Storia della Guerra della Independenza degli Stati Uniti di America, vol. 2 - 03

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con bombe, d'impedir gli Americani dall'opera loro. Questi ebbero alcuni
morti e feriti. Parecchie case arsero in Roxbury. Ciò nonostante
continuarono a lavorare con una costanza maravigliosa. Non si
ristettero, finchè le fortificazioni non furono condotte a quella
perfezione, che desideravano, e che poteva di sufficiente difesa servire
contro gli assalti del nemico.
I Bostoniani, veduti scacciati i loro non solo da Breed's-hill, ma
eziandio da tutta la penisola, e temendo gl'incomodi di un assedio, che
ogni cosa presagiva dover riuscir lungo, si accesero di nuovo desiderio
di uscire dalla città, e di ritirarsi a luoghi addentro della provincia.
Per la qual cosa gli uomini eletti della città furono dal generale Gage,
pregandolo, permettesse le uscite, ed affermando, che giusta l'accordo
fatto tutte le armi erano state dai cittadini portate e deposte in
palazzo. Ma egli, volendo tutt'ora ritenergli, mandò un bando due giorni
dopo il fatto di Breed's-hill, col quale dichiarò, che per molte e
chiare pruove ei sapeva che numerose armi s'erano nascoste ne' luoghi
più segreti delle case con sinistro disegno degli abitanti. Così gli
rapportavano la cosa i leali, che, considerati il valore, e la rabbia
dimostrati dai libertini in quella battaglia, temevano di qualche
accidente, e non volevano lasciarsi uscir di mano gli ostaggi. Ma il
vero si fu, che i più avevan portate e deposte le armi, quantunque
alcuni serbate avessero in casa le migliori e le più care. Ma il
generale inglese voleva bene, che gli altri serbassero la fede, ma non
la voleva già serbar egli. Perciò rifiutò lungo spazio le permissioni
d'uscita. Ma finalmente, crescendo dall'un canto la scarsità delle
vettovaglie, e dall'altro scemando la speranza di poter rompere
l'assedio, fu costretto a viva forza, per isgravarsi di molte bocche
disutili, concederle; abbenchè si fosse di bel nuovo ostinato, a non
voler permettere l'uscita agli arnesi e masserizie di coloro, che se ne
andavano. Così spinto da una necessità concedeva quello che non poteva
impedire, ed una condizione dura vi aggiungeva, altrettanto più da
biasimarsi, quanto che era del tutto inutile, e nissun fine, che cattivo
non fosse, partorir potesse. In tal guisa quegli uomini, che della
temperanza e moderazione dell'animo si dispogliano, e che dandosi in
preda alle incomposte passioni dispettano e s'adirano, pigliano spesso
di quei partiti, i quali non che gli avvicinino, gli allontanano vieppiù
dal fine, che proposti si sono.
La strettezza dei viveri, alla quale si trovava ridotta la guernigione
di Boston, faceva sì, ch'ella tentasse in ogni modo, andando alla busca
qua e là sulle propinque marine, di procacciarsene. Quindi è che
succedevano tra l'una parte e l'altra frequenti avvisaglie, nelle quali
gli Americani acquistavano e maggior animo e maggiore sperienza; e
gl'Inglesi più rabbia e maraviglia all'ardimento di quelli. I primi però
avendo maggior perizia de' luoghi, e sapendo bene usar le occasioni, ne
andavano per l'ordinario colla migliore, ora portando via i bestiami che
rimanevano, ora abbruciando lo strame, ora incendiando le case, che
potevano ai nemici servire di ricovero. Invano era, che stessero
gl'Inglesi vigilanti col numeroso navilio loro; che i provinciali
trapelavano ora in questa isola, ora in quella, e con improvvise fazioni
gli opprimevano. Sulle coste parimente si facevano frequenti
abboccamenti, andandovi gli uni per predare, e gli altri cercando
d'impedirgli. Questa che riusciva meglio una ladronaia, che una guerra,
non conduceva ad alcun fine, che potesse le cose inclinare più a questa
parte, che a quella. Solo servì ad inasprir gli animi degli uomini, ed a
fargli diventare da parziali, ch'erano, inviperiti ed irreconciliabili
nemici.
