Storia della Guerra della Independenza degli Stati Uniti di America, vol. 1 - 15

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gravemente opprime le libertà vostre, e vi tiene ingombri con pensionarj
e con impiegati. Il vostro commercio eziandio ne sarà diminuito. Ma sia
pure che ne abbiate la vittoria. Quali vantaggi o quali allori ne sarete
voi per côrre? Non potrà forse il ministero colle medesime arti
suggettarvi? Voi cesserete, dite voi, di pagar le soldatesche. Ma le
tasse raccolte in America, ma le ricchezze, e stiam per dire, gli uomini
di questo vasto continente, e soprattutto i cattolici romani, saranno
allora in potestà dei vostri nemici, e voi non potrete sperare, che dopo
che ci avrete schiavi fatti, molti fra di noi ricusino di cooperare a
farvi schiavi voi stessi.
«Noi siamo persuasi avervi tuttora fra la nazione inglese molta virtù,
molta giustizia, molta opinione comune. A' presenti dì noi ne appelliamo
alla giustizia sua. Fuvvi detto da taluni, esser noi sediziosi, avidi
d'independenza, impazienti di governo. Ma queste sono mere calunnie.
Permetteteci di esser altrettanto liberi, quanto voi siete, e noi
riputeremo sempre la congiunzion nostra con voi, come la nostra più
bella gloria, come la più grande felicità.
«Ma se vi siete al tutto risoluti di permettere, che i vostri ministri
si rechino a gioco i diritti del genere umano; se vero è, che nè la voce
della giustizia, nè le decisioni delle leggi, nè i principj della
costituzione, nè i dettami dell'umanità non possano le vostre mani
ritenere pronte a versare il sangue cittadino in cotesta empia causa,
noi vi facciamo a sapere, che non sarem noi mai per acconsentire a
diventare i tagliatori di legna, o gli attignitori di acqua d'alcun
ministro, o di alcuna nazione del mondo.
«Riponeteci adunque nel medesimo stato, in cui eravamo in sul finire
dell'ultima guerra, e sarà tra di noi la primiera armonia ristorata. Ma
siccome egli potrebbe addivenire, che, come voi foste da parecchj anni
in qua sui comuni nostri interessi poco curanti, così il siate ancora
per l'avvenire, noi stimiamo prudente cosa il discoprirvi, quali siano
in ciò, già fin d'adesso, i nostri pensieri, o l'intendimento nostro. I
ministri col distruggere il commercio di Boston voluto hanno alla
suggezione costringerci, e forse il medesimo destino, che ai Bostoniani,
si sta preparando a tutti noi. Perlochè procureremo noi di vivere senza
commercio, ricorrendo pel sostentamento nostro alla bontà e fertilità
delle nostre terre, le quali ogni cosa necessaria ci somministreranno,
ed anche qualcuna di quelle, che sono alla vita gradevoli. Noi abbiam
sospeso ogni introduzione dalla Gran-Brettagna e dall'Irlanda; e se in
men che non fa un anno, non saranno le querele nostre ed i preghi
esauditi, noi cesserem ogni trasporto verso di cotesti regni, e verso
l'isole occidentali. Questi partiti, i quali di grave danno riusciranno
pure a molti dei nostri concittadini inglesi ed irlandesi abbiam ben
noi, nostro malgrado, ed a ciò spinti a viva forza dal desiderio della
conservazione di noi medesimi, abbracciati. Ma ci giova sperare, che la
giustizia e la magnanimità della britannica nazione daranno origine un
dì ad un Parlamento di quella sapienza dotato, di quella independenza e
di quell'amor della patria, che necessarj sono per salvar i diritti
violati dalle fraudi di perversi ministri, e di malvagi consiglieri
palesi, o segreti, ed in tal modo fra tutti gli abitanti dei regni e
territorj di Sua Maestà quell'armonia, quella amicizia, e quella
fratellevole affezione ristorare, che sono la cima dei desiderj di ogni
vero, di ogni onesto Americano».
Col memoriale poi indiritto agli abitanti dell'America volle il
congresso, con una diligente enumerazione delle leggi violatrici dei
diritti e privilegi, giustificar la causa loro; confermargli nella
resistenza, e gli animi loro preparare agli estremi casi, osservando,
che i disegni dei ministri per ridurre le colonie in servitù erano con
tal costanza orditi, che sarebbe prudente cosa l'attendere i più tristi
avvenimenti, e di tenersi ad ogni più dura cosa apparecchiati.
