Parassiti: Commedia in tre atti - 05

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No... no!... (_a Alfredo_). Va tu alla stazione: io ti attendo qui.
ALFREDO
Che avete da fare?
NALDINI
Il _Comitato_...
ALFREDO
Lo farete dopo.
NALDINI
No... no!... In queste cose, un'ora di ritardo... è peggio d'un
terremoto!
GAUDENZI
Ha ragione!
ALFREDO
Allora, vado! (_via_).
GAUDENZI
E noi... al lavoro!... (_indicando uno stipo_). Là... c'è carta...
penne...
NALDINI
(_prendendo l'occorrente per iscrivere_) — I resti... dell'ultimo
_Comitato_... (_ride_).
GAUDENZI
Io non butto via niente!... (_Naldini si mette allo scrittojo, pronto
a scrivere: — Gaudenzi si leva il cappello e passeggia per la sala,
concentrandosi_).
NALDINI
(_osservando un timbro_) — Anche il timbro: «Comitato di Beneficenza»!
GAUDENZI
È il più necessario... e serve per tutte le occasioni... (_dopo d'aver
riflettuto_). Prima di tutto, il presidente.... Chi facciamo?
NALDINI
Il principe di Castrovetero...
GAUDENZI
Sempre lui!
NALDINI
Si è certi che accetta!... Non è buono a nulla... ma ha un bel nome...
dei sigari eccellenti...
GAUDENZI
Non sa dire una parola!
NALDINI
È quel che ci vuole!... Così... parliamo sempre noi.
GAUDENZI
L'osservazione è giusta... (_serio_) Sta volta... per altro... bisogna
invitarlo con una certa solennità.
NALDINI
S'intende!... Il disastro è di quelli co' fiocchi.... Lo inviteremo a
nome della intiera cittadinanza.
GAUDENZI
No!... Bastano i soliti _cospicui cittadini_... per firmare la
lettera... Scriva... (_dettando_). «Signor Principe»...
NALDINI
(_scrivendo_) — «Signor Principe»....
GAUDENZI
(_sempre dettando_) — «I sottoscritti, profondamente commossi
dall'orribile disastro che ha colpito gli abitanti di...»
(_interrompendosi_). Dov'è avvenuto il disastro?
NALDINI
(_dopo aver consultato il dispaccio della «Stefani»_) — A Monteleone...
GAUDENZI
(_tornando a dettare_) «... gli abitanti di Monteleone, fanno appello
al suo alto spirito di carità... e la pregano vivamente di voler
prendere l'iniziativa di un Comitato Romano per soccorrere i nostri
fratelli...» (_interrompendosi_). In che provincia è Monteleone?
NALDINI
Mi par nel Veneto...
GAUDENZI
Non è in Lombardia?
NALDINI
Chi lo sa!?
GAUDENZI
(_imbarazzato_) — Credo che ci siano diversi Monteleoni...
NALDINI
Il dispaccio dice semplicemente «Monteleone»... Ripeta anche lei così.
GAUDENZI
Vorrei citar la provincia...
NALDINI
Metta Calabria.... I terremoti buoni... ci vengono sempre di là!
GAUDENZI
(_c. s., dettando_) «.... i nostri infelici fratelli della Calabria....
Certi che, per l'onore di Roma, Ella vorrà assumere la nobile
iniziativa, si mettono a sua disposizione... per coadiuvarla nel
benefico intento.... Con ossequio...».
NALDINI
(_scrivendo_) — «Con ossequio...». È fatto!
GAUDENZI
(_fregandosi le mani_) — Benissimo!... Basta così!... Ora, io faccio
una corsa da _Aragno_... da _Singer_, al _Colonna_... per le firme....
In tanto, lei prepari le lettere d'invito... a nome del Principe.
NALDINI
(_per prendere appunti_) — E come scrivo?
GAUDENZI
(_impaziente di far presto_) — C'è la formula solita... Prenda la
cartella «terremoti».... Dev'essere la terza.
