Storia della Guerra della Independenza degli Stati Uniti di America, vol. 2 - 08

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termine. Perciò pensarono al rimedio. Deliberarono, si arrestassero, e
con buona guardia si custodissero in tutte le province tutti coloro,
siano, chi esser si vogliano, ed avesser nome come lor paresse, i quali
per le opinioni loro dessero qualche sospetto. Questa fu la legge dei
sospetti. I deputati jorchesi ne mandarono copia nella provincia loro.
Tryon, udita la novella, dubitando di qualche strana risoluzione, si
rifuggì tosto a bordo di una saettìa inglese, che stava in porto. Portò
seco il sigillo della provincia. In sul finire dell'anno poi, avendo
avuto licenza dal Re, mandò un bando ai Jorchesi, col quale notificò
loro questa intenzione del Principe, ed il desiderio, ch'egli aveva
grandissimo, che si ritrovasse tra l'una parte e l'altra qualche termine
di onesta composizione. Così svanì del tutto perfino la sembianza
dell'autorità regia nella Nuova-Jork, la qual autorità però era cessata
già da molto tempo prima. Questo fu il fine delle speranze, che i
ministri avevano collocato nelle arti e nei maneggi del governatore
Tryon, il quale riputato avevano istrumento molto potente a travagliare
le cose di quella provincia tanto principale.
Intanto aveva il convento provinciale divisa la colonia in altrettanti
distretti, dimodochè ciascuno fornir dovesse una compagnia di soldati.
Nel medesimo tempo aveva ordinato, quale avesse ad esser la forma e
l'ordine delle compagnie. Ma erano in molti più vane dimostrazioni, che
vere protestazioni. Imperciocchè alcuni membri del convento provinciale
stesso si discoprirono con dire, che i biglietti di credito non
avrebbero ricevuto, e che si sarebbero allo stendardo reale riparati,
quando fossero arrivate le soldatesche inglesi. I soldati jorchesi
stessi disertavano alla ricisa. Tanto era stato efficace il subbillare
di Tryon, o sì grandi erano l'avarizia, o la paura, o la fedeltà degli
abitanti. Delle quali cagioni, quando si voglia credere, che l'ultima
sia stata la vera, non si potranno con tuttociò i Jorchesi scusare dalle
note di viltà e d'ipocrisia, per non aver essi avuto ardire di seguitare
apertamente le bandiere reali, ed aver anzi simulato zelo per la causa,
che la maggior parte dei coloni abbracciata avevano. Ma le simulazioni e
le dissimulazioni in nissun tempo sono tanto frequenti, quanto nei
rivolgimenti politici delle nazioni. Perciocchè quelli, che testè
seguivano i Re, dopo seguirono le repubbliche, e quei che testè
seguivano le repubbliche, appresso parteggiarono pei Re, secondo che gli
guidava o l'ambizione, o l'avarizia, o l'una o l'altra di queste due
pesti. Tal è la miserabil condizione dell'umana natura, ch'ella non è
mai a sè stessa consentanea; e che quando lascia un partito per correre
ad un altro, questo fa il più delle volte piuttosto per biasimevoli
cagioni, che per lodevole consiglio.
La Marilandia seguiva l'esempio delle altre province. Anche in questa
l'autorità della consueta assemblea fu trasferita in un convento, che si
fece nella città di Annapoli, il quale propose gli articoli di una lega
da accettarsi da tutti i suoi membri, e da tutti gli uomini liberi della
provincia. Si univano, e la lor fede impegnavano l'uno verso dell'altro,
e tutti verso l'America di persistere giusta lor possa nella
opposizione, sia coll'armi, sia colle restrizioni commerciali.
Decretarono, si arrolassero quaranta compagnie di minuti uomini, e che
tutti gli abitanti della provincia, uomini liberi, dai sedici ai
cinquant'anni, eccettuati solamente gli ecclesiastici, i medici
esercenti l'arte loro, i serventi del governatore, i minuti uomini, i
bombardieri, e quelli i quali le opinioni religiose proibivano dal
portar le armi, si facessero descrivere in una qualche compagnia di
milizia. Dal che si può conoscere, quanto assegnati, e da ogni cieco
impeto lontani fossero quei popoli, i quali stretti da un sì grave
bisogno essendo, esentarono però dal carico della milizia quegli
uffiziali del pubblico, che più credevano all'utilità comune necessarj;
ed in quanto rispetto avessero le opinioni appartenenti alla religione.
