Parassiti: Commedia in tre atti - 07

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SCENA QUINDICESIMA
Amalia _e_ Labani.
AMALIA
(_andando incontro a Labani, sorpresa_) — Non è andato dal Notajo!
LABANI
(_agitatissimo_) — No!... Ho fatto tardi... e l'ho mandato ad avvertire
che... per impegni imprevisti... pregavo di rimandar la pratica.
AMALIA
(_con viva sollecitudine_) — Qualche cattiva notizia?
LABANI
Una brutta sorpresa... che mi ha preparato Silvio!
AMALIA
(_incredula_) — Lui!... Povero ragazzo!... Che cosa ha fatto?
LABANI
Dei debiti!
AMALIA
(_rassicurata_) — Ah!... (_sorridendo_) Roba da giovanotti!
LABANI
(_diffidente_) — Lei... lo sapeva?
AMALIA
(_sincera_) — No!... Ma immagino che si tratterà di qualche
spesuccia... forse, per la fidanzata.
LABANI
(_solenne_) — Seimila lire!
AMALIA
(_sinceramente sorpresa_) — Seimila lire?
LABANI
In _cambiali_... rilasciate a strozzini... che non gli avranno dato nè
pur la metà!
AMALIA
(_con vero dispiacere_) — Oh, male... male!... Non credevo che Silvio...
LABANI
(_con ira repressa_) — Silvio... è un ragazzo senza testa!... Ma c'è di
peggio!... Sa chi lo ha presentato agli usuraj?
AMALIA
(_esitante_) — Naldini?
LABANI
Suo marito!
AMALIA
(_sorpresa_) — Gaudenzi?
LABANI
(_sospettoso_) — Lei non lo sapeva?
AMALIA
È la prima volta che sento....
LABANI
Le sembra un'azione da amico!
AMALIA
(_cercando di scusarlo_) — Silvio gli avrà fatto premura...
LABANI
Poteva dargliele lui...
AMALIA
Capirà: 6.000 lire!
LABANI
Ma che 6.000!... Tre... forse, 2.000... perchè gli strozzini... si sa!
AMALIA
(_confusa_) — Ma anche 2.000...
LABANI
E, allora, doveva avvertirmene...
AMALIA
(_c. s._) — Non avrà voluto darle un dispiacere.
LABANI
Ah, per evitare un dispiacere a me, suo marito ha messo Silvio sopra
questa bella strada!
AMALIA
(_protestando_) — Lei esagera!... Gaudenzi non può...
LABANI
(_interrompendola_) — Oh, signora Amalia... non cerchi di difenderlo!
AMALIA
(_addolorata, con mite risentimento_) — Signor Labani... lei dice delle
cose...
LABANI
(_quasi pentito d'averla offesa_) — Non contro di lei... (_sincero_)
Lei non è che una madre di famiglia... buona... ingenua... troppo,
forse... ma incapace di certi intrighi...
AMALIA
(_inquieta, non comprendendo_) — Che vuol dire?
LABANI
(_serio: — mutando tono: — con confidenza_) — Lei... quando ha
sposato... non aveva dote?
AMALIA
(_ingenua_) — Sì!
LABANI
(_sorpreso_) — In terre?
AMALIA
.... assicurate sopra un podere di mio padre.
LABANI
Per quanto?
AMALIA
Per cento scudi di rendita...
LABANI
... che è sfumata col capitale?
AMALIA
(_con un sospiro_) — Da molti anni!
LABANI
E suo marito... poderi e rendite... ne ha mai avuti?
AMALIA
(_sincera_) — No, certo!... Povero Gaudenzi!... Oh, s'egli avesse
potuto rimediare alla leggerezza di Silvio... lo avrebbe fatto!
LABANI
(_con intenzione_) — Ora, lo credo anch'io.
AMALIA
Eccoli!... Ritornano... (_va incontro al marito come per avvertirlo di
ciò che sa Labani: — poi, resta interdetta, esitante; e si ritira in
disparte, inquieta. — Labani prende un contegno freddo, compassato_).