NALDINI
(_va a prendere la cartella_) — E con la stampa?
GAUDENZI
Un _comunicato_ subito... ma... badiamo... redatto con prudenza... nel
quale sia nominato solo il Principe con calde parole d'encomio.
NALDINI
(_sorridendo_) — Il Principe... e il comm.re Gaudenzi!
GAUDENZI
No... no, per carità!... Nè il mio nome... nè il suo!... Restiamo
nell'ombra... È molto meglio!... (_per andarsene; poi, ritornando_).
Anzi, nel _comunicato_, metta: «Il principe di Castrovetero, riparando
all'errore commesso da altri nella composizione di _Comitati di
Beneficenza_, chiamerà a farne parte i più autorevoli rappresentanti
della stampa romana».
NALDINI
(_atterrito_) — Mettere, nel _Comitato_, i giornalisti!
GAUDENZI
(_con sorriso maligno_) — Si rassicuri!... Solo qualcuno dei più
noti... e dei più occupati.... Quei tre... o quattro... che... tra
il Parlamento... e il giornale... non hanno un minuto di tempo per
intervenire alle riunioni.
NALDINI
(_rassicurato_) — Ah, quand'è così!... Lei le pensa tutte!
GAUDENZI
Scriva, dunque... e presto!... Io torno subito. (_via_).
NALDINI
(_tra sè, scrivendo_) — «... Appena giunta in Roma la notizia del
disastro di Monteleone, i cittadini più cospicui per censo, nome
e condizione sociale... si sono rivolti...» (_parlando_). Però...
ha un bel dire il Commendatore... ma un po' di cav.re Naldini, nel
_comunicato_ alla stampa, ci starebbe bene!... (_scrivendo_). «...
rivolti al principe di Castrovetero, l'illustre patrizio che in
tante occasioni...» (_parlando_). Porterò io l'articolo ai giornali:
così stamperanno: «dal cavaliere Baldini riceviamo...» (_continua a
scrivere, dettando a sè stesso_).

SCENA UNDECIMA.
Rina, Bice _e_ detto.
(_entrano dalla seconda porta, a sinistra, senza cappello,
sopraccariche di vesti e altri oggetti di toilette femminile. —
NALDINI è sempre intento a scrivere_).
BICE
(_sulla soglia, indietreggiando: — piano_). C'è gente!
RINA
(_sulla soglia, osservando_). È Naldini!
BICE
È vero!... Non lo avevo riconosciuto! (_entra in iscena con Rina_).
RINA
(_a Naldini_) — Che fa qui... lei?
NALDINI
(_scusandosi_) — Oh, buongiorno... signorine! (_a Rina_). Lo vede:
lavoro!
BICE
(_indicando gli oggetti che portano_) Anche noi!... Facciamo _San
Martino_!
NALDINI
(_a Rina, sorpreso_) — Cambiano di casa?
RINA
No... Cambio di camera... io sola!
NALDINI
Perchè?
RINA
Hanno affittata la mia!
NALDINI
(_sorpreso_) — A chi?
RINA
(_con intenzione_) — A una bella signora....
NALDINI
(_alzandosi con sollecitudine_) — Una bella signora?
BICE
(_ridendo, a Rina_) — Vedi... appena sente parlare di una bella
signora... scatta! (_ridono_).
NALDINI
Certo!... Io amo molto... le belle signore... (_con galanteria_) ma
ancora più... le belle signorine.
BICE
(_provocante_) — Tutte?
NALDINI
Tutte... in blocco... (_sottolineando le parole_) ma... in
particolare... una!
BICE
(_c. s._) — Chi?
NALDINI
Voi!
BICE
Burlone!
RINA
(_parlando: — Rina e Bice, come per riposare, posano sulle poltrone ciò
che portano. — Rina a Naldini_). E il suo amico Labani... che fa?