Mentre in tale guisa si travagliava intorno e dentro di Boston, erasi il
nuovo congresso nel mese di maggio raunato in Filadelfia. Se il primo
aveva incominciato un'opera difficile, questo l'aveva a continuare. Nel
che maggiori difficoltà doveva incontrare. In tempo di quello si temeva
la guerra; ora essa era incominciata, e bisognava con ogni più grande
sforzo esercitarla. Allora, siccome suol addivenire nel principio delle
cose, erano riscaldati gli animi, e correvano con un certo naturale
empito di per sè stessi alla meta; ora, quantunque fossero nei medesimi
pensieri infiammatissimi, tuttavia vi era pericolo, non si
raffreddassero, essendo a sì fatta vicenda soggetti i moti popolari, che
sono più facili ad eccitarsi, che a mantenersi. Molti fra i leali,
credendo che non si sarebbe venuto agli estremi casi, e che o le
petizioni inviate in Inghilterra avrebbero piegato il governo al volere
degli Americani, o che si sarebbero col tempo raffreddati gli animi
loro, si erano sin qui contenuti nella quiete; ma era da temersi, che
adesso, ch'era spenta ogni speranza di concordia, e che già non che
imminente fosse, era rotta la guerra contro quel Re, al quale volevan
essi rimaner fedeli, tumultuassero e si congiungessero colle forze reali
contro gli autori della sedizione. Era medesimamente da dubitarsi, che
molti fra i libertini, i quali avevano molta speranza nelle petizioni
collocata, ora vedendo i vicini danni e gl'inevitabili pericoli, non si
rimanessero. Tutto annunziava, che la contesa doveva esser lunga e
perigliosa. Poco si poteva sperare, che una popolazione fino allora
pacifica stata, ed occupata nelle arti dell'agricoltura e del commercio,
potesse ora imparare ad un tratto quelle della guerra, ed in queste
persistere lungo tempo. Si doveva temere, che ove fosse sbollito quel
primo fervore, ricorrendo nelle menti loro le immagini della passata
vita, si disbandassero, e fossero ridotti alla necessità di chiedere i
patti. Perciò, non era impresa senza molte e gravi difficoltà al
congresso, quella di fare provvisioni e di creare ordini, che bastanti
fossero a mantener vivo il presente fervore, e fare che da questi
nascessero gli effetti, che sulle prime dalla pubblica opinione
nascevano. Nissuno non vede, quanti impedimenti si dovessero superare
per ridurre una moltitudine tumultuaria e raunaticcia alla forma di un
giusto e ben ordinato esercito; senza del quale invano si sarebbe
sperato di pervenir a buon fine. Nè facil opera era quella d'impedire,
che nei casi della futura guerra non ripullulassero quelle gelosie, che
correvano tra una colonia e l'altra, e servissero di causa o di
pretesto, perchè alcune di esse calassero agli accordi, e la impresa
comune abbandonassero. Denaro, che potesse bastare agli usi della
guerra, non si aveva in pronto a gran pezza; ed al difetto di questo
principale nervo non si poteva sperare di rimediar per l'avvenire. Che
anzi si doveva più ragionevolmente credere, che avesse a crescere per
motivo dell'interrompimento, anzi della totale cessazione del commercio
dal Parlamento britannico introdotta. Ma grandissima era poi la mancanza
dell'armi e delle munizioni da guerra; non che non se ne avessero di
nissuna sorta in pronto, ma quelle che si avevano, non erano di gran
lunga a sì grand'uopo sufficienti. Si deve anche far considerazione, che
è cosa molto dubbia, se i Capi americani sperassero di poter di per sè
stessi resistere coll'armi in mano all'Inghilterra, e l'impresa a quel
fine condurre, al quale tendevano. Si debb'anzi credere, che molto
fondamento facessero sugli ajuti esterni, i quali però non potevano
aspettare, se non dai principi dell'Europa, i quali, se propensi erano
agli effetti della querela americana, non potevano non essere avversi
alle cagioni sue, ed alle massime, sulle quali da parte dell'America
ella era fondata. Era pur anche cosa molto evidente, che i principi non
si sarebbero discoperti in favor degli Americani, ed i soccorsi concessi
non avrebbero, se non quando essi mostrati si fossero gagliardi in sulle
armi; che anzi non avessero con qualche bel fatto, che importasse alla
somma della guerra, dato segni di valore, pruove di costanza, speranza
di riuscita. Si accorgevano benissimo gli Americani, che indarno
avrebbero sperato di trarre sul bel principio a parte della guerra i
principi europei; e che i primi sforzi dovevano da sè stessi unicamente
procedere, i quali, se infelici fossero stati, ogni speranza di soccorso
esterno sarebbe diventata vana. La felicità dell'impresa era per
l'appunto meno probabile, quando era più necessaria, non potendosi in
poco corso di tempo fare tutte le provvisioni necessarie alla guerra. Da
tutto questo si vede, quanto incerta dovesse riuscire la speranza dei
soccorsi esterni. Il che doveva quegli ardenti spiriti dei Capi