SCENA SEDICESIMA.
Gaudenzi; Rina; Silvio _e_ Detti.
SILVIO
(_inquieto, andando vivamente verso Labani_) — Perchè rimandare il
contratto?... Ti si sarebbe aspettato fin quando fossi stato libero.
LABANI
(_asciutto_) — Era inutile!
SILVIO
Inutile?... Che vuol dir ciò?
LABANI
(_con collera repressa_) — Vuol dire che, quando si firmano cambiali di
seimila lire... non si prende moglie!... (_movimento d'inquietudine di
Gaudenzi, di Silvio e di Rina, ecc._).
SILVIO
(_interdetto_) — Tu sai!?
LABANI
(_c. s._) — Tutto!... E ti ringrazio della bella sorpresa... Il
principio è buono!
SILVIO
Non è il principio della vita nuova; ma la liquidazione della
passata... (_cercando scusarsi_) L'ultima sciocchezza... che si può
rimediare... anticipando il pagamento.
LABANI
(_ironico_) — Lo credo!... Ma chi pagherà?... Io, no!... Mi costano fin
troppo le tue sciocchezze... e non ho danaro da gettar via per i tuoi
capricci... e per quelli degli altri!... (_con intenzione ironica_) —
Tranne che tu non voglia pagare con la dote della moglie!
GAUDENZI
(_intervenendo, per istornar la tempesta_) — In questo... o in altro
modo... la cosa si può aggiustare.
SILVIO
Pagando!
LABANI
In che modo?
GAUDENZI
(_c. s._) — Il modo... ripeto... lo troveremo... Non c'è premura.
LABANI
Non sono di questo parere, io!... E ritiro il consenso.
SILVIO
(_con dolore, protestando_) — Perchè ho fatto dei debiti?
LABANI
(_calmo_) — Anche!
RINA
(_intervenendo_) — Anche?... C'è, dunque, dell'altro?
LABANI
(_c. s._) — Può darsi...
RINA
(_con risentimento vivace_) — Qualche calunnia contro di me?
LABANI
No, no!
GAUDENZI
(_inquieto_) — E... allora?
LABANI
Allora... allora... io non metto la mia firma sotto documenti che
affermano cose... non vere! (_stupore generale: — agitazione crescente
di Rina e di Silvio: — Silvio vorrebbe impedire la disputa_).
GAUDENZI
(_turbato; ma con risentimento vivace_) — Come sarebbe a dire?
LABANI
Che voi... nel contratto nuziale... promettete una dote... che non
potete dare!
GAUDENZI
(_c. s., ma fingendo una grande sicurezza_) — Ho promesso mille lire
all'anno... e le darò!
LABANI
(_ironico_) — Le promesse... non bastano!
GAUDENZI
(_imbarazzato_) — Sarete garantito...
LABANI
(_pronto_) — Da beni... che non esistono!
GAUDENZI
Come?!
LABANI
(_perdendo la calma_) — Come... come!?... Voi non possedete nulla... e
non potete assicurare nessuna dote a vostra figlia!
(_a questo punto, Emma, che ha udito le voci d'alterco, s'affaccia
alla porta di sinistra, inquieta, interrogando Amalia con lo sguardo.
— Amalia s'avvicina a lei e le fa comprendere il dolore che prova
per la disputa: — Emma la conforta: — le due donne restano nel fondo
della scena, a sinistra, sino quasi alla fine dell'atto. — Amalia è in
preda a una viva agitazione. — Emma, confortandola, l'abbraccia. — I
personaggi che parlano, si animano sempre più: — scena rapida, calda_).
[Emma — Amalia
Labani. Rina — Silvio
Gaudenzi].

SCENA DICIASSETTESIMA.
Emma, _e_ detti.
GAUDENZI
(_con calore, rispondendo a Labani_) — Ma guadagno 10.000 lire
all'anno!... Informatevene all'Ufficio municipale delle tasse!... Anche
senza calcolare i terreni, posso dunque impegnarmi...