NALDINI
(_ridendo_) — Era giù in istrada... ad attendere che il Commendatore
uscisse... per venirlo a cercare. (_Rina e Bice ridono_).
BICE
Povero Labani!... Fa sempre così!
RINA
Non sa inventar altro!
NALDINI
Certo... non ha molta immaginativa... come tutti i veri innamorati!
RINA
Innamorato!?... Ma lo è proprio?
NALDINI
Sul serio... e... lei ha torto di tormentarlo così!
RINA
Io lo tormento?
NALDINI
Le par poca cattiveria di farlo andare tutte le mattine, alle sei, al
_Pincio_!
RINA
(_ridendo_) — C'è stato anche oggi?
NALDINI
Sicuro!... E le ha aspettate tre ore.
BICE
(_ridendo_) — Ah... ah!... Senti... senti!
NALDINI
E ne ridono, anche!
RINA
(_fingendo serietà_). — Questa mattina... noi... non si poteva andare.
BICE
Avevamo la lezione...
NALDINI
E ieri?... E l'altro giorno?
BICE
Sempre la lezione.
NALDINI
E lui... stupido!... continua ad andarci!
BICE
Non farebbe... lei... per amore... delle passeggiate mattutine... al
_Pincio_?
NALDINI
Per amore... _positivo_... salirei tutti i giorni anche il _gran
Sasso_... ma per contemplare soltanto i busti degli uomini grandi...
non anderei al _Pincio_ neppure in carrozza!... (_a Rina_). Lo creda:
è una vera crudeltà, perchè Silvio è di quelli... che _sposano_: non
di quelli che... come dice la canzone romanesca... lo fanno per...
_sbafare_!
BICE
(_provocante_) — E lei... di quali è?
NALDINI
(_dopo un momento_) — Io... io!?... Ebbene, sposerei volentieri... ma i
miei mezzi non mi consentono questo lusso.
BICE
(_ironica, provocante_) — Non ha un impiego?
NALDINI
No.
BICE
Non fa nulla?
NALDINI
Sono corrispondente onorario... vale a dire... senza _onorario_... di
molti giornali... (_con intenzione, a Bice_). Ma ho grandi speranze...
e una signorina intelligente, che pensasse all'avvenire... potrebbe...
BICE
(_con malizia di fanciulla depravata_) — Farsi amare... a credenza!...
E se le speranze fanno bancarotta?
NALDINI
Qui, non si tratta di me... ma di Silvio... (_a Rina_) il quale
la sposerebbe domani... a pronti contanti. (_Rina rimane seria,
riflessiva_).
BICE
Se è uno studente!... Come vuole che mantenga la moglie?
NALDINI
Studia... per stare a Roma.
BICE
Allora, ha di che vivere?
NALDINI
Senti!... Suo padre è uno dei più ricchi possidenti di Viterbo.... Da
trenta... a quaranta mila lire di rendita.
BICE
(_con ammirazione_) — Tanto!
NALDINI
Ed è figlio unico...
BICE
(_a Rina, con entusiasmo_) — Come sei fortunata!
RINA
(_seria, riflessiva, c. s._) — Chi sa!?

SCENA DODICESIMA.
Marianna, _seguita da_ Silvio, _e_ detti.
MARIANNA
(_con la spesa, dalla comune, parlando verso l'interno_) — Credo che
sia ancora in casa...
NALDINI
(_verso la porta_) — No; è uscito... ma puoi aspettarlo! (_Silvio
entra: — Marianna attraversa la scena, verso la porta del fondo_).
RINA
(_a Marianna, indicando le vesti che sono sulle poltrone_) — Marianna,
porta questa roba nel camerino...
MARIANNA
Vengo subito... (_entra nella porta del fondo: — poi, durante il
dialogo che segue, e senza prestarvi attenzione, rientra in iscena;
e, in due o tre volte, porta via le vesti, ecc., con ordine: — ciò
fa lentamente, in modo da esser sempre in vista del pubblico, a
intervalli, sino alla fine dell'atto_).