americani rintuzzare, ed una certa titubazione indurre nei consiglj
loro. Un oggetto finalmente di sommo rilievo, che doveva la mente del
congresso occupare, quello si era della condotta, che le vicine nazioni
indiane fossero nella presente querela per tenere. Che queste stessero
di mezzo, ovvero che seguissero questa o quell'altra parte era
l'importanza, e quasi il fondamento di tutta l'impresa. Ma dovevano
temere gli Americani, che gl'Inglesi maggior autorità esercitassero
presso quelle nazioni. Imperciocchè esse coi doni e colla speranza della
preda solo si possono tentare. Nelle quali cose gl'Inglesi molto gli
avversarj loro avanzavano. Il predare poi potevano meglio sperare dal
canto degl'Inglesi, presso i quali si riconosceva in quei principj stare
al tutto la probabilità della vittoria, e dovendosi la guerra esercitare
sul territorio americano. Era anche agl'Inglesi aperta la via per mezzo
del Canadà per comunicare cogl'Indiani, i quali abitavano per lo più a
riva i laghi a ridosso delle colonie, ed a fronte di quella provincia
inglese. Importava anche moltissimo agli Americani, che procedessero
giustificatamente, e soprattutto presso i popoli della Gran-Brettagna, e
presso quei dell'America stessa, ch'erano o avversi, o titubanti, o
tiepidi, i quali non potevano non esser grandemente alterati alle
ostilità commesse. La qual giustificazione, se potevano non senza molta
difficoltà intraprendere in rispetto alla battaglia di Lexington, ed a
quella di Breed's-hill, nelle quali combattettero in propria difesa
contro una soldatesca che gli assaltava, riusciva però assai malagevole
in rispetto alle cose fatte sui confini del Canadà contro le Fortezze di
Ticonderoga e di Crown-point, nelle quali essi furono gli assalitori.
Non che questi ostili procedimenti non potessero escusazion trovare
presso gli uomini intendenti degli affari di Stato, stantechè, poichè la
guerra era rotta, era ben ragione, che gli Americani si sforzassero di
nuocere piucchè potessero al nemico, e da' suoi assalti preservarsi. Ma
presso l'universale dei popoli era questa una cosa, che aveva in sè
molta disagevolezza. Eppure l'evidenza della onestà della causa che
difendevano, era di grandissimo momento. Imperciocchè la forza loro
tutta consisteva nell'opinione, e le armi stesse da questa dipendevano;
mentrechè presso i governi dalla diuturnità del tempo confermati, e
negli ordini loro bene constituiti, ragione o no che si abbia, i soldati
prezzolati corrono alle battaglie, i popoli pagano le gravezze, le armi,
le munizioni, le vettovaglie e tutti gli apparati della guerra sono in
pronto, o si procacciano con facilità e con abbondanza. Ma il più
grand'ostacolo, che avesse a superare il congresso, era quello della
gelosia delle assemblee provinciali. Siccome tutte le province erano
entrate nella lega e nella guerra, così questa si doveva con comuni
consiglj amministrare, e tutte le mozioni del corpo politico
dell'America dovevano ad un solo scopo inviarsi. Quest'era stata
l'origine del congresso generale. Ma non poteva questi recarsi in mano
il governo di tutte le parti della lega senza assumere una parte di
quell'autorità, che alle assemblee provinciali si apparteneva; come
sarebbe a dire quella di far le leve, di ordinar l'esercito, di eleggere
i generali, che avessero in nome dell'America ad amministrare la guerra;
quelle ancora d'impor gravezze e di crear biglietti di credito. Era da
temersi, che se si conservava troppa autorità nelle assemblee
provinciali, si amministrassero gli affari della lega con parziali
consiglj; il che sarebbe stato di gravissimi danni cagione. Da un altro
canto si aveva gran sospetto, che le medesime assemblee acconsentir non
volessero al concedere l'autorità necessaria al congresso, spogliandosi
di una parte della loro; e che perciò, o si opponessero alle sue
deliberazioni, ovvero con quella puntualità non le secondassero ed
eseguissero, ch'erano alla gravità del caso ed al finale evento della
guerra cotanto necessarie. Dalle cose sin qui dette si conosce, quanto
fossero difficultose le circostanze, in cui si trovava il congresso; ed
altri forse, i quali stati fossero o di minor ardire e di maggior
prudenza dotati, se ne sarebbero sgomentati. Ma quegli animi nuovi ed
invasati, o non vedevano i pericoli, o non conoscevano le probabilità
degli eventi, o gli uni e le altre disprezzavano. Certo è, che poche
imprese furono incominciate da uomini audaci, che più di questa fossero
dubbie nell'evento, e pericolose nel fine. Ma il dado era gettato, e non
che altro, la necessità, nella quale si trovavano o credevan di
ritrovarsi, non lasciava titubare. E per anticipare gli accidenti, non
volendo aspettare, che i tempi venissero loro addosso, o che la
necessità gli strignesse, deliberarono di por mano già fin d'allora ai
più pronti ed ai più efficaci rimedj.
