Viaggio a Costantinopoli (1609-1621) - 2

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stassimo a Steffaneste villa grande, alli 8 camminassimo avanti,
alli 9 giungessimo in Jassi città del Principe di Bogdania, alli
11 d.^o ci levassimo, alli 12 camminassimo, alli 13 passassimo per
Barladi città, e avessimo una grandissima pioggia con venti, tuoni e
tempesta; alli 14 camminassimo; alli 15 giungessimo in Galazzo città,
e ivi discaricassimo le robe per metterle nelle barche per passare il
Danubio. Alli 16 passassimo il Danubio, ed era il giorno della Assensa;
alli 17 fossimo a Mecino, ed aggiustassimo li dazieri per la gabella
dei Turchi, e vi stassimo sino alli 22 d.^o; facessimo levata la sera a
Provadia.
Alli 23 entrassimo nel gran bosco di Balcano, dove avessimo un passo
molto pericoloso, che li carri non potevano passare fra un dirupo
grande: nel qual luogo si ribaltò un dei nostri carri nel quale vi era
trenta sacchi di reali di n.^o 500 per sacco, zibellini e altre robe;
e recuperassimo ogni cosa senza perdere niente, perchè il carro fu
trattenuto dalli arbori che non dirupò in fondo; e fessimo presto a
tirar via li cavalli, e accomodassimo ogni cosa, e seguitassimo nostro
cammino. Alli 24 passassimo per Aidos città; alli 30 passassimo per
Silivrea; il primo Giugno a Costantinopoli; ed ivi si diede spedizione
a tutte le merci, e tornassimo a caricare un'altra volta la carovana
per ritornare in Polonia.
Alli 21 Giugno mi partii da Costantinopoli; alli 27 Luglio giunsi
in Leopoli; alli 13 Agosto mi partii da Leopoli, alli 15 giunsi in
Ieroslavia città, e fiera grandissima ci avea; alli 29 mi partii di
Ieroslavia, al p.^{mo} Settembre giunsi in Cracovia città reggia del Re
di Polonia, alli 13 mi levai, alli 26 giunsi in Praga città metropoli
dell'Imperatore, alli 29 mi partii, alli 4 Ottobre giunsi a Norimbergo,
alli 8 mi levai, alli 10 giunsi in Amo, alli 12 giunsi a Lindo, alli
14 a Coira gran città dei Grigioni, alli 15 e 16 passai per monti
altissimi con gran neve; la sera a Chiavenna; alli 17 d.^o giunsi a
Ceva prima città d'Italia, stato di Milano, la notte passai il lago di
Como, alli 18 fui a Como, alli 19 a Milano, alli 22 a Lodi, alli 23 a
Piacenza, la sera a Borgo s. Donnino, alli 24 desinai a Parma, la sera
a Reggio, alli 25 desinai a Modena, la sera a Bologna.
Alli 20 Aprile 1614 mi partii da Bologna, andai a Venezia, mi imbarcai
sopra d'un galeone per Costantinopoli; alli 30 Giugno giunsi in detto
luogo di Costantinopoli, nel qual luogo mi fermai sette anni.

1621
Viaggio fatto da Costantinopoli a Venezia per via di terra. Alli 14
Maggio mi partii di detto luogo, alli 20 Luglio giunsi a Venezia, il
primo Agosto a Bologna.


Il Servo degli onoratissimi luoghi della Mecca e Medina, Sig.^r delli
SS.^{ri} del Mondo, Possessore dei paesi dell'Arabia, Persia, Grecia,
Iram, Turam, Polonia, Svezia, Valacchia, e Bogdania, Padron della spada
e della penna, Sig.^r il Sig.^r Osman, al presente Re ed Imperatore
della Musulmana Fede, a cui l'Eccelso Iddio sia favorevole.
Si narra dei Beglerbei cioè Duchi, dei Sangiacchi cioè Rettori, delli
Alai Bei che son capi delle ordinanze, dei Mutaffaragà cioè lancie
spezzate, dei Contimari ch'è feudatarij, dei Chiaussi, dei Dottori,
Moggini, dei S.^{ri} della staffa, dei giovani che sono nei Serragli,
delli Spahì cioè cavalli leggieri, dei Capiggi cioè portinai, dei
Gianizzeri cioè pedoni, dei Zamoglani cioè giovani inesperti, dei
bombardieri, degli armariuoli, dei Savazi cioè quelli che insellano i
cavalli, della cucina regia, degli Spezieri cioè di quelli che fanno i
canditi, delli Chilarzi cioè dispensieri della milizia, dei Mechtemi
cioè quelli che distendono i padiglioni, dei Casnadari cioè tesorieri,
dei sartori, dei marangoni, dei pittori, degli orefici, dei frizzeri ed
altri salariati del Re.

