Parassiti: Commedia in tre atti - 03

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Billi — al figlio di lui, avvocato, che, separato dalla moglie,
progetta di diventare cittadino americano per isposare una ricca
cantante _yankee_, che capita nella casa di suo padre.
*
* *
I campi d'azione di questo parassitismo — che d'altronde sussiste sotto
tutte le latitudini civilizzate — sono tre.
Da prima, la formazione di un grande _Comitato di soccorso_ per
un'inondazione. Nel _copione_, il Comitato _operava_ sul terremoto in
Calabria. Ma la scossa del 19 luglio ha suggerito il mutamento. Questo
_Comitato_, dunque, viene creato, si può dire, dal Gaudenzi, ex-artista
fischiato ed ex impresario, padre di una pianista valentissima e
sconosciuta. Naturalmente, gl'introiti delle sottoscrizioni vengono
ingojati dai _maneggioni_ del Comitato. Donde l'intervento della
stampa, dimissioni, ecc., ecc.
Il secondo campo d'operazione consiste nell'accennata cantante
americana, stonata quanto seducente, e per giunta ricchissima.
Il Gaudenzi ne patrocina il _debutto_ all'_Argentina_, il _teatro
dei salvataggi_, come lo definisce, con una battuta applaudita, il
Traversi.
Il _debutto_ è preceduto da un ricevimento con banchetto pantagruelico
in casa del Gaudenzi, e pagato dalla cantante, che, malgrado i danari
seminati per via, viene fischiata. Lascia l'Italia ed è raggiunta
dall'accennato figlio del Gaudenzi, che ne diventerà... l'avvocato.
Terza, e non ultima preda, dovrebbe essere un ingenuo giovanotto di
ricca famiglia, che s'innamora della pianista figlia del Gaudenzi. Il
matrimonio va in fumo alla vigilia delle nozze per le soperchierie del
Commendatore. Tutto si aggiusta con la partecipazione della figlia a
una grande _tournée_ con un celebre violinista che se n'è innamorato.
Il padre sarà il _manager_ della _tournée_, col patto espresso... di
non ingerirsi di amministrazione.
Nulla — come _ambiente_ — di più verosimile e anche di più vero di
tutto questo. Roma, col suo gigantesco roteamento di farfalle che
vengono a bruciarsi le ali al lume della capitale, col suo esercito
di affittacamere, col suo numero rilevante di spostati e di spostate,
offre ben altri esemplari di _parassiti_. In fondo, il livello morale
dei personaggi di questa novissima commedia non è che quello delle
_Rozeno_, riprodotto però in modo meno sincero e spesso artificiale.
Quindi — mentre dal punto di vista artistico il merito del lavoro è
costituito dalle stesse asperità di esso — dal punto di vista delle
suscettibilità sociali, nulla c'è che possa compromettere — a Roma come
altrove — il successo della commedia.
*
* *
Ma il successo odierno ha una portata speciale, in quanto si riferisce
al caso dolorosissimo dell'autore dei _Parassiti_, che furono scritti
nella tristezza dell'esilio.
Tutti conoscono il cumulo di disgrazie — è la parola — piombate sul
buon Camillo.
Ebbene, gli applausi di iersera e delle altre città d'Italia, leniranno
il dolore del randagio scrittore, torturato più di tutto dalla forzata
lontananza dall'Italia.
Non sono dunque applausi ordinarj quelli di iersera, poichè daranno
coraggio al Traversi di rompere definitivamente il silenzio in cui si è
mantenuto per quattro anni.
Tutti avranno riflettuto, iersera, che la moralizzatrice commedia è il
prodotto di un temperamento fondamentalmente buono.
Quest'uomo, che ha seminato favori, prestiti, elogi esagerati o
immeritati, raccogliendone indifferenza e ingratitudine; che, figlio di
un milionario, stenta la vita all'estero, non ha neppure saputo serbar
rancore al suo destino.
*
* *
Egli che dovrebbe essere un pessimista feroce, che dovrebbe chiudere
nel suo cuore un arsenale di odj; un _vade-mecum_ delle bassezze di
coloro che lo hanno sfruttato, abbandonandolo in seguito come un limone
spremuto, ha conservato una specie d'indulgenza per il male, anche
riproducendolo sotto le spoglie del _commendator Gaudenzi_.
