosí nel 1204 (15
aprile e ottobre). Tutto ciò proverebbe ancora che non si cominciava
il 25 marzo, secondo lo stile fiorentino (V. Doc. del Santini). A Siena
si faceva del pari l'elezione nel gennaio, e lo stesso può indursi per
Firenze anche dai cronisti.
[135] Il primo doc. che ricordi i nomi dei Consoli è del 19 marzo 1138
(citato nell'Hartwig, II, 185, dalle _Memorie di Lucca_, vol. IV, pag.
173, doc. 122) in cui _Broccardus et Selvorus_ promettono _pro se et
pro sociis suis_. Il secondo è del 4 giugno dello stesso anno (S. parte
I, doc. II), ed in esso il conte Ugicio (o Egicio) riceve _launechild
et meritum a Burello et Florenzito Consulibus, vice totius populi_. I
due nomi sono in questi due documenti dello stesso anno diversi, forse
perché si davano solo i nomi dei _Consules priores_, che come dicemmo,
mutavano a turno. Anche a Siena pare che i _Consules priores_ mutassero
di continuo. (V. Caleffo Vecchio per giugno, agosto, ottobre 1202;
Caleffo dell'Assunta, 1202) e quando v'erano invece i Governatori,
tenevano il Priorato una settimana per uno.
In due documenti fiorentini, che si trovano fra i Capitoli, ed hanno la
data del 7 aprile 1174 e del 4 aprile 1176 (S. parte I, doc. VI e IX),
i Consoli sono nominati tutti, e sono 10: forse non vi furono inclusi
quelli di giustizia. Ma invece, nel giuramento dato dagli uomini di
Mangona a Firenze (28 ottobre 1184, in S. parte I, doc. XV) si legge:
_annualiter dabimus unam albergariam xij Consulibus Florentie_. Anche
nel 1204 ne troviamo 12; ma nei documenti della Lega (1197-8) se ne
trovano piú di 12, e cosí piú di 12 se ne trovano nel 1203. Demmo
già la probabile spiegazione di questo fatto. I _Consules priores_,
che esistevano anche in altri Comuni, si trovano in Firenze di rado
menzionati coll'appellativo di _Priores_, massime nei primi tempi. Un
documento, che è però del 24 ottobre e 7 novembre 1204 (S. parte I,
doc. LIII), dice: _Potestas Florentie vel Consules eiusdem civitatis,
omnes vel maior pars vel Priores aut Prior eorum_. Cosí un altro del 15
ottobre 1200.
[136] Santini, parte I, doc. XII.
[137] S. parte I, doc. XU.
[138] V'erano infatti i Consoli del Comune, delle Arti, dell'Arno,
delle porte della Città, delle Società delle Torri, i quali ultimi
si chiamavano piú specialmente Rettori. Ed anche Rettori era una
parola generica, che indicava tutti quelli che governavano, essendovi
i Rettori delle Torri, della Città e delle Arti. _Potestas_ era poi
la suprema potestà in generale, e solo piú tardi fu una speciale
magistratura.
[139] Gli esempi sono cosí numerosi che non occorre far citazioni,
perché era la formola in uso, e non solamente a Firenze. Nei patti, già
citati, tra Lucca e Firenze (24 luglio 1184) si prevede che a Lucca
manchino i Consoli la _lucana Potestas_, e si aggiunge: _aut Bonos
viros lucensis civitatis, si Consules vel Rector aut Potestas tunc ibi
non fuerit_.
[140] _Forte Belicocci Senator eiusdem_ (Florentiae) _Civitatis_ (in un
doc. del 15 aprile 1204. S. parte I, doc. LI). In un altro documento
del 13 e 14 novembre 1197, che è negli atti della Lega toscana,
troviamo fra i _Consiliarii_ presenti, _Bilicozus_. Nel _Breve Consulum
Pisane Civitatis_ del 1162, pubblicato dal Bonaini, i Consiglieri sono
chiamati _Senatores_.
