Storia della Guerra della Independenza degli Stati Uniti di America, vol. 1 - 05

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colonie loro, e di ciò che hanno a temere.
Pagare le colonie assai tasse, se si considerano le restrizioni poste
sul commercio loro; perciò non doversi altre gravezze imporre sugli
Americani, ovvero restituirgli ad una intera libertà di commercio:
poichè altrimenti sarebbero gravati doppiamente. La qual cosa sarebbe e
ingiusta e tirannica da riputarsi.
Da tutto questo non volersi pretendere, le colonie americane non dover
andar soggette a certe gabelle esteriori da porsi per autorità del
Parlamento ne' porti loro, o ad alcune altre restrizioni, alle quali, in
virtù dell'atto di navigazione o di altre provvisioni, il commercio loro
è stato sottomesso; imperciocchè elleno sono nella medesima condizione,
che tutte le colonie, che appartengono agli altri potentati marittimi
dell'Europa, i quali dal bel principio della fondazione delle colonie
loro queste proibirono da ogni commercio colle nazioni forestiere. Qui
volersi parlare solamente delle tasse interne da porsi sulla
universalità del popolo; e mantenersi, prima che e' possa a somiglianti
tasse essere sottoposto, dover essere rappresentato.
E concedendo anche quello che si niega, che il Parlamento britannico
abbia il diritto di far leggi obbligatorie per le colonie, e quello che
è più, impor loro tasse senza il consentimento loro, esservi delle
gagliarde opposizioni a farsi contro le gabelle ultimamente poste sopra
di quelle, e troppo più ancora, e più forti contro a quella della marca,
la quale fu testè girandolata dai ministri, e viene ora proposta in
Parlamento. Poichè invece che queste gabelle di marca sono state a poco
a poco, e gradatamente poste a' tempi andati sui popoli
dell'Inghilterra, elleno hanno ora a cadere ad un tratto sopra le
colonie, le quali, se non ne resteranno affogate, non vaglia; e se
queste stesse gabelle sono state sì gravi riputate in Inghilterra, avuto
riguardo alla gran varietà de' casi, ne' quali elleno debbono esser
pagate, ed al gran numero delle ingorde multe, nelle quali anche le
persone di miglior animo possono incorrere, doversi di necessità
credere, avere a riuscire di molto maggior gravamento e pregiudizio
nelle colonie, dove in generale il popolo non deve riputarsi così
versato nelle materie di questa sorta, e molti eziandio non intendono il
linguaggio di queste leggi intricate, e così lontane dall'intelligenza
degli agricoltori e mercatanti. Doversi a ciò aggiungere, le medesime,
siccome quelle che troppo odore rendono della terra britannica, e troppo
sono notate della sottilità dei cervelli inglesi abilissimi ad inventar
giravolte per raunar pecunia, dover essere avversate, come pericolosi
tranelli, dai forestieri, e perciò allontanargli dall'andarsi a fermare
con le famiglie loro sotto quel nuovo cielo. La qual cosa di quanto
danno abbia ad essere a quelle crescenti popolazioni, e quindi per
rimando all'Inghilterra stessa, niuno è che non lo veda.
Avendo finalmente a' termini della provvisione a pagarsi la pecunia
ricavata dalle gabelle di marca nella tesoreria inglese, dovere in poco
tempo le colonie, considerate massimamente le incomode proibizioni sul
commercio loro poste, rimanere spogliate del tutto della moneta loro con
gravissimo pregiudizio del commercio tanto esterno, quanto interno.
Ma dalla parte dei ministri si arguiva in contrario:
Essere prima di tutto necessario estraere dalla presente quistione tutto
quell'apparato di scienza e di erudizione, della quale hanno fatto pompa
gli avversarj, e che ricavarono dai libri degli uomini speculativi, i
quali hanno scritto sopra le materie politiche. Tutte queste
sottigliezze ed argomentazioni, state adoperate da coloro che hanno ne'
libri loro trattato del diritto naturale, come sarebbero Locke, Selden,
Puffendorf e somiglianti autori, non essere il caso in una controversia,
in cui si tratta di una legge scritta. L'andare poi a rilevare le
vecchie carte per arguire di là alla presente costituzione inglese,
essere la più assurda cosa del mondo, poichè la costituzione non è più
la stessa, e nissun sa, quale ella si fosse a qualcheduno de' periodi,
che si sono citati. Esservi cose nella _magna carta_ medesima, le quali
non sono più negli ordini presenti; e perciò tutti questi ricordi delle
cose antiche non comprovar nulla in riguardo alla costituzione inglese,
tale quale ora ella è.
