La plebe, parte IV - 37

Total number of words is 4430
Total number of unique words is 1694
38.8 of words are in the 2000 most common words
55.0 of words are in the 5000 most common words
62.4 of words are in the 8000 most common words
Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
— Misericordia!... E che vuol fare?
— Ricuperarle... Ma io vorrei ottenere ciò d'altra parte e senza il suo
concorso.
— Hai ragione.
— Sei tu pronto ad aiutarmi, padre mio?
— Prontissimo... Che s'avrebbe da fare?
— Ci vorrà di certo una somma... piuttosto vistosa... e qualche passo
presso alcuni personaggi...
Il barone all'udire fatta menzione d'un sacrifizio di denaro, non potè
dissimulare una smorfia di poco aggradimento. Glie ne venne subito
l'ispirazione di fare un buon predicozzo di morale alla sua figliuola;
ma il luogo in cui erano e la presenza di tanti osservatori, non erano
acconci a codesto. La figliuola lo interruppe di subito per farglielo
notare.
— Ho bisogno di conoscere un po' meglio i particolari della cosa: disse
allora con tono che si accostava al burbero, il padre spaventato dalla
minaccia alla sua cassaforte.
— Sì; e siccome ora e qui non posso dirti tutto, e volli solamente
dartene un cenno, perchè avevo bisogno di sfogo e mi premeva aver la
consolazione di trovare in te un sostegno; così riserberò il resto da
dirti per domani. Mi permetti tu ch'io vada da te a versarci tutta
l'anima mia?
La Cappa che adorava la sua figliuola, non potè vedere senza
intenerimento l'aria di supplicazione che spirava dalle sembianze e
dagli occhi di lei.
— Vieni pure, gioia mia: rispose: ti darò tutta la mattinata a te sola,
e non avremo fastidio di disturbatori.
La lotta fra l'amore del suo danaro e quello per la sua figliuola era
finita in lui col trionfo di quest'ultimo.
— E di qualunque cosa tu abbia bisogno, soggiunse, e che tuo padre possa
fare..... (fece ancora una piccola pausa) ebbene, conta pure su di lui.
Candida gli strinse la mano in manifestazione di muta, ma vivissima
riconoscenza.
— Ora, torniamo nel salone: diss'ella alzandosi. Tu mi hai ridonato
coraggio.... E tutto già me lo sentivo mancare... Ah, padre mio, mi hai
fatto un gran bene, e che tu sia benedetto!... Sto meglio e sono ora
capace di affrontare di nuovo e sguardi e parole di queste maligne
ipocrite.
Quasi in quel medesimo frattempo in cui la contessa parlava con suo
padre, avevano luogo intorno alla cattura ed alla sorte di Quercia, due
altri colloquii: uno fra il Re ed il marchese di Baldissero, l'altro fra
il marito di Candida e il generale Barranchi.
Riferiamoli ambedue, cominciando da quest'ultimo.
— Avete qualche cosa da apprendermi, Langosco, intorno a quella vostra
faccenda? cominciò il generale Barranchi, parlando piano e ritraendosi
d'alquanto dalla folla circostante.
Il marito di Candida rise con quel suo legger ghigno da scettico di
buona società.
— Oh oh! il capo della Polizia che ha bisogno d'informazioni da un
semplice privato: diss'egli con tono forzatamente scherzoso. No, non ho
nulla da apprendervi; perchè quello che vi ho da dire e che vi voglio
dire, voi, gentiluomo qual siete, lo sapete prima e meglio di me: ed è
che non si dovrebbe tollerare che il nome e l'onore d'una famiglia
patrizia, sia alla _merci_ d'un tristo qualunque il quale può colle sue
parole comprometterla, e che quel nome e quell'onore vengano trascinati
nel fango della pubblicità d'un processo. È una orribil cosa solo a
pensarci.
— Voi avete ragione, rispose gravemente il generale con tutta la
solennità della sua montura di parata il cui petto era una pleiade di
costellazioni. Ma che cosa volete? Ci sono le leggi, c'è un codice....
Langosco fece un atto d'impazienza assai poco rispettoso per la maestà
della patria legislazione.
— Bel guadagno di codice! Bel tesoro di leggi! esclamò, avvicinando però
ancora più la bocca all'orecchio del suo uditore. Leggi rivoluzionarie
che sanciscono l'uguaglianza nelle cose civili come nelle criminali fra
il figliuolo del ministro e il figliuolo del portagerle. Sono
un'assurdità. Quella di voler fare il legislatore liberale, il
riformatore in preteso vantaggio del popolo, è una manìa di Carlo
Alberto....