[141] Questo documento (S. parte I, doc. XXII) è quello del 13 e 14
novembre 1197, e fa parte anch'esso di quelli della Lega toscana. Ma è
da notare che, come in quella occasione solenne si trovano piú di 12
Consoli, cosí anche poté, per le stesse ragioni, essere aumentato il
numero dei Consiglieri, o pure (essendosi verso la fine dell'anno) si
radunarono cogli uscenti, alcuni dei nuovi eletti.
[142] Si diceva Arengo, Arrengo, Aringo, Arringo, da arringare, come
Parlamento da parlare.
[143] Nei Comuni italiani gli _habitatores_ ed anche gli _assidui
habitatores_ sono ben chiaramente distinti dai _cives_ e dagli
stranieri. I documenti fiorentini parlano spesso dei _cives
salvatichi_, i quali indicavano, io credo, la quasi-cittadinanza di
coloro che dimoravano in campagna, con l'obbligo di abitare parte
dell'anno in Città. Questi piú tardi aumentarono assai, e col tempo
divenivano poi veri e propri cittadini, secondo norme che non ci sono
tutte ben note.
[144] Ne trovammo molti esempi nelle _Provvisioni_ di tempi posteriori.
[145] _Nuova Antologia_ di Roma, 1º luglio 1890.
[146] Il FICKER, II, parag. 310, pag. 223, dà i nomi di molti di essi,
e raccoglie le scarse notizie che se ne hanno. A Rabodo, morto nel
1119, successe un Corrado (1120-27), poi un Rampret (1131), poi un
Engelbert (1134), poi Errico di Baviera (1137), e subito dopo, Ulrico
d'Attems, poi il duca Guelfo (1160-2), zio di Federico I, che lo mandò.
[147] _Annales I._
[148] _Annales I_; SANZANOME, ediz. fiorentina, pag. 128; VILLANI IV,
36.
[149] _Annales I: 16 kal. Iulii. Ingelbertus Florentiam est ingressus._
[150] _Annales I_; OTTONE di Frisinga, in Pertz, XX, 264, e gli Annali
Senesi.
[151] SANZANOME, ediz. fiorentina, pag. 129.
[152] Questo è narrato da uno dei testimoni, nei documenti piú volte
citati, del PASSERINI, pag. 389. Gli _Annales I_, con errore manifesto,
pongono ora appunto, cioè nel 1147, la presa di Monte Orlando, che
seguí invece nel 1107. La cancellatura che il codice ha nella data, e
il luogo dove il fatto è in esso narrato, prima cioè della entrata di
Errico IV in Firenze, nel 1111, confermano che v'è errore.
[153] Nei citati doc. PASSERINI si parla piú volte della ricostruzione
avvenuta delle mura, a pag. 394, ed anche a pag. 217. Qui si ricorda
nello stesso tempo la distruzione seguita poi di Monte di Croce: _et
dixit quod sunt LX annos quod fuit destructus Mons Crucis_. Il VILLANI
(IV, 37) ed il pseudo BRUNETTO LATINI la pongono nel 1154; gli _Annales
II_, il Cod. Napoletano e PAOLINO PIERI, nel 1153. SANZANOME, come fa
spesso, neppur qui (pag. 130) pone una data precisa. Dice solo che il
primo assalto fu dato nel 1146.
[154] SANTINI, I, doc. III, del 4 aprile 1156.
[155] _Constituit etiam teutonicos principes ac dominatores super
Lombardos et Tuscos, ut de caetero eius voluntati nullus Ytalicus
resistendi locum habere ullatenus posset. Vita Alexandri,_ all'anno
1164. Nella _Cronica Urspergense_, all'anno 1186, si legge: _Coepit
Imperator in partibus Tusciae et terrae romanae castra ad se
spectantia, suae potestati vendicare, et quaedam nova construere, in
quorum praesidiis Teutonicos praecipue collocavit_. V. FICKER, II,
parag. 311, pag. 227.
[156] _Nullus enim marchio et nullus nuntius Imperii fuit, qui tam
honorifice civitates Italiae tributaret, et romano subiceret Imperio._
Annali Pisani, in PERTZ, _Mon. Ger._ XX, 249. FICKER, I, parag. 137,
pag. 259.
