Storia della Guerra della Independenza degli Stati Uniti di America, vol. 1 - 11

Total number of words is 4316
Total number of unique words is 1601
37.5 of words are in the 2000 most common words
52.3 of words are in the 5000 most common words
61.1 of words are in the 8000 most common words
Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
numero di soldati, se giudicasse necessario, perchè quivi avessero a
rimaner di presidio. Deliberò ancora, che una fregata, due brigantini, e
due fuste stanziassero nelle acque di Boston, perchè dessero favore ai
grascini nelle bisogne loro. In questo mentre successe nella città un
grave tumulto, essendo i Bostoniani corsi a calca contro i grascini,
perchè volevano assicurare una nave sospetta di frodo.
La qual cosa risaputasi da Gage, comandò, che in vece di un solo, due
fossero i colonnelli, che andassero a pigliare gli alloggiamenti in
Boston. Il che divulgatosi in città, i cittadini fecero l'adunanza, e
mandarono al governatore, pregandolo, fosse contento di informargli, se
i sospetti, che correvano dell'insolito presidio a venire, fossero
fondati, e di convocare una altra assemblea. Rispose, che per verità
qualche privato avviso aveva ricevuto intorno l'arrivo delle
soldatesche; pubblico nissuno; che in quanto alla convocazione, non
poteva far altro, che aspettare gli ordini del Re. Sperava, che i popoli
sarebbero stati all'obbedienza più pronti, se, abbandonati a sè stessi,
non avessero quel Capo pubblico dell'assemblea colonaria, che nodrisse
la sedizione, avuto. E perciò iva dando tempo al tempo, e frapponendo
ogni dì nuovi indugi per non convocarla. Ma questo consiglio ebbe un
effetto tutto contrario a quello, ch'ei si era proposto; poichè il
popolo bostoniano, ricevuta la risposta del governatore, unitamente
determinò, e questo chiarì maggiormente qual fosse in fatto l'animo
loro, che siccome vi era qualche sospetto di vicina guerra colla
Francia, tutti gli abitanti avessero a provvedersi di un assortimento
compiuto d'armi a norma della legge; e che siccome il governatore non
aveva giudicato opportuno di convocare l'assemblea generale, così si
facesse un convento di tutta la provincia. Le risoluzioni furono inviate
per lettera circolare in tutte le parti di Massacciusset. Tale era il
consenso degli animi, che al numero di novanzette Terre, novanzei
mandarono i deputati loro al convento bostoniano. Si assembrarono addì
21 di settembre. Tosto, modestamente procedendo, mandarono al
governatore protestando, ch'essi erano, e sè stessi consideravano come
persone private, leali, avverse, siccome agli eserciti stanziali, così
anche ai tumulti ed alle sedizioni. Si dolsero, ma però modestamente,
delle nuove leggi e delle imputazioni d'infedeltà, ch'eran loro fatte in
Inghilterra; finalmente pregavanlo, volesse convocare la generale
assemblea, come il solo rimedio conforme agli ordini pubblici, che nelle
calamità presenti si potesse adoperare. Il governatore rispose
superbamente, essendo già vicine le truppe. Il convento, dopo di avere
scritto ciò che occorreva all'agente de Berdt in Londra, si risolvette.
Il giorno che precedette la risoluzione, i soldati del presidio erano
sopra molte navi nella cala di Nantasket, non molto lungi da Boston,
arrivati. Il governatore ricercò il Consiglio, somministrasse i
quartieri nella città. Il Consiglio ricusò; affermando, che nel castello
Guglielmo, posto sopra di una isoletta poco lontana, vi era spazio
capace a ricoverargli. Ma le soldatesche avevano ordine di pigliar le
stanze nella città.