Queste parole erano pronunciate a voce tanto bassa che niun altro
orecchio le poteva cogliere, fuor quello a cui erano susurrate, pur
tuttavia il comandante de' carabinieri si guardò dintorno con qualche
turbamento, e credette suo obbligo di servo fedele del Re e di
cortigiano, protestare con un'esclamazione:
— Oh oh! non parlate a questo modo, conte. Il torto non vogliamo
darglielo all'augusto Sovrano; ma se c'è qualche cosa da rimproverare,
ascrivetelo a quella mano di avvocatuzzi e di legulei, onde pur troppo
il buon re si lascia aggirare, tutta gente bacata dalle massime empie e
sovversive della perfida rivoluzione francese.
— E di questa guisa si rovina lo Stato e la Monarchia. Togliete a questa
ed a quello la base solida e il sostegno continuo e robusto d'una
nobiltà rispettata e potente, e per forza li vedrete cascare in balìa
delle passioni popolari e, come si suol dire oggidì, della democrazia.
— Giusto!
— E come volete avere un'aristocrazia costituita potente, che continui
di generazione in generazione l'opera tradizionale, se coll'abolizione
dei maggioraschi le togliete i mezzi di vivere; se con una fatale
uguaglianza _vous la ravalez_ al livello della plebe?
— Giustissimo!
— Nei tempi antichi della nostra monarchia, quando si aveva un buon
governo e si applicavano le buone massime...
— Prima degli orrori della empia rivoluzione francese: soggiunse
Barranchi, il quale contro quella rivoluzione aveva l'odio più accanito
che possa albergare nell'animo d'un generale.
— Ebbene, se si fosse presentato un caso simile all'attuale, non si
sarebbe messo a repentaglio nessuna di quelle cose per cui il popolo
deve avere venerazione, e la giustizia medesima ci avrebbe guadagnato.
— Sicuro! Prima di tutto non c'era quell'imprudente invenzione della
pubblicità dei processi.
— Ma che processo? Non se ne sarebbe fatto. Un individuo della fatta di
quel Quercia lo si sarebbe preso, e senza che nessuno ne sapesse e ci
avesse a mettere il becco lo si sarebbe mandato a lavorare sotto lo
staffile in qualche luogo remoto della Sardegna, dei più malsani, dove
non avrebbe potuto menar la lingua con nessuno, e dove non avrebbe
tardato a liberare del tutto il mondo e la società della sua scellerata
persona.
Il conte Barranchi mandò un sospiro di rincrescimento.
— È vero: diss'egli; ma ora codesto non si può far più.
— Si potrebbe fare qualche cosa d'equivalente.
— Oh come?
Langosco abbassò ancora più la voce.
— Se quell'uomo scomparisse portando seco tutti i suoi segreti?
Barranchi s'inalberò.
— Oh! esclamò scotendo il capo: farlo.... (esitò un momento)....
sparire?
— Colla fuga: s'affrettò a soggiungere il marito di Candida. Lo
scellerato va in America, e non se ne intende mai più a parlare. Questa
razza di gente mantiene siffatte promesse.... tanto più che ci ha tutta
la sua convenienza. Una buona somma, un guardiano di carceri comperato,
un capo-guardiano che chiuda gli occhi, e l'affare è fatto.... senza che
nessuno sia compromesso.
Barranchi seguitava a scuotere la piccola testa colla stretta fronte
corrugata e l'aria pensierosa. Il conte di Staffarda parlò ancora per un
poco non senza calore; e il colloquio finì di poi con una stretta di
mano.
Carlo Alberto aggirandosi, come fu detto, pel salone, venne presso al
luogo dov'era il marchese di Baldissero e gli fece un cenno di saluto
improntato di speciale benevolenza. Il marchese s'affrettò ad
accostarsegli.
— La vedo con piacere, marchese; disse il Re. Ho desiderio di parlarle.
Queste parole fecero intorno a S. M. un cerchio di spazio vuoto, i
cortigiani indietrando tutti le loro persone ricurve alla distanza di
due metri: entro questo cerchio stette il marchese in mossa
dignitosamente rispettosa, aspettando le parole reali.
Il Re cominciò a domandare di quel giovane che egli credeva ancora
figliuolo del Valpetrosa, da lui conosciuto ed apprezzato nel fatal
tempo della cospirazione del 1821; ed apprese così dallo zio di Virginia
e la scoperta dell'errore che aveva fatto ritener per tale quel
trovatello, e la malattia sopravvenuta a quest'infelice.
— Tutto ciò è molto strano; disse il Re. Ed ora che conta Ella di fare
riguardo quel giovane?