[157] FICKER, I, parag. 122-4.
[158] V. doc. PASSERINI, a pagg. 208 e 394-400.
[159] Queste deposizioni piú volte pubblicate solo in parte, si
trovano ora nella loro integrità in SANTINI, I, doc. XLV. Hanno la
data del maggio 1203, ma ai riferiscono, come è naturale, a tempi assai
anteriori. Vedi Santini, pag. 115, 117-19.
[160] V. il trattato in SANTINI, I, doc. IV.
[161] A San Miniato era per l'Impero il conte Macharius. Il FICKER (II,
parag. 311, pag. 227 e segg.) dà una lista di altri conti tedeschi in
quel castello.
[162] _Castrum autem intelligimus recuperatum etiam sine superiori
incastellatura_.
[163] In questo momento molti anche di coloro che solevano essere amici
dell'Impero, lo combattevano. Pisa ne è una prova.
[164] Non fu messo però tra i _Capitoli_, che contenevano i veri
documenti ufficiali, ma trovasi fra carte che possono quasi dirsi
private. Primo a scoprirlo fu l'HARTWIG, II, 61; lo ha poi ristampato
integralmente il SANTINI, parte III, doc. I.
[165] TOMMASI, Storia di Lucca, in _Arch. Stor. It._, vol. X, _ad
annum_; RONCIONI, _Istorie Pisane_, in _Arch. Stor. It._, vol. VI, _ad
annum_; MARANGONI, I, 285, OTTOBONI, _Annales_, I, 95; HARTWIG, II,
58-63.
[166] Vedi SANTINI, I, doc. V, VI, VII, VIII. Il primo è del 23 febb.
1173, gli altri del 7 aprile 1174.
[167] _Annales II_, all'anno 1170; VILLANI, V, 5.
[168] _Annales II_; SANZANOME; VILLANI, V, 6; Cod. Nap., il quale pone
però il fatto nel 1175; REPETTI, art. _Asciano_; HARTWIG, II, 64-5.
[169] Il trattato (che nomina espressamente, non solo l'Imperatore, ma
anche Cristiano di Magonza ed il conte Macario, che era allora a San
Miniato) trovasi nell'Archivio di Siena, Caleffo vecchio, a c. 9, e
Caleffo dell'Assunta, a c. 53. L'HARTWIG ne pubblicò un largo sunto,
che ebbe dal Wüstenfeld. Dalla cortesia del cavaliere Lisini, direttore
dell'Archivio senese, noi avemmo copia del trattato e degli altri
documenti relativi a questa pace. Quelli che sono in Firenze possono
leggersi nel SANTINI, I, doc. IX, X, XI (4 e 8 apr., 11 dic. 1176).
[170] _Et quod Comunis senensis acquisierit extra eorum episcopatus et
comitatus, dabo medietatem Florentinis_. Nel trattato piú sopra citato,
che trovasi a Siena.
[171] L'anno 1174 troviamo però nel Consolato un Guido Uberti. SANTINI,
I, doc. VI.
[172] VILLANI, V, 8. Gli _Annales II_, al 1177, dicono: _Orta est
guerra inter Consules et filios Uberti; eodem anno combusta est civitas
florentin_a. Il Cod. Nap. pone il primo incendio al 4 agosto, come il
_Villani_, e subito dopo fa cominciare la guerra civile, che «bastò due
anni». _Paolino Pieri_ pone al 4 agosto 1174 il primo incendio, al '78
la caduta del ponte ed il secondo incendio. TOLOMEO DA LUCCA dice solo
che nel '77 scoppiò una rivoluzione, che durò due anni.
[173] Pseudo BRUNETTO LATINI, _ad annum_.