Si vociferava intanto, che i Bostoniani non avrebbero lasciato sbarcar i
soldati. La qual cosa, e massimamente quella risoluzione dei Bostoniani,
che tutti gli abitatori della provincia dovessero delle opportune armi
fornirsi, diede molto sospetto al comandanti delle genti regie. Perciò
il generale Gage, il quale pare, da principio avesse animo di fare
sbarcare soltanto un reggimento, mandò al colonnello Dalrymple, gli
mettesse a terra tutti due, e tenesse buona guardia nella città. Adunque
il primo ottobre, ogni cosa essendo preparata, l'armata incominciò a
muoversi (erano circa quattordici navi da guerra), e fu messa in tale
ordinanza, che signoreggiava tutta la città. Guardavanla le navi coi
fianchi loro, ed erano le artiglierie pronte ad allumarsi, ove mai
nascesse qualche opposizione. I soldati incominciarono a scendere in
terra alla prima ora dopo mezzodì, senza ricevere molestia veruna; e
tosto andarono dentro la città cogli archibusi carichi, con un traino
conveniente d'artiglierie, e tutto l'apparato militare solito ad usarsi
in simili circostanze. Gli uomini eletti di Boston ricerchi la sera,
somministrassero i quartieri ai soldati, ricusarono. Il governatore
ordinava, i soldati entrassero, ed il palazzo pubblico occupassero.
Prese in tal modo le stanze, la posta principale fu collocata a
dirimpetto del palazzo con due bocche di artiglieria volte a quello. Le
quali cose non si potettero fare, senza che gravissimamente non se ne
commuovessero i Bostoniani, non potendo essi vedere senza grandissimo
sdegno, il palazzo pubblico, dov'eran solite a sedere la Camera dei
rappresentanti e la Corte di giustizia, essere da tanti soldati
occupato, e da tante armi cinto. Eran le contrade piene di trabacche e
di soldati, i quali andavano e venivano di continuo per cambiar le
poste, e ad ogni tratto facevan la chiamata ai cittadini che
trapassavano. I divini uffizj erano interrotti dal batter delle casse,
dal suono dei pifferi, e tutto offriva l'immagine di una città da
guerra. La qual cosa riusciva molestissima ai cittadini, siccome quella,
ch'era non solamente insolita, ma eziandio non mai veduta nella
provincia di Massacciusset. Da ogni parte risuonavano lamenti contro
questi novelli ordini del governatore. I soldati guardavano di mal
occhio i cittadini, siccome quelli, che gli credevan ribelli; i
cittadini detestavano i soldati, riputandogli istrumenti mandati a bello
studio per i diritti loro spegnere, e del tutto una inudita tirannide
porre in sul collo loro. Perlocchè nascevan spesso tra gli uni e gli
altri male parole, e gli animi più si accanivano. Tuttavia
quest'apparato militare contenne la moltitudine, sicchè per assai tempo
non successero turbazioni.
[1769]
Ma in Inghilterra, conosciuta la ostinazione degli Americani a non
volere alle nuove leggi del Parlamento obbedire, essendo questo stato
convocato sul finire dell'anno 1768, si venne dal governo a rigorose
determinazioni contro i coloni, e specialmente contro la provincia di
Massacciusset, nella quale la sedizione aveva più gran barbe messe.
Condannò il Parlamento con parole gravissime tutte le risoluzioni dei
Massacciuttesi; approvò, che il Re usasse le armi per frenargli, e
statuì ch'ei potesse far tradurre in Inghilterra i principali
commettitori di scandali, perchè ivi fossero, secondo lo statuto
dell'anno trigesimo quinto del regno di Enrico ottavo, processati.
Ma questi nuovi consiglj inglesi ebbero cattivo incontro nelle colonie.
