Storia della Guerra della Independenza degli Stati Uniti di America, vol. 1 - 03

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potessero diventar partecipi, che ad una vera proibizione; e se i
sudditi inglesi sono liberi di andar trafficando per tutte le parti del
mondo, la medesima facoltà essere concessa ai sudditi americani per
molti capi, se si eccettuano però le parti settentrionali dell'Europa, e
le Indie orientali. In Portogallo, in Ispagna, in Italia, pel
Mediterraneo, sulle coste dell'Africa, in tutto l'emisfero americano le
navi delle colonie inglesi potere liberamente esercitare il commercio;
savie, e bene considerate essere le leggi inglesi per dar favore a
questa sorta di commercio, siccome quelle che hanno in mira di far
levare più mercatanzie dai porti americani, e ad abilitare i coloni a
diboscare e coltivare le terre per la vendita certa di una grandissima
quantità di legni da fabbricar navi, de' quali abbondano le foreste
loro. Esser vero, molte cose non poter recare i coloni a nissun altro
luogo, che ne' porti d'Inghilterra; ma in ciò doversi far
considerazione, le terre americane per la natura e vastità loro dovere
occupare assai, e gli animi e i corpi degli abitanti, senza che e' sia
richiesto, che vadino a cercar civanza altrove, a modo degli abitanti di
altre contrade già con ogni studio coltivate. E se l'Inghilterra
riserbava a sè stessa il commercio esclusivo di certe mercatanzie, ciò
che importare, o come nuocere agli Americani? Queste mercatanzie essendo
per lo più di quelle concernenti la delicatezza del vivere civile, in
quale contrada, o presso a qual gente potranno eglino procacciarsele più
perfette, ed a sì umil prezzo, che nell'Inghilterra? L'amorevolezza, e
la liberalità del governo inglese verso le sue colonie essersi
tant'oltre distese, che egli non solo s'astenne dal porre gabelle sulle
proprie manifatture, che avessero nei porti di quelle a trasportarsi, ma
per anche levò via del tutto quelle, dalle quali erano gravate le
mercatanzie forestiere, quando dall'Inghilterra fossero ai porti
americani indiritte, dimodochè le medesime rinviliarono sì fattamente in
alcune delle colonie, che a più umil prezzo vi si vendettero, che in
alcune contrade d'Europa. Nè si deve pretermettere, la libertà la più
intiera di traffico essere permessa per gli scambj opportuni delle
mercatanzie tra l'America settentrionale e le isole delle Indie
occidentali inglesi, dalla qual cosa ritrarre i coloni un grandissimo
utile. In fatti, mal grado le varie restrizioni poste sopra il commercio
dei coloni non ne rimaner forse a bastanza per rendere quel popolo
ricco, fiorente e avventuroso? La prosperità loro non esser forse nota,
nè non fare invidia a tutto il mondo? Certo se l'uomo vive in qualche
parte di quaggiù beata e felice vita, questo specialmente e fuori d'ogni
dubitazione nell'America inglese aver luogo. Non esser questa una prova
irrefragabile, non un esempio vivo del paternale amore dell'Inghilterra
verso le colonie sue? Pareggino gli Americani la condizione loro con
quella dei coloni forestieri, e confessino non senza riconoscenza verso
la comune madre e la propria felicità, e la vanità delle querele loro.