Con quello finalmente indiritto al Re protestarono l'attaccamento loro
ed amore verso quella Corona e verso la reale famiglia, ed affermarono,
che niente altro, che le usurpazioni, le quali i malvagi consiglieri,
ingannando il paternal cuore di Sua Maestà, avevano voluto usare, erano
state valevoli ad allontanargli da quella soggezione, della quale hanno
essi dato in più felici tempi tanti segnalati esempj, ed a sforzargli a
por mano a quelle determinazioni, dalle quali il commercio dei
consudditi loro doveva tanto danno sperimentare. Ma ciò aver ben fatto
malgrado loro, ed indotti da una dura necessità; ed in fine, dopo di
aver narrati tutti i motivi delle querele loro, seguitarono:
«Da queste deliberazioni distruggitive dell'amministrazione delle
colonie, che si sono dopo il fine dell'ultima guerra seguìte, sono nate
tutte le miserie, tutti i pericoli, tutti i timori e le gelosie, che i
rispettosi vostri sudditi delle colonie opprimono. Noi isfidiamo i
nostri più astuti e più inveterati nemici a trovare a questa malaugurosa
contesa altra origine ne' passati tempi, o altra causa fuori di quelle,
che annoverate abbiamo. Se da una indole inquieta, se dall'amor di una
malnata ambizione, se dalle perfide suggestioni di persone sediziose
potessesi di questa riconoscere il principio, noi meriteremmo di esser
con quelli ingiuriosi nomi chiamati, coi quali alcuni personaggi, che
per altro noi veneriamo ed osserviamo, ci hanno chiamati. Ma noi altro
non abbiamo fatto, che opporci alle novità, invece di farne; e di niuna
offesa possiamo noi venir accusati, salvo che offesa si voglia riputare
il risentirsi alle ingiurie. Se avesse al Creatore delle umane cose
piaciuto di farci nascere in una terra di schiavitù, l'ignoranza e
l'avvezzamento avrebbero il sentimento della condizion nostra potuto in
noi mitigare. Ma mercè la sua adorabil bontà abbiamo, nascendo, la
libertà eredata, ed il nostro diritto goduto sotto gli auspizj dei Re
vostri antenati, la famiglia dei quali fu sul trono britannico stabilita
per salvare e guarentire una virtuosa e prode nazione dal papismo, e dal
dispotismo di un tiranno superstizioso ed implacabile. Ora siam sicuri,
che la Maestà Vostra prova un contento nell'animo, che il suo titolo
alla Corona sia su di quello stesso fondato, che il suo popolo ha alla
libertà: e così non dubitiam noi in alcun modo, che la vostra reale
sapienza non approvi la gelosa cura, colla quale essi s'attentano questo
bene conservare, il quale hanno dalla divina Provvidenza ricevuto, e
dimostri con questo la fede sua nell'eseguir quel patto, che l'illustre
Casa di Brunswick alla dignità imperiale, che ella possede oggidì, ha
innalzato. Il timore di essere dalla condizione sì gloriosa di cittadini
inglesi degradati, e ad uno stato di schiavitù ridotti, mentre che gli
animi nostri sono dal più sviscerato amore verso la libertà penetrati, e
chiaramente preveggono i mali, che a noi ed alla posterità nostra si
apparecchiano, commuove sì fattamente i nostri cuori, che noi dir con
parole non lo potremmo; ma sì pure nascondere nol vorremmo. Sentendo
come uomini, e pensando come sudditi, siccome noi facciamo, il silenzio
nostro sarebbe dislealtà. In dando a Vostra Maestà questa informazione
fedelmente, noi crediamo di far tutto ciò, ch'è in nostra facoltà, per
procurar quello, che è una gran parte delle vostre reali cure, vale a
dire, la tranquillità del vostro governo, e la prosperità del vostro
popolo. E siccome la Maestà Vostra fra tutti gli altri sovrani gode di
regnare sopra liberi cittadini, così noi pensiamo, che il linguaggio
d'uomini liberi non sia per offenderla. Speriam piuttosto, che Ella farà
cadere tutto il suo reale disdegno su quegli uomini perversi e
pericolosi, i quali, intromettendosi audacemente tra la vostra reale
persona ed i vostri fedeli sudditi, occupati, senza mai ristarsi da
molti anni in qua, in romper quei vincoli, che le varie parti
dell'Impero vostro congiungono, abusando dell'autorità vostra,
calunniando i vostri sudditi americani, e proseguendo i più disperati, i
più aspreggianti disegni di oppressione, ci hanno alla fin fine con
accumulazione d'ingiurie troppo crudeli, perchè noi possiamo più lungo
tempo sopportarle, alla necessità ridotti di turbar colle nostre querele
il riposo di Vostra Maestà».