Questa costituzione essere in ogni tempo stata a continui cambiamenti ed
ammendazioni soggetta, ora guadagnando, ora perdendo qualche cosa; nè
essere la rappresentazione dei Comuni della Gran-Brettagna stata ridotta
ai presenti ordini sino a' tempi di Errico settimo. In riguardo poi ai
modi di tassazione, se si risale addietro oltre il regno di Edoardo
primo o del Re Giovanni, non incontrarsi altro che dubbj ed oscurità,
essendo la storia di quei tempi piena d'incertezza e di confusione. Le
scritte per le domande di pecunia si facevano ora secondo la legge, ed
ora no; e queste erano, per cagione d'esempio, quelle per la pecunia
navale, o quelle per invitar le assemblee a tassare sè medesime, o
quelle altre per far pagare i doni gratuiti. Altre tasse erano anche
poste, come quella dello scutato, o sia servizio dello scudo, le
cavalcate ed altre, che avevano la origine loro negli ordini feudali. I
doni gratuiti pure essere contrarj alla legge; ed essere cosa nota a
tutti, con quanta contenzione ed ostinazione il popolo inglese si
opponesse alle domande della pecunia navale, le quali però la Corte non
cessava di proseguire.
In riguardo alle marche di Cornovaglia, l'antico privilegio di tassare
sè stesse aver poco durato, e solo essere stato concesso, perchè elleno
potessero soccorrere il Re nella sua guerra contro i montanari di quel
paese; essere nato, essersi spento col Regno di Edoardo primo, e quando
il principe Edoardo diventò Re; ed allora queste marche essere state
annesse alla Corona, e soggette divenute, come il restante del dominio
inglese, alle tasse. Errico ottavo essere stato il primo fra i Re
inglesi, il quale chiamò due deputati cornovallesi in Parlamento: la
Corona avere esercitato, o no questo diritto di chiamare i deputati a
sua posta, e quindi essersi originata quella disuguaglianza di
rappresentazione, la quale a' presenti dì si osserva nella costituzione
inglese. Errico ottavo aver chiamato un borghese di Calais in
Parlamento, ed una delle Contee palatine essere stata tassata per ben
cinquanta anni, innanzichè ella mandasse deputati al Parlamento.
Il Clero non esser mai stato senza rappresentanti; e quando e' si
tassava da sè stesso nelle sue assemblee, ciò essersi fatto
coll'autorità e consenso del Parlamento.
Il ragionare poi delle colonie inglesi dalle colonie dell'antichità
essere una vana pompa di erudizione, sapendosi benissimo, le colonie dei
Tirj in Africa, e quelle dei Greci in Asia non aver che far più che
nulla coi presenti ordini delle colonie inglesi. Nissuna nazione prima
dell'Inghilterra aver fatti statuti e regole fisse per le colonie,
eccettuati i Romani; e gli ordini colonarj loro essere stati al tutto
militari per mezzo dei presidj tenuti nelle principali città delle
conquistate province, e la giurisdizione della principal patria essere
stata assoluta ed illimitata; le province della Olanda non essere state
colonie, ma piuttosto paesi sottomessi alla Casa d'Austria con una certa
feudale dependenza; e finalmente niuna cosa essere più lontana stata
dagli ordini, e modi delle colonie inglesi, che quell'inondazione di
Barbari settentrionali, i quali, distrutte le reliquie dell'Impero
romano, vennero sopra, ed occuparono tutta l'Europa; questi fuorusciti
avere ad ogni legge, ad ogni protezione, e ad ogni connessione colle
terre patrie rinunziato; aver quelli eletti i capitani loro, seguitate
le loro insegne per andar a cercar ventura altrove, e fondare nuovi
regni sulle rovine del romano Impero. Per lo contrario i fondatori delle
colonie inglesi essere dal regno usciti con l'approvazione e consenso
del Re e del Parlamento; a poco a poco gli ordini loro essere stati
tocchi, e ritocchi con rispettivi diplomi, concessioni e statuti, finchè
furono nella presente forma ridotti; ma non essere mai state quelle
talmente dalla prima patria separate nè emancipate, che esse siano una
volta diventate independenti, ed in propria balìa poste.