L'assemblea di Virginia pigliò tosto le risoluzioni che credeva del
caso, asseverando nel miglior modo e ne' più forti termini, che seppe, i
suoi diritti. Compose anche una supplicazione da presentarsi al Re per
ricercarlo e pregarlo, avesse compassione di quei popoli, si movesse a
pietà di quella sfortunata patria; degnassesi interporre, come vero
padre loro ed ottimo Re, la sua reale intercessione per distornare quei
mali che la minacciavano e già l'opprimevano; specialmente non
sofferisse, quegli Americani, che non avevan la grazia dei potenti,
potessero venire alle case loro tolti, involati alla domestica felicità,
cacciati in prigione in mezzo a' ladri e mariuoli, a tremila miglia
lungi dalla patria loro, per aspettare che quei giudici, i quali non gli
conoscevano, gli avessero a giudicare; condizione, in cui altro non
potrebber desiderare, altro pregare, se non che una soccorrevole morte
venisse tosto a tante miserie loro por fine. Per la qual cosa il
governatore con parole severe gli accommiatò. Ma essi, come persone
private si raunarono altrove, ed avendo a lor moderatore eletto Randolfo
Peiton, uomo di grande autorità, e seguito nella provincia,
abbracciarono più efficacemente che prima il solito rimedio delle leghe
contro l'introduzione delle mercanzie inglesi, e mandati attorno gli
articoli della lega tutti gli sottoscrissero, non solamente
nell'adunanza, ma eziandio in tutta la provincia. Le altre colonie
seguirono l'esempio, e giurarono solennemente la lega. Anzi gli abitanti
di Charlestown, città capitale della Carolina Meridionale, cessarono
ogni specie di commercio con quei dell'isola di Rodi e della Giorgia,
perchè e non avessero questi voluto le passate e la presente lega
accettare, ed avessero un frequente traffico di scarriera esercitato. Ma
finalmente anche queste convennero colle altre, la Giorgia in settembre,
la Provvidenza e l'isola di Rodi nel seguente ottobre. E perchè gli
uomini o avversi, o avari non facessero sdruscito a queste leghe,
crearono congregazioni d'uomini a posta, acciocchè esaminassero i
carichi di tutte le navi, che d'Inghilterra arrivavano, e nelle loro
adunate decretassero, secondo gli ordini tra di loro stabiliti, la
censura contro di quelli, che rompessero la lega, i nomi loro
pubblicassero nelle gazzette, e chiarissergli inimici della patria. E
siccome la plebe era sempre pronta a prorompere contro coloro, che
fossero notati, questi decreti delle congregazioni erano con tanta
obbedienza ricevuti, come se fossero dall'autorità del governo
proceduti. Ognuno poi s'ingegnava di far uso delle robe del paese; le
donne istesse, prima tanto avide delle cose inglesi, non solo a queste
rinunziarono, ma gloriavansi di andare adorne coi proventi del paese.
Non è però da credersi, che in mezzo a questa universale ardenza e
concitamento non vi fossero di quelli, i quali, essendo l'interesse e
l'amor del guadagno così potenti motivi del cuore umano, non cercassero
di farne il loro prò; ed esaltando in palese la grandezza d'animo del
popolo americano, ma ridendosene dentro del loro, non si sforzassero di
far traffico secreto di simil sorta di mercatanzie. Parecchj tra coloro
stessi che professavano la libertà, e col suo nome si facevan chiamare,
ed alcuni fra quelli stessi, i quali avevano le leghe con più prontezza
abbracciate, andavano tuttavia nascostamente procacciandone e
vendendone. I figliuoli della libertà avevan ben levato tanto romore
contro l'uso del tè, che in parecchie province quasi tutti se ne
astenevano; ma, raffreddatosi col tempo quel primo impeto, non era che
alcuni fra di essi non ne centellassero, o in segreto od anche in
palese, dandogli un altro nome. Gli uffiziali inglesi medesimi, essendo
per l'ordinario i soldati disprezzatori delle leggi civili, ed al
proprio guadagno non meno degli altri intenti, facevano venire ai nomi
loro le mercanzie dall'Inghilterra, come se fossero all'uso delle genti
loro destinate, e nella contrada sottovia le tramandavano. Ciò
nonostante, malgrado questi rompimenti dell'accordo generale, i buoni
uomini, siccome suol sempre avvenire, andando presi alle grida, tiravano
avanti nell'astinenza, sicchè il commercio inglese ne venne a ricevere
un danno inestimabile.
L'assemblea di Massacciusset, essendo stata convocata sul finire di
maggio, riprese tosto le antiche querele, e mandò dicendo al
governatore, che siccome la città capitale della provincia era per terra
e per mare investita da genti armate, e che una guardia militare stava
colle bocche delle artiglierie volte alla porta del palazzo di Stato,
l'assemblea non poteva con quella libertà e dignità che si convenivano
deliberare; e che speravano, volesse, quelle armi allontanare dalle
porte e dal porto della città. Al che il governatore rispose brevemente,
ch'ei non aveva niuna autorità nè sopra le navi del Re, ch'erano sorte
nel porto, nè sulle genti armate, che la città occupavano. L'assemblea
rescrisse, che quest'apparato d'armati era contrario alla legge; e
siccome alla forza delle armi niuna potenza è superiore, così qual
privilegio, qual sicurezza esser ancora alla Camera lasciati? Tacer le
leggi civili, dove regnano le armi; che perciò erasi l'assemblea
risoluta ad astenersi da ogni qualunque deliberazione, finchè non fosse
in sua facoltà restituita. Il governatore l'aggiornò a Cambridge, Terra
poco lontana da Boston, e le mandò chiedendo pecunia pei soldati.
