Storia della Guerra della Independenza degli Stati Uniti di America, vol. 2 - 23

Total number of words is 4411
Total number of unique words is 1521
36.4 of words are in the 2000 most common words
51.5 of words are in the 5000 most common words
59.7 of words are in the 8000 most common words
Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
Stati fermar un dì di digiuno, di umiliazione, e di preghiera per
impetrar dalla clemenza dell'altissimo Dio prosperità alle armi e
felicità alla giusta causa americana.
Ma crescendo vieppiù il pericolo, ed avvicinandosi il nemico alle rive
della Delawara, il congresso a ciò confortato dai generali Putnam e
Mifflin deliberò addì dodici decembre di allontanarsi da Filadelfia,
aggiornandosi al giorno venti dello stesso mese a Baltimore nella
Marilandia. Partito il congresso da quella città gli abitatori entrarono
in grandissimo spavento, sia pel timore dell'esercito nemico, sia anche
per quello dei leali, che vi abbondavano; poichè sebbene molti iti
fossero per aver i perdoni a trovar i commissarj inglesi, un più gran
numero erano rimasti, e si dubitava forse fossero per fare qualche
motivo pregiudiziale alla pubblica tranquillità; poichè già avevano
impedito coi clamori e colle minacce loro, che non si fortificasse la
città, come si era voluto fare. Questi erano la maggior parte della
generazione dei Quaccheri. Washington era stato obbligato a mandarvi una
buona smannata di soldati d'ordinanza sotto gli ordini del Lord
Stirling, perchè i fedeli confortassero, e frenassero gli avversi.
Assembratosi il congresso a Baltimore, considerato l'imminente pericolo,
e la necessità dell'autorità dittatoria, decretò, che avendo la più
intiera fede posta nella saviezza, nel vigor della mente e nella
rettitudine del generale Washington; fosse questi investito della più
piena, ampia e compiuta facoltà di levare e raccorre nel più speditivo
ed efficace modo da qualcuno, o da tutti gli Stati Uniti sedici
battaglioni di fanti in arrota a quei dal congresso già ordinati, e di
eleggerne gli uffiziali; di levare, fornire, compire di uffiziali
tremila cavalleggieri, tre reggimenti d'artiglieri ed uno di ingegneri,
e di stabilir loro le paghe; di chiamar dagli Stati, e far marciar le
milizie; di far canove come e dove più giudicasse conveniente; di dar le
licenze, e far gli scambj a tutti gli uffiziali sotto il grado di
brigadier generale, e di empir tutte le vacanze in qualunque parte
dell'esercito; di pigliare, ovunque ci fosse, e quantunque gli
abbisognasse per l'uso dell'esercito, mettendo alle robe richieste un
giusto prezzo, quando gli abitanti di buon grado vender non le
volessero; di far por le mani addosso, e sostener tutti coloro, che i
biglietti di credito rifiutassero, od in qualunque modo disaffezionati
si mostrassero, mandando ai rispettivi Stati, ai quali i sostenuti
appartenessero, i nomi loro, la natura delle offese, ed i testimonj da
comprovarle. Statuirono eziandio, che tali straordinarie facoltà
dovessero in Washington durare sino a sei mesi, se però diversamente non
determinasse il congresso. In cotal modo i governatori dell'America
mossi da un estremo pericolo, e dalla virtù del capitano generale in lui
solo rimettettero tutto il pondo della guerra. In tanta depressione
delle cose loro, ed in mezzo a tante calamità non si udì fra gli
Americani alcuno, che accennasse non che il sospetto del tradimento,
quello solamente di negligenza, o d'insufficienza nei primi Capi
dell'esercito, e principalmente nel Capitano generale, nè venne meno
quella fiducia, che in lui grandissima collocato avevano. Esempio da
notarsi di temperanza e di modestia cittadina; imperciocchè quel popolo
non credeva sè stesso invincibile per orgoglio, nè era sospettoso per
ambizione. Quindi è, che riconosceva le sconfitte dalla necessità delle
cose, e non dalle falte dei capitani; e per questa costanza nell'avuta
fede meritò di trovare, e trovò in effetto capitani fedeli; mentrechè
altri popoli, o corrivi al sospettar della fede altrui, o facili al
prestar orecchi agli ambiziosi rapportatori, o impazienti delle
disgrazie, o intemperanti nella superbia, spesso provarono con danno e
pericolo loro, che chi non ha fede in altrui, non la trova.