LABANI
(_interrompendolo_) — A nulla!... (_per andarsene_) I contratti... a me
piace di farli sul positivo: non sopra semplici promesse.
GAUDENZI
(_con maggior calore_) — E avrete dei fatti... non delle promesse!
RINA
(_intervenendo: — agitatissima_) — Babbo, non rispondere più!... Te ne
prego.
GAUDENZI
(_con collera_) — Devo pur dire al signor Labani...
RINA
(_indicando Labani_) — Egli... ha ragione!... Avete promesso la dote...
la dote manca... cessa ogni obbligo... (_a Silvio_) E tu... sei libero!
SILVIO
(_con calore, protestando_) — No, perchè noi ci amiamo!
RINA
(_con grande amarezza e con vivo sarcasmo_) — Oh, l'amore... era già
compreso nell'affare!... Non possiamo amarci di più... per saldare
la differenza di 25.000 lire... e io divento una nuora impossibile...
perchè sono troppo povera... (_a Labani_) Non è vero?
LABANI
(_con iscoppio d'ira_) — No, no!... Io non fuggo davanti alla vostra
povertà... ma davanti alla menzogna di vostro padre!... Avrei anche
accettata per nuora la figlia di un operajo laborioso e onesto... (_con
forza, nell'andarsene_) Non accetterò mai... la figlia di un Gaudenzi!
(_via_).
Amalia, Gaudenzi, Rina (_insieme_).
AMALIA
(_con sorpresa dolorosa_) — Oh!
GAUDENZI
(_con ira_) — ... di un...?
RINA
(_trattenendo Gaudenzi_) — Lascialo
andare!
SILVIO
(_con calore, a Rina_) — Ma noi ci sposeremo lo stesso!
GAUDENZI
Bravo!
RINA
(_agitata, dominando l'ira e il dolore_) — È impossibile!... (_a
Silvio_) Ciò che è accaduto ora... ci separa per sempre!
SILVIO
(_c. s._) — Perchè?... Quando avrò 25 anni, sarò padrone di fare quello
che voglio... Dovrà ben passarmi... almeno gli alimenti!
RINA
Mai... mai... accetterò un soldo da lui!
SILVIO
Ebbene, lavorerò...
RINA
Tu!?... Ma se non sai far nulla!
SILVIO
Hai paura?... Di fame non si muore!
RINA
No!... Non ho paura... della fame, ma dei pentimenti... dell'odio
che, oramai, è seminato fra le nostre due famiglie... e che il nostro
matrimonio non farebbe che aumentare... Ci sono delle parole che
restano scolpite sempre nel cuore... «La figlia di un Gaudenzi»!...
(_andando verso il padre e abbracciandolo_) Ebbene, me ne vanto!...
(_a Silvio_) Va... va!... Siate felici... co' vostri danari!...
Del resto, tuo padre è logico... Vuole la continuazione della sua
famiglia com'è stata fin qui... e respinge l'_elemento_ che non può
assimilarsi con essa... Tu, in vece, non obbedisci che alla passione
del momento... e, pazzamente, vorresti preparare la tua... e la mia
infelicità!... Ebbene, ciò non sarà!... E poichè il disinganno è venuto
prima... ringrazia Dio... e rassegnati... come sono rassegnata, io!
(_sinceramente commossa_).
SILVIO
(_con calore_) — Rassegnata?... No, no... perchè piangi!
RINA
(_con iscoppio di commozione_) — Sì... piango di rabbia... perchè sento
tutta la vergogna e l'amarezza della umiliazione subita!
SILVIO
(_disperato_) — No!... Ciò non può essere!
RINA
(_risoluta_) — Deve.... essere!... Addio... e per sempre! (_per
andarsene: — poi, improvvisamente, si ferma; e, togliendosi orecchini,
anelli, ecc._) Ah, prendi!... (_li mette sulla tavola_) Non voglio che
tuo padre possa dire: «la figlia di un Gaudenzi... ti ha restituito la
parola... ma non i giojelli!» (_via, febbricitante_).