Ma tutte queste ed altre cose, che si allegavano per l'Inghilterra, non
avevano valeggio di contentar gli Americani, e vi rimanevano molte
gozzaje. I Francesi, siccome è inveterata la gelosia tra le due nazioni
francese e britannica, non mancarono a sè stessi, e non tralasciarono di
pigliare l'occasione che si offeriva, per fare con accorte maniere
penetrare più addentro ne' cuori degli Americani quelle ferite, che dai
concittadini d'Inghilterra avevano, o credevano di aver ricevute. Non
potevano i Francesi già da lungo tempo vedere con animo indifferente lo
stato sì prospero delle colonie inglesi. Sulle prime determinarono di
fondarne anch'essi in qualche parte di quel vastissimo continente,
sperando di ricavarne sì copiosi frutti, come gli Inglesi stessi
ricavavano; e perciò procurare a sè i medesimi comodi, e fare in modo
che il commercio d'America e d'Europa pigliasse almeno fino ad un certo
segno un altro indirizzo. Intendevano essi, o colle buone leggi, o
coll'armi, giovarsi di modo, che si riparasse a quei difetti di suolo e
di sito, che si osservava nelle contrade, le quali erano cadute loro in
sorte. Ma siccome il governo francese s'indirizzava, secondo che e'
suole, più alla milizia che al commercio, ed i Francesi vanno più
volonterosamente soldati, che mercatanti, così fecero tosto disegni alla
natura loro confacenti; e siccome poi anche è per lo più smisurato
l'animo loro, e non mai al presente contento, così incontanente vollero,
ed affortificarsi, ed allargarsi. Un bastione qua, un riparo là; in
questo luogo un arsenale, in quell'altro un'armerìa; e non istettero
contenti, finchè non ebbero compiuta una tela continua di fortezze da
una parte all'altra del continente. Ma l'apparato militare non è abile a
dare nè la popolazione, nè il commercio, nè la prosperità di questo, o
di quella. Quelle fortezze, quelle armi, que' presidj mostravansi in
deserte e povere regioni. Una immensa solitudine si distendeva tutto
all'intorno; foreste senza fine ingombravano la terra ed il cielo. Molto
diverso era il procedere degl'Inglesi. A passo a passo andavano
progredendo, e in vece di voler abbracciare troppo per istringer nulla o
poco, andavano gradatamente e con gran cura coltivando quello, che
possedevano, e più oltre non cercavano, se non quando i bisogni di una
popolazione accresciuta il richiedevano. Così i progressi loro erano
lenti, ma sicuri; così non occupavano nuove terre, se non se dopo che le
già occupate erano ad ottima coltivazione ridotte, e di sufficiente
popolazione fornite. Un sì diverso metodo non poteva non produrre
effetti del tutto contrarj: e per verità un secolo dopo che le colonie
inglesi e francesi state erano fondate, le terre di queste erano a
ragguaglio povere, sterili e scarsamente abitate, mentre che quelle e
fertili, e ricche, e piene di un industrioso e profittante popolo si
mostravano. Provando pertanto i Francesi, che o fosse per la malignità
dell'aria e del suolo delle regioni da essi occupate, o per difetto
della propria industria, o per mancanza di leggi opportune non potevano
sperare di volgere a le loro il commercio delle colonie inglesi, o
almeno di pareggiarne i benefizj, conoscendo da un altro canto, di
quanta utilità queste fossero, e quanta prosperità o potenza
accrescessero alla nazione rivale, deliberarono di volgersi all'armi, e
di ottenere con queste ciò, che colla industria non avevano potuto.
Speravano, il mal animo degli Americani dovere manifestarsi e produrre
eventi favorevoli; o almeno non dover'esser questi alla contesa così
pronti, conoscendo benissimo di quanta importanza ciò fosse, stante che
nelle armi, negli uomini, nelle vettovaglie, e nei danari americani
doveva tutto consistere il nervo e la somma della guerra. E procedendo
colla solita impazienza, senza aspettare che prima le provvisioni della
guerra fossero in pronto, andavano provocando il nemico, ora facendo
richiami, che questi occupasse terre che a loro s'appartenessero, ora
occupando e turbando le sue possessioni. Risentissi gravemente il
governo britannico, e la guerra si ruppe fra le due nazioni nell'anno
1755. Ma non corrisposero gli effetti a tante speranze; imperciocchè
essendo i Consiglj dell'Inghilterra guidati da Guglielmo Pitt, che fu
poi Conte di Chatam, uomo per la grandezza dell'ingegno, e la santità
dei costumi piuttosto singolare, che raro, andarono così prospere le
cose degl'Inglesi, e le armi loro superarono sì fattamente per mare e
per terra quelle dei nemici loro, che, stanchi questi e sbattuti, e