Perchè poi non potesse venir meno in tanto bisogno la pecunia pubblica,
il congresso applicò l'animo al far un accatto di cinque milioni di
dollari, dei quali si pagasse ai prestatori un merito di quattro per
centinaio; e che la fede degli Stati Uniti fosse impegnata al pagamento
del capitale e degl'interessi; quello sul finir di tre anni, e questi
ogni anno. Crearono a questo fine un uffizio di accattatori, e vollero
che questi avessero per sè un ottavo per centinaio delle somme che
ricevessero in accatto. Poco poi non riempiendosi questo, se non a
stento, il merito del quattro per centinaio fu fatto salire al sei.
Fecero anche col medesimo intento un lotto, nel quale si metteva o dieci
dollari, o venti, o trenta, o quaranta per polizza. Questo lotto doveva,
dedotti i premj, gittare una somma di sette milioni e cinquecentomila
franchi, e qualche cosa più. I possessori poi delle polizze beneficate
potevano riceverne, in premio sotto certe condizioni una polizza del
camerlingo, pagabile in moneta al fine di un certo spazio di tempo, e
coll'interesse aggiuntovi del quattro per cento. Speravasi in tal modo,
sia pel guadagno del lotto, sia per l'accatto dei premj riscuotere una
buona somma di pecunia.
Queste cose si facevano altresì per ristorare il credito dei biglietti
coll'allontanare la necessità di gittarne dei nuovi. Ma tutti questi
rimedj in sì pericoloso frangente, se non riuscivano vani del tutto,
eran però poco efficaci per ovviare a un sì gran male, come quello si
era dello scapitar dei biglietti di credito. Si giudicò dunque
necessario di venire a provvedimenti più gagliardi. E siccome questa
sfidanza dei biglietti si manifestava principalmente nella Pensilvania,
così il congresso decretava, che la congregazione di sicurezza di questa
provincia fosse ricerca di fare le più efficaci e pronte provvisioni per
punir coloro, i quali i biglietti ricusassero, e che il generale desse
assistenza, perchè le risoluzioni della congregazione fossero recate ad
effetto. La congregazione deliberò, che chiunque ricusasse di ricevere i
biglietti di credito in pagamento, o soddisfazione di qualunque debito o
contratto, o in prezzo di qualsivoglia grascia o merce, o di esse
maggior prezzo domandasse in biglietti che in moneta, dovesse
considerarsi per la prima volta, come un nemico della società, e
perdesse o la somma del credito, o la roba contrattata, le quali ceder
dovessero in proprietà del debitore, o del compratore. Pagasse inoltre
allo Stato una multa maggiore o minore secondo il valore delle robe.
Quelle persone poi, che cadessero in fallo per la seconda volta, oltre
le mentovate pene avessero ad esser sbandite e confinate là, dove, e
come al Consiglio medesimo più conveniente paresse. Stante poi che ad
alcuni di simili sfiduciati erano già state prima fatte serrar le
botteghe, e chiudere i traffichi, ed alcuni anche stati erano banditi,
così a quelli fu fatta abilità di riaprire i traffichi, e questi furono
ribanditi, sperandosi, che per la ricordanza delle passate pene, e pel
timore delle nuove avessero ad astenersi da queste pratiche tanto al
credito pubblico, ed alla somma delle cose pregiudiziali.
Poco tempo dopo il congresso, avendo conosciuto, che l'autorità della
congregazione di sicurezza di Pensilvania non aveva bastato ad arrestar
il corso dello scapito in quella provincia, e vedendo, che questa peste
giva appiccandosi anche alle altre, volendo anche coll'autorità sua dar
maggior peso alle risoluzioni, che ad allontanarla tendevano, stanziò,
che chiunque in qualsivoglia compra o vendita, o baratto stimasse l'oro
o l'argento coniati a maggior prezzo che i biglietti di credito del
congresso, fosse tenuto nemico alle libertà degli Stati Uniti, ed il
valsente perdesse della moneta, o di quell'altra cosa qualsivoglia, la
quale fosse venuta in quella compra o vendita, od in quel baratto, in
cui quella differenza di valore fosse stata fatta. Decretò ancora, che
si facesse richiesta alle assemblee provinciali, acciò rendessero i
biglietti moneta legale che non si potesse rifiutare nel pagamento dei
debiti sì pubblici, che privati; e che il rifiuto importasse
l'estinzione del debito. Le assemblee fecero le provvisioni consentanee
all'intendimento del congresso.