SILVIO
(_salutando_) — Signorine... (_poi, appena Marianna s'è allontanata,
corre a Rina con aria di rimprovero_) Anche questa mattina sono
stato...
RINA
Lo so!... Ma perchè c'è andato!... Le ho pur fatto capire che non sarei
venuta più.
SILVIO
È vero!... Ma io speravo...
RINA
Ha torto!... Fu già una grave imprudenza di venirci qualche volta... Ci
hanno visti... e le mie buone amiche l'hanno saputo.
SILVIO
Bene!... Se non vuol venire al _Pincio_... vediamoci a _Villa
Borghese_... a _San Pietro in Montorio_...
BICE
(_ridendo_) — A Frascati... a Tivoli... a Jokohama!
SILVIO
(_a Rina_) — Dove vuol lei...
RINA
In nessun posto!
SILVIO
Come?... Dovrei rinunziare a quelle passeggiate mattutine, così
deliziose... noi tre soli?
RINA
(_accenna di sì_).
NALDINI
Scostumati!... Foste stati almeno in quattro!
BICE
(_a Naldini_) — Perchè non è venuto lei a far il quarto?
NALDINI
Per non diventare il terzo incomodo!
SILVIO
(_sempre a Rina, insistendo_) — Non è possibile!... Ne soffrirei troppo!
RINA
Eppure, è necessario!... Trovarci fuori... lo vede... ci espone a dei
dispiaceri: d'altra parte, vederci qui... senza ricorrere a qualche
ingenuo... troppo ingenuo... sotterfugio... (_sorridendo_) non è cosa
che possa durare... Scrivere nè meno.... Dunque, tronchiamo tutto!
SILVIO
(_con ardore_) — E può parlare così?... Ma se dovessi rinunziare a
lei... sarebbe la mia morte!
RINA
(_con leggiera commozione_) — Davvero?
BICE
(_pronta_) — Allora, non c'è che un mezzo?
SILVIO
(_con isperanza e sollecitudine_) — Quale?
BICE
Vada a parlare co' suoi genitori... e se essi consentono...
SILVIO
(_interdetto_) — Andare a Viterbo?
NALDINI
(_ridendo_) — Il viaggio non è lungo...
SILVIO
(_c. s._) — Non è il viaggio che mi spaventa!... ma... così a
bruciapelo... parlar di matrimonio... mentre sono ancora studente...
NALDINI
Non vi sposerete mica subito!
BICE
Ma, almeno... quando sarete fidanzati... lei potrà venir qui a tutte le
ore... accompagnarci a passeggio... a teatro...
SILVIO
(_titubante, a Rina_) — Lei, signorina, che ne dice?
RINA
(_con provocante mestizia_) — Dico che... pur troppo!... affrettando il
viaggio, lei anticiperà il disinganno!
SILVIO
Perchè?... La mamma mi vuol bene... Dirà subito di sì.
RINA
(_c. s._) — Ma suo padre?
SILVIO
Eh!... Il babbo... sì... quello si opporrà!
RINA
(_punta_) — Perchè non sono ricca!
SILVIO
No!... Ma si spaventerà all'idea delle spese per le nozze... per
l'appartamento degli sposi... Se sapesse che pena cavargli mille lire
di tasca!
NALDINI
Non preoccuparti di questo!... Ti ajuterà il Commendatore.
SILVIO
(_incoraggiato_) — Lo credi?
NALDINI
Ne sono sicuro!... È uomo di risorse... e, per farvi felici, troverà
modo di sposarvi... senza che tuo padre cavi una lira!
SILVIO
Oh, se fosse così!
BICE
Esita ancora?
SILVIO
(_prendendo il suo coraggio a due mani_) — No... non esito più!... (_a
Rina_) Ma vorrei che lei mi dicesse una parola... la vera parola... che
rende felici!
NALDINI
(_comicamente_) — Ti a-mo!