È rimasto, in somma, l'ingenuo, il quale consegnava agli strozzini
(che vedremo presto posti in allegra satira in un'altra commedia) il
danaro, senza ritirare le cambiali relative; che abboccava agli scherzi
piramidali degli amici che gli presentavano il primo viaggiatore di
commercio venuto — come avvenne a Roma, da _Felicetta_ — quale il
pittore Michetti. Il Traversi credeva, e pubblicava nei giornali
(precisamente in uno letterario di Torino) le idee sulla pittura
dell'egregio venditore di cravatte, come intervista col primo pittore
italiano!
Anzi, quanto stupisce si è che un uomo così facile a credere e a
lasciarsi ingannare, riacquisti poi così lucide le facoltà critiche, da
riprodurre, smascherandoli, _ambienti_ complessi quali il mondo delle
_Rozeno_ e dei _Parassiti_.
Comunque, gli applausi di iersera sono, per quanto procede, anche una
buona azione.
M'immagino quanto il telegramma, che gli amici gli hanno inviato,
avrà stamane allargato il cuore al povero Camillo. Scommetto che se
il lavoro si fosse rappresentato più vicino alla frontiera, nessuno
avrebbe trattenuto l'autore dal venire di nascosto, romanticamente
travestito, ad assistere, magari dal loggione, alla recita.
E il telegramma di stamane deve avergliene ricordati altri rimasti
storici per i raccoglitori di aneddoti. Ne ricorderò — di aneddoti —
due soli.
Il primo si riferisce alla rappresentazione di una nuova commedia del
Traversi. Questi ne attendeva l'esito a Milano, al _Caffè Manzoni_,
accanto al tipico Fulvio Fulgonio. Veniva telegrafato l'esito di
ogni _atto_. S'incominciò con applausi, chiamate. Al quarto atto, il
telegramma recava: — fischi e caduta del lavoro.
Camillo si disperava. Fulgonio, impassibile, commentò la notizia,
dicendogli soltanto: _Tuo padre_ (col quale, com'è noto, il Traversi
è in dissidio) direbbe a questo punto: _Qui riconosco veramente mio
figlio!_
L'altro ricordo si riferisce alla _prima_ della _Figlia di Nora_ a
Torino. Traversi passeggiava nervoso per il _Corso_ di Roma, insieme
col critico di un giornale di Roma e il marchese di Sanfelice, autore
a tempo perso, e del quale, appunto quella sera, si rappresentava una
commedia a Trieste.
Anche il Sanfelice attendeva telegrammi. Il solo a riceverne era però
Camillo, che, esultante, abbracciava... i cavalli delle _botti_.
Sanfelice, annuvolato, taceva. Soltanto di ora in ora usciva dal suo
mutismo per sottoporre al critico una sua riflessione:
— Se — egli diceva — la tela fosse stata abbassata prima che finisse il
primo o il secondo atto, avrei già avuto un telegramma. Vuol dire che
il lavoro è andato alla fine. —
E si consolava dell'amarezza che gli produceva la gioja di Camillo.
Pur troppo, la gioja fu breve! Il domani il telegramma venne. La caduta
era stata clamorosa.
Sono lontani — ahimè! — per il Traversi, quei tempi felici; come sono
lontani i giorni fortunati in cui, inebriato dal successo dal suo
piccolo capolavoro, firmava le sue innumerevoli lettere: _Il fortunato
autore delle «Rozeno»_[23].

Camillo Antona — Traversi.
Dopo il silenzio infecondo di pochi anni, fra lo strazio intimo di
tante angosce, ritorna, acclamato sulla scena, il nome di Camillo
Antona-Traversi. E vi ritorna sotto la luce radiosa dell'autore
drammatico che, presentando un nuovo lavoro, aggiunge un nuovo plauso
alla sua fama di artista coscienzioso e geniale.
I _Parassiti_, che il pubblico di Roma ha così favorevolmente accolti,
sono una commedia di ambiente; una di quelle commedie alle quali più
amò dedicarsi Camillo Antona-Traversi, e dalle quali raccolse i suoi
migliori successi. Ma essi sono, sopra tutto, uno sfogo, una protesta,
un pianto dell'anima sua lacerata.