Il primo effetto di tutti questi provvedimenti fu, che crebbe
all'avvenante del discapito il prezzo di tutte le robe, che si vendevano
su pei mercati; ed invece di diminuire, pareva crescesse lo scapito pel
gran desiderio che si dimostrava per impedirlo. L'altro si fu, che i
debitori si liberavano con una moneta scadente verso i creditori; e
sebbene in questo anno lo scapito non fosse grande, potendosi aver cento
dollari coniati con centoquattro dollari in biglietti, il danno però fu
assai grave, e l'esempio perniziosissimo. Laonde per andare all'incontro
ad un male tanto grave, raccomandò il congresso alle assemblee degli
Stati, dessero la fede loro per la redenzione dei biglietti gittati dal
congresso, sperandosi, che la mallevadoria di ciascuno Stato particolare
per la rata sua, al quale effettualmente spettava la redenzione,
aggiunta a quella del congresso potesse procacciar maggior fidanza a
questi biglietti. Si pensò ancora, che conveniente fosse, le medesime
assemblee degli Stati ponessero senza più indugiare quelle tasse, che
meglio credessero potersi per la condizione dei rispettivi popoli
sopportare, e con minore scomodo esser pagate. Ei promise loro, che le
somme in tal modo riscosse sarebbero a favore di ciascuno Stato ricevute
in credito dagli Stati Uniti in quella rata del debito pubblico, ch'era
stata a ciascun di quelli sortita. Le assemblee fecero le risoluzioni
giusta i desiderj del congresso. Si vinse anche in questo un altro
accatto di due milioni di dollari. Ma tutte queste provvisioni
riuscivano di poco o di nessun effetto per la strettezza delle cose
presenti, per l'incertezza dell'avvenire, per l'abbondanza dei biglietti
che già erano in corso, per la facilità che avevano il congresso e gli
Stati particolari, e per la necessità che sovrastava loro di gittarne
ogni dì de' nuovi.
Ma qualunque fosse per esser l'effetto che le narrate risoluzioni del
congresso dovessero operare, sia per far genti, come per mantener il
credito pubblico, e ad ogni modo per arrestar il corso della vittoria al
nemico, conosceva esso benissimo, che se i principi europei non ci
mettevano le mani, ed all'America non soccorrevano, non si poteva
concepire speranza di bene. Sapeva ancora ch'essi principi, e
massimamente quelli, dei quali siccome gagliardi sull'armi marittime, si
poteva più utile opera aspettare, e tra i quali il Re di Francia teneva
il primo luogo, erano tutti, o per odio contro l'Inghilterra, o per la
speranza di vantaggi, volti a favor dell'America. Di questo, oltre la
propensione generale dei popoli, ne apparivano manifestissimi segni. Le
navi americane erano ricevute nei porti francesi e spagnuoli sia in
Europa che nelle Antille, non solo come appartenenti ad una nazione
amica, ma veramente come se spettassero ad una nazione affatto
independente. Dal che ricevevano i Francesi e gli Spagnuoli grandissimo
benefizio; stantechè incominciavano a godere i vantaggi di quel
commercio coll'America, il quale sin là stato era privato e proprio
della sola Inghilterra. Nè solo si contentavano di accogliere nei porti
amichevolmente gli Americani, ma di più permettevano, che gli armatori
pubblicamente vi vendessero le prede, che avevano fatte contro il
commercio inglese, tanto in Europa che in America. E poco o niun effetto
avevano avute le rimostranze, che i ministri britannici avevano
indiritte in questo proposito alle Corti di Versaglia e di Madrid. Nè
era nascoso, che ogni dì partivano dai porti francesi navi cariche di
munizioni da guerra alla volta dell'America. Una cosa eziandio che
gl'Inglesi non potevano a patto nissuno tollerare, e della quale
facevano un grandissimo scalpore, questa si era, che nell'Antille i
Francesi non solo ricevevano nei porti loro i corsari americani, le
prede comperavano, e di ogni cosa necessaria gli accomodavano; ma ancora
non pochi fra i Francesi medesimi, armato navi in corso, e rizzatovi su
lo stendardo americano, dopo di aver dal congresso ricevute le
commissioni, scorrazzavano quei mari, e, fatte molte prede, il commercio
inglese manomettevano. Il che siccome il governo francese non proibiva,