L'assemblea, posta in non cale la domanda del governatore, rispose con
nuove risoluzioni, le quali dimostrarono, quanto fossero gli animi pieni
di sdegno; che il mal talento, che regnava nella provincia a motivo
delle leggi della tassazione, l'aspettarsi nuovi uomini d'armi, il
timore che abbiano i quartieri loro a pigliare nelle case dei cittadini,
ed il popolo ridotto alla disperazione erano cose, che dimostravano la
necessità di nuovi conventi; che la presenza di un esercito stanziale
nella provincia, in tempo di pace, era una violazione dei diritti
naturali, e di sommo pericolo per la pubblica libertà; che il
governatore Bernardo nelle lettere sue indiritte al conte di
Hillsborough aveva persuaso nuovi modi di tirannide; che il generale
Gage coll'avere scritto, che non v'era più governo in Boston, aveva
scritto il vero; ma che ciò non era da imputarsi a quell'innocente e
leale popolo, ma sibbene a coloro, che avevano violate le leggi, e
distrutti gli ordini della costituzione. Finalmente il governatore
essendo tornato in sulle provvisioni pei soldati, l'assemblea rispose,
che e per l'onor loro, e per l'interesse della provincia non le volevan
fare. La Carolina Meridionale, la Marilandia, le contee della Delawara,
e la Nuova-Jork, seguendo l'esempio delle province di Massacciusset e di
Virginia, e le medesime risoluzioni fecero, e la obbedienza all'atto
dell'ammottinamento ricusarono.
In questo tempo il governo inglese, volendo pur dare qualche segno di
miglior animo verso le sue colonie, determinò di annunziare loro, esser
suo intendimento di proporre nella prossima tornata del Parlamento la
rivocazione delle gabelle poste sui vetri, la carta ed i colori,
mantenendo sola quella sul tè.
Questa mansuetudine nuova non contentò gli Americani. Quell'esser
eccettuata dalla rivocazione la tassa del tè, e l'aver dichiarato, che
si sarebbe abrogata la legge per esser contraria alle regole del
commercio, aveva loro persuaso, che si voleva mantenere vivo il diritto,
la qual cosa era verissima. Temevano, che si sarebbe rimessa la cosa in
campo, allorchè, raffreddi i presenti calori, e governata la bisogna con
più arte e forza, il governo avrebbe creduto il momento buono per
insorger di nuovo, e tentar di stabilire per sempre l'autorità delle
tasse. L'assemblea di Virginia protestò piucchè prima, ed un'altra volta
si ricorse alle leghe, tanto in questa provincia, quanto in
Massacciusset, e nella maggior parte delle altre. Ma questa volta furon
esse sul punto di risolversi per la secessione della Nuova-Jork, la
quale determinò, si facessero le introduzioni di ogni cosa
dall'Inghilterra, eccettuate però quelle, ch'erano gravate dalle
gabelle.
Finalmente il governatore Bernardo ebbe lo scambio. Partì, non lasciando
di sè desiderio in alcuno. Il che ai tempi si deve attribuire. Poichè
egli era di ottimo giudizio, ed amante del ben essere della provincia, e
d'integerrima vita, ma difenditore delle prerogative della Corona, e per
nulla pieghevole alle circostanze dei tempi; e siccome quegli, ch'era
vivo, e niente soppiattone, così non si poteva temperare dal manifestare
i sensi suoi. Delle quali doti nissuna, quantunque ella lodevolissima
sia, è meno profittevole, anzi per meglio dire più dannosa per sè, e per
gli altri nei rivolgimenti politici degli Stati; imperciocchè
all'universale o si compiace senza frutto, o si dispiace con danno.