Avendo il congresso con le raccontate scritture cercato di mitigar
l'animo del Re, di conciliarsi la grazia dei popoli inglesi, ed
ultimamente di apparecchiare e disporre i coloni ai futuri danni ed agli
estremi casi, e generalmente di piegare in favor loro gli animi degli
Europei, voltò il pensiero a guadagnarsi la benevolenza degli abitatori
della provincia del Canada, perchè o s'aderissero alle parti loro, od
almeno, tenendo la via neutrale, nell'imminente discordia non
s'intromettessero. Imperciocchè, senza parlare dell'accrescimento di
forza, che all'una parte, od all'altra avrebbe arrecato la unione dei
Canadesi, forte ed agguerrita gente, l'avere quella provincia, che sta
loro alle spalle, favorevole ed amica, era pei coloni stimata cosa di
grandissima importanza. Ma in questo negozio non poteva non esservi
molta disagevolezza; conciossiachè i Canadesi non erano avvezzi alle
inglesi libertà, e stati erano lungamente contenti ai termini
dell'antico governo sotto gli auspizj del regno di Francia. La diversità
della religione era pure in questo una cosa di molto momento. E per
verità in qual modo sarebbesi potuto persuader loro di pigliare la
defensione di quei diritti, ch'eglino sì poco conosciuti avevano, e che
o disdegnavano, o poco apprezzavano? O come si sarebbe potuto sperare
d'indurgli a lamentarsi dell'atto di Quebec, il quale quella religione,
che tanto avevano a cuore, favoreggiava, proteggeva, ed in molto miglior
condizione poneva, che prima non fosse? Tuttavia il congresso, nella sua
dicerìa al popolo canadese, molto destramente ebbe schivato queste
difficoltà. Incominciarono con dire, che i Canadesi dovevano tutti i
diritti avere, di cui fruivano i sudditi inglesi; accusarono poscia i
ministri del disegno di volernegli privare ed al tutto suggettargli.
Quindi con accomodate parole s'ingegnarono di dichiarare, quali siano
questi diritti, quanto grande sia il pregio loro, quanto l'utile per la
felicità di ognuno. Affermarono, i medesimi difendere il povero dal
ricco, il debole dal potente, l'industrioso dal rapace, il pacifico dal
violento, i posseditori dai signori, e tutti dagli arbitrj dei
superiori. Asserirono, esser quelli al bene pubblico sì conducevoli, che
per essi le colonie inglesi ne vennero in quella presente prosperità, in
questa frequente popolazione, in questa conspicua possanza; l'atto di
Quebec avernegli intieramente dispogliati; non rimaner per esso al
popolo nemmeno un'ombra di autorità, la quale tutta è stata collocata
nelle mani di coloro, che sono affatto in potestà della Corona. Del qual
governo, aggiunsero, nissuno può immaginarsi nè più arbitrario, nè più
tirannico. Conclusero finalmente, che qualunque fosse stata la tirannide
antica sotto il dominio francese, la presente era molto peggiore; poichè
allora eran Francesi, che altri Francesi governavano, e quella
benignità, che non dava la maniera di governo, la dava necessariamente
la comunion della lingua, dei costumi, delle opinioni, e la fratellevole
congiunzione. Ma ora, che sono Inglesi, che reggono popoli francesi,
questi non poter più nel costume dei reggitori, ma solo nelle provvide
leggi trovare alcuna speranza di conforto, alcun freno contro l'abuso
dell'autorità e contro le avare voglie dei ministri stranieri, i quali
si daranno sempre a credere, covar essi sinistri disegni. Perciò gli
esortavano a pigliare i medesimi partiti, a procurare la medesima causa,
a procacciarsi quella libertà e franchezza, che i coloni avevano goduto
e godevano, e volevano con tutte le facoltà loro e colle vite proprie
sicurare.