[174] Diamo qui un brano del pseudo BRUNETTO LATINI, quale si legge
nel codice gaddiano, con tutti gli errori che vi sono. Narrata la
rivoluzione, esso prosegue: «Poi nel 1180 anni gli Uberti ebbero la
vittoria, e fu Consolo e Rettore della città di Firenze messer Uberto
degli Uberti e messer Lamberto Lamberti e loro compagni, ed in costoro
si cominciò il primo consolato della Città, e questi fu per forza,
advegnadio che poi cominciarono a governare la Cittade per modo di
ragione e di giustizia, conservando ciascuno il suo stato, tanto che da
Consoli cittadini feciono electione di chiamare Podestà gentili huomini
possenti forestieri, siccome legiendo innanzi scritto troverrete». È
strano che il cronista ponga cosí tardi l'origine dei Consoli. È vero
che solo qui egli comincia il suo elenco di questi magistrati, e quindi
parrebbe che veramente non li credesse piú antichi. Ma poco prima,
all'anno 1177, esso aveva detto, che gli Uberti cominciarono a far
guerra ai Consoli; è quindi chiaro che anche per lui dovevano esistere
innanzi al 1180. Simili errori ed incongruenze, del resto, si trovano
assai spesso anche nel VILLANI ed in altri cronisti dello stesso tempo.
[175] SANTINI, I, doc. XII. Questo è il documento in cui si dice che
il tributo di 50 libbre di buona moneta, sarà pagato ai Consoli della
Città, o, mancando essi, ai Consoli dei mercanti, che riceveranno pel
Comune.
[176] Era stata loro concessa con diploma imperiale, dato a Pavia _IV
Idus Angusti, 1164_, che fu piú volte pubblicato, e si trova anche
nella _Storia della guerra di Semifonte_, scritta da Mess. Pace da
Certaldo (pag. 5), la quale è, come tutti sanno, una contraffazione dei
primi del secolo XVII.
[177] SANTINI, I, doc. XIII. Questo è il documento con la data erronea
del 1101, che fu corretto dal Marchese Capponi in 1181 (stile moderno,
1182).
[178] VILLANI, PAOLINO PIERI, il Cod. Napoletano ed il pseudo BRUNETTO
LATINI. Gli _Annales II_ pongono, per errore, il fatto nel 1172.
[179] SANTINI, I, doc. XIV. I patti non potevano esser mutati senza un
accordo dei Consoli delle due città, insieme coi Consiglieri, 25 almeno
per ciascuna parte, tra i quali dovevano essere i Consoli dei militi
e dei mercanti. Notiamo che qui, nominando i Consoli, già si accenna
alla possibile elezione di un Podestà, sebbene non fosse ancora stato
mai eletto in Firenze. Su di ciò avremo occasione di tornare. Intanto
ecco che cosa dice il documento: _Inquisitis florentinis Consulibus,
vel florentina Potestate, sive Rectori vel Dominatore a comuni populo
electo_. Per Lucca si accenna anche ai _Bonos viros lucensis civitatis,
si Consules vel Rector aut Potestas ibi non fuerint_.
[180] Gli _Annales II_, il pseudo BRUNETTO LATINI ed il Cod. Nap.
pongono il fatto nel 1185; il VILLANI (V. II) lo pone invece nel 1184,
e dice che la terra era occupata da gentili uomini, cattani, avversi
a Firenze. Noi seguiamo il VILLANI, altrimenti riuscirebbe impossibile
spiegare la prigionia del conte Alberto nel 1184, come è attestata dai
documenti.
[181] SANTINI, I, doc. XVI e XVII; il primo con la data di Novembre
1184, il secondo, di 29 Novembre 1184.
[182] HARTWIG, II, 79.
[183] VILLANI, V., 12.
[184] Gli _Annales II_ e Paolino Pieri eccettuano solo Pisa; il
Villani, il Cod. Napoletano ed il pseudo Brunetto Latini eccettuano
Pisa a Pistoia.
[185] I Cronisti, con evidente inesattezza, dicono solo: a dieci miglia
intorno.
[186] Il diploma può leggersi nel FICKER, IV, doc. 170, pag. 213.
Errico (allora re dei Romani, Errico VI, chiamato poi anche Errico V
come imperatore), fatta la concessione, aggiunge: _excepto ac salvo
iure nobilium et militum, a quibus etiam volumus ut Fiorentini nihil
exigant_.