[1770]
Intanto le cose in Boston inclinavano ad un avvenimento sanguinoso. I
Bostoniani sopportavano molto mal volentieri la presenza dei soldati, e
questi detestavano i Bostoniani. Seguivano fra gli uni e gli altri
frequenti baruffe. Finalmente la mattina dei due marzo un soldato
passando dal canto di Giovanni Gray, funajuolo, fu e insultato con male
parole, e malconcio con peggiori fatti. Andato a chiamare alcuni de'
suoi ritornò. Ne avvenne una mischia tra i soldati ed i funajuoli colla
peggio degli ultimi. Il popolo s'infiammò grandemente, sicchè tra le
sette e le otto della sera dei cinque dello stesso mese la moltitudine
si sollevò, e corse armata di bastoni verso via reale. Gridavano:
_andiamo a cacciar di qua quei ribaldi; e' non hann'a far più che nulla
qui_. I soldati, che avevano le stanze loro nelle baracche di Muray,
provocati volevano far impeto; ma erano a gran fatica rattenuti dagli
uffiziali. Gridossi intanto, il fuoco essere appiccato alla città; le
campane suonavano a stormo, la gente traeva da ogni parte. Correvano a
furia alla magione della dogana. S'avventavano alla sentinella,
gridando: _ammazzalo, ammazzalo_. L'assalivano con pallottole di neve, e
con pezzi di ghiaccio, e tutto ciò che ebbero alla mano. In tale
occorrenza faceva questi la chiamata alla gran guardia, ed il capitano
Preston mandò un caporale con pochi soldati per proteggere dal furor
popolare la sentinella e la cassa delle dogane. Marciavano cogli
archibusi carichi, ed il capitano stesso seguitava. S'incontrarono in
una mano di plebe condotta da un Attucks, Mulo di natura, ed erano da
quella coi bastoni e colle pallottole di neve malconci. Le maledizioni,
le imprecazioni, le esecrazioni della moltitudine non furon poche. Si
udivano in ogni canto queste voci: _Via canaglia, via lordi, via tristi,
mariuoli scapestrati, geldra di codardi, che portate le armi contro la
gente disarmata: traete, se avete cuore; traete, e che il diavol vi
abbia, ma non siete da tanto_. Cresceva la calca attorno i soldati, e la
genìa s'avanzava sino alle punte delle bajonette. I soldati non
fiatavano. Le grida, le urla, le minacce, ed i frequenti tocchi delle
campane, che continuavano a suonare a stormo, accrescevano confusione e
terrore alla cosa. Finalmente il Mulo, e dodici de' suoi compagni
fattisi avanti circondarono i soldati, e coi bastoni percuotevano gli
archibusi, gridando agli altri: _non abbiate paura; ei non s'ardiscon
trarre; che state voi a fare, che non gli ammazzate? mettetegli giù una
volta_. Il Mulo avventato accennava un colpo al capitano Preston, e
scostato uno degli archibusi, afferrava la bajonetta colla sinistra,
facendo le viste di volerne venire dalle minacce alle offese. In questo
punto si sentirono grida confuse: _Maledetti, e' non osan trarre_.
Succedono i tiri. Attucks è morto. Seguono due altre scariche. Tre
furono uccisi, cinque feriti gravemente; alcuni leggiermente; la più
parte gente, che per caso passava, o che stava quietamente a riguardare
la cosa. Otto soli soldati trassero, niuno due volte. La bordaglia
spulezzò. Ma poco poi ritornò per raccorre i morti ed i feriti.
Intanto tutta la città era entrata in un trambusto incredibile. S'udiva
un accorruomo, un dar ne' tamburi, ed un gridar all'armi in ogni parte.
I cittadini s'assembravano a migliaja. Il vice-governatore Hutchinson
arrivato in sul luogo con un mal piglio disse a Preston: _perchè avete
tratto senza l'ordine del civil magistrato?_ l'altro rispondeva; _siamo
stati insultati_. Ma si ristettero l'uno e l'altro: non essendo quello
luogo, nè tempo opportuno a quistionare. Corse Hutchinson in mezzo alla
folla, e tanto fe', e tanto disse, che persuase loro di andarsene alle
case. La domane per tempissimo si ricominciò. Gli abitanti fecero
un'adunanza, e mandaron dicendo al vice-governatore, che si credeva da
tutti, non potere acquetarsi i romori della città e prevenir il sangue,
se non si allontanavano immediatamente i soldati. Dopo molte minacce da
un canto, e molte tergiversazioni dall'altro, le soldatesche furono
allontanate, e nel castello Guglielmo alloggiate; il capitano Preston, e
tutta quella mano di soldati, che eran con lui, posti in prigione.