perduta ogni speranza della vittoria, consentirono alle condizioni della
pace di Parigi, la quale si conchiuse nel 1763. Per questa l'Inghilterra
rimase in possessione del vastissimo continente dell'America
settentrionale dalle rive del Mississipì sino alle spiagge della
Groelandia; e principalmente, cosa di grandissima importanza, fu a lei
ceduta dalla Francia la provincia del Canadà. Ella ne acquistò ancora
molte ricche isole dell'Indie occidentali; e nelle orientali tanto si
distese la potenza sua, ed a sì sodi fondamenti si appoggiò, che venne
ad ottenere una superiorità di gran lunga maggiore, tanto pel commercio,
che per la forza dell'armi. Da un'altra parte gli Americani si
mostrarono anch'essi tanto pronti a secondare, e coll'armi, e colle
ricchezze loro gli sforzi della comune patria, che ne acquistarono molta
gloria, e furono degni riputati di partecipare ne' vantaggi, che il
corso di tanta prosperità aveva alle cose inglesi procacciati. In questo
stato, disperati i Francesi di far frutto coll'armi, si volsero
all'arti; e uomini a posta andavano percorrendo la terra ferma
americana, dicendo, a chi lo voleva udire: a che fine, a che prò avere
gli Americani versato tanto sangue, corsi tanti pericoli, spesa tanta
pecunia in quest'ultima guerra, se ha a continuare sopra i medesimi la
maggioranza inglese tanto dura e tanto detestata? In premio di tanta
fedeltà e di tanta costanza avere forse il governo inglese moderate le
proibizioni, sciolto il commercio dai tanti lacciuoli, che lo legano, ed
impediscono con tanto danno delle cose americane? Essersi forse rivocate
le leggi sì odiose, e tanto lamentate delle manifatture? Dover forse gli
Americani sudar sulle terre loro, e percorrere i vasti mari solamente
per empiere le borse dei mercatanti inglesi? Avere forse il governo
dell'Inghilterra fatto qualche segno di voler abbandonare per sempre il
pensiero delle tasse parlamentari? Non esser per lo contrario più
verisimile, ora colle forze e colla potenza essersi anche accresciute e
la fame dell'oro, e le voglie tiranniche? Ciò non avere accennato lo
stesso Pitt, quando e' disse, che, terminata la guerra, avrebbe ben egli
saputo trovar modo di trarre entrate pel pubblico dalle colonie, e por
fine una volta alla ritrosìa americana? Non avere ora l'Inghilterra,
signoreggiando il Canadà, siccome provincia testè francese, e perciò più
sottomessa al governo, la facoltà di porre con numerosa soldatesca il
freno in bocca agli Americani? Non essere più ora questi una nazione
fanciulla, ma essersi robusta e forte fatta, ed entrata nella più
fiorita adolescenza. Aver essi ciò con molta gloria loro ed utile
dell'Inghilterra mostrato a tutto il mondo durante il corso della testè
terminata guerra; e per qual cagione una isola lontana ha da reggere e
governare a senno suo un continente popolato e grande? E sino a quando
s'avranno a sopportare le parzialità e l'avarizia inglesi? Non sono qui
le armi, non sono qui gli uomini, non l'ardire, non il coraggio, non
l'industria, non le ricchezze, non il cielo propizio ad ogni più onorata
impresa? Piglino adunque gli Americani con forte animo la occasione, ora
ch'eglino sperimentato hanno, tagliare anch'esse le armi loro; ora che
un debito pubblico enorme aggrava ed opprime l'Inghilterra; ora che era
venuto esoso il nome suo a tutti; e certo non mancheranno loro le
speranze e gli ajuti esterni. Che cosa potersi a sì generosa risoluzione
opporre? La consanguinità? Gl'Inglesi avergli fin qui trattati più da
sudditi, che da fratelli. La gratitudine? Aver l'Inghilterra interrotto
il corso di questa con l'avarizia, e con l'animo mercantile suoi.
Veramente le condizioni generali dell'Europa favorivano efficacemente
questi disegni; perciocchè non ha dubbio, che i pensieri di tutti i
potentati europei non concorressero a questo tempo in ciò, che il
maraviglioso incremento di potenza della nazione britannica, e per mare
e per terra, non minacciasse di continuo e da vicino le libertà e la
pace d'Europa; poichè la prosperità della fortuna suole indur gli uomini
a non saper metter fine ai disegni loro. Signoreggiando essa tutti i
mari, avendo in una mano le sue colonie dell'emisfero occidentale, e
nell'altra le sue possessioni dell'Indie orientali pareva tenere le due
estremità del globo, e tentare l'intiero dominio dell'Oceano. Dal dì in
cui fu conchiusa la pace del 1763, fu l'Inghilterra considerata
nell'istesso modo, col quale fu la Francia a' tempi del Re Luigi
decimoquarto. Le medesime gelosie, i medesimi sospetti l'accompagnavano.