Il diploma parla solo in genere di servigi resi dai Fiorentini ad
Errico ed a suo padre Federico I. Il Villani attribuisce la concessione
al valore che essi dimostrarono nella crociata; ma questa seguí nel
1189 e la concessione fu fatta nel 1187, sebbene egli la ponga per
errore nel 1188, il che non basta ad evitare l'anacronismo. Oltre di
ciò afferma, che la concessione fu fatta per intromissione di papa
Gregorio VIII, il quale fu eletto e morí nell'anno 1187.
[187] A Perugia fu nel 1186 concesso il contado: _exceptis domibus et
possessionibus, quas habent marchiones et monasterium s. Salvatoris_, e
parecchi nobili del pari menzionati, _in quibus nihil iuris Perusinis
relinquitur_. FICKER, I, paragr. 128, pag. 242. Siena, che aveva
perduto il contado nel giugno 1186, lo riebbe nell'ottobre, colle
stesse condizioni, e cosí Lucca nel medesimo anno. FICKER, I, parag.
125, pag. 239 e parag. 128, pag. 242.
[188] Di questi Podestà imperiali il Ficker dà spesso i nomi, che cava
dalle deposizioni dei testimoni. Vedi FICKER, III, pag. 440. L'HARTWIG
(II, 192) cita un _Henricus comes florentinus_, che è ricordato dallo
Stumpf, e pare anch'esso un Podestà del contado, nel settembre 1186.
Non deve dopo tutto ciò far meraviglia, se nei documenti della seconda
metà del secolo, è assai spesso ricordata l'autorità dell'Impero.
Citiamo qualche esempio cavato dalle pergamene dell'Archivio
Fiorentino. — 14 Ottobre 1175 (Passignano). _Sub obligo Consulum
Florentinorum vel Nuntio Regis_. — 9 Ottobre 1185 (Passignano). _Sub
duplici pena Imperatoris et eius Missi aut quicumque habuerint dominium
pro tempore_. (Si tratta del contado, ed apparisce anche qui l'incerto
dominio di cui abbiamo parlato).
[189] _Liberalitate benefica ipsos respicere volentes, concedimus_
etc.... _huius munifice nostre concessionis_.
[190] Pel 1184, oltre i Cronisti, vedi SANTINI, I, doc. XIV, XV, XVII,
ed HARTWIG, II, 191. Per gli anni 1185, 1186 e 1187, oltre il pseudo
Brunetto Latini, che ci dà i nomi, troviamo spesso nei documenti
accenni, come quelli che seguono.
30 Aprile 1185. (Passignano). _Sub obligo Consulum Florentie resarcire
promitto_. — 13 Dicembre 1185. (Santa Felicita). _Sub obligo Consulum
Florentie_. — 26 Aprile 1186. (Passignano). _Penam ad Consules
Florentie_. — 21 Settembre 1187. (Arch. Capitolare 629). _Consulum vel
Rectorum pro tempore Florentie existentium_ (_Actum Florentie_). Le
pergamene dell'Arch. capitolare furono esaminate dal signor Santini,
cui ne dobbiamo la notizia; quelle dell'Archivio fiorentino le abbiamo
esaminate noi, ma d'una parte di esse avemmo la prima notizia dal
Santini.
Nel 1189 i Consoli v'erano di certo. Non solo il pseudo Brunetto Latini
ci dà i nomi di tre di essi; ma i documenti ci dànno i nomi di coloro
che erano Consoli di giustizia. SANTINI, II, doc. V e VI.
[191] Il FICKER (II, parag. 313, pag. 234) cita le parole di Pillius,
un giurista del tempo: _ut quando faciunt castellanos vel comites in
Tuscia_; e piú oltre: _sicut fit hodie illis, qui praeficiuntur in
singulis provinciis, vel in parte alicuius provinciae, ut in comitatu
senensi, florentino vel aretino_.
[192] Sono ambedue nominati nei documenti Passerini già piú volte
citati.
[193] Secondo le indagini dell'HARTWIG, tra il 1150 e 1180.