Determinarono con molta accuratezza, quali avessero ad essere gli ordini
di questa milizia, e quali le paghe dei soldati e degli uffiziali.
Crearono ancora una congregazione di sicurezza, che governar dovesse le
bisogne spettanti alla milizia ed ai minuti uomini; e che a tempo delle
vacanze del convento tutte quelle provvisioni facesse, le quali alla
salute della provincia si appartenessero. Ordinarono congregazioni per
sopravvedere il tutto, e per ricevere e mandare l'un all'altro le
opportune notizie. Finalmente crearono 266,666 dollari in biglietti di
credito per sovvenire ai bisogni della milizia. Intanto il popolo aveva
già fatto impeto nel magazzino provinciale, e ne aveva portate via le
armi e munizioni, che erano una quantità notabile.
Nella Nuova-Cesarea continuava l'autorità regia secondo gli ordini
consueti, la quale però non faceva nissun effetto, non essendo munita
delle necessarie armi; e di già era sorta l'autorità popolare, la quale
avendo le armi e l'opinione dell'universale volte in suo favore reggeva
ogni cosa. Vi si descrivevano, si armavano, si ordinavano e si
esercitavano le milizie a norma dei provvedimenti fatti da un congresso
provinciale. Il popolo era corso al Tesoro provinciale, dove si
contenevano da venti in trentamila lire di sterlini, e di questi si
impadronì, riserbandogli alle paghe della milizia. Intanto oltre alle
milizie provinciali il congresso generale raccomandò, che il convento
della Nuova-Cesarea levasse senza soprastare, a spese della Camera
generale, due battaglioni; che gli uffiziali le medesime paghe avessero
dei compagni dell'esercito della lega; e che i soldati si conducessero
per un anno. In questo frattempo il governatore convocava l'assemblea
provinciale, alla quale favellando parlò con dolore delle presenti
turbolenze, ed annunziò, che i comandanti delle armate britanniche sulle
coste d'America tenevano ordini di procedere nimichevolmente contro ogni
porto o Terra, nei quali o stati fossero offesi gli uffiziali del Re, o
fatte genti, o piantate Fortezze, o messi a ruba i pubblici fondachi.
Parlò ancora del desiderio dell'independenza, e toccò della sicurezza
della sua persona, aggiungendo, che in questo se ne voleva del tutto
rimettere nella fede loro. Rispose l'assemblea, in quanto alla
independenza, negando molto asseverantemente; circa la sicurezza del
governatore, stesse egli di buon animo; e finalmente in rispetto alle
turbolenze, che le deploravano essi bene; ma che non potevan far altro,
standone la causa nelle deliberazioni del Parlamento.
Le due province del Connecticut e dell'isola di Rodi avendo gli uomini
loro di natura molto inclinati alla libertà, e non avendo l'impaccio di
un governatore reale, imperciocchè giusta gli ordini antichi, esse
stesse a voce di popolo se lo eleggevano, avevano molto per tempo fatto
provvedimenti d'uomini, d'armi e di munizioni. Del che stavan essi in
tanto maggior bisogno, quanto che la vicinanza delle genti inglesi da
Boston dava lor sospetto, e le navi nemiche andavano corseggiando per le
coste a fine di trarre vettovaglie; non solo per uso loro, ma eziandio
del presidio assediato in quella città. Oltre di questo il capitano
Wallace, comandante di una nave del Re, con alcuni altri legni armati in
guerra noiava grandemente il commercio loro, predando ora questo, ora
quell'altro legno mercantile appartenenti ai Rodiani od ai
Connecticuttesi. Poi trasse a furia contro la città di Bristol. Le case,
i fondachi e la chiesa ricevettero gran danno. La sera si fece un
accordo, concedendo gli abitanti bestiame minuto all'infuriato capitano.
Queste ostilità esercitate dalle navi del Re contro una città disarmata,
diedero nuova cagione ai già troppo gravi disdegni degli Americani, i
quali se ne dolsero nelle numerose scritture pubbliche e private, molto
acerbamente.
Ma Wallace non era tale, che si lasciasse smuovere facilmente dal suo
proposito, e forse anche la necessità lo costringeva. La colpa non era
sua, ma sibbene di quei ministri, i quali avevano con rigidissimi
decreti provocata la guerra, senza aver apprestate le necessarie armi.
