Storia della Guerra della Independenza degli Stati Uniti di America, vol. 1 - 13

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cessano di resisterci e di provocarci. Si adduce, che certuni saran
privati per mezzo della provvisione dei naturali diritti loro. Ma, di
grazia, di quai diritti si vuol parlare? Forse di quello di fare il
contrabbando? Forse di quello di buttare il tè in mare? Forse di
quell'altro di non pagare i debiti? Certamente nissun civile diritto
loro sarà distrutto. Voi darete soltanto giudici indifferenti
all'innocenza. Voi non avrete un governo militare stabilito; ma
solamente un governo riformato, e fattolo alle presenti circostanze
conveniente. Se la pace e l'obbedienza alle leggi ed ai legittimi
magistrati possono ancora nel Massacciusset esser ristorate, questa
provvisione è quella, che ad un sì desiderevol fine ci può condurre».
Posto il partito, la provvisione fu vinta con centoventisette suffragi
favorevoli, e ventiquattro contrarj.
Nonostanti le raccontate risoluzioni, le quali dovevano molta efficacia
nelle colonie avere, prevedendo il governo, che gli Americani avrebber
forse voluto venirne agli estremi casi, e perciò sarebbesi dovuto
adoperar l'aperta forza per fargli rinsavire, pensò, fosse util cosa
l'assicurarsi in America di un luogo vicino alle colonie, dove e fare le
provvisioni necessarie, e sbarcar all'uopo le genti, le armi e le
vettovaglie senza ostacoli, senza mal umore dei popoli potesse, e ciò
senza quelle tanto incomode lamentazioni di violazioni di diritti e di
statuti. Per questo fine nissuna provincia era più opportuna di quella
del Canadà, che sta a ridosso delle colonie, nelle quali i nuovi romori
erano nati. Per un tal disegno faceva di mestiero contentare i Canadesi,
i quali, siccome quelli che erano poco prima stati Francesi, non si
erano ancora avvezzati alle leggi dei nuovi signori; che anzi le
avversavano in qualche parte. Le nobiltà canadese, che aveva in quella
provincia molta autorità, si lamentava di non aver più negli affari
pubblici tanta parte, quanta ne aveva sotto il dominio francese; ed il
popolo seguendo generalmente la religione cattolica, di mala voglia
sopportava di non aver tutti quei diritti, e di non godere tutti quei
benefizj civili, dei quali godevano i sudditi protestanti. Perciò il
governo si risolvette ad ampliare l'autorità della nobiltà, ed ai
cattolici donare tutti quei diritti, che ai sudditi protestanti
appartenevano. Si stabilì adunque, movendone lord North una provvisione
espressa nel Parlamento, che si costituisse nella provincia del Canadà
un Consiglio legislativo, il quale ogni autorità avesse, fuori della
tassazione; che i membri ne fossero eletti dalla Corona, e tenessero
l'uffizio, finchè piacesse al Re; che i sudditi canadesi, i quali
seguivano la cattolica religione, potessero a quel Consiglio esser
eletti; che il clero cattolico, eccettuati però i regolari, fosse
sicurato nel godimento legale de' suoi averi e delle sue decime verso
tutti coloro, che la medesima religione professavano; che le leggi
francesi senza giurì fossero rimesse in rigore, conservate però le leggi
inglesi col giurì nei casi criminali. Si aggiunse ancora, perchè
avessero i ministri un più largo campo ai disegni loro, che i limiti
della provincia si estendessero in maniera, che vi fosse incluso quel
territorio, che giace tra i laghi, il fiume Ojo, ed il Mississipì. Così
speravasi, che con una provincia a sopraccapo tutta ridotta in balìa del
governo, e quasi con quel freno in bocca, gli Americani non avrebbero
osato far le pazzie.
In ultimo luogo si propose, e si vinse una provvisione per potere
all'uopo dar le stanze ai soldati nelle case dei cittadini.
Tutte queste nuove leggi furono in Inghilterra, con applauso universale,
ricevute, essendovi assai, e generalmente, gli animi infiammati
agl'insulti ed alle enormità commesse dagli Americani. Solo non ebbe
grazia quella di Quebec, che così chiamarono la provvisione del Canadà;
che anzi ne fu fra i popoli inglesi molto agramente parlato, perchè
credettero, venisse per essa a vantaggiarsi di troppo la religione
cattolica. Le altre provvisioni esser convenienti, perchè tendevano a
stabilire l'autorità inglese in sui sediziosi; ma questa esser una tenta
per intraprendere la libertà e la religione nazionali.