[194] Uno dei testimoni, nei documenti Passerini (pag. 206), dice che
il conte Guido _defendit ipsum monasterium_ (de Rosano) _a Teutonicis
et a Renuccio de Stagia, quando erat Potestas Florentinorum, et a
Consulibus florentinis_.
[195] 14 Ottobre 1175 (Passignano) _Sub potestate consulum
Florentinorum vel Nuntio Regis_. — 5 Luglio 1191 (Arch. capitolare,
347) _Sub pena Consulum Florentie vel Potestatis_. — 15 Aprile 1192
(Arch. Capitolare, 449) _Sub obligo Potestatis vel Rectorum pro tempore
Florentie existentibus_. — 7 Novembre 1192 (Passignano, nella Chiesa
di San Biagio) _Sub obligo Potestatis in hac terra existentis._ (Qui
si allude forse a qualche Podestà di contado). — 9 Maggio 1193 (Doc.
Passerini, nell'Arch. fiorentino) _Sub obligo Potestatis vel Consulum
Florentinorum.... Actum Florentie_. Da queste e da altre pergamene, che
ho esaminato nell'Arch. fiorentino, il mutamento non risulta avvenuto
in modo regolare e costante. Le formole antiche di tanto in tanto
riappariscono.
[196] _Inquisitis florentinis Consulibus, vel fiorentina Potestate,
sive Rectore vel Dominatore... florentini Consules vel florentina
Potestate sive Rector vel Dominator_, SANTINI, I, doc. XIV.
[197] SANTINI, I doc. XX.
[198] SANTINI, II, doc. VIII. Il suo nome è _Corsus_, che una volta è
detto Consigliere _super facto iustitie_, un'altra _consul iustitie_.
[199] Negli anni 1193 e 1195 egli ricorda ancora i Consoli, di cui dà
anche i nomi, forse ritenendo per tali i _Consiliarii_ dei due Podestà
che allora vi furon di certo. È bene qui osservare, che tutto ciò
sarebbe stato impossibile coi Podestà imperiali, se mai essi fossero
stati in Firenze. Non sarebbero in nessun caso potuti apparire come
capi dei Consoli.
[200] Archivio fiorentino, Bullettone c. 131. — 10 Luglio 1196.
_Dominus Petrus episcopus habuit tenutam a Consulibus curie Comunis
Florentie_. V. anche il pseudo Brunetto, _ad annum_. Per gli anni
1197-99 vedi i documenti della Lega toscana, che citiamo piú oltre, ed
HARTWIG, II, 194.
[201] Paolino Pieri, all'anno 1197, dice: «fu disfatto San Miniato
al Tedesco, cioè la rocca»; all'anno 1198 dice, che fu disfatto San
Genosio «per li terrazzani», i quali allora tornarono al poggio, e
riedificarono San Miniato. Il VILLANI (V. 21) dice che fu distrutto
San Miniato, e che gli abitanti discesero al piano, in San Genesio. V.
anche gli _Annales II_, ed il Cod. Nap., _ad annum_. L'HARTWIG (II, 93)
ha minutamente esaminato la questione, correggendo le inesattezze ed
esagerazioni.
[202] _Annales II_, Cod. Nap. _ad annum_, VILLANI (V. 22). Dalle
deposizioni dei testimoni, pubblicate dal Passerini, si vede che
Montegrossoli dava noia ai vicini, ed anche il Villani dice che era
posseduto da cattani, i quali movevano guerra continua ai Fiorentini.
[203] Vedi gli _Atti della Lega_ (11 nov. e 4 dic. 1197; 5 e 7 febb.
1198) in SANTINI, I, doc. XXI, e nel FICKER, IV, pag. 242, doc. 196.
Il FICKER s'è giovato dei doc. che si trovano a Firenze, e di quelli
che si trovano a Siena, i quali sono in alcune parti piú compiuti e
corretti.
[204] _Sed Podiumbonizi possit recipi per capud._
[205] Vedi gli _Atti della Lega_ nel FICKER, IV, pag. 246.