Perciò, poichè non si poteva combattere apertamente alla campagna per
vincere, bisognava predare per vivere. Fece adunque una molto aspra
correria nell'isola di Conanicut, depredando quanto gli si era parato
davanti. Per dare ajuto ai Rodiani arrivarono dall'esercito
massacciuttese alcune bande di soldati sotto i comandamenti del generale
Lee, il quale da quell'uomo rotto, ch'egli era, e poco curante delle
leggi e degli ordini pubblici, quando si trattava di dar favore
all'americana rivoluzione, tosto obbligò i Rodiani a prestar un molto
terribile giuramento, di non tener nissuna pratica cogl'istrumenti, così
dicevan le parole del giuramento, della tirannide ministeriale, chiamati
volgarmente le truppe e le armate del Re, di non prestar loro soccorso
di sorta alcuna, di disvelar ai maestrati pubblici i traditori, e di
pigliare le armi in difesa della libertà dell'America, quandunque il
congresso generale ed i maestrati provinciali il richiedessero. Questo
procedere di Lee fu riprovato dal congresso. Del che egli poco si curò;
perciocchè chiamava timido consiglio la risoluzione di voler osservar le
leggi civili in mezzo all'armi; e credeva potersi, e doversi a' tempi
delle rivoluzioni far d'ogni erba fascio per arrivare al proposto fine.
Il quale metodo però, se conduce una rivoluzione alla meta, lascia da un
altro canto, come la esperienza dimostra, l'appicco e l'addentellato per
un'altra.
L'assemblea dell'isola di Rodi decretò, che coloro fra gli abitanti
della colonia, i quali tenessero pratiche coi ministri della
Gran-Brettagna o cogli agenti loro, o fornissero gli eserciti, ed armate
con armi, e munizioni da guerra o da mare, o servissero di piloti alle
navi inglesi, incorressero la pena di morte, e la confiscazione delle
terre e beni loro. Confiscò ancora i beni di alcuni, ch'ella chiarì
nemici alle libertà dell'America. Ordinò ventimila lire di sterlini in
biglietti di credito. Per la presenza di Lee, e per questi provvedimenti
dei popolani le cose dell'isola di Rodi restarono in sicuro.
Continuava nel Nuovo-Hampshire il governatore Wentworth. Ma appoco
appoco andavano prevalendo le forze dei libertini, e diminuiva a
proporzione l'autorità sua in mezzo a quella popolazione. Perciò temendo
di qualche sinistro caso si ritrasse ad abitar nel castello denominato
Guglielmo e Maria.
I maestrati popolari si erano anche introdotti nella provincia della
Giorgia, e l'autorità pubblica tolta ai maestrati consueti. Tuttavia
prevalevano i partigiani regj, ed il congresso generale, stando in gran
sospetto aveva ordinato, vi si tenesse un battaglione armato a spese
della lega. Ma innanzi ch'ei vi arrivasse era accaduta nella città di
Savanna una feroce mischia tra i libertini, che tenevano il Forte, ed i
regj, che lo assaltavano. Rimasero questi superiori. I patti furon
osservati, e non si udirono crudeltà commesse contro i vinti. Tuttavia
nel rimanente della provincia eran più potenti i libertini, e si
preparavano gagliardamente a dar l'assalto per insignorirsi di nuovo del
Forte di Savanna. Erano essi, e meglio armati, e più concordi dei nemici
loro, i quali mancavano di munizioni, e si trovavano dispersi in
differenti luoghi.