_Dei giovani che sono nel Serraglio._
Nella camera maggiore, cioè Chasodà, vi sono giovani.. N.^o 300
Nella camera Chasnà cioè camera del Tesoro » 170
Nella seconda camera maggiore » 300
In quella delli Doganzi cioè falconieri » 500
Nella camera minore ..................................... » 220
In quella delli Baltazi cioè ragazzi ................... » 370
I Mutaffaragà dell'Eccelsa Porta sono ................... » 400
I Chiaussi dell'Eccelsa Porta sono ....................... » 2070
I Capiggi dell'Eccelsa Porta sono ........................ » 2170

_Delle squadre delli Spaì._
1.^a Primo si chiama Spaì Oglani, e porta bandiera rossa.
2.^a Sillichtari gialla.
3.^a Il destro Buluch bianca.
4.^a Il sinistro Buluch bianca e gialla.
5.^a Garibani destro, verde.
6.^a Garibani sinistro, verde e bianca.
Gianizzeri ............... N.^o 43000
Zamoglani ............... » 17000
Bombardieri .............. » 6000
Zebezi cioè armaiuoli .... » 5000
Sarazi cioè stallieri .... » 500
Zadir Mechteri, cioè quelli
che scopano ............ » 200
Zenegifi, cioè scalchi ... » 140
Dispensieri molti.
Candittieri, cioè chi fa
canditi ................ » 100
Medici Turchi ............ » 40
Medici Ebrei ............. » 30
Tesorieri ................ » 180
Sartori .................. » 220
Marangoni ................ » 200
Pittori .................. » 30
Orefici .................. » 70
Frezzeri ................. » 17
Stallieri cioè che fanno
staffe ................. » 70

_Beglerati, o Ducati, che sono in Asia e nella Natolia._
Quelli della Grecia
Iemen Adina Grecia
Cairo Cipro Buda
Cabessia Caramania Bossina
Babilonia Sernauza Temisvar
Damasco Canz Agria
Tripoli Gienze Canizza
Balsera Adil Zuas Silistra
Sachsà Tauris
Diarbechin Trabisonda
Arzirum Caffa
Riccà Elrinzan
Seresul Isirab
Cara Amit Natolia
Iildir
Servan
Aleppo
Nelli sopraddetti Beglerati sono 500 Sangiacchi, ed altrettanti Capi di
ordinanze.

_Della precedenza dall'uno all'altro._
Primo si senterà l'Alfier maggiore.
Secondo il Capo delli Capiggi Bassi.
Terzo poi tutti.
Quarto il Cavallerizzo maggiore.
Quinto il Cavallerizzo minore.
Sesto il Capighilarchiaiassi.
Settimo il Capo Scalco.

_Il Secher Emini, o Emin._
Questo è obbligato di sovrastare a tutte le fabbriche del serraglio,
di provvedere anco a certi bisogni della città, come il far conciar
strade, condur acque, conciar le mura della città, e far altre
fabbriche necessarie alla città. Emin della cucina. Emin delle biade
per cavalli.

_Dell'ordine dei Rettori della legge, dei Visiri, Giudici ed altri
S.^{ri} dell'Imperio._
Se per caso il Mufftì col Visir grande si trovassero insieme in un
luogo, l'uno non precederà all'altro, ma si senteranno egualmente, cioè
il Mufftì in un canto, ed il Visir in un altro.
Sotto il Mufftì si senterà il Cadì Leschier della Grecia, e dopo quello
della Natolia, e sotto questi diversi altri Cadì; e dopo questi, i
Lettori delle Moschee principali e regie, che sono settecento.