Con quel titolo, con quei caratteri, egli non ha voluto bollare
soltanto una classe di vermi vivacchianti e ingrassantisi, con
l'intrigo e con l'imbroglio, sulle ruine degli altri; ma, forse,
ha, più che altro, voluto porre alla gogna della scena tutti quei
_Gaudenzi_, commendatori o no, che gli hanno succhiato il danaro, la
gloria, la pace dell'anima. Egli ha voluto, forse, che il pubblico — il
gran giudice, il gran giustiziere — desse lui il voto supremo; e, fra
il disgusto che quei personaggi gl'inspiravano, ripensasse all'autore
della commedia, che quei personaggi aveva creati e che di quei
personaggi era la vittima.
E il gran voto fu dato, nella sala del _Costanzi_, spontaneamente,
solennemente! Poichè il pubblico, nella sua giusta ammirazione per
l'artista, seppe vedere, oltre l'artista, l'uomo; oltre le scene di
una commedia in _quattro atti_, le scene di un dramma umano vissuto
di tormenti e scritto di lacrime; e, plaudendo all'autore, riabilitare
nella sua stima e richiamare al suo affetto l'esule dolente, condannato
a pagare la perversità di molti _parassiti_ con la felicità di tutta la
sua esistenza!
Così dall'angusta platea del _Costanzi_ passava al libero teatro del
mondo, consolatore e rivendicatore, il verdetto del pubblico romano.
*
* *
E io pure, come avran pensato tutti i fortunati che han potuto
assistere alla festa dell'arte, per la prima rappresentazione dei
_Parassiti_, io pure ho ripensato all'uomo.
Lo conobbi a Roma, credo nel 1892, presentatomi da Ermete Novelli.
A Roma lo rividi, e lo ebbi poi amico premuroso, costante,
affettuosissimo.
Poi, i casi tragici della vita lo portarono lontano, per il mondo.
Animo squisito, egli aveva quella cortesia abituale nei modi che non è
soltanto una vernice della educazione, ma che riflette le delicatezze
spontanee del sentimento. Le noje che dal posto conquistatosi nell'arte
gli venivano, sotto forme di richieste, di consigli, di manoscritti
di giovani autori, d'interviste su lavori suoi, erano per lui una
consolazione a cui forse avrebbe mal volentieri rinunziato. Perchè
appunto questa era (e certo è tuttora) la grande caratteristica
di Camillo Antona-Traversi: — vivere nell'arte e nella vita, quasi
interamente per gli altri.
E vivere, così, quasi un'esistenza di fanciullo sognatore, come
insospettoso del male e della tristizia dei suoi simili. Se un fatto
di cronaca, se la rivelazione di qualche bruttura cadeva sotto i
suoi occhi, ne restava più che disgustato, sorpreso; perchè, più che
l'orrore, aveva lo _scetticismo_ del male. E quando la delusione veniva
a sfrondare i suoi sogni di ottimista, scriveva le impressioni del suo
disgusto senza violenze e senza attacchi.
Nell'arte sua, come nelle sue abitudini, evitava, quanto più gli era
possibile, la nota personale. La società romana lo aveva sinistramente
impressionato con le sue corruzioni, le sue onte, i suoi _craks_; ed
egli la dipingeva con mano felice di riproduttore coscienzioso, e la
poneva sulla scena. Così ha fatto anche nei _Parassiti_.
Più che dare un giudizio su questa classe di truffatori in guanti
gialli, egli li ha offerti al pubblico tali quali sono: e se il
pubblico trova che questi _Parassiti_ della scena sono delle canaglie,
o dei delinquenti, tanto peggio per i _Parassiti_ della vita. Il
pubblico, e non l'autore, li ha condannati!
Ma — nell'artista, come nell'uomo — sopra il disgusto per il male, ha
vinto la compassione per l'infelicità. Pronto con la sua amicizia, col
suo danaro, col suo cuore, a lenire una disgrazia, egli _sentiva_ tutto
lo strazio delle _Rozeno_, come piangeva — nei _Fanciulli_ — tutte le
lagrime dell'infanzia torturata.
*
* *
E il nobile artista e il nobilissimo uomo dovevano — tra gli agguati
di speculatori pronti a tutte le armi — lasciare tutto il sangue più
puro del cuore e le illusioni più radiose dell'avvenire. Camillo Antona
— Traversi manda alla patria, dai confini del mondo, ove i casi e gli
eventi lo hanno sospinto, col suo nuovo lavoro, la sua ultima protesta.