RINA
(_seria, mesta; ma lusinghiera_) — Se ritornerà con suo padre, la
dirò al mio fidanzato.... Se non ritorna, è meglio che non l'abbia mai
udita.
NALDINI
(_battendo le mani_) — Brava!... (_tra sè_) Oh, le donne!

SCENA ULTIMA.
Gaudenzi _e detti; indi_, Miss Emma; Alfredo; Amalia; _e, poi_, due
facchini.
GAUDENZI
(_affannato_) — Giunge Miss Emma...
RINA
(_a Marianna, che eseguisce_) — Chiama la mamma... (_Rina e Bice
mettono ordine nella sala_).
GAUDENZI
(_vedendo Silvio_) — Oh, buon giorno!... (_gli dà la mano: — poi, a
Naldini_) Bisogna mettere anche lui nel _Comitato_.
NALDINI
Lo faremo economo... (_piano, a Gaudenzi_) Così anticiperà le spese.
GAUDENZI
(_sempre affaccendato, spiando se Miss Emma giunge_) — Precisamente...
SILVIO
Ma io non so...
NALDINI
(_piano_) — Sta zitto... e accetta! (_forte, a Gaudenzi_) E le firme?
GAUDENZI
(_sulla porta_) — Ne ho già delle eccellenti! (_osservando_). Oh,
eccoli!... (_si ritira verso il centro della sala e assume un'aria
solenne_).
ALFREDO
(_entrando e presentando_) Miss Emma Stower... mio padre...
EMMA
(_con buona pronunzia italiana, e con grande naturalezza di modi,
evitando, nella _toilette_, nei gesti, in tutto, qualsiasi accenno di
comicità_) — Lieta di conoscerla...
GAUDENZI
(_presentando_) — Mia moglie... mia figlia... onorate, come me, di
offrirle ospitalità... (_saluti, complimenti, ecc._).
EMMA
(_a Amalia_) — Mi spiace di recar disturbo... ma l'offerta mi ha fatto
un gran piacere.
AMALIA
Qui, starà un po' a disagio.
EMMA
Perchè?
GAUDENZI
L'appartamento è piccolo... manca il _comfort_... Noi siamo una
famigliuola modesta... abbiamo delle abitudini semplici...
EMMA
Così piace anche a me... (_a Amalia e a Rina_). Amo molto la vita di
famiglia... con buone e cortesi amiche... (_stringe la mano a Amalia_).
C'intenderemo presto... (_guarda gli altri, che non le furono ancora
presentati_).
GAUDENZI
Mia figlia è una valente pianista...
EMMA
(_lieta_) — Mi congratulo.... Faremo musica insieme... (_Rina
ringrazia: — Emma torna a fissar Bice e Silvio_).
GAUDENZI
(_accorgendosi della attenzione di Emma, compie le presentazioni_) —
La signorina Bice, amica di Rina.... (_Emma saluta con lieve cenno del
capo: — c. s._). Il signor Labani... studente... (_Emma saluta, c. s. —
Gaudenzi con tono più marcato_). Il cavalier Naldini, mio segretario...
(_galante_) che, da oggi, è anche il suo.
NALDINI
(_inchinandosi_). Ben lieto di offrirle i miei servigj...
EMMA
(_a Gaudenzi_) — Ho molte lettere da scrivere... (_a Naldini_). La farò
lavorare... (_movimento di dispetto di Alfredo_).
NALDINI
(_inchinandosi_) — Fortunatissimo!... (_entrano i due facchini che
portano un baule e delle valigie_).
MARIANNA
Questa roba... dove si mette?
GAUDENZI
Nell'appartamento della signora... (_indicando Miss Emma_).
AMALIA
(_a Emma_) — Vuol vedere la sua camera?
EMMA
Sì, andiamo... (_per andarsene_).
GAUDENZI
In tanto, Marianna preparerà la colazione.
AMALIA
(_sollecita, a Emma_) — Che desidera?