_Ordine dei Capi Principali della milizia dei Gianizzeri dal primo sino
all'ultimo._
Il primo è l'Agà dei Gianizzeri.
2.^o Il Chiaia Bei serve per luogotenente.
3.^o Il Sceimen Bassi, cioè il capo di quelli che hanno cura dei cani
del Re.
4.^o Il Saganzi Bassi, cioè il capo dei bracchieri.
5.^o Il Duganzi Bassi cioè il capo dei levrieri.
6.^o L'Agà di Costantinopoli, e questo è capo delli Zamoglani.
7.^o Il Musur Bassi o Agà, e questo è come commesso della milizia dei
Gianizzeri, che sta appresso il Bassà grande, mentre che dà udienza,
così nell'imperial Divan come in casa sua, acciocchè in occorrenza che
alcun querelasse alcun Gianizzero, esso sia pronto di far eseguire
la Giustizia ai capi; e se all'incontro anco per qualche negozio
occorresse alcun Gianizzero, di farlo venire.
8.^o Il Chiaus Bassi, col Chiaus mezzano, e il Chiaus minore; questi
tre sono obbligati di far intendere a tutte le camere dei Gianizzeri
quello che devono fare, cioè l'andar al Divano, quando che di fuori
venissero le loro vettovaglie, legne, ed altre cose, per andar a
levarle, e far altre cose simili.
9.^o Il Sansongi Bassi, cioè il capo di quelli che hanno cura dei cani
corsi del Re.
10.^o Il capo dei Mastri che tengono le scuole per insegnar a tirar
d'arco.
11.^o Il capo dei balestrieri.
12.^o I Hugiu Bassi: questi sono una compagnia, che quando si fa
levata, apparecchiano quelle scope che l'Agà suol tener avanti il suo
padiglione, e passano avanti, e le tornano ad impiantare nell'altro
alloggiamento.
13.^o Il Jedechzi Bassi, cioè il capo di coloro che menano i cavalli
di rispetto dell'Agà.
14.^o Dopo, i Jaia Bassi, cioè i capi dei pedoni, e sono centurioni
dei Gianizzeri.
15.^o I Solachi: questi vanno avanti al Re con una certa scopa in
testa, e con le camicie fuori delle braghesse; ed in occasione che
il Re vada alla guerra, questi sono per guardia intorno al suo
padiglione. Seguono poi i Gianizzeri, e Zamoglani: a questi succedono
gli scrivani delli Gianizzeri, lo scrivano dell'Agà e lo scrivano del
Chiecaia.

_Dei Tefterdari, cioè Camerlenghi._
Un Tefterdar maggiore.
Un minore.
Uno di Natolia.
Uno della Grecia.
Uno del Cairo.
Il Nascinzi Bassi.
Uno di Aleppo.
Uno di Damasco.
Uno di Caramania.
Uno di Caffa.
Il Cancelliero maggiore e Tefter Emin, custode di tutti i libri.

_Dei scrivani che servono nell'imperial Divano._
Il Prusmanegi grande, cioè il giornalista maggiore ed il minore.
Il Basmuchasebeggi, cioè il ragionato maggiore.
Il Teschereggi grande, cioè il notaio degli ordini del Bassà in
esecuzione delle suppliche fattegli.
Il Basmuchatazi, cioè il capo di quelli che tengono il conto degli
appalti.
Il Muchatazi di Natolia.
Il Muchatazi, cioè il scontro della cavalleria.
Un simile della fanteria.
Il Muchataggi dell'appalto di Costantinopoli.
Il Muchataggi del carazo.
Il Muchataggi della Mecca e Medina.
Brussia }
Natolia }
Minere }
Pecore }
Entrate } Teschiereggi
Valona }
Negroponte }
Adin }
Sarcan }
Il Meucufeuggi: questo è uno scrivano che tira in resto tutti i
debitori.
Il Teschiereggi minore.
Il Teschiereggi delle fortezze minori.
Il Teczifatzi, cioè colui che tiene conto delli presenti che si
portano, e delle vesti che si danno via.
Il Teschiereggi, cioè colui che mette la data alle scritture.
Il Teslimateggi, cioè colui che fa le ricevute a chi porta danari, o
altro.
Il Teschiereggi, cioè il scrivano che tiene conto particolare delle
presentazioni dei danari.
Gli scrivani con li sotto-scrivani del Divano sono in circa.. N. 300
I Cancellieri di signoria................................... » 80