E anche questa, come ogni cosa che partiva dall'animo suo mite e
gentile, è, rivestita delle forme dell'arte, un'opera buona.
Valga essa, secondo l'augurio del pubblico e della critica, a
sciogliere l'oscuro nembo addensatosi sul suo capo, e a ritornarlo
all'arte, alla famiglia, alla patria.
E, in tanto, a lui smarrito per le vie della terra, a lui anelante col
pensiero e col cuore verso i lidi d'Italia, a lui giunga, messaggio
d'amicizia e augurio di pace, il saluto dell'anima mia!
FRANCESCO BONAVITA[24].


PARASSITI
_Commedia in tre atti._
TEATRO ALFIERI. — _Comp.ª Reiter-Leigheb._ — PARASSITI di _Camillo
Antona-Traversi_.
Sono tipi vecchi, si è detto; ma veri e vivi, che tutti abbiamo
incontrato e conosciamo... pur troppo! In questo appunto sta il
merito e la potenza dell'autore e degl'interpreti — o, meglio,
dell'interprete, chè il lavoro tutto e l'attenzione del pubblico sono
concentrati sul _sôr Gaudenzio Calabresi_. — Altra sincera lode va
all'=Antona-Traversi= per averci tolti dal solito eterno, stucchevole
triangolo... vizioso dell'adulterio, riuscendo — _ciò malgrado_ — a
interessare e divertire.
Il plauso del pubblico, che saluta da varie sere il bel lavoro, gli
sia di conforto per accingersi con maggior lena a nuove e forti opere.
— Interprete sommo =Oreste Calabresi=. Degni di plauso la =Zucchini= e
=Leigheb=. Bene =Carini=, la =Leigheb= e la =Cristina=.
. . . . . . .
Teatro Costanzi
Drammatica Compagnia C. LEIGHEB e V. REITER
Direttore delle rappresentazioni: ANDREA BELTRAMO
Lunedì 24 luglio 1899 alle ore 9 pom.
Si rappresenterà:
PARASSITI
Commedia in 4 atti di C. ANTONA-TRAVERSI
NOVISSIMA
PERSONAGGI
Amalia Gaudenzi G. Z. Maione
Rina, sua figlia Ines Cristina
Ida, moglie di Alfredo M. B. Carini
Emma Stower Teresina Leigheb
Bice, amica di Rina E. Bardazzi
Adele Storari M. Beltramo
Marianna, domestica in casa Gaudenzi I. Cristina
Comm. Don Gennaro Gaudenzi O. Calabresi
Alfredo, suo figlio L. Carini
Labani A. Beltramo
Silvio, suo figlio S. Rizzotto
Professore Storari A. Bollini
Murri A. Frigerio
Alboni J. Paolini
Oswaigiaski A. Guasti
Naldini, segretario di Gaudenzi Claudio Leigheb
Giacomo Morandi, usciere U. Leigheb
Invitati, invitate, domestici, servi e facchini.
PREZZI
50 Cent. — INGRESSO — Cent. 50
Poltrone L. 1,50 — Sedie Cent. 75
Anfiteatro cent. 50.
PALCHI: I e II Ordine L. 6 — III Ordine L. 4.
(tutto oltre l'ingresso)
40 Cent. — GALLERIA — Cent. 40.

CIRCOLARE
Teatro Alessandro Manzoni
Rec. 3 d Abb. (Telefono 1327) Sera dispari
Venerdì 3 Novembre 1899, ore 20,45 (8¾ pom.)
La Compagnia Drammatica C. LEIGHEB — V. REITER
Direttore delle rappresentazioni A. Beltramo
RAPPRESENTERÀ:
PARASSITI
Commedia in 4 atti di Camillo Antona-Traversi
NOVISSIMA.