I primi pensieri del congresso dovevano essere rivolti all'esercito, che
osteggiava Boston, acciocchè non vi mancassero, nè le armi, nè le
munizioni, nè i soldati, nè i buoni ordini, nè generali esperti e
valorosi. E siccome in rispetto a quest'ultimi quelli, che allora erano
in offizio, avevano l'autorità loro ricevuta dalle assemblee colonarie,
così non potevano governar l'esercito in nome di tutta la lega. E se
pure si eran tutti sottomessi ai comandamenti del generale Putnam, ciò
era a causa della sua anzianità; e quest'autorità sua era piuttosto una
specie di dittatura estemporanea conferitagli dalla libera volontà
dell'esercito, che un uffizio derivato dal generale governo. Il nuovo
stato delle cose richiedeva un nuovo modo di reggimento militare, e le
genti confederate dovevano necessariamente aver un Capo eletto da quel
governo, il quale tutta la confederazione rappresentava. L'elezione di
un generale di tutta la lega era una cosa di sommo momento. Da questo
solo poteva dipendere il buon successo, o la rovina di tutta l'impresa.
Fra gli uomini di guerra, che allora si trovavano in America, e che si
dimostravano non che favorevoli, ardenti, quei ch'erano in maggiore
stima, erano Gates e Lee, il primo per la sua esperienza, ed il secondo
per la esperienza e per l'eccellenza del suo ingegno. Ma erano l'uno e
l'altro nati in Inghilterra, e qualunque fossero le opinioni loro, e
l'ardore col quale la impresa dei coloni abbracciata avevano, e
qualunque anche fosse la fidanza, che in elli avesse pigliata il
congresso, stimava egli cosa poco sicura il commettersi alla fede
d'uomini inglesi in un affare di così somma, anzi di totale importanza.