EMMA
(_con ammirazione_) — Brava!
GAUDENZI
È pazza!... Perde la sua fortuna!
EMMA
(_pronta_) — Ma salva la sua dignità!... (_con entusiasmo_) E questo è
bello!
GAUDENZI
(_di malumore_) — Sì... nel mondo della luna!
(_Amalia continua a mostrarsi addolorata: — Silvio, disperato, ascolta
Gaudenzi, che lo conforta, facendogli capire che Rina muterà idea_).

CALA LA TELA


ATTO TERZO.
_Salotto come nell'atto II._

SCENA PRIMA.
Gaudenzi _e_ Amalia.
_All'alzar della tela, AMALIA è sola in iscena, seduta accanto a una
tavola, con un lavoro donnesco in mano: — è triste e si asciuga gli
occhi. — All'entrar di GAUDENZI, cerca di nascondere le lagrime e
riprende il lavoro._
GAUDENZI
(_entra leggendo il «Giorno»: — è molto agitato: — getta via il
cappello e il bastone: termina la lettura; poi, getta il giornale,
sopra la tavola, esclamando_) — Tutti contro di noi!... (_a Amalia, con
sollecitudine_) Ci sono lettere?
AMALIA
No.
GAUDENZI
E quel cretino non risponde nemmeno!
AMALIA
Chi?
GAUDENZI
Il principe di Castrovetero.
AMALIA
Il Presidente del _Comitato_?
GAUDENZI
Già!... Si direbbe che tutto quello che scrivono... non lo riguarda...
l'imbecille!
AMALIA
(_inquieta, indicando il giornale_) — Parlano ancora dei vostri conti?
GAUDENZI
E come!... Il _Giorno_ chiede a dirittura l'intervento del Prefetto.
AMALIA
(_alzandosi, spaventata_) — Oh, Dio!... C'è qualche pericolo per te?
GAUDENZI
Sta tranquilla!... Tutte le carte sono in regola... ma queste polemiche
ci rovinano... perchè fanno andar all'aria le recite combinate...
Bisognava evitare i pettegolezzi!... L'ho tanto detto a Naldini: «non
faccia veder conti... guadagni tempo... con qualche pretesto»... Ma da
che s'è messo con Bice... ha perduto la testa!
AMALIA
L'hanno perduta tutti e due!
GAUDENZI
Di lei... poco m'importa!... Mi rincresce per Naldini... È un
giovanotto d'ingegno... e con lui si poteva far molto... ma è cascato
proprio male... Ah, quella Bice!... E dire ch'è l'amica intima di
Rina!... Bell'amica!... È lei che ha scaldato la fantasia a nostra
figlia!... Dov'è adesso?
AMALIA
(_quasi piangendo_) — In giro, a salutare le amiche.
GAUDENZI
(_con sorpresa e con dolore_) — Ma è, dunque, cosa stabilita?
AMALIA
Pur troppo!
GAUDENZI
(_con calore_) — Ma è una pazzia!... Dovevi dimostrarglielo,
persuaderla...
AMALIA
Ho detto tutto quello che potevo dire... Ho pianto... pregato... tutto
inutile!... È ostinata... come lo sei tu... quando ti cacci in testa
una cosa.
GAUDENZI
Ma che dice per giustificare una risoluzione così grave?
AMALIA
Che non vuol più restare a Roma.
GAUDENZI
E nient'altro?
AMALIA
Nient'altro!... Non mi risponde nemmeno più!... (_piangendo_) Questa
mattina, mentre cercavo di commuoverla... lei faceva tranquillamente
i bauli... e, quasi canzonandomi, mi disse: «Mamma, che gioja avrai al
mio ritorno!... Ma, capisci, per darti questa gioja, è necessario che
io vada via»... Il suo ritorno!.... (_con ischianto_) Oh, io non la
vedrò... perchè sarò morta!