Ognuno desiderava di vedere abbassata la sua potenza; e quanto più essa
s'era formidabile mostrata nella passata guerra, tanto più si bramava di
profittare della presente pace per umiliarla e consumarla. In ciò erano
più ardenti i desiderj degli Stati marittimi, e specialmente quelli
della Olanda, la quale aveva da parte dell'Inghilterra provato in quegli
ultimi tempi grandissimi danni: perciocchè le navi inglesi avevano
interrotto, e ciò spesso con istranezze ed insolenze singolari, quel
commercio, che andavano facendo gli Olandesi, portando in Francia
munizioni da guerra, quantunque anche non di rado usassero di questi
soprusi contro quelle stesse navi che andavano cariche di cose, le quali
se non di lontano possono riputarsi all'uso della guerra appartenere. I
Reami del Nort anch'essi sopportavano molto malvolentieri la superiorità
inglese, ed apertamente si dolevano che l'Inghilterra il commercio de'
neutri angariasse a' tempi di guerra. Si scorgeva, che erano pronti a
pigliar le prime occasioni per imporle un freno. Ma la Francia sopra
tutti ardeva di questo desiderio, siccome quella, la quale essendo di
alti e generosi spiriti ne' negozj della guerra, non poteva sgozzare le
recenti sconfitte, le perdite fatte, la dignità oscurata; e mai non
intermetteva di pensare agl'istromenti opportuni per ristorarsene; e
nissun mezzo più efficace, nissuna via più sicura si appresentava per
ottenere l'intento, che quella di separare, lacerando il seno della
parte avversaria, le colonie americane, parte sì principale della
potenza inglese, dall'Inghilterra.
A tali suggestioni, siccome quelle che andavano molto a' versi agli
abitanti dell'America inglese, si commovevano grandemente gli animi
loro, e detestavanne di vantaggio gli avari procedimenti
dell'Inghilterra. Forsechè coloro, i quali più amavano, o la libertà, o
l'ambizione, formarono anche nella più segreta parte dell'animo il
pensiero di levarsi dal collo il giogo della superiorità inglese, quando
la prima occasione per ciò si appresentasse. A ciò dava anche maggiore
incentivo la cessione fatta dalla Francia all'Inghilterra della vicina
provincia del Canadà; imperciocchè quando questa era sotto la divozione
francese, la propinquità di una gente inquieta e potente in sull'armi
teneva generalmente i coloni in sospetto, e più ardentemente e più
spesso si rivolgevano agli ajuti inglesi, siccome quelli, nei quali soli
potevano protezione sufficiente sperare per contenerla ne' limiti, e le
sue correrie raffrenare. Ma, cacciati i Francesi dal Canadà, dovettero
gli Americani maggiormente diventare padroni di sè stessi; fare più
fondamento sulle forze loro, e meno provare il bisogno di ricorrere per
la sicurtà propria agli ajuti altrui. Si aggiunga a questo, che nella
passata guerra un buon numero di coloni allontanatisi dalle pacifiche
arti, e pigliando la spada in luogo della marra, avevano imparato l'uso
della milizia, avvezzato i corpi loro alle fatiche militari, indurati
gli animi, e fattigli forti contro i pericoli della guerra; e lasciando
dall'un de' lati ogni abitudine da agricoltori o da mercatanti, avevano
vestito quelle che a soldati si appartengono. E siccome la coscienza
delle proprie forze le moltiplica a molti doppj, e chi più gagliardo si
crede, meno abile diventa a sopportare ogni specie di soggezione, così è
da credere, che per la perizia nuovamente acquistata negli usi della
guerra, ed universalmente sparsasi per ogni dove fra gli Americani,
diventassero eziandio al giogo inglese più impazienti. Brutta, e
vituperevol cosa credevano essere, da qualche Ministro a tremila miglia
lontano, e da' suoi agenti venire malmenati coloro, i quali avevano con
tanto valore combattuto, e spesso avute vittorie contro i soldati di una
nazione agguerrita, possente e gloriosa. Recavansi in mente la presente
prosperità dell'Inghilterra, la quale a tanti altri era cagione
d'invidia, essere in gran parte opera loro. Allegavano col sangue e
colle sostanze loro avere rimunerata l'Inghilterra di quelle maternali
cure, colle quali a' tempi dell'infanzia loro ella gli aveva e allevati,
e cresciuti, ora esservi più parità tra le due nazioni, e perciò con
termini di maggiore egualità dover essere trattati. Così discorrevano
gli Americani; e forse i meno rispettivi fra i medesimi s'elevavano a
più grandi speranze. L'universalità però, contenta agli antichi termini