Il governatore Hutchinson, diventato odioso agli Americani, ebbe lo
scambio nel generale Gage, uomo assai conosciuto, e di molto credito in
America. A questo fu concessa un'amplissima autorità di perdonare e
rimettere, ove ne vedesse il motivo, tutti i tradimenti, gli omicidj, le
fellonie, i delitti ed i misfatti commessi, siano quali essi si
vogliano, siccome pure tutte le multe e penalità qualsivogliano, in cui
si fosse incorso nella provincia di Massacciusset.
Ognuno aveva curiosità di vedere, quali sarebbero stati gli effetti dei
nuovi consiglj pigliati dai ministri inglesi, e quale dovesse esser
l'esito di una contesa, in cui, da una parte, combatteva tutta
l'autorità di un antichissimo e possente regno, protetta anche dal nome
di lui e dalla recente gloria delle sue armi; dall'altra, l'ostinazione
di un popolo di sua natura testereccio, e nelle sue libertà molto
infatuato. Nè si tardò molto a conoscersi, a qual parte avesse la cosa
ad inclinare. Imperciocchè giunta in Boston la novella della provvisione
del porto, tosto vi si corse a fare una adunata di popolo, dalla quale
si dichiarò, esser la provvisione ingiusta e crudele; di quella
appellarsi gli Americani a Dio ed al mondo. Furon date alle stampe
numerosissime copie della provvisione, e sparse per ogni dove; e perchè
gli occhi della moltitudine fossero più profondamente impressionati,
esse furono stampate su di carta da lutto colla riga nera all'intorno, e
la provvisione si gridava per le contrade: _il barbaro, crudele,
sanguinoso ed inumano micidio_. In altri luoghi, traendo il popolo a
schiera, fu con molta solennità pubblicamente abbruciata.
Fra questi travagli il general Gage arrivò in Boston, dove, malgrado la
concitazione universale, egli ebbe le grate accoglienze.
La congregazione di corrispondenza s'accorgeva benissimo di quanta
importanza fosse il riunire nei medesimi pensieri le congregazioni delle
altre colonie; nel che fare però essa trovava qualche disagevolezza,
trattandosi specialmente della propria causa di Boston. Perciò scrisse
ella assai modestamente, ed in tutte le lettere mandò, che si sperava,
si sarebbe la città di Boston, come sofferente per la causa comune,
considerata.
Il fuoco di quest'incendio si propagò largamente in tutte le parti del
continente, e non vi fu Terra che non facesse la sua adunanza, non
mandasse al medesimo fine le sue lettere; e le lodi, le congratulazioni
ed i conforti d'ajuto ai Bostoniani furono senza fine. La provincia
della Virginia fu anche questa volta la prima a dar l'orma, e, come si
dice, fuoco a questa girandola. Trovavasi in essa l'assemblea convocata,
quando pervennero le nuove della provvisione del porto di Boston. Tosto
determinò, che il dì delle calende di giugno, in cui quella provvisione
doveva aver principio, fosse da tutti osservato, come un giorno di
digiuno, di preghiera e d'umiliazione; s'implorasse in quel dì dalla
divina misericordia, si degnasse quelle calamità frastornare, che
minacciavano la perdita dei diritti loro e la guerra cittadina; e che in
tutti i cuori, ed a tutte le menti inspirasse i medesimi affetti e
pensieri, acciò potessero difendere efficacemente le loro libertà. Le
altre città fecero lo stesso. Nelle piazze pubbliche gli oratori
popolari, nelle chiese i ministri della religione tenevan sermoni nati,
e fatti per incendere il popolo contro gli autori delle usurpazioni e
dei mali, che avevano i Bostoniani a sopportare. Il governatore credette
il meglio di congedar l'assemblea di Virginia. Ma essi prima di
risolversi fecero una lega, per la quale dichiararono, che il voler far
forza ad una sola delle colonie, a fine d'indurla ad acconsentire ad una
arbitraria tassa, si riputasse, come se si volesse a tutte fare forza;
esser in tal caso opportuno e necessario, che tutte in un voler solo si
riunissero per opporsi a sì perniziosi, a sì detestabili consiglj. E non
contenti a questo, fecero una deliberazione, che fu di tutte la più
importante; e questa fu, che tutte le colonie eleggessero deputati, i
quali convenissero ogni anno in un general congresso, per deliberare in
comune intorno gl'interessi generali dell'America.