GAUDENZI
Lascia fare!... Non è ancora partita... Prima di prendere il treno,
deve fare i conti con me!
AMALIA
(_agitata_) — Per carità, non prenderla con le cattive!... È così
nervosa!
GAUDENZI
(_con forza_) — È pazza... e, con la sua pazzia, ha reso impossibile
un matrimonio che si sarebbe sempre potuto combinare... perchè Silvio
è innamorato... E, ora, medita una pazzia ancora più grande... Credi
ch'io voglia permetterla?
AMALIA
Ah, se tu potessi impedirla!
GAUDENZI
(_risoluto_) — Vedrai!

SCENA SECONDA.
Naldini _e_ detti.
NALDINI
(_sulla soglia, entrando_) — Notizie?
GAUDENZI
Nessuna!
NALDINI
Il Principe non ha risposto?
GAUDENZI
No!
NALDINI
Dev'esser fuori della grazia di Dio!... Io non oso più farmi vedere.
GAUDENZI
Eppure, bisogna andarlo a trovare subito... prima che faccia qualche
nuova bestialità.
NALDINI
(_squadrandolo_) — E devo andarci proprio io?
GAUDENZI
Sicuro!... Prima di tutto, perchè lei... è il segretario del
_Comitato_... e, poi, perchè è stata la sua imprudenza che ha sollevato
tutto questo chiasso.
NALDINI
(_vivace_). — Io non ho parlato con nessuno!... Ho dato solamente i
conti al Principe, che li voleva...
GAUDENZI
Già... per darli alla stampa!
Baldini
(_c. s._) — Potevo immaginare che fosse così stupido!... E ora che devo
dirgli?
GAUDENZI
Tenere ben fissa in mente la mia lettera... 1.º: le spese sono tutte
giustificate... 2.º: con le recite si avrà un benefizio di sette od
ottomila lire... 3.º: l'insuccesso si deve... in gran parte... a lui...
perchè non s'è occupato affatto della sottoscrizione... 4.º: il solo
responsabile delle spese... è lui, che ha firmato i mandati...
NALDINI
(_ingenuamente_) — Senza leggerli...
GAUDENZI
Peggio per lui!... Caro Naldini, ci accusano: dobbiamo difenderci!...
È il Principe che ha rotto le uova nel paniere... Paghi lui!... Vuole
che, per salvare quell'asino d'oro, prendiamo la cosa sopra di noi?
NALDINI
(_con vivacità_) — Questo, no!
GAUDENZI
Dunque, parli alto!... Il Principe, se vuole, può far mutar linguaggio
ai giornali... e riparare lo scandalo... Lo faccia nel suo interesse
morale... Già... per il nostro... non moverà foglia!
NALDINI
Ha ragione!... Oh!, Commendatore, lei trova sempre la nota giusta...
Stia tranquillo!... Gli metterò indosso tale paura che dovrà fare
quello che vogliamo! (_via, di corsa_).
GAUDENZI
(_si ritira in disparte, leggendo delle carte_).
AMALIA
Purchè si accomodi almeno questa faccenda del _Comitato_!
GAUDENZI
Oh, non c'è dubbio!

SCENA TERZA.
Ida; Gaudenzi; Amalia.
IDA
(_entra in iscena agitatissima_) — Buon giorno...
AMALIA
(_sorpresa e contenta_) — Oh, Ida!... Ti fai vedere finalmente!
IDA
Alfredo... vi ha scritto?
AMALIA
No... (_guardando Gaudenzi_) ch'io sappia.
GAUDENZI
(_indifferente_) — Da Milano... otto giorni fa!
IDA
E, poi, più nulla?
GAUDENZI
Nulla.
IDA
(_con amara ironia_) — Ha voluto, dunque, riserbare a me... la primizia
della buona nuova.
AMALIA
(_con vivo interessamento_) — Ti ha scritto?