— La sua intelligenza e il suo carattere non sono mutati per questo; e
siccome io l'aveva scelto a mio segretario prima di supporlo mio
congiunto...
Carlo Alberto lo interruppe con un gentile sorriso d'approvazione.
— Così conta tenerselo anche adesso. Ha ragione. Ma ce lo disputeremo,
marchese; e se quel giovane ha un merito reale, può dirsi che la sua
fortuna è fatta. Casa di Savoia ha creati i Caissotti e i Bogini...
Tacque ad un tratto, e il suo sguardo vago e velato si diede ad errare
intorno con certa esitanza. Pareva che la sua mente fosse passata
improvviso ad altre idee, che volesse parlar d'altri argomenti, ma non
trovasse di subito le parole. Il marchese stette silenzioso aspettando.
— A proposito di cose strane: disse poi dopo una breve pausa: sa,
marchese, che me ne avviene una abbastanza curiosa? Ha inteso parlare
dell'arresto di quella banda di malfattori e del suo capo, certo
Quercia, che si spacciava per medico e viveva da elegante?
— Sì, Maestà.
— Ebbene, ricevetti una lettera anonima, la quale pretende che
personaggi alto locati e di molto influsso nelle cose pubbliche
intendono salvare quel cotale e mi prega a nome della giustizia di non
voler permettere una simil cosa. Ne ho parlato col Ministro dell'interno
e col Guardasigilli: ed ho inteso come sembri in verità che quel
miserabile abbia avute intime relazioni con una signora di nobilissimo
casato, e che in pubblico dibattimento possano venire a galla certe
circostanze da suscitare scandalo gravissimo e recare disdoro soverchio
ad una delle più antiche ed illustri famiglie del nostro Regno e delle
più benemerite del nostro Trono. In tali emergenze alcuni penserebbero
che ragioni di alta politica, dovrebbero far passar sopra allo stretto
rigore della privata giustizia, e che quindi sarebbe opportuno impedire
lo scandalo.....
S'interruppe ancora, come aveva fatto poco prima, quasi le parole gli
fossero mancate; ma questa volta il suo sguardo stette fisso con una
certa vivacità sulla nobile fisionomia del marchese. Questi era troppo
diplomatico e d'ingegno troppo penetrativo per non comprendere subito
che il Re desiderava sapere il suo parere in proposito, e non voleva in
pari tempo esplicitamente domandarglielo; e siccome avvisò di presente,
onesto e coscienzioso com'era, essere suo dovere esporre ciò che credeva
il giusto ed il vero, senz'altro indugio rispose con un certo calore:
— Costoro, a mio debole parere, s'ingannano. Lasciamo il diritto
_costituendo_, dove si potrebbe discutere, se in una monarchia come
questa la nobiltà che più strettamente circonda e difende il trono, e
deve accrescergli splendore, non s'abbia a guarentire di privilegi, ed
anche nell'esercizio della giustizia non debba avere sostegno di giudici
speciali, di procedure apposite ed eziandio di provvedimenti
eccezionali. Ma innanzi all'attuale legislazione non è più permesso il
dubbio. Le leggi emanate da V. M. vogliono che tutti sieno uguali: e le
leggi quando ci sono bisogna osservarle, e tanto più chi è a capo dei
popoli, se si vuole che i popoli medesimi le rispettino. In qualunque
modo sia impegnata nel processo la nobil famiglia cui V. M. fece
allusione, — ed io lo rimpiango profondamente — qualunque scandalo ne
debba avvenire, io credo che bisogna assolutamente che giustizia si
faccia.
Il Re aveva spenta la vivacità del suo sguardo, e stava in contegno
attento, riflessivo, quasi melanconico. Stette un poco prima di parlare
e poi disse sorridendo freddamente:
— Ella ha espresso precisamente la mia opinione. Godo di essere così
bene d'accordo con Lei, di cui il senno, l'esperienza e lo zelo per la
pubblica cosa dànno al parere tanto valore.
Fece di nuovo una piccola pausa, poi soggiunse con fermezza:
— Giustizia sarà fatta, e nessuno vi si potrà sottrarre.
Chi avesse detto al marchese di Baldissero che colle sue parole
confermando in quella risoluzione lo spirito prima esitante del Re, egli
condannava a salire sul patibolo il figliuolo di sua sorella! S'egli
avesse saputo codesto, certo, per quanta passione ne avrebbe avuto, non
sarebbe stato diverso il suo consiglio; ma sicuramente se avesse
conosciuta la brutta verità, quella sera non si sarebbe recato a Corte,
e probabilmente Gian-Luigi avrebbe potuto esser salvo. Ma il destino
aveva voluto che Maurilio non avesse ancora potuto parlare.