In Boston, essendo l'assemblea generale della provincia stata convocata,
il nuovo governatore significò loro, che le calende di giugno, in
conformità della provvisione del porto, dovessero a Salem la sede loro
trasportare; ed essendosi accorto, che l'assemblea, per evitar la
translazione, si affrettava a voler terminare le bisogne, l'aggiornò al
giorno sette di giugno in Salem. Raunati a Salem, non tardarono punto a
deliberare sugli affari che correvano. I Capi, tra i quali il più vivo
era Samuele Adams, avevano modellate le risoluzioni. L'assemblea
decretò, doversi un congresso generale convocare; elesse i deputati, che
a questo dovevano intervenire, e fece le provvisioni per le spese loro.
Nella città di Annapoli i Marilandesi, in quella di Charlestown i
Caroliniani, in Filadelfia i Pensilvanesi, nella città della
Nuova-Londra quei di Connecticut, a Nuovo-Porto quei dell'isola di Rodi,
e brevemente tutte le province del Nuovo-Hampshire sino alla Carolina
Meridionale fecero le assemblee loro, ed abbracciarono la risoluzione di
far il congresso generale, ed i deputati loro a questo elessero. Nissuna
provincia ne ebbe meno di due, nè più di sette. La città di Filadelfia,
essendo ricca, fiorente e popolosa, e posta nel miluogo tra le
settentrionali e meridionali province, fu trascelta per farvi la sede
del generale congresso.
La bisogna delle leghe contro il commercio inglese procedette anche con
molto calore; ed in questo si adoperarono con grandissima efficacia le
assemblee provinciali, le adunanze cittadine, e le congregazioni di
corrispondenza. E se ancora fosse stato possibile l'aggiugnere
all'animosità ed ardenza, già sì gravi e sì universali, originate dalla
provvisione del porto di Boston, queste furono all'estremo grado
portate, quando si ebbero le novelle delle due altre provvisioni intorno
l'amministrazione civile della provincia di Massacciusset e di quella
ancora di Quebec. Perciò la congregazione di corrispondenza di Boston
mosse una deliberazione molto importante, la quale fu, che si facesse un
accordo generale, il quale si chiamasse la lega ed alleanza (imitando le
leghe ed alleanze, che s'erano fatte a' tempi delle guerre civili in
Inghilterra). Gli alleati si obbligassero in presenza di Dio, e
promettessero nel modo il più solenne e religioso di cessare ogni specie
di commercio coll'Inghilterra, facendo tempo dal finire del prossimo
mese di agosto, e ciò fino a tanto che gli ultimi atti, tanto abborriti,
fossero dal governo rivocati, ed i diritti, franchigie, libertà e
privilegi restituiti alla colonia; di non far procaccio nè uso, dopo
quel termine, di niuna grascia, o derrata, o merce inglese, e di cessare
il commercio o traffico qualunque con coloro, i quali o ne usassero, o
ne introducessero, o di entrare nella solenne lega ricusassero.
Aggiunsero finalmente la minaccia, che in tanta concitazione d'animi non
era da aversi in poco conto, avrebbero pubblicati i nomi di coloro, i
quali questa prova non avrebbero voluto dare dell'amor loro verso i
diritti e le libertà della patria. E se la risoluzione fu audace,
l'esecuzione non fu lenta. Tostamente scrissero e mandarono nelle altre
province i capitoli della lega, esortando gli abitanti a porre i nomi
loro. Un numero infinito, chi per amore, e chi per paura, si
sottoscrissero in tutte le province, ma principalmente in quella della
Nuova-Inghilterra. Solo i Filadelfiesi nicchiarono, non che in eguale
detestazione non avessero i procedimenti dell'Inghilterra, o fossero
meno dei diritti loro solleciti; ma perchè un interrompimento totale di
commercio colla Gran-Brettagna pareva loro una cosa di sì grande
importanza, e così dannosa a molti industriosi abitatori di quella
città, che da per sè stessi ripugnavano molto ad abbracciarla. E però
desideravano di riferirsi in ciò, a quanto dal congresso generale
sarebbe stato determinato, promettendo le deliberazioni sue, e fossero
quali esse si volessero, scrupolosamente eseguire.