Il Parlamento a' dì della Repubblica molto per tempo essere stato della
separazione delle colonie sollecito, ed aver vinta una provvisione, o
atto (il quale se non sia più in vigore, doversi molto dubitare), per
dichiarare e stabilire l'autorità dell'Inghilterra sopra le colonie. Ma
quando vi fosse in questo proposito una legge scritta, o nissuna
immediata illazione far si potesse da una somigliante legge, l'uso solo
doveva bastare per quella autorità confermare. Non sonsi forse le
colonie, per fino dai tempi della fondazione loro, alla giurisdizione
della comune patria sottomesse? Non l'hanno elleno anzi in molti casi
ricercata? In tutte le controversie concernenti la proprietà, non ebbero
elleno ricorso al Consiglio privato? E non sono forse quelle
controversie state determinate, non secondo le leggi delle colonie, ma
sì, per lo contrario, secondo le leggi dell'Inghilterra? Ed a queste
decisioni non si sottoposero elleno pacificamente? Eppure questi casi di
ricorso, essere assai frequenti stati. Il Nuovo-Hampshire, ed il
Connecticut essere già corsi al sangue a cagione delle gare loro; la
Virginia, e la Marilandia all'armi; non dimostrar questo la necessità di
una giurisdizione suprema, alla quale le altre subordinate giurisdizioni
possano in caso di bisogno ricorrere? Nulla in nissun tempo poter più
fatale riuscire alla pace e prosperità delle colonie, quanto che il
Parlamento della sua soprantendente autorità sopra le medesime si
dispogliasse; perciocchè dissolverebbesi in tal caso, ed in poco tempo
ogni vincolo tra colonia e colonia, e nascerebbevi una fatale anarchia;
conoscersi tra di esse bastanti semi di discordie e di fazioni, perchè
di simile scompiglio non s'abbia ad avere qualche timore. Da questo al
totale disfacimento dei presenti ordini colonarj, alla creazione di
nuovi, al gettarsi in preda le colonie a qualche potentato esterno,
esser parato lo sdrucciolo.
Di presente gli ordini delle colonie essere molto varj, siccome quelli,
che furono l'un dopo l'altro stabiliti alla spicciolata, e dovettero
alle circostanze ed accidenti de' diversi tempi accomodarsi; perocchè
altri dovettero essere ne' primi periodi di ciascuna colonia, ed altri,
quando esse si trovarono ad un ulterior grado di popolazione, di
territorio e di ricchezza pervenute. In alcune da prima non avervi avuto
altro, che un governatore assistito da due o tre consiglieri, poi più
essere stati arroti; poi la Corte di giustizia eretta; poi le Assemblee
create.
Siccome le costituzioni delle colonie sono state diversamente composte,
e quasi alla spezzata; così dover esse per la necessità delle cose
rimanere dalla giurisdizione della comune patria dependenti; niuno aver
mai la posizione contraria mantenuta, innanzichè queste nuove dottrine
andassero attorno; gli atti del Parlamento essere stati non solo senza
alcun dubbio della legalità loro fatti, ma eziandio con applauso
universale accettati, e volonterosamente obbediti; i porti loro essere
stati alle dogane ed a regole sottomessi, che e mettevano un certo
freno, e diminuivano il traffico loro; e gabelle essere state messe, e
tra le altre quella delle poste, le quali andarono ad impressionare ed a
ferire le più interne parti del commercio loro; e nissuno mai, salvando
questi nuovi dottori, essersi dato a credere, le colonie non dover
essere dall'autorità del Parlamento tassate, regolate ed obbligate.