IDA
Una lettera _raccomandata_... Bellissima!... Viene da Nizza...
(_cava la lettera dal portafazzoletto e la dà a Gaudenzi_) È molto
interessante... Legga... legga!
GAUDENZI
(_prende la lettera e principia a leggere di mala voglia; poi,
s'interessa e leggendo approva col capo_).
AMALIA
Che ti dice?
IDA
Oh, tante... tante belle cose!... Prima di tutto, mi annuncia... quello
che sapevo... cioè, che era partito da Roma... per seguire miss Stower!
GAUDENZI
(_interrompendo la lettura_) — Per seguirla, no: per trattare una sua
causa a Milano.
IDA
(_sempre con ironia e sarcasmo_) — Già... che discutono insieme... a
Nizza!
AMALIA
(_con rimprovero_) — Ida!... Miss Emma è una donna onesta...
IDA
Oh, sì!... (_c. s._) — All'americana!... (_a Gaudenzi_) Legga...
legga!... Altro che causa... altro che avvocato!... (_a Amalia_) Le
occorre un marito... il mio!
AMALIA
(_con istupore_) — Che dici?
IDA
Oh, il suo caro figlio... lo confessa candidamente... Si amano... e
aspettano il permesso di sposarsi.
AMALIA
(_c. s._) — Sposarsi?... Non capisco!
IDA
È ben facile capire!... Alfredo ha scaldato la testa all'Americana.
AMALIA
(_con vivacità_) — Ma che!... Egli non l'ama!
IDA
Amante?... No!... Amica... che diavolo!... _Lei_ è una donna onesta...
che si guarderà bene di far un passo... falso!... E _lui_... come
amico... e consulente... per ora... se non il cuore, terrà la cassa...
È questa che gli preme!
AMALIA
Ma tu impazzisci!
IDA
Già!... La pazza... sono sempre io!... Ma leggete, dunque!... Alfredo
vuol cambiare nazionalità... Mi propone il divorzio... E, se accetto,
miss Stower è pronta a... (_fa il segno di chi spende_) senza lesinare!
GAUDENZI
(_chiudendo la lettera_) — «Senza lesinare»... È vero!... Dice proprio
così!
AMALIA
(_al colmo dello stupore_) — Possibile!
GAUDENZI
(_calmo, persuaso: — a Ida_) — E tu che cosa dici?
IDA
(_risoluta_) — Che rifiuto!
GAUDENZI
(_a bocca aperta_) — Ri... fiu... ti...!?
IDA
(_c. s._) — Sì... rifiuto!
GAUDENZI
Eh, via!... Cambierai d'idea quando ti avrò fatto riflettere... È vero
che gl'innamorati non riflettono così facilmente.
IDA
Ma che!... Credete, forse, che io sia innamorata ancora di... vostro
figlio?
GAUDENZI
Qui, ti volevo!... Non lo ami più... e rifiuti!... Andiamo, non c'è
senso comune!... Sei convinta ch'egli non ti vuol bene...
IDA
Non me ne ha mai voluto!
GAUDENZI
Vivi separata da lui... Non isperi, certo, ch'egli ritorni a te.
IDA
In ogni caso, io non tornerei a lui...
GAUDENZI
Dunque, lascialo al suo destino!
IDA
Sì... se questo destino fosse il suo castigo!... Ma, dal momento che
sarebbe tutt'altro... impari a far i conti con me.
GAUDENZI
Lascia correre... e pensa che, accettando l'offerta di miss Stower,
assicuri l'avvenire di tuo figlio.
IDA
A mio figlio... ci penso io!
GAUDENZI
So che tu sei una brava donna... ma anche le brave donne... possono
ammalarsi... Lo hanno accettato... per i figli... delle mogli più
ricche... più innamorate... di te!
IDA
Io non accetterò mai!
GAUDENZI
Il tuo... è un puntiglio... che nuoce a te sola... Se si amano... anche
senza il tuo permesso...