Il generale Gage, attonito, ed infiammato al nome di lega, nome tanto
pieno di spavento per le orecchie di un uffiziale della Corona
d'Inghilterra, bandì pubblicamente, ch'essa era una combinazione
illegale, criminosa e contraria alla lealtà dovuta al Re. Ma elleno
furon parole. I Massacciuttesi pubblicarono, il bando del governatore
esser desso tirannico, contendendo, che nissuno può impedire i sudditi
di accordarsi tra di loro, e far convenzioni per mantener i diritti loro
nei casi di oppressione. Così quelle leggi, che il governo inglese si
era persuaso avessero a tranquillare gli animi in America, dividere i
consiglj, sedare i tumulti, procurare la obbedienza, quelle furono, che
originarono più commozione, più concordia, maggiori garbugli, e più
pertinace risoluzione al resistere. E non è da credersi, che solamente
uomini di poco stato, o pochi parziali avessero tanto romore concitato.
Per l'opposto in questa opera entrarono uomini di ogni condizione, tanto
per ricchezze, che per autorità o per ingegno ragguardevoli. I
possessori delle tenute massimamente erano sopra gli altri infiammati e
pertinacissimi nel voler vincere la prova contro i ministri, ch'essi
malvagi chiamavano, e che sì grandemente detestavano.
Intanto il dì delle calende di giugno, a mezzo dì, ogni bisogna fu posta
a fine nella dogana di Boston, ed il porto chiuso ad ogni nave, che ci
volesse entrare; e nel giorno quattordici fu proibita l'uscita a quelle,
che prima entrate vi fossero. Quello intanto fu osservato come dì nero a
Williamsburgo, città capitale della Virginia; in tutti gli altri luoghi,
come di lutto. A Filadelfia si cessò da ogni negozio, e tutti,
eccettuati i Quaccheri, serrarono le botteghe; le campane suonarono a
lutto. Ma i Bostoniani facevan pietà. La città loro, testè sì ricca, sì
prospera, sì piena di un ospitale e cortese popolo, ora non offeriva più
che lamenti e disperazione in ogni canto. I ricchi, per aver perduto
l'uso delle magioni loro, diventavan poveri; i poveri, perduta l'opera,
eran diventati indigenti. Ognuno era tratto a parte della generale
sventura. Una soldatesca nimichevole, che correva per la città, pareva
ancora alle miserie loro volesse insultare. Gli abitanti della provincia
di Massacciusset, e di tutte le altre venivan bene in soccorso loro; in
Filadelfia andarono attorno sottoscrizioni per procacciare sostentamento
a quei Bostoniani, i quali per effetto della nuova legge fossero privi
di vitto. Ma questi ajuti non bastavano a gran pezza in tanta necessità;
e molti fra i Bostoniani erano agli estremi casi ridotti. Ma se gravi
erano i mali che sperimentavano, non meno grande era la costanza e la
fortezza d'animo, colle quali gli sopportavano. Ed ognun può pensare,
che si andarono diligentemente rivolgendo le storie antiche e moderne,
che ci hanno tramandata la memoria dei mali sopportati dagli amici della
libertà in difesa di questa, per pubblicarle, siccome facevano, con
istile sovente concitato, e molto più spesso gonfio, nelle gazzette, e
favellarne nelle adunate, e potere a quelli paragonare i patimenti dei
Bostoniani, la cui costanza con sommissime lodi proseguivano. Questi
chiamavano martiri viventi della libertà; questi appellavano difensori
generosi dei diritti dell'uomo; questi pronunziavano degni dei pazienti
e virtuosi antenati loro.
S'era il governo persuaso, che per amor dell'interesse, essendo tenuto
in chiusa il porto di Boston, gli abitanti dei porti vicini ne avrebbero
fatto il lor prò, tirando a sè il commercio, che in quello prima si
esercitava. Il che credette dover esser di scisme e di gelosie utili
all'intendimento suo cagione. Ma la cosa procedette molto lontana
dall'aspettazione sua. Quei di Marblehead, piccolo porto di mare tra
Boston e Salem, a tre miglia distante dall'uno e dall'altro, e quegli
stessi di Salem offerirono ai Bostoniani i porti loro, le rive, i
fondachi da ogni spesa liberi e franchi.