Ed anche nei casi d'infortunio non si sarebbe potuto persuader alla
moltitudine, ch'eglino non avessero fatto tradimento, ovvero almeno non
avessero diligentemente fatto il debito loro. La qual cosa avrebbe
pessimi effetti partoriti in su di un esercito, che tutto stava
sull'opinione. Inoltre era Lee uomo rotto ed arabico; ed odiava forse
più la tirannide, che amasse la libertà. Quegli uomini riguardosi e
sospettosissimi temevano di taluno, che potesse volere, secondo
l'opinione loro, dopo che gli avesse alla tirannide inglese sottratti,
la libertà loro occupare. Aggiungevasi a ciò, che, se si fosse una volta
posta la somma delle cose in balìa di un uomo inglese, non rimaneva a
questi altra elezione, che quella, o di soggettargli di nuovo
onninamente con inudito tradimento alla potestà assoluta
dell'Inghilterra, ovvero all'intiera independenza condurgli. Ed i Capi
americani, se la prima di queste condizioni abborrivano, non volevano
però, che si togliesse via la coperta della seconda. Quest'istessa
cagione fu quella, che fece sì, che il congresso non volle risolversi ad
eleggere uno dei generali delle province della Nuova-Inghilterra, come
per esempio Putnam o Ward, i quali allora comandavano all'esercito
dell'assedio, e che avevano di recente tanto valor mostrato, e non poca
perizia in tutte le fazioni, che si erano fatte nelle vicinanze di
Boston. Questi si erano troppo vivi dimostrati in favore
dell'independenza; la quale si voleva bene, ma però in tempo opportuno
procurare. Nè si deve tralasciar di dire, che i Massacciuttesi avevano
un'opinione addosso, di voler esser troppo uomini del paese loro,
Massacciuttesi più, che Americani mostrandosi. Le province del miluogo,
e le meridionali erano insospettite; ed avrebbero veduto di mal occhio,
che la causa di tutta l'America si commettesse a taluno, che potesse
lasciarsi muover da certe parzialità di luoghi in un tempo, in cui tutti
i desiderj e tutti gl'interessi dovevano esser comuni. Fecero anche, ed
a ben giusto titolo considerazione, che l'uffizio del generalato
americano doveva concedersi ed una persona, la quale nell'ampiezza delle
sue facoltà una sufficiente guarentigia offerisse della fede sua, sia
nel proseguir l'impresa secondo la mente del congresso, sia per
astenersi dal piglio e dal sacco delle proprietà cittadine. Imperciocchè
ei sapevano benissimo, che questi uomini militari, quando non sono da
una gentile educazione temperati, si fanno lecito ogni libito, e pongon
mano molto volontieri non solo nelle robe dei nemici, ma sì pure in
quelle degli amici, e dei proprj concittadini. La qual cosa è sempre
stata la peste, e spesso la rovina degli eserciti. Adunque il congresso,
avendo, secondo l'importanza del caso, molto bene considerate e
ponderate tutte queste cose addì quindici di giugno procedette allo
squittinio per la elezion del generale americano; e, raccolto il
partito, si ritrovarono tutti i voti in favore di Giorgio Washington,
uno dei deputati del congresso per la provincia di Virginia. I
Massacciuttesi non l'avrebbero voluto vincere; perciocchè ivano alla
volta d'uno dei loro; ma vedendosi in voce si accostarono agli altri, e
rendettero il partito favorevole. Conosciuta la cosa, Washington, ch'era
presente, alzatosi disse: che rendeva egli grazie immortali al congresso
per l'onore, che conferito gli aveva. Ma che dubitava bene di non aver
forze sufficienti a poter reggere ad un tanto peso; che però non voleva
venir meno dell'opera sua in così gran bisogno alla patria, giacchè
questa aveva contro l'aspettazione sua, ed oltre le sue facoltà tanta
fede in lui collocata; solo pregava, che allorquando un qualche sinistro
caso arrivasse alla sua riputazione poco favorevole, volessero
ricordarsi, ch'egli aveva sincerissimamente dichiarato in quel dì, che
non si riputava abile a sostener quel grado, del quale veniva allora
onorato. Assicurava il congresso, che siccome nissuna speranza di
emolumenti l'aveva indotto ad abbandonar la domestica quiete e felicità,
per entrar in quell'ardua carriera, così ei non voleva ricavarne alcun
prò; che stipendio non voleva di sorta alcuna. Aveva il colonnello
Washington, che tal era il suo grado, prima che fosse eletto a generale,
acquistato il nome di animoso e prudente capitano nelle ultime guerre
contro gl'Indiani, e contro i Francesi. Ma fermata la pace del 1763 si
era alla vita domestica ritratto, e più non si era nell'armi
travagliato. Si poteva pertanto da molti dubitare, ch'ei fosse abile a
sostener il peso di tanta guerra. Ma però avendosi generalmente
grandissima fede nell'ingegno e nell'animo suo, non esitarono punto gli
Americani ad innalzarlo a quel grado. Egli era non solamente nato ed
allevato in America, ma vi aveva ancora continuamente dimorato. Era
modesto ed assegnato, e sempre mostratosi molto lontano dall'ambizione;
cosa, che più di tutte osservavano quei popoli sospettosi ed
insospettiti. Era piuttosto ricco, che di mediocri facoltà fornito, e
presso di tutti in voce d'uomo dabbene e costumato. Era soprattutto
riputato prudente, e di mente gagliarda ed invitta. Credevasi
generalmente, non mirasse all'independenza; ma che desiderasse un
onorevole accordo coll'Inghilterra. Questa sua opinione molto quadrava
colla intenzione dei Capi americani, i quali volevano bene procedere
verso l'independenza, ma ancora non volevano discoprirsi. Speravano bene
di poter col maneggio delle cose far di modo, che un dì l'independenza
diventasse una necessità; e che Washington stesso, quando proceduto
fosse già molt'oltre nella carriera, si sarebbe facilmente lasciato
indurre, o dall'onor del grado, o dalla necessità delle circostanze, o
dalle lusinghe della gloria a continuare nell'intrapresa via, quando
anche allo scopo di ottenere l'annullazione delle leggi fosse sostituito
quello della totale independenza. Così nella persona di questo capitano,
ch'era allora nell'età di quarantaquattro anni, e perciò già lontano
dall'ambizione giovanile, tutte quelle doti si riunivano, che
desideravano coloro, i quali avevano in America la somma delle cose in
mano. Onde non è da far maraviglia, se la elezione di lui non dispiacque
a nissuno, e se anzi i più la commendarono sommamente.