In rispetto poi alla religione per purgar gli animi di quei popoli
dichiararono, che speravano, il modesto modo di pensare su di
quest'oggetto della presente nazion francese farebbe di modo, che non si
frammetterebbero ostacoli per impedire tra di loro la sincera amicizia.
Posero in mezzo l'esempio degli Svizzeri, i quali, avvegnachè diversi
tra di loro di religione, essendo gli uni cattolici, gli altri
protestanti, pure e concordi vivevano fra di loro, e terribili si
mostravano alle straniere nazioni. «Piglino adunque i Canadesi,
soggiunsero, l'accettevol tempo, facciano un provincial convento,
eleggano i deputati loro al congresso, e si accostino alla comune causa
dell'America settentrionale; poichè di già il congresso medesimo ha con
tutti i voti favorevoli decretato, che considerava la violazione dei
diritti dei Canadesi introdotta dall'atto, che alterò la maniera del
governo della provincia loro, come una violazione dei proprj diritti».
Somiglianti lettere, ed allo stesso fine furono indiritte alle colonie
di San Giovanni, della Nuova-Scozia, della Giorgia e delle Floride.
Nel medesimo tempo vinse il congresso una provvisione, la quale
ordinava, che l'arrestare alcuna persona in America affine di
trasportarla oltremare per ivi essere processata per offese commesse in
America, essendo cosa alla legge contraria, autorizzava la resistenza e
la rappresaglia.
Fatte tutte queste cose si risolvette, non senza però aver prima
aggiornato il giorno dieci del vegnente maggio per la convocazione di un
altro generale congresso.
Nissun non negherà, che quest'assemblea abbia saputo bene usare
l'opportunità delle cose e dei tempi, ed abbia in ciò mostrato molta
avvedutezza. Ella non solo seppe acconciamente secondare quelle
opinioni, che allora nell'America regnavano, ma queste accrebbe e dilatò
in maravigliosa guisa, confermando gli ardenti, aizzando i deboli,
conciliando gli avversi. Essa fece molte protestazioni di fede e lealtà
verso il Re, le quali non potevano non ottenere il fine che si
proponeva, quello cioè di servire di coperta e di escusazione agli
ulteriori disegni, quando quelle non fossero esaudite. Ella molto
opportunamente seppe lusingare l'orgoglio della britannica nazione,
sperando in questo modo di renderla favorevole. Seppe ancora molto bene
fomentar quelle opinioni in fatto di governo, che si erano in quel
secolo molto rinforzate, le quali nate prima nella Gran-Brettagna
avevano appoco appoco trapelato, e diffuse si erano anche fra le altre
nazioni, e massimamente in Francia, dove erano con ornatissime parole, e
non senza una singolar facondia state introdotte e mantenute dai più
celebrati scrittori di quei tempi. Perciò in ogni luogo ed in ogni parte
erano gli Americani, e specialmente i membri del congresso, considerati,
come i liberali campioni, come i generosi difenditori di queste
graditissime dottrine. In quanto al fine dove tendessero, non poteva
cader dubbio alcuno; imperciocchè, se da taluno potevasi escusare ed
anche lodare quella deliberazione loro di voler difendere anche
coll'armi quei diritti, ch'essi credevano di possedere, certamente il
voler trarre per mezzo di astute scritture nella confederazione loro
altri sudditi della Corona d'Inghilterra, come per cagion d'esempio i
Canadesi, i quali i medesimi diritti, o non avevano, o non pretendevano,
era una cosa, che difficilmente si sarebbe potuta conciliare con quella
fede, che vantavano. Ma nelle cose di Stato si fa spesso dell'utile
onesto; e per verità nissun avvenimento poteva più utile estimarsi ai
coloni di quello, che si fossero i Canadesi alla causa loro accostati.