_Del danaro dei tributi, delle tanse e delli traffichi, che si cavano
dagli infrascritti paesi._
Dal Cairo...................Zecchini 600000
Tripoli..................... » 50000
Damasco..................... » 60000
Di Arbeca................... » 11000
Aleppo...................... » 50000
Cipro....................... » 50000
Adino Sarcan................ » 83000
Arzirum..................... » 105000
Babilonia................... » 105000
-------
Zecchini 1213000
Nelli paesi di Natolia vi sono 390000 case che pagano le
tanse, zecchini tre per casa importa...................Zecc. 1170000
Dalli paesi suddetti di Natolia si cava di carazo per
ogni anno.............................................. » 450000
Dalli paesi suddetti di Natolia si cava di berratico ogni
anno................................................... » 836000
Nelli paesi della Grecia sono 150000 case che pagano
zecchini tre per casa di tansa......................... » 450000
Nelli paesi suddetti di Grecia si riscuote di carazo ogni
anno................................................... » 150000
Insomma tutto il danaro che si cava da queste due provincie e da tutti
i paesi dei Musulmani, passa più di sei milioni di some d'aspri, e poco
manco vien distribuito.

_Delli presidii che tengono per custodia delle fortezze che sono alli
confini._
In Babilonia Sultan Soliman Chan vi ha posto per custodia
schiavi................................................ N. 12000
In Arbeca vi sono spade.................................. » 9000
In Cairo vi sono schiavi................................. » 12000
In Arzirum vi sono schiavi............................... » 8000
Nelle parti della Grecia, in Dobriza, sono per l'occasione
della guerra deputati guastatori........................ » 90000
Ed insomma fra le parti di Natolia e Grecia vi sono quattrocento mila
persone di esercito obbligato di andare alla guerra di Sua Maestà
Imperiale, e cento e diecimila sono gli schiavi stipendiati.

_Dell'origine della Casa Ottomana._
1. Ordoghios Chan fu il primo della Casa Ottomana.
2. Osman Chan suo figliuolo.
3. Emir Orchan suo figliuolo.
4. Sultan Murat Chan.
5. Sultan Baiazit Chan.
6. Sultan Memet Chan.
7. Sultan Murat secondo.
8. Sultan Memet secondo, che prese Costantinopoli.
9. Sultan Baiazit secondo.
10. Sultan Selim, primo di questo nome.
11. Sultan Soliman Chan.
12. Sultan Selim Chan, secondo di questo nome.
13. Sultan Murat, terzo di questo nome.
14. Sultan Memet, terzo di questo nome.
15. Sultan Acmat Chan.
16. Sultan Mustafà, fratello di Sultan Acmat, regnò mesi 3 giorni 9,
e poi rinunciò l'imperio.
17. Sultan Osman, figliuolo di Sultan Acmat, imperatore l'anno 1620,
qual fu ammazzato dalli Gianizzeri.

_Dell'ordine nel baciar la mano di Sua Maestà nel giorno del Bairano
quando esce fuori e si senta nella sedia imperiale._
Prima gli bacierà la mano il figliuolo del Re Tartaro, poi il Muftì con
varii altri dottori e legisti; ai quali succedono i Visiri, diversi
Beglerbei, li Tefterdari, il Nisangi, il Cancellier grande, e per
ultimo viene ad essere il Gianizzero Agà, ed altri capi principali
della milizia; e finito che avranno di baciar la mano questi, il Re si
leva e va dentro e mutato di abito torna fuori e va alla moschea.
Mentre li soprascritti ed altri baciano la mano, è ordinario che il Re
si leva in piedi.

_Dell'entrate di Costantinopoli._
Gli Visiri grandi hanno di entrata dodici some di aspri all'anno, ed il
Nissangi ha cento cinquanta mila aspri.

_Dieci Serragli di Sua Maestà Imperiale._
Prima nel Serraglio sono più di 300 Baltaggi, e questi sono quelli che
fanno tutti li servizii nel Serraglio, come lo scopare, tappezzare ed
altri servizii simili; ed hanno di paga aspri 4 al giorno.
Nel Serraglio di Galata sono settecento e venti giovani, ed hanno di
paga aspri 5 al giorno, ed anco _in annum_ le loro vesti.
Nel Serraglio di Andrinopoli e in quello di Ibraim Bassà quanti siano
non si sa il numero, ma hanno di paga aspri 5 il giorno.