Si vollero far l'esequie pubbliche e solenni agli uccisi, non che
fossero gente di conto, ma per mostrare ed eccitar cordoglio e
compassione verso coloro, che dalla soldatesca britannica erano stati a
miserabil morte condotti con una manifesta violazione delle loro civili
libertà. La mattina degli otto si serrarono le botteghe, tutte le
campane dì Boston, di Charlestown, e di Roxbury, Terre vicine, suonavano
a lutto. Le accompagnature di ciascun cadavere furono a riunirsi in via
reale in quel luogo istesso, in cui tre giorni prima avevan quelli, la
cui memoria con tanta onoranza proseguivano, la morte ricevuta. Quindi
con ordinata processione s'incamminarono verso via grande, seguendo
un'infinita moltitudine di popolo, con alla coda una lunga fila di
carrozze dei principali gentiluomini della città. In tal modo con
incredibile silenzio, ed evidenti segni di rammarico e di sdegno
accompagnarono i morti sino al luogo della sepoltura, dove essi furono
in una sola tomba a grande onore interriati.
Intrapresosi quindi il processo del capitano Preston e degli altri
soldati, Josia Quincy e Giovanni Adams, due dei Capi principali
dell'opposizione nel Massacciusset, e legisti celebratissimi, ne fecero
le difese con molto calore ed acume d'ingegno. Preston, e sei fra gli
otto soldati, ch'erano in processo, furono assoluti, e due, non per
omicidio premeditato, ma per semplice condannati. Caso invero notabile,
che in mezzo a tanta sommozione, ed allor quando erano i sangui sì
grandemente riscaldati, si sia di questo fatto quel giudizio dato, che
meno era di grado alla moltitudine. Tanto erano perfetti gli ordini
giudiziali in quelle contrade, e di tanto amaron meglio i giudici
obbedire alla legge, che servire ai desiderj altrui. Quincy e Adams ne
scemarono di riputazione nel popolo. Malgrado il decreto favorevole
della Corte si persistette a credere dai più, che il torto fosse dal
canto dei soldati, ed il caso altrettanto barbaro, quanto non provocato.
Così importava ai caporioni, che si credesse. La qual opinione contribuì
non poco a mantenere vivi, ed accrescere vieppiù gli odj e le animosità,
che già erano sì grandi in tutte le parti dell'America inglese.
Mentre nel modo raccontato si concitavano in America le menti a maggior
consenso, ed i cuori a maggior rabbia, si facevano in Inghilterra quelle
mezzane risoluzioni, le quali furono dal canto suo la causa manifesta
della perdita di tutta l'impresa. Al qual effetto contribuirono ad un
tratto le invasazioni e dappocaggine dei ministri, le relazioni infedeli
degli agenti dello Stato in America, e forse non meno l'opera di
Beniamino Franklin, il quale, trovandosi tuttavia in Londra agente delle
colonie, ingannò i ministri, siccome ei soleva dire, con dir loro la
verità. Essendo che, come aggiugneva egli stesso, gli uomini di Stato
erano tanto corrotti, che riputavano la sua sincerità astuzia, e la
verità bugìa. Quindi nacque, che operarono essi alla cieca, o seguendo
quei bagliori, che facevan loro apparir le cose diverse da quello
ch'elle erano veramente. Questo gli fece aombrare ed incespare.
Adunque addì cinque marzo lord North, il quale era stato chiamato dal Re
primo ministro, orando nella Camera dei Comuni, pose il partito, si
dovessero rivocare le tasse, eccettuata però quella del tè. La quale
proposta contraddicendo molti, i quali affermavano, che gli Americani
non sarebbero stati contenti alla parziale rivocazione, fu finalmente
con grande favore approvata.
Le predizioni degli opponenti ebbero un verissimo riscontro in America;
poichè vi si mantenne il mal umore per causa della conservazione della
tassa del tè. Ciò nondimeno le leghe si risolvettero, per quanto
riguarda alla introduzione delle merci non gabellate; solo si
continuarono per impedire la introduzione del tè. Il mal umore si
mantenne principalmente nella provincia di Massacciusset, ed i maestrati
vi stavano continuamente in sul bisticcio con gli uffiziali della
Corona. Così, dall'un canto la caparbietà propria all'uomo, accresciuta
ancora dagli ostacoli e dal sangue cittadino già sparso, ovvero anche
l'amor della libertà; dall'altro l'aver ottenuto in gran parte colla
perseveranza l'intento loro, e l'opinion nata da ciò, che non per bontà
sua, ma per maledetta forza avesse il governo alle rivocazioni
acconsentito, ed anche i romori di guerra colla Francia, che tuttavia
crescevano, e dovevano nei Consiglj inglesi indurre la necessità di
acquetare, contentandogli del tutto, gli Americani; e finalmente il
sapere aver essi potenti protettori tanto dentro, quanto fuori del
Parlamento, generarono in America una costanza maravigliosa contro i
disegni del governo.