In tal modo, siccome raccontato abbiamo, cessò l'autorità reale nelle
diverse colonie, la quale fu succeduta appoco appoco da quella del
popolo per mezzo dei congressi, o conventi straordinarj in ciascuna di
esse. Ma ciò non bastava a quelli, i quali dirigevano i consiglj
americani. Conciossiachè, siccome il fine loro era la independenza, e
che questo stato di cose, appunto perch'egli era straordinario, e perciò
di sua propria natura temporale, lasciava tutt'ora la via aperta, per la
quale si poteva venire ad un accomodamento colla Inghilterra, conservate
l'unione e la dependenza, così desiderarono, si creassero in ciascuna
provincia ordini tali, che avessero la sembianza di una costituzione
permanente, acciocchè s'inducesse l'opinione nei popoli, che gli
Americani erano di per sè stessi abili al reggimento loro, e ad essere
governati dalle proprie leggi. Nel che fare i Capi popolari non era, che
non incontrassero qualche difficoltà, malgrado l'ardore che si
manifestava in ogni parte nel seguitare i consiglj loro. I più lodavan
bene la resistenza, ma detestavano tuttavia l'independenza, o almeno al
disegno di questa si sgomentavano. Per la qual cosa coloro, che avevano
la somma delle cose in mano, temendo che, se si discoprissero fuori di
tempo, avrebbero del tutto guasta l'opera loro, si determinarono a
procedere in questa bisogna con molta cautela, e la mandarono ad
effetto, accennando, ch'ella fosse volta a tutt'altro fine, che a quello
che intendevano. Era eziandio di molta importanza, che questo disegno
s'incominciasse a tentare in quelle province, che più si erano mostrate
avverse alla Inghilterra. Si sperava, che una volta, che fosse recato ad
effetto in una od in più, le altre avrebbero seguitato. A questo fine
nissuna provincia pareva più opportuna, che quella di Massacciusset.
Adunque il congresso provinciale di questa colonia mandò attorno le
scritte per l'elezione dei rappresentanti, i quali avessero a statuire
la forma del governo. Dugento membri si assembrarono in Watertown, e
pigliando le antiche forme della costituzione britannica, si
risolvettero in assemblea ordinaria, o sia Camera dei rappresentanti, ed
assunsero tutta quell'autorità, che a somiglianti assemblee negli
antichi ordini competeva. Determinarono altresì di creare il solito
Consiglio, il quale dovesse assistere nelle sue deliberazioni il
governatore. Così l'autorità regia si cambiò, prima in autorità popolare
tumultuaria, e poscia in autorità popolare regolare. Tutte queste cose
si facevano, non già, come dicevan essi, per arrivare alla independenza,
ma sibbene per indur l'Inghilterra a calare ad onorevoli e giusti
accordi. Una delle prime provvisioni fatte da questa Camera si fu quella
di riscuoter per via di una tassa trentamila lire di sterlini. Il che
produsse un'alterazion d'animi non mediocre; imperciocchè quei popoli
s'eran dati a credere, che poichè si trattava di non pagar tasse
all'Inghilterra, così non ne dovessero neppur pagar nissuna al proprio
governo.
Ma le altre colonie andarono a rilento nel seguire i modi di
Massacciusset, o sia perchè le mire sue verso l'independenza fossero
state troppo manifeste, o sia perchè essendo la medesima posta in
circostanze peculiari, le altre, che si ritrovavano in diverse, non
credessero di dover seguitare i vestigi di lei. Contuttociò non si
ristettero i Capi americani, e determinarono di usare in questa cosa
l'autorità del congresso generale. Si fecero venire dal Nuovo-Hampshire
nuove instruzioni a' suoi delegati in quel congresso, acciò
sollecitassero, dichiarasse, qual fosse il suo consiglio intorno al modo
di amministrar la giustizia ed il governo interno nella provincia. La
cosa incontrò non poche difficoltà, opponendosi molti membri del
congresso, i quali vedevano benissimo, dove questo disegno andasse a
ferire. Tuttavia i libertini, siccome quelli, che avevano il temporale
in favor loro, ed erano più degli altri operosi e vivi, prevalsero. Fu
deliberato, si raccomandasse al convento provinciale del
Nuovo-Hampshire, raunasse da tutte le Terre i rappresentanti del popolo,
i quali dovessero quei partiti pigliare, e fare quelle risoluzioni, che
meglio potessero la pace ed il buon ordine confermare della provincia
durante la presente controversia. Ma il convento provinciale o
impaziente, o perchè paresse più vera la cosa, quanto più calore in essa
si mostrava, aveva prevenuto le mosse, e già aveva mandato attorno le
scritte per la elezione dei rappresentanti. Convennero questi in Exeter,
assunsero il nome e l'autorità della Camera dei rappresentanti, e
crearono il solito Consiglio.