_Titoli che il Re dà alli suoi Visiri nel Serraglio._
All'onorato ed ecc.^{te} Visir regolatamente intelligentissimo
mediatore in tutte le cose del mondo, prudentissimo definitore delli
negozii degli uomini, che il Sig.^r Dio per sua divina grazia faccia
forte nella sua grandezza, mio Visir il ............. che il S.^r Dio
conservi nella sua grandezza.

_Alli Cadì principali._
Al più glorioso tra li giudici della musulmana fede, l'ecc.^{te}
arbitro e difensore dell'unità divina, miniera di eloquenza e di
sapienza, erede della scienza delli Profeti, instrumento della ragione
dei popoli, partecipe della divina grazia ............ Cadì, che
accresca in maggior dottrina.

_Alli Beglerbei._
Al Sig.^{re} delli SS.^{ri} onorati, grande, diligente ed ecc.^{te}
Sig.^r di onorevolezza e di dignità e pompa e di altezza il
................. che per la grazia dell'Altiss.^{mo} Iddio è
Berglerbei di .......... cui prosperità sia sempre.

_Titolo che si dà al segno imperiale._
Segno imperiale, nobile, sublime, singulare ed esquisito, dimostratore
di prosperità, adornatore ed acquistatore del mondo, il quale per
grazia e per favor divino corre e viene eseguito.

_Titolo che si dà ad un Principe Cristiano._
Al più glorioso tra li SS.^{ri} grandi nella nazione Cristiana, eletto
tra li sublimi ed ecc.^{te} nella religione del Messia, moderatore
delli negozii di tutte le nazioni Nazarene, possessore del manto della
pompa e della riputazione, Sig.^{re} che guida alla gloria, e grande
tra li Principi Cristiani, il cui fine termini in bene.

_Divisione delli monasteri e parocchie della Cristianità, e di sua
possibilità._
Li monasteri dei frati berettini sono trenta seimila, ed altrettanti di
S.^{to} Agostino, cioè Eremitani, Dominichini, Carmelitani, Monaci e
tutti quelli che sono sotto la regola di S.^{to} Agostino.
Abbadie e monasteri di monache sono venti settemila, che in tutto fanno
cento e quaranta quattromila monasteri in tutta la Cristianità.
In tutta la Cristianità sono parocchie dugento e ottanta ottomila;
mettendo un uomo per parocchia, farebbero dugento e ottanta ottomila
persone da guerra.
Se ogni monasterio pagasse soldi 15 alla settimana, sarà in un anno
zecchini 936000; novecento e trenta seimila.
Le parocchie sono dugento e ottanta ottomila; a s. 52 all'anno per
parrocchia fanno in tutto 14976000; sono la somma delli monasteri, fa
s. 15912000.
A s. 3 per testa si può assoldare all'anno quattrocento e quaranta
quattromila soldati da far guerra a tutto il mondo.

_Profezia mandata dal Nuncio di N.^{ro} Sig.^{re} residente in Francia,
all'Ill.^{mo} e Rev.^{mo} Cardinal Borghese, la quale è stata ritrovata
nel rinnovare certe fondamenta di un palazzo, in una cassetta di marmo
finissimo, in lingua ebraica, nella chiesa di S. Dionisio, fuori di
Parigi._
1621 Bellum magnum in tota Italia.
1622 Pastor non erit.
1623 Ira Dei super terram.
1624 A paucis cognoscetur Christus.
1625 Resurget magnus vir.
1626 Africa ardebit, et luna scaturiet sanguinem.
1628 Europa, Africa, Asia trepidabunt.
1629 Infideles Trinum et Unum Deum cognoscent.
1630 Extinguuntur lumina et erit unus pastor et unum ovile.
Il Gran Signore tiene due milioni e cinque centomila uomini
continuamente pagati ed obbligati di andare alla guerra, compresi però
li Bassà con tutte le loro corti.
Quando il Gran Signore va in persona alla guerra, sono obbligati
andarvi tutti quelli che tirano paga, e molti altri ancora che non
hanno paga, quali vanno per venturieri sopra la sua borsa.