PERSONAGGI:
Amalia Gaudenzi G. Z. Maione
Rina, sua figlia Ines Cristina
Ida, moglie di Alfredo M. B. Carini
Emma Stowe Teresina Leigheb
Bice, amica di Rina E. Bardazzi
Adele Storari M. Beltramo
Marianna, domestica in casa Gaudenzi I. Cristina
Comm. Don Gennaro Gaudenzi O. Calabresi
Alfredo, suo figlio L. Carini
Labani A. Beltramo
Silvio, suo figlio S. Rizzotto
Professore Storari A. Bollini
Murri A. Frigerie
Alboni J. Paolini
Oswaigiaski A. Guasti
Naldini, segretario di Gaudenzi Claudio Leigheb
Giacomo Morandi, usciere U. Leigheb
Invitati, invitate, domestici, servi e facchini.
Indi la farsa in un atto di E. Scribe
Il Cuoco ed il Segretario
_PERSONAGGI:_
Soufflè cuoco Claudio Leigheb
Il Conte di Saint-Far, ambas. A. Bollini
Il Visconte di Sovecourt U. Leigheb
Alfonso, suo figlio A. Guasti
Antonio, intendente P. Betti
Gianni, servo A. Frigerie
PREZZI PER QUESTA SERA:
Biglietto d'ingresso Lire UNA
Posti riservati in Platea e nei Palchettoni L. 2 (oltre l'ingresso)
Sedie a bracciuoli L. 3 (oltre l'ingresso)
Palchi: Primo e secondo ord. L. 10. — Terzo ord. L. 6.
Il Teatro si apre alle ore 20,15 (8¼ pom).
Lo spettacolo finirà alle 24 (12 circa).

_Pregiatissimo Signore_,
Arena Nazionale
Giovedì 28 Giugno 1909 a ore 8¾,
La Drammatica Compagnia Italiana
V. Talli — I. Gramatica — O. Calabresi
diretta da VIRGILIO TALLI
RAPPRESENTERÀ:
PARASSITI
Commedia in 3 atti di CAMILLO ANTONA-TRAVERSI
NOVISSIMA.
PERSONAGGI:
Comm. Don Gennaro Gaudenzi O. Calabresi
Alfredo, suo figlio R. Ruggeri
Labani U. Piperno
Silvio, suo figlio A. De-Antonio
Oswaigiaski A. Giovannini
Naldini, segretario di Gaudenzi E. Ridolfi
Giacomo Morandi, usciere U. Farulli
Due uomini al servizio di Morandi N. N.
Due facchini N. N.
Amalia Gaudenzi L. M. Vestri
Rina, sua figlia D. Galli
Ida, moglie di Alfredo A. M. Piperno
Emma Stower B. Garetti
Bice, amica di Rina A. M. Rodolfi
Marianna, domestica in casa Gaudenzi A. Farulli
Una ragazza di sarta N. N.
_L'azione ha luogo in Roma._
Farà seguito la brillante farsa di T. CHECCHI:
Chi non prova non crede
Teatro Costanzi
Sabato 28 luglio 1900, alle ore 9 p.
La Drammatica Compagnia Italiana
V. TALLI — I. Gramatica — O. CALABRESI
diretta da VIRGILIO TALLI
rappresenterà:
PARASSITI
Commedia in 3 atti di Camillo Antona-Traversi
PERSONAGGI:
Comm. Don Gennaro Gaudenzi O. Calabresi
Alfredo, suo figlio R. Ruggeri
Labani U. Piperno
Silvio, suo figlio A. De-Antonio
Oswaigiaski A. Giovannini
Naldini, segretario di Gaudenzi E. Ridolfi
Giacomo Morandi, usciere U. Farulli
Due uomini di servizio di Morandi N. N.
Due facchini N. N.
Amalia Gaudenzi L. M. Vestri
Rina, sua figlia D. Galli
Ida, moglie di Alfredo A. M. Piperno
Emma Stower B. Garetti
Bice, amica di Rina I. Dall'Este
Marianna, domestica in casa Gaudenzi A. Farulli
Una ragazza di sarta N. N.
_L'azione ha luogo in Roma._
PREZZI
50 Cent. — INGRESSO — Cent. 50
Poltrone L. 1,50 — Sedie Cent. 75
Anfiteatro Cent. 50.
PALCHI: Ordine I e II L. 8 — Ordine III L. 4
(tutto oltre l'ingresso)
40 Cent. — GALLERIA. — Cent. 40.
Col biglietto di Galleria si accede al solo Lubbione
con ingresso in via Torino, 20
La Galleria si apre alle ore 8½ pom.
. . . . . . .