[1775]
Le risoluzioni del congresso furono ricevute in America con un
grandissimo consenso d'animi, ed approvate non solamente dal popolo, ma
ancora dai maestrati sia ordinarj, sia estemporanei. L'assemblea della
Pensilvania, convocata in sul finir dell'anno, fu il primo maestrato
legittimo, il quale ratificò solennemente tutti gli atti del congresso,
ed elesse i deputati pel nuovo. Poco poi, essendosi in questa medesima
provincia fatto un convento, questo dichiarò, che se la petizione del
congresso fosse disgraziata, e che l'amministrazione dell'Inghilterra
fosse determinata a voler colla forza gli ultimi atti arbitrarj del
Parlamento mettere ad esecuzione, dovessesi in tal caso resistere colla
forza, e qualunque pericolo incontrare per difendere i diritti e le
libertà dell'America. E non contenti alle parole, raccomandarono, si
facessero provvisioni di sale, di polvere di artiglieria, di nitro, di
ferro, d'acciajo e di altre munizioni da guerra. Carlo Thompson e
Tommaso Mifflin, che fu poi generale, uomini l'uno e l'altro di grande
autorità nella provincia, e per eccellenti doti d'animo assai conspicui,
molto vivi si mostrarono in questa occorrenza, e fecero sì che le
risoluzioni del convento fossero tosto recate ad effetto con molta
efficacia.
Nè i Marilandesi furono meno zelanti degli altri. Tutto era in moto
nella provincia loro. Si facevano adunate in ogni luogo; si contraevano
leghe; si eleggevano uomini a posta, acciò vegghiassero, fossero le
risoluzioni del congresso osservate ed eseguite puntualmente. Il
convento provinciale assegnò espressamente pecunia per procacciar armi e
munizioni; chiarì nemico della patria chiunque ricusasse di fornirsene;
i principali si facevan gloria di comparire armati in favore della
libertà: si adunavano e si esercitavano le milizie; queste si levavano
dall'autorità del governatore, e si sottoponevano a quella della
provincia; elleno si tenevano pronte a marciare in ajuto di
Massacciusset. Le istesse cose si facevano nelle contee basse della
Delawara e nel Nuovo-Hampshire. Eravi l'assemblea legittima convocata.
Approvò le operazioni del congresso, e scrisse congratulandosi ai
Marilandesi del buono animo loro verso la patria, promettendo di star
pronti in difesa di questa tanto cara e tanto diletta libertà. Ma non
contenti gli abitanti a ciò, fecero un convento a Exeter, il quale
ratificò le cose ordinate dal congresso, ed elesse i deputati al nuovo.
Ma nella Carolina Meridionale, provincia tanto principale, le cose
andarono molto calde. Vi si fece un convento di deputati di tutta la
provincia. Questi decretò, doversi rendere immortali grazie ai membri
del congresso, approvarsi le sue risoluzioni, doversi queste eseguire.
S'incuorarono i manifattori del paese, ed ampie liberalità furono
assegnate ad uso degli abitanti necessitosi di Boston. L'ardore ed il
consenso erano universali. E perchè l'amor del prò, e l'interesse
privato queste pubbliche risoluzioni non ingannassero, furono eletti
uomini a posta, perchè fossero diligentissimi esploratori, e
procurassero fossero mandate ad effetto.
Nel Massacciusset e nella Virginia l'ardor delle genti era maraviglioso.
Non si vedeva dovunque, che immagini di guerra, e sembianze di
combattimenti. Gli abitanti di Marblehead, di Salem e di altre città
marittime, essendo per le presenti occorrenze cessata l'opera loro in
sul mare, alla quale erano avvezzi, si volsero all'armi di terra, e
dentro vi si esercitavano con grande sollecitudine. Indrappellarono in
poco tempo parecchj colonnelli di gente pratica nell'armi, e pronta ad
esercitare la guerra, se pure a questo fatal termine si dovesse venire.
Gli uffiziali delle milizie virginiane assembratisi al Forte Gower, dopo
d'aver protestato di voler conservare fedelmente al Re la obbedienza,
dichiararono, che l'amor della libertà, la carità della patria, e
l'attaccamento ai giusti diritti dell'America dovevano ad ogni altro
motivo sovrastare; e che per conservargli intendevano di fare ogni
sforzo, quando a ciò fossero chiamati dall'unanime consentimento dei
concittadini loro.
Nelle province della Nuova-Inghilterra massimamente, essendo in questa i
popoli molto dediti alla religione, e da questa più di ogni qualunque
altro movevoli, i predicatori esercitavano negli animi loro una
grandissima autorità. E questi in ciò spesso e con molto calore
insistevano, che la causa degli Americani era la causa del cielo; che
questo affeziona e protegge gli uomini liberi, ed ha in abborrimento gli
autori della tirannide; che ingiusti e tirannici oltre misura erano i
disegni dei ministri inglesi contro l'America; e che perciò era
strettissimo dovere loro, non solo come uomini e cittadini, ma eziandio
come cristiani di ovviare a questi tentativi, e di unirsi sotto i Capi
loro per difender ciò che l'uomo ha più caro, la religione più sacro.