Non poter esservi dubbio, che gli abitanti delle colonie sieno
altrettanto rappresentati nel Parlamento, quanto la maggior parte del
popolo d'Inghilterra, poichè nel numero di nove milioni di questo, otto
milioni ne sono, i quali non hanno diritto di rendere, e non rendono
partito nella elezione dei membri del Parlamento; e perciò tutte queste
argomentazioni addottesi per provare non essere le colonie dependenti
dal Parlamento, derivate da motivi di rappresentazione, esser vane; anzi
provar anche troppo, perciocchè vanno a ferire tutta la presente
costituzione dell'Inghilterra. Ma la cosa essere, che un membro del
Parlamento, eletto da una borgata qualsivoglia, rappresenta non solo i
commettenti ed abitanti di quel particolar luogo, ma ancora quelli di
ogni altra borgata della Gran-Brettagna. Ei rappresenta la città di
Londra, ed ogni altro Comune del regno, siccome anche gli abitanti di
tutte le colonie e dominj della Gran-Brettagna; ed è per debito e per
coscienza a tener cura degl'interessi loro obbligato.
Esser vana e falsa la distinzione tra le tasse interne ed esterne. Si
concede le restrizioni sopra il commercio, e le gabelle sopra i porti
poste essere secondo la legge, e si niega nel tempo medesimo il diritto
del Parlamento della Gran-Brettagna d'imporre tasse interne sopra le
colonie. Ma, e che differenza passa mai tra le prime e le seconde? Una
tassa posta in un qualche luogo non è ella forse, come quel ciottolo
gettato in uno stagno, il quale increspa a mò di circolo la superficie
dell'acqua, e questo circolo ne produce e dà moto ad un altro, e questo
ad un altro ancora, finchè tutta quella superficie si trovi dal centro
fino alla circonferenza agitata? Nissuno non credere, nissuno non
confessare essere manifesto, che una gabella di dieci, o di venti per
centinajo posta, per cagion d'esempio, sopra il tabacco, o sia ne' porti
della Virginia, o sia in quel di Londra, non sia una vera e reale
gravezza, o tassa posta sopra le terre della Virginia stessa, nelle
quali cresce il tabacco, e lontane anche a cento miglia dal mare.
La protezione essere quella, che dà il diritto della tassazione; le
obbligazioni reciproche tra le colonie e la patria loro essere
connaturali, e derivanti dall'un canto dalla difesa e protezione,
dall'altro dall'obbedienza; ed essere cosa molto obvia, che o le colonie
debbono essere in tutto ed in ogni special parte dependenti
dall'Inghilterra, o del tutto dalla medesima separate e disgiunte. Non
trattarsi ora qual fosse la legge, qual fosse la costituzione; ma
versare la controversia in questo, quale sia ora la legge, quale la
costituzione. Ciò esser la legge, ciò esser la costituzione, quello
esser il diritto, che fu senza contraddizione, e per sì lungo tempo, ed
in numerosissimi casi per tale riconosciuto, per tale esercitato da una
parte, e approvato ed obbedito dall'altra. Le altre esser troppo sottili
opinioni, o vane immaginazioni d'uomini speculativi, le quali, siccome
sono lontane dalla comune sperienza delle umane cose, così sono anche
pur troppo atte ed accomodate a sollevare ed accendere gli animi di
coloro, i quali siccome obbedirono per lo passato, e ciò con tanto utile
e vantaggio loro, così debbono anche per lo futuro agli ordinamenti
della tenera, ad un tempo, e possente madre loro obbedire.
Del rimanente non essere forse per molti capi migliore la condizione
degli Americani, che quella degli Inglesi? Le spese dell'amministrazione
interna e civile dell'Inghilterra essere enormi; così leggieri per lo
contrario nelle colonie, che non è quasi da potersi credere. Il governo
ecclesiastico, il quale è sì grave spesa in Inghilterra, essere di niun
momento in America; là le decime, là i benefizj non curati esservi
ignoti; non conoscervisi la povertà; ognuno, secondo il dire delle sacre
scritture, sotto la propria ficaja vivere; la fame e la nudità esserne
sbandite: e là non vedersi nè paltoni, nè mendicanti. Se altrettanto si
potesse affermare dei popoli inglesi al di qua dell'Oceano, beata
l'Inghilterra! Ma il contrario essere il vero, e ciò esser noto a tutto
il mondo.
E qual nazione avere abbracciato le sue colonie con tanta carità con
quanta l'Inghilterra le sue? Queste non aver mai, a' tempi delle
necessità loro, ricorso avuto alla Gran-Brettagna senza ottenerne i più
pronti ed i più ampj sussidj. O fosse per la difesa propria contro il
nemico, o per avanzare ed accrescere la domestica prosperità, questi
essere stati senza soprastamento alcuno liberalissimamente conceduti.