[206] _Atti della Lega_. I Fiorentini la giurarono il 13 e 14 Novembre
1197. Il documento (Santini, I, XXII) dà i nomi di 16 Consoli e 133
Consiglieri che giurarono. In quello che precede e si riferisce anche
al 5 e 7 febbr. 1198, si leggono i nomi di 10 Consoli, ma tre di essi
sono in questi due giorni diversi, il che li porta, nel febbraio '98, a
piú di 12. Oltre di ciò alcuni di essi si trovano in ufficio anche nel
novembre 1197, e questo ci conferma nell'ipotesi già fatta, che cioè,
nell'occasione solenne della Lega, i Consoli uscenti o parte di essi
restassero ancora in ufficio, unendosi ai nuovi eletti. Né è un caso
isolato. Il 2 Aprile 1212, il comune di Prato, facendo un trattato con
Firenze, mandava a stipularlo tre _Consules veteri_ e tre _Consules
novi eiusdem terre_. SANTINI, I. doc. LX.
[207] INNOCENTII III Epistolae, I. 15, 27, 34, 35; FICKER, II, parag.
363, p. 384.
[208] Invece di _Ducatus Tusciae_, cominciò a dire _magna pars Tusciae,
quae in nostris privilegiis continetur_. Ai Pisani scriveva: _Post
correctionem adhibitam, nihil invenimus quod in ecclesiastici iuris vel
cuiusquam maioris vel minoris personae praeiudicium redundaret_. E nel
febb. 1199 li incitava ad entrare nella Lega. INNOCENTII III Ep. lib.
I, 401 e 555; _Gesta Innocentii_, c. 11; FICKER, II, parag. 363, pag.
385-6.
[209] SANTINI, I, doc, XXIII, XXIV, XXV. Il primo è del 10, il secondo
del 15 aprile 1198, il terzo, che ha i nomi dei Figlinesi, i quali
giurarono la Lega, è del 15. Nel secondo troviamo accennati i Consoli
priori: _Comandamenta Consulum florentine civitatis omnium vel maioris
partis aut priorum ex eis_. Nel terzo (pag. 43 e 44) troviamo che
il giuramento fu dato: _In Florentia, in ecclesia S. Reparate et
Parlamento, coram florentino populo iuracerunt_. E piú oltre: _In
ecclesia S. Reparate, in Aringo_. Qui abbiamo un altro esempio del
Parlamento radunato in chiesa.
[210] SANTINI, I, doc. XXVI. Si giurava obbedienza ai Consoli o Rettori
_vel segnoratico aliquo extante_. Anche questa è una espressione che
sente poco dell'antico carattere piú democratico.
[211] Il VILLANI (V. 26) lo chiama, per errore, conte Arrigo della
Tosa. I della Tosa non erano conti. Il pseudo Brunetto Latini, in un
paragrafo che non ha data, ma precede quello del 1200, dice: «Messer
Arrigo conte di Capraia».
[212] Questa sembra, come dicemmo, essere la ragione per la quale il
pseudo Brunetto fa ora cominciare l'ufficio del Podestà: «Novo fu fatto
et eletto primamente Potestade in Firenze, per invidia del consolato,
ciò fu Paganello Porcaro da Lucca».
[213] SANTINI, I. doc. XXVII (12 e 23 febb. 1200), doc. XXVIII (12 e
19 febb.); doc. XXIX (12 e 23 febb., 25 marzo). In questi documenti il
Podestà si vede sempre menzionato insieme coi Consiglieri, e l'ufficio
dei Consoli è sempre anch'esso ricordato: _Sive parabola Potestatis
et Consiliariorum vel Consulum sive Rectorum Florentie_ (pag. 49).
_A Potestate vel Corsiliariis eius, sive a Consulibus Florentie vel
Rectoribus_ (pag. 48). In un documento posteriore (Santini, I, doc.
XXXVII, del 14 agosto 1201) troviamo che i Consiglieri rappresentano
il Podestà: _Sitio filio condam Butrighelli, Melio filio Catalani
Consiliarii domini Potestatis Florentie, recipienti (sic) vice et
nomine dicte Potestatis et totius Comunis Florentie_ (pag. 72). Questi
Consiglieri non formano ancora un Consiglio speciale, ma ci si avviano,
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