forz'era concludere, che l'approvasse. Si vedeva poi anche una generale
inclinazione in Francia in tutti gli ordini di persone, e massimamente
nei gentiluomini di chiaro nome per andarsi a condurre ai soldi degli
Stati Uniti; e già molti fra i medesimi arrivati in America si erano
acconci col congresso, e fra gli altri il cavaliere Defermoy era stato
eletto brigadier generale negli eserciti americani; ed il signor di
Portail, uomo di chiaro ingegno e di pronto valore, Capo degli
ingegneri, dei quali avevano gli Americani grandissimo difetto. Nè mai
in nissun'altra guerra i Francesi, i quali tanto si dilettano nel romor
dell'armi, si erano così disiosi dimostrati di andar a mettersi sotto le
insegne di un potentato forestiero. La qual cosa, sebbene si possa in
parte attribuire alle opinioni, che a quei tempi regnavano generalmente
in Europa in fatto di materie politiche, ciò non di meno si debbe
massimamente dalla conosciuta inclinazione del governo riconoscere. Ella
è anzi cosa molto probabile, che la Francia avrebbe piuttosto, ch'ella
non fece, rotta la guerra alla Gran-Brettagna, se il Re francese fosse
stato di meno mansueta natura di quello, ch'egli era veramente. Nè non
davano molto sospetto all'Inghilterra, e molta speranza agli Americani
gli apparecchiamenti marittimi, che con incredibil ardore si
proseguivano nei porti della Francia e della Spagna. Dimandavan ragione
di sì grandi apparati i ministri britannici, ai quali si rispondeva, che
si temeva, per una querela nata col Portogallo, di vicina guerra con
quel regno. Ed oltre a ciò, che giacchè i mari erano gremiti di flotte
inglesi e di corsari americani; che non solo la guerra marittima si
esercitava con tanta rabbia da ambe le parti, ma che tali eserciti erano
stati mandati dall'Inghilterra nel Nuovo Mondo, che mai somiglianti vi
si eran veduti ne' tempi andati, anche la Francia e la Spagna dovevan
farsi forti sull'armi per proteggere il commercio loro, ed assicurare
all'uopo le colonie. Aggiungevano, ch'era ben da maravigliare, che
coloro, i quali non contenti all'aver messo in pronto col maggiore
sforzo loro tutte le nazionali forze, avevano anche mandato in America
un grosso esercito di mercenarj forestieri, trovassero, che strana cosa
fosse, che i vicini loro anch'essi si preparassero alle difese contro
tutti quei casi che potrebbero avvenire. Queste escusazioni, siccome non
soddisfacevano al governo inglese, così non toglievano nissuna speranza
agli Americani, i quali vedevano benissimo, che gli addotti motivi non
eran proporzionali di gran lunga alla grandezza degli apparecchiamenti.
Nè era dubbio, che siccome il patto di famiglia stipulato nel 1761 tra
il Re Cristianissimo ed il Re Cattolico aveva dimostrato in questi due
Re l'intenzione di alleare e collegare tutta la Casa dei Borboni contro
l'Inghilterra per abbassare la sua potenza, così questa querela
americana ne dovesse esser l'occasione. Questo era evidentemente lo
scopo, al quale tendevano gli straordinarj preparamenti della Francia e
della Spagna; e se in luogo di quei peritosi dottori di legge, i quali
allora reggevano i consiglj britannici, l'animoso conte di Chatam, o
qualche altro che lo somigliasse, avesse in questo tempo avuto la somma
delle cose in mano, certo è, che l'Inghilterra avrebbe fin d'allora
intimato la guerra ai Borboni; poichè si sa per pruova, che la fortuna è
amica agli audaci, e che questo mondo è di chi se lo piglia. La Olanda
poi, sebbene per non esser ella Stato altrettanto guerreggevole, che la
Francia e la Spagna erano, non facesse preparamenti che potessero dar
sospetto, tuttavia, pel maggior desiderio del guadagno in sul
mercanteggiare, gli Olandesi abbondantemente gli Americani fornivano di
munizioni, di armi, e di ogni altra cosa, che più sia alle guerre
necessaria. Tutti gli altri potentati dell'Europa più, o meno del
medesimo animo si dimostravano. Solo il Portogallo, persistendo
nell'alleanza, si manteneva fedele all'Inghilterra, e non volle mai
consentire, che da' suoi si fornissero gli Americani delle cose
appartenenti alla guerra, nè si desse ricetto ne' suoi porti ai corsari
loro.