Oltre a ciò, nissun altro popolo avere quella specie di protezione data
ad una parte di sè, che dall'Inghilterra alle sue colonie fu concessa;
quella del credito, senza del quale non avrebbero mai potuto a quel
grado di ricchezza arrivare, che è da tutti quelli, che le visitano,
lodato ed ammirato; e fatta questa considerazione, la tassa, di cui si
tratta, non poter altro apparire, che un modico interesse di quelle
esorbitanti somme, le quali aveva la Gran-Brettagna alle colonie
prestate.
In quanto alla mancanza della moneta, anche questa essere una vaga
argomentazione: l'oro e l'argento non esser mai per mancare in un paese
altrettanto ricco di buone derrate, quale si è l'America settentrionale.
Nè questa tassa avere a gettar tanto, essendo anzi, non che moderata,
modica, che possa seccare le sorgenti della moneta, massimamente, quando
si considera, il provento della medesima aver ad esser tenuto in serbo
nel tesoro, non potersi in nissuna maniera storre, o sviare, ed esser
tutto destinato alle spese della protezione e difesa delle colonie, e
perciò dovere in queste necessariamente ritornare.
Adunque la superiorità inglese tanto magnificata non essere in fatto
altro, che una superiorità di potenza e di sforzi per guardare e
difendere tutte le sue dependenze e tutti i suoi dominj, ed in ciò
essersi ella sì fattamente travagliata, che ne fu presso alla sua
rovina. Egli è vero, aver l'Inghilterra in questa contesa conseguito
tanta gloria, che a niuna maggiore potrebbe arrivare; ma in questa
partecipare tutte le colonie sue; tanto lustro, tanto splendore essersi
anche riverberati in America, e gli Americani essere venuti a parte così
degli onori, come dei benefizj, che ai membri dell'Impero britannico
appartengonsi, mentre che l'Inghilterra sola ha pagato l'immenso prezzo
di tanta gloria.
Queste furono le argomentazioni da una parte e dall'altra con eguale
ingegno e calore nel Parlamento allegate in prò, o contro la tassa
americana. E mentre pendeva tuttavia la questione, i mercatanti di
Londra, i quali trafficavano coll'America, sollevati maravigliosamente
dal timore di perdere, o almeno di non poter riavere ai giusti tempi i
capitali, che avevano nelle mani degli Americani collocati, presentarono
al tempo della seconda lettura della provvisione una petizione contro la
medesima; imperciocchè preveggevano benissimo, che fra gli Americani
alcuni per necessità, ed altri con questo colore, mancato non avrebbero
di ritardare le rimesse. Ma all'incontro si allegò quell'uso della
Camera de' Comuni di non udir petizioni indiritte contra le provvisioni
delle tasse; e quella de' Londinesi fu posta dall'un de' lati.
Intanto esclamavano i ministri, particolarmente Carlo Townsend:
«Ed ora vorranno questi americani figliuoli stabiliti dalle cure nostre,
nutriti ed allevati dalla nostra amorevolezza, protetti dalle nostre
armi, finchè a questa forza ed a questa opulenza, che oggidì vediamo,
fossero pervenuti, torcere il grifo, e rimbrottando ricusare di porre in
mezzo un lor quattrino per sollevarci da quel grave peso, che ci mette
in fondo?».