della congiunzione coll'Inghilterra, purchè questa rinunziasse alle
tentate ed alle disegnate usurpazioni, abborriva la totale separazione
dalla medesima, e se i più erano più audaci diventati a difendere i
diritti e privilegj loro, non detestavano però meno intensamente il
pensiero di gettare via del tutto ogni specie di dependenza verso del
legittimo sovrano. La qual cosa tanto più prontamente condannavano,
quanto che avrebbe in tale tentativo non solo fatto bisogno di
affrontare per sè stessi tutte le forze dell'Inghilterra, le quali per
tante vittorie erano formidabili diventate a tutto il mondo; ma ancora
ricorrere agli ajuti di una nazione per lingua, per costumi, per abiti,
per maniere tanto da sè stessi diversa, colla quale, seguendo le
bandiere della comune patria, avevano sì lunga e sì ardente nimicizia
esercitato. In tale stato avrebbono forse continuato le cose ancora per
lungo tempo, malgrado delle suggestioni francesi da un canto, e della
nuova baldanza americana dall'altro, se, dopo conchiusa la pace del
1763, l'Inghilterra non avesse fatto insoliti pensieri di nuove avanie,
di nuove proibizioni, di nuove gabelle, e di nuove tasse.
Il commercio inglese essendo sul finire della guerra colla Francia
arrivato al più estremo grado di prosperità, ei non si potrebbe dire
facilmente, quanta fosse la moltitudine delle navi, le quali portavano
ne' porti della Gran-Brettagna le più ricche derrate, e merci da tutte
le parti del mondo, e ne levavano i proventi, e specialmente i lavori
del paese, i quali sopra tutti erano in pregio presso le estere nazioni;
e siccome le varie mercatanzie, che o si introducevano, o si levavano,
erano le une più e le altre meno gabellate, così questo commercio era
divenuto sorgente di una abbondante rendita del pubblico tesoro. Ma
accadde, che con quello crebbe anche il contrabbando con grandissimo
danno di esso tesoro. Volendo il governo andare all'incontro ad una
peste sì perniziosa, fece una provvisione nel 1764, per la quale si
ordinò, non solo ai comandanti delle fuste armate che stanziavano sulle
coste dell'Inghilterra, ma ancora a quelli di quegli altri vascelli, che
erano mandati in America, che avessero a fare l'uffizio dei gabellieri,
e conformarsi alle regole stabilite per le cose di dogana; cosa in vero
insolita e di pessimo effetto, che que' valorosi uffiziali, i quali con
laude universale avevano contro il nemico combattuto, ora avessero a
diventare altrettanti gabellieri, stradieri e grascini. Questa
provvisione produsse gli effetti i più perniziosi; perciocchè prima di
tutto le genti di mare, essendo poco informate delle regole di gabella,
mettevano la mano addosso e confiscavano indifferentemente, e le navi,
che portavano merci vietate, e quelle che non ne portavano; e nacquero
in ciò molti abusi, i quali, se in Inghilterra erano tostamente
emendati, non potevano esserlo del pari in America per la lontananza de'
luoghi e le formalità da osservarsi. La qual cosa fece levare nelle
colonie un romor grande contro la legge. Ma maggiori ancora furono i
danni da questa partoriti. Da lungo tempo s'intratteneva un commercio
tra le colonie inglesi e spagnuole molto proficuo alle une ed alle altre
siccome in ultimo anche all'Inghilterra. I principali oggetti di questo
traffico erano, dalla parte delle colonie inglesi le manifatture
inglesi, le quali gli Americani coi proventi loro avevano procacciate in
Inghilterra; e dalla parte degli Spagnuoli oro ed argento vergati e
monetati, cocco e droghe medicinali, ed inoltre bestiame, e spezialmente
muli, i quali gli Americani portavano nelle isole delle Indie
occidentali, dove erano in grandissimo pregio tenuti. Questo traffico
procurava agli Americani un'abbondanza di que' metalli, per la quale
erano abilitati a fare copiose incette di manifatture inglesi, e forniva
nello stesso tempo il paese loro con una sufficiente quantità di monete
d'oro e d'argento. Ciò, se non era proibito dalle leggi inglesi
concernenti il commercio, non era tampoco con specifiche parole
permesso. Pertanto i nuovi gabellieri credettero, fosse debito loro di
arrestare il corso di questo traffico, come se fosse di contrabbando, e
pigliavano indistintamente tutte le navi, o inglesi, o estere che
fossero, le quali portassero merci di sì fatta natura. Ond'ei fu di
breve interrotto con grave danno delle colonie di terra ferma, ed anche
delle stesse isole inglesi, massimamente della Giamaica.