Il congresso adunque, considerate molto bene tutte queste cose, e spinto
dalla necessità, deliberò di usar la presente occasione. E stante che
tutta questa lega, la quale contro l'Inghilterra si andava preparando,
aveva per fondamento principale, e quasi per anima la Francia, così
molto per tempo nell'anno 1776 aveva mandato presso quel governo Silas
Deane, acciò spiasse meglio, quali fossero le intenzioni di lui verso
l'America; disponesse vieppiù gli animi a favor suo, ed ottenessene
intanto tutte quelle somministrazioni d'armi e di munizioni, che meglio
sapesse e potesse. Eseguì egli molto diligentemente le sue commissioni,
specialmente in rispetto all'ultimo capo delle somministrazioni. Non
solo ottenne dagli uomini, o dalle compagnie private, tra i quali merita
particolar menzione Carone di Beaumarchais, che con molto utile, e degli
Americani e suo, prestò in questo un'opera molto eccellente, ogni sorta
di armi e di munizioni, le quali dalle navi americane apertamente, e
dalle francesi di nascosto erano portate in America; ma ancora trovò
modo di cavarne dalle armerìe regie. Ebbe principalmente da queste
quindicimila archibusi ad uso delle fanterie, i quali avviò con gran
diligenza in America, dove furono molto opportuni. Usava ancora di
condurre agli stipendj dell'America quei gentiluomini francesi, i quali
di ciò si dimostravano vaghi; ma in ciò con poca soddisfazione del
congresso, il quale non potette sovente star contento agli accordi fatti
dal Deane, nè qualche volta ancora alle persone.
Ma, chiarita la independenza, e diventando da un altro canto le cose
della guerra molto strette, aveva il congresso giudicato, cosa
conveniente fosse il mandar uomini di maggior autorità, acciocchè
rappresentando questa solenne ambascierìa tutto l'aspetto della
repubblica rendessero al re Luigi testimonio di una singolare affezione
e reverenza. Facessero anche ogni opera, perchè quello che non era che
un semplice desiderio, diventasse volontà efficace, e l'intenzione si
convertisse in atto. Per la qual cosa il congresso nella sua tornata dei
26 settembre chiamò commissarj alla Corte di Francia Franklin,
Jefferson, e Deane, uomini tutti di gran maneggio e di giudizio fino. Ma
essendosi scusato Jefferson, ebbe lo scambio in Arturo Lee. Il mandato
loro fu di continuar a far procaccio di armi e di munizioni, di ottener
licenza dal governo di allestir a spese degli Stati Uniti nei porti
francesi alcune navi da guerra per correre addosso alle proprietà
inglesi; e finalmente di tenere con uffizj ed offerte spesso sollecitato
il governo di Francia, acciò concludesse un trattato d'alleanza, del
quale il congresso aveva fatto una bozza, e rimessa ai commissarj.
Avevano anche nel mandato medesimo di operar in modo, che la Francia
accomodasse gli Stati Uniti con un presto di dieci milioni di franchi; e
quando non se ne potessero ottenere altrettanti, se ne avessero almeno
sei, o finalmente al postutto quattro. Sopra ogni cosa, procurassero,
che la Francia riconoscesse pubblicamente la independenza degli Stati
Uniti. E siccome sapeva il congresso, che quello che teneva sospesi gli
animi dei principi a non voler far sì tosto questa riconoscenza, si era
il timore, che gli Americani gli abbandonassero ad un bel bisogno, ed
all'antica obbedienza ritornassero, così ordinò a' suoi commissarj,
facessero ogni opera per persuadere al Re Cristianissimo, che gli Stati
Uniti non erano mai per ritornare sudditi al Re della Gran-Brettagna; e
che di niuna cosa, ch'egli per questa pia causa si promettesse delle
forze ed opera loro, non sarebbe per ritrovarsi in alcun tempo
ingannato; che mai non avrebbero conceduto agl'Inglesi nissun traffico
esclusivo, o maggiori vantaggi, o privilegj di commercio, che ai sudditi
della Francia concessi non fossero. Volle ancora, che offerissero ed
ottenessero, che nel caso di guerra tra la Francia e la Gran-Brettagna,
gli Stati Uniti e la Francia si obbligassero a dinunziarsi
vicendevolmente i negoziati tendenti alla pace, i quali potrebbero
nascere, acciocchè l'una parte e l'altra potessero, quando il volessero,
entrarvi. Sollecitassero una nuova provvisione di venti o di trentamila
archibusi con una certa quantità di artiglierie e gran copia di
munizioni, da essere ogni cosa conviata dalle navi francesi sino in
America; il quale convoglio però far si dovesse a spese degli Stati
Uniti. E per aggiungere negli animi francesi alle speranze dei vantaggi
da ritirarsi dall'unione con essi Stati anche il timore dei danni da una
nuova congiunzione loro coll'Inghilterra, comandò il congresso a' suoi