IDA
(_convinta, interrompendo_) — No!... Miss Stower non cede!... Oh, si
capisce benissimo dall'intonazione supplichevole della lettera!... O
moglie... o nulla!
GAUDENZI
Parole!... A lungo andare, cederà!
IDA
Faccia pure!... Si degradi lei... se le piace!.. Io no!... Così, a suo
tempo, oltre il dolore d'aver creduto a un uomo come Alfredo... avrà
anche la vergogna d'essere l'amante... di un uomo ammogliato!
AMALIA
(_con commozione sincera_) — Hai ragione!... Ciò che Alfredo ti
chiede è indegno!... Tu, però, rispondi con dolcezza... Gli scriverò
anch'io... Egli si persuaderà... e, forse, ritornerà...
IDA
(_ugualmente commossa_) — Oh, lei è buona!... (_le dà un bacio_) Ma io
non lo spero... nè lo desiderò più! (_via, senza salutare Gaudenzi_).

SCENA QUARTA.
Gaudenzi; Amalia.
GAUDENZI
(_mettendosi in faccia a Amalia_). Altro che buona!... Tu sei pazza
come lei!
AMALIA
(_severa, addolorata_) — Tu approvi Alfredo?
GAUDENZI
No!... Ma la soluzione che propone... è logica... Sono separati...
amichevolmente, sì... ma irrevocabilmente... perchè non vanno
d'accordo... Capita a lui una buona fortuna... che lo è anche per sua
moglie e per suo figlio... ciò che più importa!... E dovrà perderla?...
Non dico che il divorzio... nelle condizioni in cui si trova Alfreda...
non presenti molte difficoltà... ma lui è avvocato... Miss Stower è
ricca... e... con l'ingegno e col danaro... si riesce a tutto.
AMALIA
Eh!... Se Ida non vuole, non potranno riuscire... avessero.... lui
l'ingegno di non so chi... e lei il danaro di Rothschild!
GAUDENZI
E allora tanto peggio per Ida!... Mio figlio non è uomo da perdere una
fortuna... per vendetta della moglie... Se non potrà essere il marito
di Emma... sarà il suo avvocato!.... E le apparenze saranno salve...
perchè il mondo non chiede di più a quelli che hanno... ingegno...
quattrini... o, magari, a quelli che hanno... quattrini soltanto!
AMALIA
(_sincera_) — Oh, Dio... come parli!
GAUDENZI
Mia cara, la vita è fatta così!... Puoi tu cambiarla?

SCENA QUINTA.
Rina; Gaudenzi; Amalia.
RINA
(_dalla comune, in elegante «toilette» da passeggio. — Entra ilare,
gaja, contenta_) — Oh, tutto è fatto!
GAUDENZI
(_di cattivo umore_) — Fatto... che?
RINA
Le visite di congedo... Ora, eccomi libera come l'aria!... A _Santa
Cecilia_ sono tutti entusiasti della mia risoluzione... Sgambati m'ha
dato delle lettere di presentazione per Vienna e per Berlino... Le ho
mostrate alle mie compagne... (_ridendo_) Ohe faccia hanno fatto!... È
un colpo che non si aspettavano.
GAUDENZI
(_severo_) — Eh, aspetta a ridere alle loro spalle... perchè non sei
ancora sicura di partire!
RINA
Oh, bella!... Chi me lo impedirà?
GAUDENZI
Io!
RINA
(_ridendo_) — Tu!... Ah, ah!
GAUDENZI
(_incominciando a perdere la pazienza_) — Io, sì!... Tuo padre... che
ha il diritto di comandare.
RINA
(_scherzosa_) — E vuoi proprio cominciare oggi.... e con me... a
esercitare questo diritto?
GAUDENZI
Sì, signora!.. Questo tuo desiderio romantico di girar il mondo...
dando dei _concerti_ con Oswaigiaski... non piace a tua madre... e non
piace nemmeno a me... perchè è una pazzia... e devi rinunziarvi.