Ma l'esempio di Massacciusset e del Nuovo-Hampshire non parevano
sufficienti a muover gli animi in tutte le altre a seguire le stesse
deliberazioni. Gli abitatori delle altre colonie non istavano senza
gelosia con quelle della Nuova-Inghilterra. Si desiderava perciò, che le
medesime mutazioni seguissero in qualcheduna di quelle del miluogo. A
quest'uopo la più opportuna era la Virginia, sia per la grandezza e
potenza sua, come pei rivolgimenti politici, ai quali era testè stata
soggetta, avendovi Dunmore, coll'aver pubblicato la legge marziale,
fatto cessare ogni autorità civile da parte dell'Inghilterra. Il
congresso generale adunque fece rispetto a questa le medesime
risoluzioni, che fatte aveva pel Nuovo-Hampshire. Riferì in questa
bisogna fra gli altri Samuele Adams, il quale in questa bisogna
camminava con più affetto degli altri; e, se ciò gli attagliasse, non è
da domandare.
Arrivarono in questo tempo dall'Inghilterra gli avvisi, che il governo
aveva disdegnato di dar risposta alla petizione del congresso inviata al
Re, e portata dal Penn, che fu governatore della Pensilvania. S'intese
di più, che niuno fra i ministri si era piegato a domandargli
checchessia intorno gli affari dell'America. Il che dimostrava
l'ostinazione loro e le irrevocabili risoluzioni. Queste cose accrebbero
singolarmente gli sdegni nelle colonie, diedero il gioco vinto ai
fomentatori dell'independenza, i quali andavano dicendo a tutti coloro
che lo volevano udire, che nulla si poteva più sperare dal governo
inglese, e che la sola via di salute che rimasta fosse, quella era di
farsi forti in sull'armi, di levarsi dal collo ogni superiorità, e di
risolversi in fine a camminare colle proprie gambe.
Udite queste cose l'assemblea generale di Filadelfia, la quale stava per
la dependenza, quantunque per volontà di resistere alle insolite leggi
del Parlamento a nessuna fosse inferiore, si alterò grandemente, e mandò
dicendo a' suoi deputati al congresso generale, avessero ad opporsi ad
ogni proposta che fosse fatta, la quale ad una separazione dall'antica
patria tendesse, od a cambiare la forma del governo. Quest'erano le
tente, che si facevano in America per arrivare all'independenza.
Ma ritornando ora alla guerra guerriata, che si faceva sotto le mura di
Boston, in due difficoltà, l'una e l'altra grandissime si ritrovavano
gli Americani, la prima delle quali si era la carestia delle polveri,
che tuttavia continuava, mal grado gli sforzi che si facevano per
procacciarne; e l'altra il fine della ferma dei presenti soldati.
Essendosi gli Americani, o dati a credere che la contesa si avesse a
terminar di breve, ovvero temendo gli eserciti stanziali, avevano i
soldati loro condotti solamente pel termine di un anno. Onde correvasi
pericolo, che tutto l'esercito si disbandasse sul finir del presente, e
così si risolvesse tutto ad un tratto l'assedio. Per rimediare alla
prima posero in opera ogni cosa, ed il paese loro non potendo
somministrare quella quantità di polvere, che fosse sufficiente,
pensarono di andare a farne procaccio presso i forestieri. Molte navi
fra le più veloci furon mandate sulle coste della Guinea in Africa,
donde ne riportarono quantità grandissime, avendola comprata dalle navi
europee, che per quelle spiagge andavano trafficando. I Filadelfiesi
conoscendo il buon animo degli abitatori dell'isola Bermuda, ed in
quanto bisogno stessero di vettovaglie, vi mandarono un grosso giunco,
ed i Caroliniani una corvetta, e levaron circa centodieci bariglioni di
polvere. L'assemblea di Massacciusset volle, che gli abitanti non ne
consumassero col trarre senza necessità alle fiere, agli uccelli, o per
modo di diporto. In questo modo incominciò a scemare nel campo
bostoniano il difetto di questo principalissimo istrumento della guerra.
Per andar poi all'incontro del finire della condotta dei soldati, il
congresso mandò al campo deputati, acciò, accozzatisi col generale
Washington, mettessero in uso que' più efficaci modi, che immaginar
sapessero, per impedir la risoluzione dell'esercito. Questi delegati
eran tutti uomini di gran maneggio, e fra di loro avanzava gli altri di
credito e di nome il dottore Beniamino Franklin. Seppero condur questa
bisogna con tanta prudenza, che quasi tutto l'esercito consentì, sebbene
non senza grave difficoltà, a continuare ne' stipendj. Inoltre il
congresso decretò, che l'oste che stava presso Boston, dovesse sommare
al numero di più di ventimila soldati, e che le particolari colonie
facessero leve di battaglioni a spese del continente.