_Titoli che si assume il Gran Turco._
Il Servo dei sacri luoghi di Mecca e Medina, Ombra di Dio in terra
e Vicario del Profeta, Signore dei Sig.^{ri}, Dominatore del mondo,
Rifugio dei Potentati, Augusto Donator di Corone dei Regni della
terra, Custode dell'Oriente ed Occidente, Possessore dei paesi della
Natolia, Soria, Babilonia, Caramania, Mesopotamia, Trabisonda, Armenia,
Persia ed Arabia, dell'Egitto, della nobile Gerusalemme, di tutto il
Dominio di Salomone, di Grecia, di Macedonia, Morea, Bossina, Moldavia,
Valacchia e Bogdania, di Belgrado, Buda, Agria, Alba Reges, Strigonia e
Canissa, Tripoli, Tunisi e Algeri, ricetti de' Guerrieri, e delle tre
Sedie Imperiali, Brussia, Andrinopoli e Costantinopoli, Re dei Re ed
Imperatore sublime, Sig.^r del Mar Negro e del Mar Bianco, del Caffà di
Negroponte, Scio, Cipro, Rodi e d'altre isole, terre, città e castella,
Padron della spada e del calamo, sempre vittorioso, Sultan Osman figlio
di Sultan Acmat Imperatore.

_Titoli che si danno alla Sultana Regina._
All'onestissima regia Sultana, signoril gioiellata corona delle
pudiche, la Sultana .......... che Dio guardi e feliciti.


_Adì xi Novembre 1620 in Costantinopoli._

Faccio noto come questo giorno fece l'entrata in questa città
l'Ambasciatore del Re di Persia, con una superbissima pompa, ed
incontrato da buon numero di Turchi, cioè tutta la milizia del Gran
Signore.
Alli 15 d.^o il detto Ambasciatore andò a baciare le mani al Gran
Signore, accompagnato dalla bellissima corte regia fino al regal
palagio; il quale Ambasciatore era vestito superbissimamente, sì come
anco tutta la sua corte; e presentò al Gran Signore le qui sottoscritte
robe, e prima:
Quattro elefanti grandissimi, guarniti di superbi e ricchi tappeti, col
castello sopra di loro.
Due tigri grandi come un asino, bellissime.
Un rinoceronte, il corpo grande come un bove, ma basso di gambe, senza
pelo, di colore di bufalo, il mostaccio simile al bove, ma assai più
lungo, sul naso un osso, o corno simile a un pane di zuccaro, le
orecchie piccole, senza corni, la coda corta.
Una casselletta piena di gioie di gran valsente.
Una vesta di bellissimo e ricco drappo, foderata di bellissimi
zibellini.
Una spada di damaschino tutta gioiellata di preziose gioie.
50 cammelli carichi di sete.
25 cammelli carichi di porcellane.
25 cammelli carichi di tappeti bellissimi.
Un bellissimo cavallo fornito di sella e brena, tutta gioiellata di
superbe e ricche gioie.


_Ambasciatori di teste coronate, ed altri principi che sono di presente
1620 alla corte del Gran Turco, e quello che da Sua Maestà gli viene
assegnato per cadauno d'essi per le loro spese di vitto, mentre
risiedono alla Imperial Porta._

L'Ambasciatore dell'Imperatore tira al giorno di paga.....Zecchini 100
Ambasciatore del Re di Francia............................ » 40
Bailo per la Serenissima Signoria di Venezia nulla.
L'Ambasciatore straordinario per la detta............... » 50
Ambasciatore del Re d'Inghilterra......................... » 40
Ambasciatore dei potentissimi stati di Fiandra............ » 40
Ambasciatore del Re di Polonia............................ » 60
Ambasciatore d'Ungaria.................................... » 40
Ambasciatore del Re di Boemia............................. » 40
Ambasciatore del Re di Slesia............................. » 40
Ambasciatore di Moravia................................... » 40
Ambasciatori delle Provincie d'Allemagna.................. » 40
Ambasciatore di Transilvania.............................. » 25
Ambasciatore di Ragusi.................................... » 25
Principe di Valacchia..................................... » 25
Principe di Moldavia...................................... » 25
Ambasciatore del Re di Persia............................. » 400
Ambasciatore del Re di Marocco............................ » 100
Ambasciatore di Mingrelia................................. » 10