mandatarj, artatamente andassero spargendo, che malgrado la buona
volontà degli Stati Uniti, non potevano però essi colle sole forze loro
resistere alla prepotente forza della Gran-Brettagna lungo tempo; che ci
era pericolo, se abbandonati fossero a loro medesimi, fossero per la
necessità delle cose costretti a cedere, e che per la conquista
ottenesse il governo britannico ciò, che la volontà loro non avrebbe mai
potuto consentire. Rispetto poi alla Spagna, a fine di scemar il timore,
ch'ella aveva della ribellione nelle sue proprie colonie,
l'assicurassero con quelle più efficaci protestazioni, che migliori
immaginar sapessero, che mai in nissun caso avrebbero le colonie
spagnuole ricevuto dagli Stati Uniti molestia alcuna. Finalmente
stessero vigilanti per penetrare, se mai covasse qualche nuovo trattato
in Europa per inviar nuovi soldati mercenari a danni dell'America. E
quando tale fosse il caso, si studiassero con ingegno di ottenere dalla
Corte di Francia, che s'intromettesse per istornare un sì pernizioso
disegno.
Avute tutte queste istruzioni partirono i mandatarj americani. Arrivava
Franklin addì 13 dicembre a Nantes, e poco poi a Parigi. Da molto tempo
non era in questa città capitato un uomo, che più di questo e venerando
fosse, e venerato, o si consideri l'età sua, che già era oltre i
settant'anni trascorsa; o l'eccellenza dell'ingegno, o la vastità della
dottrina, o la fama della virtù. Nè medesimamente di lunga pezza era
stata tra gli uomini francesi, naturalmente molto avidi di novità,
tant'aspettazione, come in questi dì. Pareva, che di altro non si
parlasse fra di loro, di altro non si scrivesse, ad altro forse non si
pensasse, che a questa medesima causa americana, la quale tutti
universalmente lodavano ed ammiravano. Giunto adunque l'inviato
americano, se i popoli lo riguardassero, se con ogni curiosità le
parole, gli atti e le opinioni ne spiassero, non è da domandare. Nè si
potrebbe negare, che non abbia molto acconciamente quella via seguita,
che alla condizione della sua patria, ed alla sua propria ottimamente si
convenivano; Si dimostrava egli, ed in ogni luogo si appresentava come
un cittadino d'un'infelice patria agli estremi casi ridotta dalla
britannica crudeltà. Con quelle canute chiome, ed in quell'età ormai
caduca, venuto essere a traverso un mare smisurato a raccomandare la
causa di lei a coloro, che soccorrer la potevano. Non mai sì pietosa
opera, come questa, essersi offerta a compire alla generosità francese;
esser la Francia l'avvocata dei miseri, la difenditrice dei
perseguitati, la protettrice degli oppressi; quella guerra essere per la
parte britannica crudele; quel sangue sparso dagli Americani innocente;
sperar essi nel patrocinio del Re ritrovare alcun rifugio alla loro
misera e travagliata fortuna, e potersi un dì ridurre a vita tranquilla
e sicura. Si ritraeva poscia alla villa di Passy, posta presso le porte
di Parigi, dove pareva, deplorasse in quel secesso i duri casi
dell'America. Si spargeva la voce, se a caso o a studio non saprei, che
il governo inglese aombrasse per la vicinanza di lui, ed al francese
domandasse, lo facesse allontanare. Quindi nacque fra i popoli quella
compassione, che si ha di satura verso la virtù perseguitata. Tutti
perciò lo guardavano con maggior curiosità; e ne' suoi passeggi, dove
gli facevan l'accompagnatura molti fra i suoi paesani stati prima o
manomessi crudelmente, o proscritti dal governo britannico, siccome pure
nelle brigate sì pubbliche che private, e nelle adunanze delle accademie
dei dotti, dove interveniva spesso, si facevano le affoltate per
vederlo. Su pei canti si vedevano i ritratti di Franklin, dipintovi con
aspetto venerabile, e con vestito, come si suol fare, anzi un po'
strano, che no. Viveva poi a Passy con una certa semplicità, che molto
ritraeva da quella degli antichi filosofi; ed i suoi arguti motti, e le
gravi sentenze facevan sì, che molti a Socrate lo somigliassero. Così il
nome di Franklin era in bocca di tutti; e la moda, che sì spesso aggira
i cervelli francesi anche nelle cose più leggieri, s'era questa fiata
volta ad un oggetto molto grave, e degno d'osservanza. Ma egli intanto,
contento all'aver guadagnata l'attenzione, ed eccitata verso la patria
sua la compassione di quegli spiriti parigini cotanto gentili e ben
creati, a questo non si ristette; che anzi con eccellente industria, e
con molta segretezza andava presso i ministri, dai quali era udito con
allegra fronte, avanzando la causa dei suoi mandatori. Nel che faceva
grandissimi frutti, e si speravano dalla Francia di breve pubblici ed
efficaci ajuti.