OLYMPIA
(in piazza Teatro Massimo)
Lunedì 26 Novembre 1900 alle ore 9 pom.
RECITA 55.ª — DISPARI
La Drammatica Compagnia della Signora
ITALIA VITALIANI
rappresenterà
Parassiti
Commedia in 3 atti di Camillo Antona-Traversi
NOVISSIMA
Comm. Don Gennaro Gaudenzi Carlo Duse
Alfredo, figlio di lui G. Pazzinga
Labani A. Grisanti
Silvio, figlio di lui C. De-Velo
Oswaigiaski E. Grisostomi
Cav. Naldini, segretario di Gaudenzi A. Sainati
Giacomo Morandi, usciere A. Germani
Due uomini al servizio di Morandi { S. Dani
{ F. Gregolin
Amalia Gaudenzi R. Guidantoni
Rina, figlia di lei G. Farina
Ida, moglie di Alfredo V. D. Campi
Emma Stower D. Dolfini
Bice, amica di Rina N. Giansanti
Marianna, domestica in casa Gaudenzi A. Pezzinga
Una ragazza di sarta B. Sainati
_L'azione ha luogo in Roma. — Tempo presente._
Chiuderà lo spettacolo la brillante commedia in un atto
NUOVA DIDONE
Vi agiscono le signore V. De-Campi, A. Pezzinga,
e i signori A. Sainati, A. Oddi, A. De-Angelis.
PREZZI
Palchi di prima fila L. 10 —
Idem di seconda fila » 3 —
Poltrone » 2,50
Posti distinti » 1,75
Platea » 1,25
Posto in palco di seconda fila » 1 —
Ingresso ai palchi e posti all'impiedi Cent. 75.
MILITARI IN DIVISA
Poltrona L. 1,75 — Distinti L. 1,25 — Platea L. 1. —
Posti in palco di 2. fila Cent. 75.
. . . . . . .
TEATRO FENICE
Comica Compagnia Veneta
Proprietario e Direttore =Ferruccio Benini=
Lunedì 21 Gennaio 1901 alle ore 8 precise
Si rappresenterà:
PARASSITI
Commedia in 3 atti di Camillo Antona-Traversi
NOVISSIMA.
_PERSONAGGI:_
Commendator Gennaro Gaudenzi F. BENINI
Alfredo, suo figlio A. Mezzetti
Labani E. Ferri
Silvio, suo figlio E. Gasparini
Oswaigiaski C. Zambuto
Naldini, segretario di Gaudenzi F. Conforti
Morandi, usciere L. Sambo
Amalia Gaudenzi L. De Velo Accardi
Rina, sua figlia A. Dondini-Benini
Ida, moglie di Alfredo G. Gasparini
Emma Stower M. Marussig
Bice, amica di Rina S. Miotti
Marianna, domestica A. Mezzetti
_L'azione succede a Venezia. — Epoca presente._
Seguirà la brillantissima Farsa:
Chi no prova no crede
Vi agiscono le Sig.re _G. Gasparini_ e _S. Miotti_
e i Sig.ri _F. Conforti_ e _E. Ferri_


PARASSITI

PERSONAGGI.
Comm.re DON GENNARO GAUDENZI
ALFREDO, _figlio di lui_
LABANI
SILVIO, _figlio di lui_
OSWAIGIASKI
NALDINI, _segretario di Gaudenzi_
GIACOMO MORANDI, _usciere_
_Due uomini di servizio del Morandi_ (_non parlano_)
_Due facchini_ (_non parlano_)
AMALIA GAUDENZI
RINA, _figlia di lei_
IDA, _moglie di Alfredo_
EMMA STOWER
BICE, _amica di Rina_
MARIANNA, _domestica in casa Gaudenzi_
_Una ragazza di sarta, che non parla._
_L'azione ha luogo in Roma. — Tempo presente._


ATTO PRIMO.

_Salotto elegante di borghesi poveri, che ostentano un'apparenza
di lusso, con mobili imitati dall'antico: — bozzetti, acquarelli
e statuette di valore insignificante: — ricami fatti dalle donne
di casa; oggetti orientali, ecc. — Nell'insieme, _ambiente_ quasi
signorile; ma senza nessun mobile, nè accessorio, di un valore
commerciale che possa facilmente realizzarsi. — Piccolo lampadario
artistico: scrivania elegante, sofà, poltrone, ecc._

SCENA FISSA.