Così gli abitanti della Nuova-Inghilterra presero il campo, invasati
essendo di uno zelo religioso molto ardente, e credendo di fare in ciò
una cosa gratissima al cielo. Si accozzaron in essi lo zelo politico e
religioso, due possentissimi stimoli all'uman cuore. Perciò non si dovrà
pigliar maraviglia, se negli avvenimenti che seguirono, diedero esempj
non rari di un singolar coraggio e di una grandissima ostinazione.
In mezzo ad un tanto consenso, la sola provincia della Nuova-Jork
tentennò; imperciocchè ella, e principalmente la città capitale, erano
molto in parte. L'assemblea sua, considerati i provvedimenti fatti dal
congresso generale per interrompere il commercio coll'isole britanniche,
gli ricusò; la qualcosa riuscì di non poco dispiacere agli abitanti
delle altre province. Le cagioni di un accidente tanto inaspettato sono
state le mene ministeriali efficacissime in quella provincia, il gran
numero dei Reali che l'abitavano, i quali essi con nome tratto dalle
Sette che regnarono in Inghilterra ai tempi della rivoluzione,
chiamavano Tori; il commercio fiorentissimo della città della
Nuova-Jork, che non si voleva perdere, e forse anche la speranza, che
avevano i Jorchesi, che le petizioni del congresso avessero a consiglj
più miti piegare i ministri britannici, se non fossero dalle rigorose
determinazioni intorno il commercio accompagnate. Alcuni anche
credettero, che questa della Nuova-Jork sia stata una mostranza astuta,
per poter poi, ed all'uopo, dire di procedere giustificatamente.
Il primo febbrajo si era il giorno destinato per la cessazione
dell'introduzione delle merci inglesi nei porti dell'America giusta le
deliberazioni del congresso; e quantunque esse fossero conosciute in
ogni luogo, tuttavia anche dopo quel termine si appresentarono ai porti
parecchie navi cariche di simili mercanzie, sperando i padroni
d'introdurle di nascosto, o che avrebbero gli Americani rimesso della
ostinazione loro, a ciò indotti dalla necessità, o dall'amor del
guadagno. Ma queste speranze riuscirono vane nella maggior parte, anzi
in tutte le province, eccettuata quella della Nuova-Jork. I carichi
furon buttati in mare o rimandati.
In cotal modo, mentre sussistevano tutt'ora gli ordini del governo
antico in America, se n'erano formati dei nuovi, i quali più di quelli
avevano forza ed autorità nei popoli. I conventi provinciali,
distrettuali, e cittadini si avevan nelle mani loro recata
quell'autorità, che agli antichi magistrati si apparteneva; e questi non
avevano o la volontà, o la potestà d'impedirgli. Così non più i
governatori e le assemblee consuete, ma i conventi, le congregazioni di
corrispondenza, e quelle di vegghianza avevano la potestà dello Stato
intrapresa. E dove queste mancavano, sopperiva il popolo colle adunate,
e col trarre a calca.
I più credevano, che, per l'effetto delle leghe contro il commercio
inglese, questa volta molto severamente osservate, e per la fermezza dai
coloni generalmente mostrata, si sarebbe evitato il sangue; che avrebbe
buonamente il governo britannico dato alle cose americane un altro
indirizzo, e sarebbesi perciò di questo ristorata l'antica tranquillità
ed unione. I caporioni per lo contrario temevano o desideravano si
venisse alle armi.
In questo stato di cose si trovavano le colonie inglesi in America in
sull'uscir dell'anno 1774, e nell'entrare del 1775.