EMMA
_Biefsteak_... latte... e _thè_! La mattina non prendo altro!... (_i
facchini escono, di bel nuovo, con Marianna: — Emma, vedendoli, si
ferma e cerca il portamonete_) Ah, bisogna pagare!
GAUDENZI
Ci penso io!
EMMA
Anche la vettura!
GAUDENZI
Ci penso io!
EMMA
(_per entrar a sinistra, sorridente_) — Prego tener memoria di tutto...
(_via, dalla seconda porta a sinistra, con Amalia_).
GAUDENZI
(_quasi tra sè, trionfante_) — Stia tranquilla... non dimenticherò
nulla!... (_azione: — Gaudenzi dà istruzioni, piano, a Marianna: — Rina
e Bice prendono in mezzo Alfredo e chiedono notizie di Emma: — Silvio
si stacca da loro e va a parlar con Naldini: — i facchini attendono
vicino alla porta di uscita_).
[Gaudenzi; Marianna; Rina; Alfredo; Bice;
Facchini; Silvio; Naldini].
SILVIO
(_piano, a Naldini_). Se parto, come posso far da economo nel Comitato?
NALDINI
Ti surrogherò io fin che ritorni... Però, lasciami dei fondi.
SILVIO
(_sorpreso_). Come?
NALDINI
Oh, Dio!... Un centinajo di lire soltanto... per le piccole spese.
SILVIO
(_guardando nel portafogli_) — Non le ho!
NALDINI
Dammi quello che hai...
SILVIO
(_offrendo il danaro_) — Sessanta lire.
NALDINI
(_prendendole con viva sollecitudine_) — Farò l'economo sul serio...
fino ai primi incassi.... Ma torna presto: potrebbero ritardare!
GAUDENZI
(_che ha visto Silvio dar del danaro a Naldini_) — Naldini... quegli
uomini aspettano... (_indicandogli i facchini_).
NALDINI
(_a Silvio, ridendo_) — Lo vedi?... Entro già in funzione... (_va a
pagare i facchini, che poi escono_).
BICE
(_avvicinandosi a Silvio_) — Ebbene?
SILVIO
Domani sarò a Viterbo.
BICE
E ritornerà?
SILVIO
(_facendosi udire da Rina: — risoluto_) — Lunedì... con mio padre... o
mai più!
BICE
(_ridendo, con intenzione_) — Eh, via!... Chi ha bevuto l'acqua di
Trevi... non ci rinunzia! (_movimento di dispetto geloso di Rina. —
Alfredo li guarda, cercando di comprendere: — Silvio assicura, con lo
sguardo, Rina, che è così come ha detto. — Marianna esce dal fondo_).
GAUDENZI
(_discorrendo nel bel mezzo della scena_) — Che signora, eh!?...
(_a Alfredo_) Vedi se avevo ragione di volerla nostra ospite!...
(_s'avvicina a Naldini, gajo_) — Cavaliere, la giornata è principiata
bene!
NALDINI
(_gajo_) — Finirà meglio, Commendatore!...
(_azione: — Gaudenzi e Naldini si congratulano scambievolmente: —
Silvio stringe la mano a Rina per prendere commiato: — Bice si avvicina
a Alfredo; e la tela cala rapidamente sull'ultima _battuta_ di Naldini,
mentre i personaggi sono così disposti_)
[Rina — Silvio
Alfredo — Bice
Gaudenzi — Naldini].

CALA LA TELA.


ATTO SECONDO
_Salotto come nell'Atto primo._

SCENA PRIMA.
_All'alzar della tela, RINA, IDA, AMALIA, BICE, e una ragazza
sarta, sono in faccende e tutte intente a piegar delle stoffe,
che mettono nelle grandi scatole portate dalla ragazza sarta. —
Altre stoffe, e «modelli di carta», trovansi, alla rinfusa e in
disordine, sui mobili. — RINA è in «toilette» da mattina e da
casa: AMALIA in vestito severo, come all'atto primo: IDA e BICE in
«toilettes» d'uscita. — IDA ha il cappello in testa: BICE, in vece,
avrà messo cappello e mantellina sopra un mobile, per ajutar RINA a
lavorare._
Rina; Ida; Amalia; Bice _e una ragazza da sarta_.