Il Re, continuando il suo giro, vide il conte Barranchi, il quale,
separatosi da Langosco, veniva accostandosi, pianeta o meglio satellite
di Corte, al centro di attrazione. Ad un legger cenno fattogli da S. M.,
il generale s'affrettò ad accorrere e stare innanzi alla faccia pallida
di Carlo Alberto, come il caporale che si presenta a ricevere un ordine
dal capitano.
— Generale, gli disse il Re in modo che nessun altro potesse udire: ho
una raccomandazione da farle.
Barranchi s'inchinò con una mossa delle braccia sollecita e vibrata che
voleva dire:
— Comandi e conti su di me.
— Mi è riferito che si tenti sottrarre alla giustizia dei nostri
tribunali quell'elegante capo di assassini, il cui arresto fa molto
onore alla sua Polizia.
Barranchi tornò ad inchinarsi in atto di ringraziare, ma in realtà per
nascondere il turbamento che quelle parole avevano in lui prodotto.
— Ordinerò al ministro degl'interni, continuava il Re, che procuri
intorno a quel tristo una sorveglianza speciale, e prego anche Lei di
voler coadiuvare colla sua Polizia ad impedire ogni evasione. Se
l'accusato fuggisse sarebbe un disdoro per l'autorità del Governo e
della legge; ed io ne proverei un particolare rammarico.
Il generale non trovò altro mezzo di rispondere che quello di fare un
terzo inchino. Il Re passò.
— _Sacrebleu_! esclamò fra sè il conte Barranchi, quando rimpettì di
nuovo il suo corpo serrato nella montura, drizzandolo dal profondo
inchino cortigianesco. Che cosa dirà ora quel povero Langosco?
Si pose subito in cerca di costui, e non tardò a ritrovarlo.
La faccia del marito di Candida, poichè il generale ebbe parlato, si
fece scura come una mattinata nebbiosa d'inverno.
— Sentite: diss'egli poi, mettendo proprio le labbra sul padiglione
dell'orecchia dell'amico; si tratta di qualche cosa più che la vita o la
morte. Può sempre tornar di giovamento l'aver un uomo a noi obbligato da
gratitudine eterna e capace di qualunque cosa per noi. Sapete la favola:
anche il sorcio tornò utile al leone; ed io sono qualche cosa più che un
sorcio.... Non avreste che da lasciar fare.
La lettera anonima che era pervenuta nelle mani del Re, denunziatrice
delle intenzioni di potenti personaggi di salvar Quercia, era stata
scritta da Barnaba.


CAPITOLO XXVI.

Due giorni dopo, alla mattina, verso le otto e mezzo, che in quella
stagione invernale è affatto di buon'ora, una donna modestamente vestita
di scuro, con un fitto velo sulla faccia che ne celava compiutamente le
sembianze, presentavasi all'uscio della Zoe e domandava con voce tremola
ed esitante di parlare alla celebre cortigiana. A costei tale visita era
stata annunziata la sera precedente da un bigliettino di carta
finissima, delicatamente profumato, il quale diceva:
«Una donna, che facilmente indovinerete chi sia, ha bisogno di parlarvi
nell'interesse di quella persona che più vi sta a cuore. Siate sola
domattina dalle otto alle nove, e si verrà da voi.»
La _Leggera_ non aveva menomamente esitato a riconoscere la calligrafia
della contessa Candida; ed aveva dato ordine che quando la mattiniera
visitatrice si presentasse, venisse subito introdotta.
Candida entrò tremante, che appena se poteva reggersi sulle gambe, nella
camera da letto sontuosa e disordinata della cortigiana. Essa, la donna
titolata, la superba signora, la fiera dama di Corte, presentavasi poco
diverso che imploratrice, nella casa d'una disprezzata femmina, cui
avrebbe un tempo, incontrandola, coperta delle più manifeste mostre del
suo disdegno! Zoe giaceva ancora sotto l'elegante cortinaggio, mezzo
seduta sui cuscini candidissimi, ornata il capo, il petto, le mani di
ricchissime trine sulla fina biancheria della sua cuffia e del suo giaco
da notte; teneva il gomito del braccio destro affondato nel cedevole
guanciale, più candido che neve, a cui si puntava, e sorreggeva alla
mano la testa: di sotto alla cuffia scappavano ribelli le ciocche ricche
e pesanti delle sue fulve chiome, e parevano matasse d'oro filato che le
cascassero sul seno e sulle spalle; lo sguardo vivo, ardente, quasi
selvaggio, stava intento nel volto d'una persona che sedeva presso alla
sponda del letto. Questa persona era una giovine donna, la quale,
vedendo entrare la contessa, si alzò, si trasse in là d'un passo e
saettò la nuova venuta con uno sguardo curioso, sollecito, avido, quasi
feroce. Candida non s'era inoltrata che di poco nella stanza; le forze
glie ne mancavano; si appoggiò ad un mobile, e stette un momento prima
di riaver tanto di respiro da poter pronunciare una parola. Di sotto il
velo intanto ella guardava, quasi sgomenta, un po' corrucciata,
turbatissima per mille contrarie sensazioni, quelle due donne, le quali
con aria presso che ostile fissavano lei.