Tra queste cose eran cessati gli uffizj di quasi tutti i civili
magistrati; poichè quelli che, secondo i nuovi ordini, stati erano
eletti, o avevano rifiutato, o il popolo non gli voleva obbedire, od
impediva che l'uffizio loro esercitassero. Solo il Consiglio che stava
presso il governatore, poteva le sue faccende espedire, stantechè fra
trentasei nuovi consiglieri eletti, due soli rifiutarono il maestrato.
Ma essendo denunziati al pubblico, come inimici della patria, e correndo
il popolo in furia alle case loro, i più rinunciarono. Le Corti di
giustizia eran sospese, perchè i membri non volevano, a norma della
nuova legge, prestar il giuramento, nè cosa alcuna operare in conformità
di quella. I cancellieri, i quali avevan mandato fuori le cedole di
citazione erano stati obbligati a chieder perdonanza ne' diarj pubblici,
e di promettere di non espedirne altre, finchè non fossero le leggi
rivocate, ed i diplomi reintegrati. Il popolo correva in folla a riempir
le sale dei tribunali, acciocchè i giudici non potessero trovar luogo;
ed invitati a sgombrare, rispondevano, non riconoscere altri tribunali,
nè altri magistrati, che quelli, i quali secondo gli ordini ed usi
antichi fossero eletti.
I più persuadendosi, che le cose andassero finalmente a terminare in
aperta guerra, si provvedevano studiosamente di armi, e dentro vi si
esercitavano ogni giorno. Nel che riuscivano all'aspettazione, essendo
molto spigliati della persona, avvezzi alle fatiche, e deditissimi alle
cacce. Sapevano principalmente maneggiare gli archibusi con molta
destrezza. Non si udiva da ogni parte, che romor d'armi, o suoni di
pifferi e di tamburi; non si vedeva che gente, la quale con grandissima
contenzione imparava le mosse e l'uso dell'armi; giovani e vecchi, padri
e figliuoli, e perfino le donne, in ciò tutti insistevano, chi per
apprendere, e chi per dar animo e conforto. Fonder palle, far procaccio
di polveri erano occupazioni comuni diventate. Ogni cosa rappresentava
l'immagine di una vicina guerra.
Subito dopo l'arrivo di Gage erano giunti in Boston due reggimenti di
fanti con alcuni artiglieri e cannoni, ed accampatisi nella città.
Arrivarono poscia parecchi reggimenti dall'Irlanda, dalla Nuova-Jork, da
Halifax e da Quebec, mandati colà, perchè ponessero il piè in su quelle
prime faville. Ciò vedevano gli abitanti con incredibile gelosia, la
quale fu anche accresciuta per avere il generale posta una guardia
sull'istmo, che la penisola, dove sta Boston, colla terra-ferma
congiunge. Del che il colore era, che si impedisse, non desertassero i
soldati; ma la cagione, per dar ombra agli abitanti, acciò non
trasportassero così liberamente, come eran soliti di fare, armi dalla
città in contado. Nuove cause di scandali nascevano ogni giorno tra i
soldati ed i cittadini. I romori popolari erano e prontamente
rapportati, ed avidamente uditi, e ad ogni tratto la gente si sollevava,
e traeva.
Il governatore, considerate tutte queste cose, e temendo di qualche
improvviso accidente, si risolvette a fortificare l'istmo, e faceva
caldamente procedere in questa bisogna. Se ne alterarono grandemente i
Bostoniani, come anche la gente del contado, affermando, questa nuova
determinazione del generale essere un principio d'ostilità, e segno
evidente, che si voleva ogni cosa sottomettere all'autorità militare.
Laonde correvano fra il popolo molte dicerìe, e si facean molte minacce.