RINA
(_a Ida_) — Ma potrai finire tutto in quindici giorni?
IDA
Per gli abiti, sta' tranquilla... Saranno pronti anche prima!
RINA
E le sottovesti... e le giubbette... per casa?
IDA
A quelle... te l'ho detto... dovete pensarci voi... Ti ho lasciato il
«modello».... Con Bice, che ti ajuta... non hai bisogno d'altri.
RINA
(_protestando_) — Sì!... Con quello che abbiamo da fare!... Oggi, si va
dal Notajo: domani, al Municipio... e, quando si esce, è mezza giornata
perduta!
IDA
Domani... al Municipio?
RINA
Sì, per le pubblicazioni.
IDA
È proprio un matrimonio a vapore...
RINA
Che vuoi?!... Silvio ha persuaso il padre a far la domanda ufficiale...
(_ridendo_) E il signor Labani... già che è qui sulle spese... come
dice lui... vuole sbrigar tutto alle spicce.
IDA
(_con intenzione_) — Ed è lui che paga le «toilettes»? (_Bice e Amalia
sorridono_).
RINA
(_c. s._) — Lui!?... Neppure un metro di stoffa!... È così avaro!
IDA
(_inquieta_) — E allora... come fate?
RINA
(_ridendo della inquietudine di Ida_) — Paga... il babbo!
IDA
(_con ispavento_) — Il babbo?!... E con quali danari?
RINA
(_con leggerezza_) — Con quelli che Silvio ha trovato in prestito...
(_abbassando la voce_) e con quelli che miss Stower... presta al babbo!
IDA
(_con acredine_) — Ah, la famosa Americana che si è fatta fischiare...
all'_Argentina_!
AMALIA
(_con vivacità_) — Ida!... (_indicando la camera di Emma_) Potrebbe
udirti!
IDA
Allora, diciamolo piano.
AMALIA
(_c. s._) — Non bisogna dirlo... perchè non è vero!
IDA
Oh, quanto a questo... li ho sentiti, io, con le mie orecchie, i fischi!
BICE
(_sorridendo e indicando Rina_) — Anche noi!
IDA
E m'hanno fatto un gran piacere!
AMALIA
(_stupita, sdegnata_) — Perchè?
IDA
(_vivace_) — Perchè Alfredo le fa la corte!
AMALIA
(_protestando_) — Che ti metti in testa, ora?
IDA
Oh!, lei è una Santa... e non sospetta mai di nulla!... Ma, io, ho gli
occhi aperti... e... (_Amalia vorrebbe protestare: — Rina, indicando la
ragazza che ascolta, le fa cenno di troncare_) Lasciamo andare!... (_fa
cenno alla ragazza di prendere la scatola: — a Rina_) — Vieni sabato
per misurare i busti.
RINA
Di mattina?
IDA
Quando vuoi!... (_saluta; e, baciando Amalia, continua l'azione, come
per dire: «suo figlio vuole l'Americana, ma l'avrà da fare con me!».
— Sulla porta, s'incontra con Naldini. — Rina e Bice raccolgono, e
piegano, le altre stoffe rimaste sui mobili_).

SCENA SECONDA.
Naldini, _e_ Dette.
NALDINI
(_a Ida_) — Scappa... perchè giungo io?
IDA
(_sorridendo_) — No... perchè ho fretta!
NALDINI
E perchè, allora, quando vengo da lei, mi scaccia sempre?
IDA
Perchè dà noja alle mie ragazze... e non le lascia lavorare... (_via,
con la ragazza: — Amalia l'accompagna_).
RINA
(_a Naldini, con rimprovero_) — Bravo!
BICE
(_con gelosia_). Anche le lavoranti!