_Porta nel fondo, che comunica con altro «ambiente» praticabile
[salotto da pranzo], a destra dello spettatore. — A sinistra, due
porte._

SCENA PRIMA.
_All'alzar della tela, la scena è vuota. — S'ode un vivo contrasto
di voci nell'interno. — A destra, la porta è spalancata con
violenza. — MARIANNA, a traverso la porta, vuol impedire l'ingresso
all'Usciere e ai suoi testimonj._
MARIANNA
(_forte, protestando_). — I padroni dormono... Non si entra!
USCIERE
(_spingendola con violenza_). Noi si entra sempre!
MARIANNA
Per che fare?
USCIERE
(_tranquillo, ironico_). — Per sequestrare.
MARIANNA
Sequestrare?!
USCIERE
(_guardando attorno_). — Sì... quello che c'è di meno cattivo!...
(_indicando i mobili_). Questo sofà... queste poltrone...
MARIANNA
Non sequestrerete nulla!
USCIERE
(_ironico_) — Chi me lo impedirà?
MARIANNA
(_c. s._) — Io!
USCIERE
(_ammiccando ai suoi uomini, che ridono_). — Tu, carina?... Come ti
chiami?
MARIANNA
Marianna...
USCIERE
(_galante_) — Marianna!... Bel nome!... E poi...?
MARIANNA
(_asciutta_) — Marianna Bosi...
USCIERE
(_scrivendo_) — Bosi... Sta bene...
MARIANNA
Che fate?
USCIERE
(_indicando il verbale_) — Ti metto nel verbale.
MARIANNA
(_con ira_) — Il mio nome su quella cartaccia!?... Non voglio!
USCIERE
(_freddamente_) — È già scritto...
MARIANNA
E io lo cancello!... (_afferra d'impeto il «verbale» e sta per
istrapparlo: — l'Usciere le si avventa contro, e glie lo toglie di
mano_).
USCIERE
Tu scherzi, ragazza!... (_agli uomini_) — Afferratela!... (_i due
uomini afferrano Marianna, che si dibatte per isvincolarsi_) — E se fa
la pazza — consegnatela alle guardie... (_torna a scrivere_).
MARIANNA
(_gridando e dibattendosi_) — Ajuto!
USCIERE
Ribellione a un pubblico ufficiale... per impedire l'esecuzione della
legge!?... Finirai in carcere, cara Marianna!... (_tra sè, scrivendo_)
«Un canapè... quattro poltrone»....
MARIANNA
(_gridando_) — Ajuto!... Padrone!... Ajuto!

SCENA SECONDA.
Detti; Gaudenzi, _seguito da_ Amalia.
GAUDENZI
(_si presenta sulla soglia della porta del primo piano a sinistra,
in lunga veste da camera, berretto di seta con fiocco. — Ha l'aspetto
rubicondo d'uomo soddisfatto e che ha ben dormito_) — Che c'è?
MARIANNA
(_c. s._) — Questi mascalzoni...
GAUDENZI
(_agli uomini, con imperiosa severità_) — Che cosa sono queste
violenze!?
USCIERE
(_con sussiego_) — Nojaltri... facciamo il nostro mestiere.
GAUDENZI
(_c. s._) — Chi siete voi?
USCIERE
(_c. s._) — Giacomo Morandi, usciere.
GAUDENZI
(_offeso, e con disprezzo_) — Un usciere!... Chi vi manda?
USCIERE
L'Esattoria Comunale... per la tassa di famiglia.
GAUDENZI
(_c. s., riscaldandosi_) — A me questa offesa?... Un usciere in casa
mia!
USCIERE
(_offeso_) — Le imbrattiamo forse il tappeto!?... Noi siamo...
MARIANNA
(_pronta_) — Dei villani!
USCIERE
(_severo_) — Tu... smettila: è per tuo meglio!... (_a Gaudenzi_) Lei,
poi, dovrebbe sapere che cos'è un usciere nel corso delle sue funzioni.
GAUDENZI
(_bonario_) — È un visitatore poco gradito.
USCIERE
(_asciutto_) — Quando non si vuol vederlo... si paga!... È lei il
Gaudenzi?
GAUDENZI
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