Eletto il Capo di tutta l'impresa, volendo il congresso dimostrare,
quanto si promettessero della sua fede e virtù, stanziò, che gli
avrebbero prestato ajuto, ed a lui aderito colle vite e facoltà loro per
preservare e mantenere l'americana libertà. Poscia volendo dar
all'esercito altri Capi sperimentati, i quali potessero secondar
Washington, elessero Artemo Ward primo maggior generale, Carlo Lee
secondo maggior generale, e Filippo Schuyler terzo maggior generale;
Orazio Gates fu nominato ajutante generale. Pochi giorni dopo crearono
sette brigadieri generali, che furono i seguenti: Seto Pomeroy di
Massacciusset, Riccardo Montgommery di Nuova-Jork, Davidde Wooster di
Connecticut, Guglielmo Heath di Massacciusset, Giuseppe Spencer di
Connecticut, Giovanni Thomas di Massacciusset, Giovanni Sullivan del
Nuovo-Hampshire, e Nataniele Greene dell'isola di Rodi. Se qualche cosa
dimostrò la buona mente del congresso, questa certamente si fu della
prima elezione dei generali; stantechè tutti si adoperarono nel corso
della guerra, come soldati coraggiosi, e custodi fedeli della libertà
d'America.
Come prima prese Washington la dignità, si condusse al campo di Boston
in compagnia di Lee. Ei fu ovunque passava ricevuto a grand'onoranza, e
molti gentiluomini ordinatisi in compagnia gli fecero l'accompagnatura.
I congressi massacciuttese e jorchese furono a complire con esso lui,
testimoniando l'allegrezza, che provata avevano alla sua elezione.
Rispose gratamente e modestamente; fossero pur sicuri, che tutti i
pensieri, tutti gli sforzi suoi, siccome pure quelli de' suoi compagni
rivolti sarebbero a ridurre le cose a condizioni oneste tra le colonie,
e la comune madre; che in quanto all'esercizio delle fatali ostilità,
vestendo essi la persona del guerriero, non si sarebbero dispogliati di
quella di cittadini; e che allora sarebbero stati contenti e
rallegratisi sommamente dentro sè stessi, quando, sicurata essendo
l'americana libertà, sarebbe loro fatto facoltà di ritornarsene alla
privata condizione in mezzo ad una libera, pacifica e felice patria.
Il generale, fatta la rassegna dell'esercito, trovò, oltre una
moltitudine pressochè inutile, solamente 14,500 uomini atti al
combattere, i quali avevano a difendere uno spazio di più di dodici
miglia. Arrivarono in vero in buon punto i nuovi generali al campo.