[1771]
Tali furono le occorrenze pubbliche in America nell'anno 1770. Nel
seguente poche cose accaddero, che siano degne di memoria. Solo
continuarono le solite altercazioni tra l'assemblea di Massacciusset, e
l'Hutchinson, il quale era stato eletto governatore. Si continuava
intanto un'aperta resistenza in tutte le province alle leggi di gabella
e di commercio, e il contrabbando non più di nascosto, ma palesemente si
esercitava. Gli uffiziali di dogana erano in grandissimo dispregio
venuti. In Boston un grascino avendo voluto arrestare una nave, che si
trovava in contravvenzione delle leggi di commercio, fu intrapreso dalla
plebe, spogliato nudo, impeciato, impennato, ed in tal condizione sopra
di una carretta condotto attorno per tutta la città. I maestrati essendo
tutti a quelle leggi contrarj passaron la cosa sotto silenzio. Anche a
Provvidenza vi fu qualche romore, avendo i terrazzani predato ed arso la
nave regia il Gaspee.
[1772]
Il governo avendo fatto considerazione, che in tanto stemperamento
d'animi non si poteva sperare, che si troncasse il tanto ardire degli
Americani, e si assicurasse l'osservanza delle leggi, se per questo fine
non si mettesse in uso qualche metodo più efficace, e tra le altre cose
non si sottraessero affatto dalla dependenza verso le assemblee
colonarie gli uffiziali della Corona, determinò, che gli stipendj e
salarj dei governatori, giudici ed altri uffiziali principali nelle
colonie sarebbero per l'avvenire stabiliti dalla Corona, e senza
l'intervento delle assemblee colonarie pagati. Il che suscitò nuove
commozioni in America, e principalmente nel Massacciusset, dove si
dichiarò, che coloro, i quali all'esser pagati dalla Corona,
independentemente dalla generale assemblea, consentissero, fossero
nemici della costituzione, e fautori del governo arbitrario riputati.
Così tutte quelle cose, che in Inghilterra si ordinavano per superar la
resistenza, e ristorar l'antica obbedienza in America, non essendovi un
numero di genti armate sufficiente a costringere, tendevano ad un fine
tutto contrario.
E se dall'un canto pareva il governo voler insorgere, e nuove forze
procurar a sè stesso, dall'altro gli Americani facevano gli stessi
pensieri. E siccome nelle commozioni popolari l'aver i Capi, che possan
dar le mosse, il conoscere l'opinioni di tutti i membri della lega, e
l'operar d'accordo gli uni con gli altri son tutte cose che possono al
desiderato fine efficacemente condurre, così i Massacciuttesi, seguendo
il consiglio di Samuele Adams, e di Jacopo Warren di Plymouth, fecero
una intelligenza di cittadini disiosi di cose nuove, e formarono una
specie di gerarchia politica, instituendo commissioni di corrispondenza
in tutte le città e Terre della provincia, le quali da una commissione
principale in Boston dependessero. I caporioni o caporali erano sei,
ciascuno dei quali era in cima, e guidava una divisione; ed i caporali
di questa similmente erano in cima, e guidavano una suddivisione;
dimodochè, data la mossa da quei primi, ad un tratto essa si comunicava
alle divisioni, da queste alle suddivisioni, e così largamente e
subitamente per tutta la provincia si propagava. Entrarono in queste
commissioni o leghe persone di diversa indole e natura. Alcuni, gente
meccanica, che andavan là, dove gli altri andavano; alcuni con buon
animo verso la Repubblica; altri per acquistare autorità, per soddisfare
l'ambizione o l'avarizia loro; e molti ancora di quelli, i quali
credevano, che nelle materie politiche la suprema legge sia il bene
universale, e che tutte le regole del morale privato siano da aversi in
poco o in nissun conto, quando con quella vengano a competenza. Tutti
volevano, o dicevano volere, o la libertà della patria loro assicurare,
o nell'impresa lasciarvi la vita. Il governatore affermava, fossero la
più parte atei e disprezzatori di ogni religione; e quello che più,
You have read 1 text from Italian literature.
Next - Storia della Guerra della Independenza degli Stati Uniti di America, vol. 1 - 12