NALDINI
(_lusingato, ma protestando_) — Non è vero!... Sono calunnie!
BICE
(_c. s._) Oh, è capace di tutto... lei!
NALDINI
(_c. s., comicamente_) — Questo, sì!... (_a Rina, che ride_). Ma non
mi lasciano fare!... (_a Amalia, ch'è tornata in iscena: — serio_) Il
Commendatore è alzato?
AMALIA
Non ancora... ma è sveglio.... Ha già ordinato la colazione.
NALDINI
(_consegnando delle carte_) — Gli dia prima queste carte.... È roba che
bisogna esaminare a digiuno.... (_Amalia prende le carte, ed entra a
sinistra dello spettatore_).

SCENA TERZA.
Naldini; Rina; Bice.
NALDINI
(_continuando: — a Rina_) — Sono i conti del _Comitato_ per il
Terremoto.
RINA
Gli saranno... indigesti!
NALDINI
Ho paura di sì!... Ma, lui, con una buona colazione... digerisce anche
il _Colosseo_!
RINA
(_ridendo_) — È vero!
NALDINI
Felice lui!... Che bel carattere!... Io, in vece, quando ho una spina
nel cuore... mangio... mangio... ma non posso digerire!
RINA
(_ridendo_) — Per fortuna, spine... lei... non ne ha mai!
NALDINI
(_con serietà comica_) — Vuol canzonarmi, eh!?... Ne ho una... e
acutissima... (_indicando Bice_) Eccola lì!
RINA
(_c. s._) — La sposi... e non pungerà più!
NALDINI
Sposare?... Ma subito... appena avrò una posizione... Però, in tanto,
si potrebbe essere così felici... egualmente!
RINA
(_c. s._) Già!... In tanto, si fa come le _stelle_ dell'Aleardi...
NALDINI
... che si «guardan sempre e non si toccan mai!»... Sarebbe il
supplizio di Tantalo!... No, no!... In tanto, senza sposare... senza
corredo... senza ipotecar l'avvenire... si potrebbe esser felici lo
stesso!
BICE
(_fingendo sdegno_) — Rina, fallo tacere!
NALDINI
(_continuando, con maggior enfasi_) — Perchè?... La felicità è
nell'unione di due esseri che si amano.... Il matrimonio è soltanto una
formalità legale... (_indicando Rina_) buona per lei, forse... perchè
la vedova di Silvio... avrà il quarto vedovile... (_a Bice_) Ma io, se
muojo, cosa vi lascio?... Vi lascio... libera di prenderne un altro...
come me!
BICE
(_c. s._) — Finitela!
NALDINI
(_andandole incontro_) — Finiamola!... Un bacio... e tutto è fatto!
(_per baciarla_).
BICE
(_c. s._) — Siete un dissoluto! (_gli sfugge_).
NALDINI
(_con collera comica_) — E voi... una creatura immorale!
RINA
(_ridendo_) — Immorale... lei?!
NALDINI
Certo!... Mi condanna a struggermi in peccati di desiderio... e questa
è una immoralità scandalosa!
RINA
Ah, bella!
BICE
(_non potendo più star seria_) — È matto!... (_ride, con Rina,
maliziosamente_).

SCENA QUARTA.
Silvio, _e_ Detti.
SILVIO
(_entrando_) — Qui si ride?
RINA
(_gaja, andandogli incontro_) — Come vuoi che si stia serj dove c'è
Naldini? (_gli dà la mano_).
SILVIO
(_attirandola a sè, con affetto: — piano_) — Come sei bella quando
ridi! (_le accarezza la testa e la bacia_).
NALDINI
(_che s'è avvicinato a Bice: — piano_). Vedete!... (_con desiderio_) —
Eppure, non sono stati ancora dal Sindaco!

SCENA QUINTA.
Marianna, _e_ Detti.
MARIANNA
(_dando una carta da visita a Rina_) — Questo signore domanda di lei...
RINA
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