Imperciocchè già la disciplina dell'esercito essendo trascorsa in
corruttela aveva gran bisogno di essere riformata. Gli uffiziali
emulazione alcuna non avevano; i soldati eran poco osservanti degli
ordini, e non curanti della mundizia; e siccome quelli, ch'erano i più
uomini della Nuova-Inghilterra, ritrosi, e di ogni soggezione
impazienti. A questo rimediarono, non senza fatica, i generali del
congresso. Nella qual bisogna Gates, siccome quello, che peritissimo era
delle cose militari, prestò un'opera eccellente. I soldati appoco appoco
si avvezzarono all'obbedienza, gli ordini furon distinti, le regole
della disciplina osservate, e ciascuno venne a conoscere il debito suo;
sicchè l'oste, deposta la sembianza di una moltitudine tumultuaria,
acquistò quella di un esercito giusto e bene ordinato. Ei fu diviso in
tre schiere. La dritta sotto i comandi di Ward occupava Roxbury; la
sinistra capitanata da Lee difendeva Prospect-hill, e quella di mezzo,
che obbediva agli ordini di Washington, nella quale si comprendeva
eziandio una banda di gente scelta per servire alle riscosse, stanziava
a Cambridge. La circonvallazione poi fu con sì frequenti ridotti
affortificata, e di sì numerose artiglierie munita, che l'assaltar
Cambridge, e penetrar nella campagna era cosa affatto impossibile
diventata agli assediati. Si credeva eziandio, che questi avessero fatto
grave perdita di gente, noverando gli uccisi in battaglia, ed i morti di
ferite o di malattie.
Ma una mancanza di grandissimo momento quella si era della polvere
d'artiglierie, la quale era grandissima. Fatta la veduta dei fondachi
pubblici appartenenti all'esercito di Roxbury, Cambridge ed altri vicini
luoghi, non se ne trovarono più di novanta barili. Si sapeva eziandio,
che non se ne avevano più di trentasei nei magazzini di Massacciusset;
alla quale quantità aggiunta quella, che si aveva in pronto nel
Nuovo-Hampshire, nell'isola di Rodi e nel Connecticut, appena che se ne
avessero diecimila libbre. Il che non poteva somministrare più di nove
tiri per soldato. In tale scarsità e pericolo si rimase l'esercito per
ben quindici giorni; e se gl'Inglesi avessero dato dentro in questo
tempo avrebbero facilmente rotto il campo, ed aperto l'assedio. In
ultimo per opera della congregazione della Nuova-Cesarea se ne mandarono
al campo alcune botti, le quali supplirono tanto o quanto al difetto, ed
allontanarono i mali che si temevano.
Mancavano eziandio gli Americani di soldati corridori, i quali eran per
altro molto necessarj per le improvvise e subite fazioni, per mantener
la disciplina nel campo, e per proteggere l'arrivo dei soldati, delle
munizioni e delle vettovaglie. Se poi la guerra, come si credeva,
arrivati dall'Inghilterra i rinforzi al nemico, si fosse condotta in
sull'aperta campagna, questa maniera di soldati leggieri in una
contrada, come l'America è, frequente di acque, di fossa, di selve, di
siepaje, di monti, e di passi stretti e difficili, era al tutto
indispensabile. Perciò il congresso aveva decretato, si descrivessero
senza indugio alcuno buon numero di corridori nella Pensilvania e nella
Virginia, che dovessero marciare, tostochè le compagnie riempite
fossero, al campo presso di Boston, dove fossero obbligati a far le veci
di fanti leggieri. Ricevute poi le novelle della battaglia di
Breed's-hill, il congresso ne aggiunse alle compagnie della Pensilvania
altre due da levarsi pure nella medesima provincia, le quali tutte
fossero riunite in un sol battaglione da esser capitanato da quegli
uffiziali, che l'assemblea od il congresso provinciale eleggessero.
Queste compagnie di corridori arrivarono al campo sul cominciare
d'agosto. Erano circa quattordici centinaia di soldati vestiti
scioltamente, ed armati i più d'archibusi rigati, che avevano gran
gittata.
Mentre in tal modo l'esercito americano, che assediava la città di
Boston, s'ingrossava ogni dì, e si forniva di tutte le cose alla guerra
necessarie, il congresso s'adoperava con moltissima diligenza a fare
quei provvedimenti, ch'ei credeva fossero del caso per mantenere in piè
l'esercito già raccolto, e per farlo anche più grosso e meglio fornito,
quando il bisogno ne sarebbe venuto. Vinse perciò un partito, che tutte
le colonie avessero a mettersi in istato di difesa, e quel maggior
numero d'uomini, d'armi e di munizioni apprestassero, che meglio fosse
in potestà loro; che si facesse dappertutto ricerca e riposta di nitro e
zolfo. Per questo fine si andavano diligentemente rivilicando gli avelli
ed i carnai per fare procaccio di queste materie tanto preziose
nell'esercizio delle guerre moderne; ed in ogni canto si moltiplicavano
le manifatture della polvere, e gli ordini per gettar le artiglierie. In
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