Gage, temendo volessero procedere più oltre, mandò due compagnie di
soldati a pigliare le polveri, che stavano deposte nell'armeria di
Charlestown presso Boston. E ciò credette, fosse altrettanto più
prudente cosa l'eseguire, che già si avvicinava il tempo della mostra
annuale della milizia, nel quale, se qualche sinistro disegno covassero,
avrebber potuto metterlo ad effetto. Il popolo ne venne in grandissima
rabbia. Da tutte le parti si assembrarono, e corsero coll'armi a
Cambridge. Ebbero molta fatica i più prudenti per impedire, non
traessero a furia a Boston per farsi restituir le polveri; o quando si
ricusasse, assalire senz'altro, e manometter la guernigione. Si sparse
voce in mezzo a questa esacerbata moltitudine, e probabilmente per
segreto maneggio dei Capi, per far vedere ai soldati stanziati a Boston,
che se volessero far le pazzie, bastava la vista agli abitanti di quella
provincia d'imporre loro un tal freno, che mal per loro, che l'armata e
la guernigione erano venute alle mani, e traevano colle artiglierie
contro la città, e che a mala pena si potevano i Bostoniani difendere.
Il romore si sparse in un subito per tutta la provincia: in poche ore
meglio di trentamila uomini furono in armi, i quali con grandissima
celerità marciavano all'incontro di Boston, e non si ristettero, finchè
non ebbero avviso, ch'era stato un romore vano.
Questo moto diè origine a molti altri, ed era diventato uso presso che
giornaliero di trarre alle case di quelli, i quali o avevano i nuovi
impieghi accettati, o s'erano in qualche modo alle pretensioni inglesi
favorevoli, o alle prerogative americane contrarj dimostrati. Perciò
costoro non potendo più niuna sicurezza trovare, fuorchè dentro la città
stessa, i membri del maestrato sopra la dogana, i gabellieri, ed ogni
altra sorta di pubblici uffiziali, i quali s'erano in Salem recati per
esercitarvi gli uffizj loro, se ne tornarono in Boston. In questa
maniera si risolvettero affatto nello spazio di pochi mesi quegli
ordini, che eransi per la provvisione del porto voluti introdurre dai
ministri.
Nè si contennero le commozioni popolari nella provincia di
Massacciusset; che anzi tutte ebbero parte nei rivolgimenti. Temendo gli
abitatori qua e là, che il generale non furasse loro le mosse rispetto
alle polveri, come aveva fatto in Charlestown, corsero ad impadronirsi
di quelle che stavano nei Forti, o nelle polveriere del Re. Così accadde
a Portsmouth nel Nuovo-Hampshire, dove i provinciali entrarono a stormo
nel Forte, e ne portarono via la polvere e le artiglierie. I Rodiani
fecero lo stesso; poichè il popolo di Nuovo-Porto corse a calca ad
insignorirsi di quaranta pezzi di artiglierie che difendevano il porto.
La tolta delle polveri a Charlestown, e le fortificazioni, che si
andavano facendo sull'istmo di Boston, oltre le sommozioni popolari,
cagionarono un'adunata dei delegati dei distretti e borghi della contea
di Suffolk, di cui Boston è la città capitale. Fecero risoluzioni molto
vive: non doversi niuna obbedienza prestare agli ultimi atti del
Parlamento, ma doversi piuttosto in abborrimento avere, essendo essi
tentativi per ridurre l'America in servitù; gli uffiziali pubblici,
eletti a norma di quelli, esser contro gli ordini e gli statuti della
costituzione; che la contea avrebbe tenuti indenni quegli uffiziali
subordinati, i quali ricusassero di eseguire i decreti dei superiori
secondo i nuovi ordini eletti; che gli esattori della pecunia pubblica
la ritenessero, e nissun pagamento effettuassero, finchè le antiche
leggi della colonia non fossero reintegrate, od altrimenti non fosse dal
congresso provinciale ordinato; che coloro, che avessero le nuove
cariche accettate, dovessero rinunziare prima del giorno venti di
settembre; e quando no, fosser chiariti nemici della patria; che si
eleggessero uffiziali di milizia in ogni borgata, tutti gente perita
nelle armi, ed ai diritti del popolo inclinata; ch'essendosi avuto
lingua, che si volessero pigliare certe persone della contea, così si
dovessero, ove ciò si mettesse ad effetto, pigliare e custodire
uffiziali del Re, affinchè servissero d'istatichi, che si esortassero i
popoli a contenersi nella quiete, e tal contegno serbare, tal resistenza
opporre ferma, uniforme e perseverante in una contesa di tanto momento,
in una causa tanto solenne, che si potesse meritare l'approvazione dei
saggi e l'ammirazione degli uomini valorosi di ogni contrada e di ogni
età.