Il Colonnello Baré riprese le parole, e con un bellissimo porgere per
soldato, disse:
«Stabiliti dalle vostre cure! No; l'oppression vostra gli fece in
America stabilire. E' fuggivano la vostra tirannide, e cercarono asilo
in una incolta ed inospital terra, dove esposero sè stessi a tutti quei
disagi, ai quali può l'umana natura andar soggetta; e fra gli altri alla
crudeltà di un nemico barbaro e selvaggio, il più astuto, e, sto per
dire, il più terribil popolo che viva quaggiù; e di più spinti dai
principj della vera libertà inglese quelli incontrarono e sopportarono
con ilare e forte animo, pareggiandogli con quelli, i quali da parte di
coloro, che avrebbero loro amici dovuti essere, ebbero nella patria
terra a sopportare. Nutriti ed allevati dalla vostra amorevolezza! E'
crebbero per la trascuraggin vostra. Tostochè avete fatto avviso di
pigliare cura di loro, ciò avete eseguito con mandar là uomini per
governargli in questa parte ed in quella, i quali forse erano i deputati
dei deputati di alcuni membri di questa Camera, inviati colà per
sopravvedere le libertà loro, per far le spie, per rapportar male le
azioni loro, per mettergli in preda; uomini, la cui condotta ha fatto in
molte occorrenze agghiacciar il sangue nelle vene a que' figliuoli della
libertà; uomini promossi ai più alti seggi della giustizia, alcuni dei
quali, e questo so, avrebbero creduto di aver la buona ventura, se, ad
una lontana contrada fuggendo, evitato avessero di esser essi medesimi,
nella propria, avanti la Corte di giustizia tradotti. Protetti dalle
vostre armi! Hanno eglino nobilmente pigliate le armi in vostra difesa,
ed in mezzo alla costante e laboriosa industria loro il valore loro
mostrato per la difesa di una contrada, le cui frontiere erano intrise
di sangue, mentrechè le parti interne sue a vostro prò i piccoli
risparmj, i frutti della onesta masserizia loro versavano ed offerivano.
E crediate a me, sovvengavi, che vel dissi questo dì, che quel medesimo
amore di libertà, il quale dapprima spinse ed animò questo popolo,
questo stesso lo accompagnerà ancora. Ma la prudenza mi vieta di dir più
oltre. Dio il sa, e certo sono, che io non parlo ora col calore delle
parti; quello che dico, sì, lo dico, perchè tali sono i sentimenti del
mio cuore. Quantunque la generale scienza e la esperienza del
rispettabil corpo di questa Camera avanzi d'assai la mia, tuttavia ciò
contendo, ed affermo, avendo molte cose vedute, e lungamente conversato
in quella contrada, di saperne più, intorno all'America, che voi non ne
sapete. Quel popolo è invero altrettanto leale, quanto gli altri sudditi
qualsivogliano, che il Re si abbia; ma egli è un popolo geloso delle sue
libertà, e che le vendicherà, se elleno saranno un dì violate. Ma il
soggetto è troppo tenero; non ne vuò dir più oltre».
Queste cose disse il Colonnello improvvisamente, e con tanta fermezza,
che tutta la Camera ne restò maravigliata, e tutti intentamente lo
guardavano senza proferire una parola.
Ma i ministri se l'erano recata a gara; ed il Parlamento non poteva
udire più ingrato suono di quello, che alcuno negasse l'autorità sua
d'impor tasse in America. Così in favore della provvisione si riunirono,
in molti l'opinione della sua convenienza ed utilità; in altri i bocconi
ministeriali; in molti, e forse ne' più, la gelosia della propria
autorità recata in contesa, dimodochè, quando fu posto il partito, a'
giorni sette del mese di febbrajo dell'anno 1765, i no non poterono
arrivare oltre i cinquanta; ed i sì furono dugencinquanta; e perciò fu
vinta la provvisione, la quale fu con grandissimo favore approvata dalla
Camera Alta addì otto marzo susseguente, e dal Re addì 22 del
medesimo[2].
Questo è stato quel famoso andirivieno trovato dai più sottili e più
fini cervelli inglesi, del quale non saprei dire, se sia stata maggiore
la sofisticheria, o l'intempestività. Certo è, che da questo ebbero
origine in America tutti que' garbuglj e rimescolamenti, i quali
proruppero prima in manifesta guerra civile, poscia n'arse l'Europa
tutta di guerra, e finalmente ne nacque una totale disgiunzione di una
parte nobilissima dell'Impero britannico dalla sua metropoli. Dal quale
rivolgimento, se non furono diminuiti la gloria e lo splendore delle
armi d'Inghilterra pel valore ed ardire mostrati in tutti gli accidenti
della guerra da' suoi soldati, certo ne furono scemate la potenza e
l'autorità sue presso tutte le nazioni del mondo.
La notte, che fu vinta la provvisione, il dottor Franklin, il quale si
trovava allora in Londra, scrisse a messer Carlo Thompson, quegli, che
fu poi segretario del Congresso: _il sole della libertà essere
tramontato; dover gli americani accendere i lumi dell'industria e della
masserizia._ Al quale, messer Carlo rispose: _apprendere, che ben altri
lumi, che quelli, avessero ad accendersi_; e così ei predisse le
turbazioni, che dovevano seguire.