Intanto qualunque fosse il calore, col quale i coloni i disegni loro
proseguivano, le cose si erano in questo mezzo assai raffreddate in
Inghilterra rispetto alla querela americana. Gli abitanti di questo
regno erano infastiditi del sentirne parlare più oltre, siccome quelli,
che già da sì lungo tempo, e sì frequentemente, ne avevano tante cose da
una parte e dall'altra udite. Si erano perciò dati in preda ad una quasi
totale indifferenza. E stantechè questa contesa bastava già da dieci
anni, e che sebbene avesse più volte fatto sembianza di volersi
terminare in una aperta rottura, tuttavia non era mai a quel fatal
termine pervenuta, così era entrata universalmente nei popoli una
opinione, che si sarebbe, senza venirne agli estremi casi, qualche modo
trovato di rassettarla. Si pensava ancora, che siccome già s'erano fatte
concessioni agli Americani, così se ne potrebbero per avventura fare
ancora dell'altre, le quali le cose avrebbero ad un perfetto
accomodamento condotte, ovvero che agli Americani sarebbe finalmente
venuta a noja l'interruzion del commercio, ed alle voglie della comune
madre accostati si sarebbero. La quale opinione altrettanto più
verisimile sembrava a tutti, in quantochè si teneva generalmente in poca
stima il coraggio dei coloni, e che credevasi, che non sarebbe mai
bastata la vista ai medesimi di provocare all'armi la nazione
britannica, e molto meno d'incontrare alla campagna le soldatesche sue.
Aggiungasi, che per procacciar la esecuzione delle ultime leggi
proibitive contro la provincia di Massacciusset, le quali si sarebber
potute facilmente estendere all'uopo anche all'altre colonie, non solo
tutti gli eserciti della Gran-Brettagna non eran necessarj, ma neanco
tutta l'immensa forza del suo navilio. Alcune navi di fila, che
stanziassero alle bocche dei principali porti delle colonie, ed un certo
numero di fregate, le quali mareggiassero nelle vicine acque per
impedire che gli Americani non mandassero fuori al mare i vascelli loro,
avrebber dato compimento a questa bisogna. E con qual costanza,
pensavasi, avrebbero gli Americani potuto persistere in una resistenza,
che nulla giovava in quanto ad ottenere il fine loro, non avendo essi
navilj da opporre, e potendo dall'altro canto l'Inghilterra con poca
spesa e con pochi uomini per lungo tempo ed efficacemente nelle
intraprese proibizioni continuare, ed in questo totale inretamento del
commercio americano? Dalla parte dell'Inghilterra erano i mezzi di
nuocere pressochè infiniti e del tutto insuperabili, mentrechè l'America
non aveva altri modi fuori di quelli di una passiva resistenza e della
pazienza, delle quali non potevano i coloni prevedere, nè quale avesse
ad essere l'effetto, nè quando il fine. Alle mercatanzie inglesi
rimanevano allora tant'altre vie aperte, che quand'anche quella delle
colonie fosse loro chiusa onninamente, questo non poteva un gran difetto
originare nello spaccio loro. Si sperava ancora, che per le solite
gelosie, e per l'amore dell'interesse, o questa o quelle delle città
marittime dell'America si sarebbero dalla lega scostate. Il che sarebbe
stato ad ogni modo la causa della totale risoluzione loro, stantechè le
altre avrebbero seguitato di necessità l'esempio di queste, e le città
situate all'indentro delle terre quello delle città marittime. Per tutte
queste cagioni non è da prender maraviglia, se un tanto riposamento
d'animi siasi allora manifestato fra i popoli d'Inghilterra; e siansi
questi al tutto determinati ad aspettar dal tempo, dalla fortuna e dai
procedimenti dei ministri il fine a questa incomoda querela.
In mezzo a questa universale tiepidezza, ed in sul finir dell'anno 1774,
fu convocato il nuovo Parlamento. Non essendo ancor ben note le
operazioni del congresso generale, nè il consenso, col quale stat'erano
ricevute, sperandosi tutt'ora nelle divisioni intestine e nell'efficacia
dei partiti presi, il Re nella sua dicerìa introdusse il discorso delle
disturbanze americane, annunziando, che la disubbidienza continuava nel
Massacciusset; che le altre colonie lo sostentavano; che ogni
provvedimento si era dato per fare eseguire le leggi del Parlamento; che
si voleva ad ogni modo mantenere la suprema potestà legislativa della
Gran-Brettagna in tutte le parti del suo dominio. Non fu senza fatica e
senza molte disputazioni, che si potè nell'una Camera e nell'altra
ordinar la risposta; contendendosi dalla parte dell'opposizione, che se
il precedente Parlamento aveva alle deliberazioni proposte dai ministri
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