Un'altra assemblea, ma questa di tutta la provincia di Massacciusset, si
fece in Salem. Alla quale non intervenendo il governatore si
risolvettero in congresso provinciale, e chiamarono presidente Hancock.
Dolutisi prima col governatore delle fortificazioni dell'istmo, fecero
insoliti consiglj per la difesa della provincia. Provvedevano munizioni,
riempivano i magazzini di vettovaglie, ad arruolavano dodicimila uomini
di milizia, che chiamarono _minuti uomini_, come sarebbe a dire uomini,
i quali debbono tenersi pronti a marciare ad ogni minuto, o subito dopo
l'avviso di un minuto. Le determinazioni e le esortazioni del congresso
provinciale erano, come se da un maestrato legittimo fatte fossero, con
ogni puntualità poste ad effetto. Così i consiglj presi dai ministri
d'Inghilterra partorirono in America effetti contrarj all'intendimento
loro; e già ogni cosa vi si volgeva alla guerra cittadina.
In mezzo a tutti questi romori, ed in tanta apprensione delle future
cose, raunossi in Filadelfia il congresso generale, al quale
intervennero i deputati di tutte le province americane.

FINE DEL LIBRO TERZO


LIBRO QUARTO

[1774]
Il dì quattro di settembre arrivarono in Filadelfia i deputati di
ciascuna colonia, eccetto quei della Carolina Settentrionale, che
indugiarono sino ai quattordici dello stesso mese. Tutti erano uomini di
gran conto, ed in molta stima e grazia dell'universale. Non eran essi
gente priva dei beni della fortuna; ma per lo contrario persone abbienti
tutti, ed alcuni anche di abbondanti facoltà dotati. Parecchi avevano il
mandato di fare ogni opera loro per sicurare la libertà dell'America coi
mezzi più opportuni, e l'antico corso delle cose coll'Inghilterra
ristorare; altri di procurare quelle deliberazioni in riguardo
all'esercizio del commercio, che la potessero a più mansueti consiglj
verso le colonie piegare; altri in fine avevano il mandato amplissimo di
far tutto ciò, che nelle presenti occorrenze credessero più acconcio, ed
al ben pubblico più conducevole. Assembratisi il giorno cinque,
stabilirono, che le deliberazioni loro fossero e dovessero tenersi
segrete; e che i partiti si rendessero non per teste, ma per colonie;
vale a dire, che ciascuna colonia potesse rendere un solo suffragio, e
non più, qualunque fosse il numero de' suoi deputati. Elessero
presidente Peyton Randolfo di Virginia, e segretario Carlo Thompson.
Erano cinquantacinque, e si troveranno i nomi loro scritti qui a piè[3].
Da molto tempo non era stata fra gli uomini tanta aspettazione, nè
spettacolo di tanto momento, come quello, che alle menti loro offeriva
il presente congresso americano. E per verità era essa una cosa, siccome
nuova, così ancora maravigliosa, che una nazione sino a quei dì
pressochè ignorata dalle nazioni europee, e solo quasi conosciuta pel
commercio, che andava esercitando in questa parte ed in quella, ora da
quello stato di obblivione scuotendosi, e quasi da un lungo sonno
destandosi, pigliasse tutto ad un tratto in mano sua le redini del
governo di sè stessa; che le varie parti della medesima sin là divise
tra di loro, ora in un corpo solo si riunissero, che paresse da una sola
mente mosso; e che scostandosi dalla consueta e diuturna obbedienza si
ardisse, con audacissimo consiglio, all'antica madre, ad una
potentissima nazione resistere e contrastare. S'eran bene osservati nei
vasti dominj della Spagna in America di quando in quando alcuni moti
popolari; ma questi stati erano dal governo di leggieri sedati; e nelle
colonie portoghesi il corso della pubblica pace non era stato mai
interrotto. La Francia parimente aveva sperimentati i sudditi suoi delle
colonie americane inclinati alla obbedienza, ed al conformarsi di buon
grado alle leggi ed ai comandamenti della metropoli. Le colonie inglesi
le prime dovevano questo esempio porre della resistenza e della
propensione alla guerra cittadina. La qual cosa però era l'effetto
necessario degli ordini pubblici dell'Inghilterra e delle sue colonie;
delle opinioni che in queste regnavano; della memoria degli antichi
rivolgimenti, come pure dei mali umori, che di tempo in tempo vi si
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