Da queste medesime cause fu guasto un altro molto importante commercio,
che si esercitava tra le colonie inglesi dell'America da una parte, e le
Indie occidentali appartenenti alla Francia dall'altra, il quale era per
quelle e per queste di grandissima utilità. La materia di questo erano
quelle grasce, derrate, o merci, che erano superflue agli uni, e
mancanti agli altri. Perciò non è da far maraviglia, se i coloni, subito
ricevute le novelle di sì grave danno, abbiano deliberato, di non fare
più per l'avvenire nissun procaccio di quelle mercatanzie inglesi, che
al vestire dell'uomo sono necessarie, o convenienti, e di non usarne
altre, per quanto possibile fosse, fuori di quelle, che fossero opera
dei proprj manifattori, come pure di dare a quelle manifatture, dove
s'adoperassero materie prodotte in abbondanza dalle terre ed animali
loro, ogni favore. Ma in Boston particolarmente, città ricca e popolata,
in cui s'era grandemente introdotto il lusso delle cose inglesi, non si
può dire, quanto s'alterassero gli animi, nè con quanta prontezza,
abbandonando le superfluità, concorressero a volere alla antica modestia
ritornare. Della quale cosa se ne vide un notabile esempio nelle pompe
dei funerali, i quali incominciarono a farsi senz'abiti da scorruccio e
senza guanti inglesi. Questa temperanza nuova tanto si distese in quella
città, che nell'anno 1764 ne furono risparmiate oltre le diecimila lire
di sterlini. Altre Terre seguitarono l'esempio; sicchè diventò uso
presso tutti di mettere in disparte quelle superfluità, le quali erano i
proventi o delle manifatture, o del terreno dell'Inghilterra. Oltre a
ciò, e questa era anche necessità per la scarsezza della moneta,
trovandosi i negozianti delle colonie debitori di grosse somme verso
gl'Inglesi, e non potendo sperare di avere ad ottenere da questi nuove
somministranze senza nuovi pagamenti, i quali non erano in grado di
effettuare, entrarono anch'essi nell'annuale dei risparmj, si astennero
dalle incette, e rinunziarono alle delicatezze e pompe passate con
gravissimo danno dei manifattori inglesi.
Ma qui non ristette il governo inglese, come se non fosse contento, ad
avere il mal animo generato in America, ma di più volesse indurvi la
disperazione. Nel mese di marzo del 1764 fu vinta nel Parlamento una
provvisione, per la quale se dall'un canto si veniva a permettere il
traffico tra le americane colonie e le Antille francesi, ed altre
spettanti ad altri potentati europei; dall'altro si gravavano sì
fattamente d'ingorde gabelle le robe, che da queste in quelle s'avessero
ad introdurre, che venne, come suole, ad originarsi un contrabbando
frequentissimo in ogni cosa con grave danno del commercio stesso, ed
eguale pregiudizio del costume e probità mercantile. Per soprassoma a
tanto male per la medesima provvisione era statuito, che la moneta
ricavata da queste gabelle dovesse in ispecie essere pagata nell'erario
d'Inghilterra. Colla quale ordinazione, se qualche poca di moneta
rimaneva nelle colonie, questa la doveva tutta sottrarre, ed in
Inghilterra trasportare. Si alterarono vieppiù gli Americani ricevendo
le novelle di una legge tanto insolita, ed andavano dicendo, queste
essere cose tra di loro contrarie; questo essere un volere il fine, e
nello stesso tempo togliere i mezzi per arrivarvi; perchè da una parte
il governo gli privava di ogni maniera di poter procacciare moneta,
dall'altra voleva trarla fuori del paese, e trasportare a tremila miglia
lontano. Ma quasichè i Ministri temessero, non si calmasse troppo presto
l'impeto degli sdegni da queste nuove provvisioni suscitato, ne arrosero
anche un'altra, la quale fu vinta nel Parlamento quindici giorni dopo,
ed ordinò che i biglietti di credito, che venissero per l'avvenire a
gittarsi dalle diverse colonie in America, non potessero più aver corso
di legale moneta ne' pagamenti; e che in riguardo a quelli, i quali
erano già in corso, non potessero medesimamente servire di pagamento
legale oltre il termine prefisso per la loro redenzione ed estinzione.