Ma in questo mezzo, essendosi la fortuna tanto contraria dimostrata
nella Nuova-Jork, e nella Cesarea agli Americani, trovandosi le cose
loro di tal maniera afflitte, che non che altro l'istessa città capitale
della lega portava grandissimo pericolo di cader in mano del vincitore,
temette il congresso, che tosto che le infelici novelle fossero
pervenute in Francia, si raffreddassero le pratiche già incominciate coi
governi francese e spagnuolo da' suoi delegati; e che questi governi
dubitando della prossima rovina dell'America, e della costanza degli
Americani, non si ritraessero. Per la qual cosa deliberò di fare alla
Francia ed alla Spagna nuove e più gagliarde protestazioni tendenti a
far credere, di voler ad ogni rischio nella intrapresa via continuare,
ed a far loro più grassi partiti, quando a favor suo si discoprissero.
Scrisse ai suoi delegati, assicurassero di nuovo quei governi, che gli
Americani s'erano fermi a voler mantenere ad ogni evento la
independenza. Comandò loro, ponessero ogni studio, perchè la Francia si
discoprisse ad ogni modo contro la Gran-Brettagna con assaltar
l'Elettorato d'Hannover, o quell'altra parte dei dominj britannici, che
più opportuna sarebbe creduta sia in Europa, che nell'Indie orientali od
occidentali. E per questo ottenere più facilmente, facessero certo il Re
Cristianissimo, che in caso, che Sua Maestà denunziasse la guerra alla
Gran-Brettagna, congiungerebbero gli Stati Uniti le forze loro colle sue
per conquistar le isole di Terra-Nuova e del Capo-Brettone, e che,
ottenuto l'intento, si escluderebbero per sempre dalle pescagioni del
merluzzo su per quelle spiagge i sudditi del Re britannico, e quei di
qualunque altra nazione, dimodochè solo gli Americani ed i Francesi
avrebbero il diritto di esercitar quelle pescagioni; che il Re
Cristianissimo possedesse in piena proprietà la metà dell'isola di
Terra-Nuova, purchè egli fornisse all'uopo gli Stati Uniti del
necessario navilio per soggettar la provincia della Nuova-Scozia; e che
questa medesima provincia coll'isola del Capo-Brettone, e la rimanente
parte della Terra-Nuova fossero ridotte sotto l'imperio della
repubblica. Quando poi le mentovate offerte non bastassero a persuader
la Francia alla guerra, proponessero di più, che gli Stati Uniti erano
pronti a consentire, che tutte quelle isole inglesi dell'Indie
occidentali, le quali nel corso della guerra conquistate fossero dalle
forze unite della Francia e dell'America, cadessero in assoluta
proprietà del Re Cristianissimo; e che a questo fine avrebbero essi
somministrato le provvisioni a proprie spese, e sino al valsente di due
milioni di dollari, come pure sei fregate allestite e fornite di tutto
punto, e pronte a mettere in mare. Che avrebbero in somma tutta quella
You have read 1 text from Italian literature.
Next - Storia della Guerra della Independenza degli Stati Uniti di America, vol. 2 - 24