In questi dì si chiarì traditore il dottor Church. Teneva pratiche
segrete dentro Boston. Scoperto, essendo egli membro dell'assemblea dei
rappresentanti, fu tradotto al cospetto di questa. Non negò, ma disse,
che il faceva pel bene della patria. Non provò. Fu casso dall'assemblea.
Alcuni credettero, fosse una cicatrice, o sia trattato doppio. Il
congresso decretò, fosse tenuto nelle segrete del Connecticut.
Il generale Gage ritornò in Inghilterra, chiamatovi dal suo Re. Non
riuscì all'aspettazione. Usò i consiglj miti, quando bisognava por mano
ai gagliardi, e pose mano ai gagliardi, quando bisognava usare i miti.
Arrivò in America accompagnato da molta benevolenza. Ne partì detestato,
colpa forse più dei ministri che sua, i quali invece di decreti rigorosi
avrebbero dovuto mandare possenti eserciti, o invece di possenti
eserciti mandar proposte d'accordo consenzienti colle opinioni
americane. Ma gli uomini non sanno per l'ordinario usar tutta la forza
loro, nè superare affatto la vergogna del calar agli accordi; e quindi
è, che gl'indugi, le peritanze ed i mezzani consiglj rovinano sì spesso
le imprese. William Howe, capitano di molto grido e di chiaro sangue,
succedette a Gage.
Si trovava in questo tempo Washington in molte e gravi difficoltà, le
quali derivavano dall'ordinanza del suo esercito, ed ogni dì si
accrescevano in proporzione, che quei primi calori dei soldati si
raffreddavano. Ogni ora più si persuadeva, che le guerre non si vincono
cogli impeti popolari, ma colle buone armi, coi buoni ordini e colla
obbedienza. Di tutte queste cose si provava gran difetto nel campo, e
principalmente delle due ultime. Un vizio principalissimo quello si era,
che siccome la più parte delle genti dell'assedio erano state levate non
dall'autorità del congresso, ma sibbene dai maestrati provinciali, così
non erano comuni, ma per lo contrario molto differenti gli ordini loro
in rispetto alle armi, alle paghe, ai gradi, alla disciplina e ad ogni
sorta di fazione militare. La qual disparità quanto fosse per nuocere al
pubblico servigio, nissuno è che non lo veda di per sè stesso.
Oltreacciò egli aveva fatto gran fondamento sui soldati massacciuttesi,
siccome quelli, ch'erano i più numerosi nel campo, e dovevansi riputare,
per causa dell'opinione generale della provincia loro, i più zelanti nel
proseguir l'impresa, e perciò più inclinati a seguir tutte quelle
deliberazioni, che al buon esito della guerra potessero contribuire. Ma
però ei fu molto ingannato nella credenza sua. I soldati massacciuttesi,
seguendo troppo oltre quel desiderio della libertà, avevano eletto essi
stessi i proprj uffiziali; il che nocque incredibilmente alla
disciplina; imperciocchè mancando il rispetto verso i medesimi, nissuno
voleva prestar obbedienza. Si debbe anche aggiungere, che alcuni fra
essi uffiziali non avevan nissun ritegno nel por mano nelle private e
nelle pubbliche facoltà. Gridavano libertà per poter senza freno
soddisfare all'incredibile avarizia loro. Nè si creda, che poichè tanto
afflitta fosse la patria loro se ne muovessero a compassione, o usassero
qualche riguardo; che anzi la fame, e per così dire agonia del rapire, e
le ingorde voglie parevano crescere all'avvenante dei bisogni di quella.