Egli è però vero, che tutta la moneta da ritirarsi dalle mentovate
gabelle doveva, per altri articoli della provvisione, essere tenuta in
serbanza, e solo doveva impiegarsi nelle spese alla protezione delle
colonie necessarie: e che nel medesimo tempo, in cui si vinse la
provvisione concernente i biglietti di credito, alcune altre ne furon
fatte per accrescere e regolare il vicendevole commercio tra le colonie
e la comune patria, e quello tra l'una e l'altra colonia. Ma queste
leggi non sortivano l'effetto che se ne aspettava; perciocchè dovessero
di necessità esser molto lente nell'operare, mentre che quelle che
restrignevano ed ampliavano il commercio esterno delle colonie, o il
traffico domestico loro impedivano, subitamente dovevano l'effetto loro
partorire. Egli è vero ancora, che alcuni affermavano che la più gran
parte, per non dire la totalità della moneta riscossa da queste gabelle,
non poteva non tornare indietro nelle colonie per dare le paghe ai
soldati, i quali per difenderle e proteggerle avevano in quelle gli
alloggiamenti loro. Ma chi assicurava le colonie, che le soldatesche
avessero a continuar colà le stanze loro per altrettanto tempo, per
quanto la legge presupponeva? E se tale era l'intenzione del
legislatore, perchè far viaggiare con rischio e spesa non ordinarj quel
danaro dall'America in Inghilterra, e da questa di nuovo a quella, e
farlo per tante e sì diverse mani passare? Forse perchè avesse l'onore,
dicevano, di visitare la tesoreria inglese? E come non sarebbe stata più
acconcia cosa l'adoperarlo colà, dov'era nato, senza tanti andirivieni e
tante mene? Ciò dimostrare apertamente, dormirvi sotto lo scorpione. Da
un'altra parte a che fine, a che prò tenere in America tanta soldatesca?
Nemici esterni non esservene più, fuori degli Indiani, per raffrenare i
quali bastar da sè stessi i coloni, e non aver bisogno di ajuti europei.
Ma il fatto era, continuavano a discorrere, volersi la libertà loro
opprimere, ed a questo fine armarsi i Ministri di tanti soldati, ed
incontrare tanta spesa in un paese pieno di fede e d'innocenza.
Tutte queste nuove provvisioni, le quali l'una all'altra con tanta
fretta si succedettero, diedero in vero di che pensare e di che temere
ai popoli dell'America settentrionale. Un tal procedere del governo
pareva loro, ed era in effetto inusitato e mal auguroso. Si risentirono
gravemente, e con rimostranze fecero vedere, quanto ingiustamente
fossero gravati, e non cessavano di domandare di essere alle pristine
condizioni ritornati. Ma le cose non si ristettero alle rimostranze.
Quando conobbero, i richiami loro essere inutili stati, deliberarono di
usare que' rimedj più efficaci, che potessero fare accorgere i ministri
del commesso errore. Le risoluzioni prese contro i lavori dei
manifattori inglesi, quando fu il commercio loro coi forestieri
interrotto, le quali erano allora personali, ora diventarono universali
per le leghe a quest'effetto contratte nelle principali città
dell'America. Le quali risoluzioni furono osservate in tutte le parti
delle colonie con una costanza e puntualità maravigliose. La
Gran-Brettagna ne provò un danno inestimabile, e credevasi, non senza
fondamento, doverne per l'avvenire provare dei maggiori; poichè per
l'effetto di queste confederazioni americane, nelle quali entrarono
uomini di ogni sorta e di ogni condizione, dovevano a poco a poco
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