FINE DEL LIBRO PRIMO

NOTE
[1] «L'escludere del tutto il popolo delle colonie dall'elezione del
Gran Consiglio riescire cosa assai molesta agli Americani, e
massimamente quella di dovere essere gravati di tasse per l'autorità del
Parlamento, dove ei non hanno rappresentanti. Essere generalmente il
popolo americano altrettanto leale ed amante dei presenti ordini e della
famiglia regnante, quanto alcun altro dei dominj di Sua Maestà.
«Non potersi dubitare della buona volontà e prontezza de' rappresentanti
di propria elezione loro a concedere di tempo in tempo tali ajuti per la
difesa della contrada, che sarebbero necessarj giudicati, per quanto le
facoltà loro si distendessero.
«Il popolo delle colonie, il quale era il primo a provare le impressioni
delle armi nemiche con la perdita dei loro beni, vite e libertà, potere
anche giudicare più fondatamente delle forze necessarie a levarsi e
mantenersi, delle fortezze da alzarsi, e delle proprie abilità loro a
sopportar le spese, che il Parlamento inglese così lontano.
«I governatori spesso andare nelle colonie per farvi la penna, e
riportarne il frutto seco loro in Inghilterra; nè essere perciò uomini
di quella capacità ed integrità che si richiederebbero; non avere i
medesimi terre in America, nè alcun'altra specie di congiunzione cogli
Americani da potere essere stretto interessati nella prosperità di
questi, e dovere piuttosto desiderare il levare e mantenere più soldati,
che non sia necessario, per meglio raggranellare per sè medesimi, e far
provvisioni per gli amici ed aderenti loro.
«I consiglieri nella più parte delle colonie essendo eletti dalla Corona
dietro la raccomandazione dei governatori, essere le più volte uomini di
basso stato, gente di corteggio dei governatori per la speranza degli
uffizj, e perciò di facoltà di quelli; doversi perciò ragionevolmente
sospettare dell'autorità dei governatori, e Consiglj per levar le somme
ch'essi stessi giudicano necessarie per mezzo delle tratte sul maestrato
del tesoro, da essere quindi rimborsate dalle tasse poste sul popolo
americano dall'autorità del Parlamento. E che cosa gli potrebbe
contenere dall'andar fantasticando spedizioni inutili, disturbar con
esse il popolo, e da' suoi lavori frastornarlo; e ciò affine di creare
uffizj ed impieghi per gratificare i loro, e dividersene i frutti?
«Il Parlamento d'Inghilterra così lontano essere soggetto alle male
informazioni, e poter essere facilmente aggirato dai governatori e dai
Consiglj, i quali perciò impedirebbono anche gli effetti delle querele
americane.
«Avere gli uomini inglesi il diritto indubitabile di non essere tassati,
se non se di proprio consenso loro dato dai proprj rappresentanti, e non
avere le colonie nissun rappresentante nel Parlamento britannico.
«Volere tassargli per atto del Parlamento, e togliere loro la facoltà di
eleggere un Consiglio rappresentativo, che s'aduni nelle colonie, e
consideri, e giudichi della necessità e quantità di una general tassa,
mostrare un sospetto della lealtà, o fede loro verso la Corona, o di
poco amore verso la patria, o della pochezza delle menti americane,
sospetto che invero non hanno meritato.
«Constringer le colonie a dar la pecunia loro senza il proprio
consentimento, esser piuttosto un levar contribuzioni in un paese
nemico, che tassar uomini inglesi per un comune benefizio loro, ed
essere perciò un trattargli come un popolo conquistato, e non come
sudditi inglesi.
«Una tassa posta dai rappresentanti delle colonie poter essere
facilmente diminuita secondo l'esigenza dei casi; ma posta dal
Parlamento, e ciò sulle istanze ed informazioni dei governatori, doversi
probabilmente mantenere e continuare per l'autorità di questi con grave
molestia e carico delle colonie, ed impedimento de' progressi e
prosperità loro.
«La facoltà concessa ai governatori di far marciare gli abitanti da una
estremità ad un'altra delle colonie inglesi e francesi, essendo questa
una contrada almeno millequattrocento miglia quadrate larga, senza la
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