Questa è stata in ogni tempo una peste fatalissima dei popoli ai tempi
dei rivolgimenti politici; che i più tristi, i più perduti uomini
facciano professione di amare il ben pubblico, e mettano sotto questa
coperta ed a man salva ogni cosa a ruba ed in iscompiglio. In questo
stato di cose i buoni non son creduti, perchè i tristi fanno le medesime
protestazioni ch'essi fanno; ed i tristi non si possono frenare, perchè
s'ha bisogno di loro. Un altro vizio dell'esercito americano quello si
era, che ciascuna colonia, non il congresso generale, pagava, vestiva e
vettovagliava le sue genti; il che era cagione di una discrepanza
pregiudiziale molto all'ordine ed alla disciplina. Nè si era ancor
immaginato, ovvero in mezzo a tante parzialità non si era potuto creare
il maestrato, che chiamano abbondanziere, o contator generale, il quale
solo reggesse tutte le bisogne appartenenti al pagare, al vestire ed al
vettovagliar gli eserciti. Si aggiungeva a tutte queste cose, che alcuni
fra i generali americani avevano preso dispiacere alle promozioni fatte
dal congresso, e si erano ritirati sdegnosamente alle case loro. Le
malattie ancora s'erano introdotte nel campo, e più di tutte la
disenteria, peste cotanto fatale agli eserciti. Avvicinandosi poi la
fine dell'autunno, e incominciando il freddo a noiare, i soldati
pativano assai dal mancamento delle baracche; non che il congresso
avesse questa cosa trascurata: ma gli appaltatori, quantunque avessero
ricevuto il denaro dal comune, tuttavia seguendo l'uso loro, non
fornivano, e gridavan con tuttociò a gola, che non erano pagati; e
pareva, che avessero ragione essi e torto gli altri; tanto sono
avviluppati e fini quegli andirivieni ed inorpellamenti loro. Tuttavia
Washington colla prudenza ed autorità sua provvedeva ad ogni cosa; e se
molta gloria acquistò nell'avere la presente guerra a buon fine
condotta, certamente non minore lode gli si debbe per aver tenuto
congregato un esercito tanto incomposto, disordinato e bisognoso. Questa
è stata del pari, e forse più difficile impresa della prima.
Gli Americani, non avvezzi allo spettacolo di un esercito proprio,
concorrevano dalle vicine e dalle rimote contrade a vederlo. Uomini e
donne arrivavano in copia al campo di Boston, e molto soddisfatti si
dimostravano al marziale aspetto dei concittadini loro. I soldati si
riconfortavano, e gli altri pigliavano migliori speranze. Gl'Indiani
stessi accorrevano. Molto sospettosi di natura ed insospettiti volevano
cogli occhi proprj assicurarsi della verità delle cose che avevano udite
raccontare. Furon trattati molto civilmente, ed essi per divertir il
campo, o per far nascere l'opinione della forza e destrezza loro
facevano spesso sembianze e rappresentazioni delle feste e delle guerre
a modo loro. Le vicendevoli accoglienze, la nata famigliarità, e la
presenza di tante schiere americane unite insieme, che tenevan serrate
dentro le mura di una città le soldatesche britanniche, fecero sì, che
gl'Indiani, adescati ed attizzati in mille guise dagl'Inglesi, si
mostraron tuttavia generalmente avversi al seguitar le bandiere loro; il
che fu di grandissimo giovamento ai coloni.
Quantunque nissuna fazione di momento si facesse intorno a Boston, erano
però spesso commesse leggieri battaglie, nelle quali gli Americani
acquistavano nuovo ardire e nuovo desiderio di gloria. Washington molto
desiderava che i suoi si mescolassero coi nemici in questi piccoli
fatti, acciocchè per l'ozio non venisse a fiaccarsi la virtù loro, e si
avvezzassero al romore delle armi, ed al veder in viso il nemico.
Intanto crescevano ogni dì più le necessità, in cui si trovava la
guernigione di Boston. Le prede che le navi andavano facendo sulle
vicine coste, non potevan bastare ad un tanto bisogno. Gli abitanti
avevan ritratte le robe loro a' luoghi interni, e quelle che rimanevano,
difendevano ostinatamente coll'armi. Nè potevano molto sperar gl'Inglesi
di trar le vettovaglie dalle vicine isole o dall'altre parti del
continente americano, che continuavano nell'obbedienza del Re, perchè
esse stesse ne difettavano. Il qual difetto era prodotto da una
provvisione del congresso, per la quale proibì ogni trasporto di derrate
o merci dalle colonie verso il Canadà, la Nuova-Scozia, l'isola di San
Giovanni, Terranuova, e verso le due Floride, siccome pure a' luoghi,
dove gli Inglesi esercitavano le pescagioni. Succedevano frequenti
avvisaglie tra gli Inglesi, che cercavano di foraggiare sulle coste di
Massacciusset, ed i provinciali che s'ingegnavano d'impedirgli. Per
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