Il Serraglio dove abita il Gran Turco con tutta la sua real famiglia
di servizio, è posto in un sito mirabile, ed è posto in quella parte
dove prima fu fabbricato Bisanzio, sopra una gran punta di continente
che guarda alla bocca del mar Maggiore, in forma triangolare, bagnato
da due parti dal mar Egeo, e dalla parte terza sta col resto dei
cortili: e tutto è servato e circondato di muraglia altissima e molto
ben fatta per diverse torrette che sono sopra di lei compartite.
Circonda miglia tre italiane. Ha diverse porte, così da mar come da
terra, fra quali una è la principale da terra, per la quale ogni giorno
ognuno vi entra, e le altre stanno serrate, e si aprono a gusto e
comodo del Re e dei ministri principali di detto Serraglio, secondo
le ordinarie occorrenze, stando la notte tutte serrate. E la prima
è maestra, che è come un corpo di guardia, grande e magnifica: sta
il giorno guardata da una grossa compagnia di Capiggi, che a vicenda
si danno la muta, e la notte viene custodita da altri Capiggi, che
sono portieri, sotto il comando d'un Capiggi-Bassi, loro capo. Li
quali Capiggi Bassi essendo al numero di sei per l'ordinario, hanno
obbligo una notte per uno di dormire dentro il Serraglio per buona
e sicura custodia d'esso. Appresso queste guardie si tiene la notte
fuori di detta porta alcuni Gianizzerotti in una casetta di tavole
mobili sopra ruote, li quali stanno vigilando ed osservanti di tutte
le cose, per potere svegliare quelli di dentro e dar quelle notizie
che portasse il bisogno. E intorno le mura di detto Serraglio, buon
spazio distanti l'una dall'altra, vi sono le torrette nelle quali
dormono diversi Agiamoglani, che vuol dire figliuoli esperti greggi,
per guardia, e per veder che nè per mare nè per terra di notte alcuno
si accosti; tenendosi particolarmente dalla parte di mare alcuni pezzi
d'artiglieria disposti e caricati, per adoperar quando occorresse
reprimere la trascuraggine e la temerità di qualche vascello che se gli
accostasse.
In detto Serraglio vi sono le stanze regali, le quali sono molte ed
appropriate alle stagioni dell'anno, la maggior parte nel piano, ed
alcune fabbricate per sopra colli naturali, e diverse anco sopra il
mare, nominate chioschi, che vuol dire stanze di bel vedere, dove
si ritirano li Re lor soli, o vero con le donne per ricreazione;
fra quali, la stanza dove si radunano gli Gran Signori sempre a dar
udienza a tutti gli Ambasciatori, a tutti i Bassà li giorni del Divano
pubblico, e per lo più a tutti quelli che si licenziano per andare alli
carichi loro assegnati, e che ritornano da essi ancora. Questa è posta
nel piano del cortile, in isola assai piccola, ordinata di fuori di
alcune fontane, secondo il loro costume superbissime, e dentro ha un
sofà, cioè soglio, coperto di ricchissimi tappeti d'oro, in particolare
di velluto cremisino ricamato di perle ricchissime, sopra i quali si
siedono i Re. Intorno poi alla stanza vi sono pietre biancheggiate
con colori diversi a fogliami e così ben compartiti insieme, delle
quali essendo incrostata la muraglia, fa una bellissima vista. Vi è
anco una camera apparente, tutta coperta di lastre d'argento profilate
d'oro e di seta, ricchissime e bellissime. Oltre alle dette stanze
reali che sono molte e poste in diverse parti d'esso Serraglio, che
servono solo alla persona reale, vi è l'appartamento delle donne nel
quale abita la Regina Sultana e le Sultane, e tutte le altre donne e
schiave del Gran Signore; il quale appartamento è come un monasterio
amplissimo, in cui si ritrovano tutte le comoditadi di dormitorii e
refettorii, di bagni e stanze, ed ogni altra sorta di fabbriche per
necessità del vivere; e questi appartamenti reali hanno amplissimi
giardini di fiori, di frutti, con strade bellissime di cipressi e
con fontane in tanta abbondanza, che si può dire che quasi in tutte
le strade l'abbiano, con gran vaghezza e comodità. Appresso vi sono
stanze di abitazioni separate d'ogni sorta, le quali servono non solo
per i ministri principali, e per li mezzani, e anco per gli infermi; e
così ben ordinate e disposte, che non vi è alcuno che patisca di cosa
veruna. Tra queste fabbriche sono due lavori molto riguardevoli, grandi
e molto capaci, uno dei quali serve per tener il Casnà, cioè tesoro
di dentro, e l'altro per la guardia della roba regia; queste sono due
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