RINA
Rinunziarvi?... So bene che scherzi!
GAUDENZI
(_in collera_) — Non sono di umore da scherzare!
RINA
Lo vedo!... Mi dispiace... povero babbo... ma questo non cambierà le
mie risoluzioni.
GAUDENZI
(_c. s._) — Te le farò cambiare per forza!
RINA
(_sorpresa; ma sempre con aria canzonatrice_) — Vuoi farmi arrestare
alla stazione dai carabinieri?... (_ridendo_). Bada!... Sarebbe un
arresto arbitrario, perchè sono maggiorenne.
GAUDENZI
(_con viva irritazione_) — Voglio che tu smetta quel tono
irriverente... e che tu parli seriamente... Hai capito?
RINA
(_mutando tono e diventando seriissima_) Ah!... Volete una spiegazione
seria?... (_con amarezza_) Io cercavo di evitarla, perchè lo credevo
meglio per tutti; ma, una volta che lo esigete, parliamo pure sul
serio... (_prende una sedia nel mezzo della scena tra Gaudenzi e
Amalia_). Io, dunque, non devo partire... Vojaltri volete che resti
a Roma... Ma che cosa ci resterò a fare... a Roma?... Vediamo!...
A continuare lo studio del pianoforte... e... fra qualche mese...
prendere il diploma di professoressa... E poi?... Dar lezioni...
GAUDENZI
Sicuro!
RINA
E dove le troverò?... Ci sono oramai più maestre che scolare... e...
poverette le ultime arrivate!... Sarà un miracolo se, correndo tutto il
giorno, da un punto all'altro della città, raggranellerò cinquanta lire
al mese.... Bell'avvenire!
AMALIA
(_con dolcezza_) — Tu esageri!
RINA
No, non esagero!... Il babbo... lo sa!... (_a Gaudenzi_) Era il
tuo argomento favorito quando volevi decidermi a sposare Silvio!...
(_Gaudenzi fa una smorfia_). E me lo hai ripetuto tante volte, che,
alla fine, io n'ero rimasta convinta e m'ero detto: — piuttosto che
morire d'inedia a Roma, andiamo a seppellirci, provvisoriamente, nella
campagna viterbese!... Mi annojerò a morte; ma avrò conquistato il
benessere materiale... (_a Gaudenzi_) Buona tavola... e buona cucina...
mi hai insegnato tu... fanno buon sangue!... A suo tempo, poi... se la
noja non m'ammazza... avrò la ricchezza... la libertà... il piacere di
far saltare gli scudi del vecchio Labani... e di tornare a Roma per
brillare fra le antiche compagne... povere e infelici... Ma questo
sogno lo avete distrutto vojaltri!
Amalia e Gaudenzi
(_insieme protestando_) — Noi!?
RINA
Sicuro!... (_a Amalia_) Tu... con la tua ingenuità... (_a Gaudenzi_) e
tu... con quella maledetta clausola del contratto.
GAUDENZI
Ma tutto si sarebbe potuto aggiustare...
RINA
(_pronta_) — Se io avessi voluto?... Ti proverò che non è vero; ma,
data l'ipotesi, bisognava che io fossi stata una bambola... un pezzo
di legno... la più insensibile delle creature umane!... E, perdio!,
ripugnerebbe anche a voi... che io fossi così... perchè sono vostro
sangue!... Ma se anche avessi voluto... non avrei potuto... Sapete
che cosa m'ha fatto sapere Silvio questa mattina?... Che... per alcuni
giorni... doveva recarsi a Viterbo... dove suo padre lo chiamava... con
l'ordine perentorio di troncare ogni relazione con me.
GAUDENZI
E lui?
RINA
E lui... _doveva chinare il capo_... Prometteva... s'intende... che il
suo affetto... _eccetera, eccetera_... ma, in tanto...
GAUDENZI
Lo hai trattato così male!... Egli ti ha sempre scritto... e ha chiesto
di vederti... Tu non gli hai mai risposto.
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