Fu la Zoe a rompere quello strano ed impaccioso silenzio.
— La si avanzi e s'accomodi: disse asciuttamente accennando colla mano
il seggiolone da cui s'era levata pur allora la giovane che le stava in
compagnia.
— Vi avevo pregata d'esser sola: disse una voce fioca ed agitata di
dietro il fitto velo che copriva le sembianze della contessa.
— Maddalena non è di troppo: rispose la Zoe che prendeva evidente
piacere della confusione e del turbamento di quella nobil donna: anzi ci
è necessaria... È una nostra compagna: soggiunse dopo un poco, pesando
con intenzione sulle parole: è una nostra _complice_.
Candida si riscosse e rabbrividì: un vivo rossore le salì alla faccia,
cui per fortuna non lasciò scorgere l'abbassato velo: un'acre vergogna
l'assalse per quella complicità; sentì d'essersi abbassata al grado di
quelle disgraziate. Non aggiunse parola su ciò e venne a sedere sulla
poltrona che Zoe le aveva additata.
Maddalena, che non aveva cessato di squadrare con avida curiosità la
velata contessa, e che ora trovavasi alle spalle di lei, fece il giro
della poltrona, e venne a piantarsi in faccia a Candida seduta, le
braccia incrociate al petto, e il suo sguardo più impertinente che mai.
Ella cui l'amore comune per Quercia aveva piegata a subita simpatia
verso la cortigiana, sentiva ora contro quella nobile dama, che si
avventurava ad amare il medesimo uomo, un impulso d'odio, una gelosia
rabbiosa, una smania crudele di umiliarla e mortificarla. Per la prima
era forse la comunanza d'origine, la somiglianza delle condizioni che le
ispiravano una specie di fraterna benevolenza; e la decisione di
carattere, la risolutezza delle maniere, la violenza dei sentimenti e la
forza della volontà che contraddistinguevano la cortigiana valsero ad
imporne a quella natura aspra, selvaggia e rubesta del pari. Per quella
signora invece, che apparteneva ad altra classe sociale, che godeva di
tanti beni a lei povera negati assolutamente, e tanto più grandi nella
sua fantasia e desiderabili, l'istinto di proletario, l'odio naturale
del povero verso il ricco, che erano in Maddalena, non potevano altro
sentimento ispirare fuor che la gelosia e l'invidia. La Maddalena
adunque si piantò in faccia alla sua nobile rivale in quella mossa che
ho detto, e con accento che accompagnava perfettamente l'insolenza del
contegno, disse:
— Or be', questa signora la non vorrà degnarsi di mostrarci le sue
bellezze?
Candida trasaltò sul suo seggiolone e fece un atto come per alzarsi e
partirsene. Zoe represse in fretta un sorriso che le era venuto alle
labbra carnose e procaci, fece un atto verso la contessa per pregarla di
non muoversi, e disse, colla severità d'una compagna e non di una
superiore, alla giovane plebea:
— Taci, Maddalena.
Poi volgendosi a tutte due con un tono di compagnevole dimestichezza, di
cui la misera Candida sentì tutta l'onta e lo sdegno, ma cui dovette
reprimere, e non fu questa lieve pena per lei, la cortigiana soggiunse:
— Siamo qui e dobbiamo starci come tre buone amiche le quali vogliono
tutte tre ed ardentemente una cosa sola. Parliamoci adunque come tali.
Signora contessa, dal suo bigliettino ho capito che Ella aveva qualche
cosa da apprenderci o da suggerirci per la salute del nostro caro Luigi.
Parli dunque Ella prima, e ci rallegri, se è possibile, con delle buone
nuove, che in noi è uguale al suo, se non maggiore, l'interesse per
quella diletta persona. Dopo di Lei avrò io qualche cosa da comunicarle
eziandio, che forse non sarà meno interessante di quanto Ella sta per
dirci.
La contessa ringoiò lo sdegno, l'onta e tutta la fierezza che si
sollevava in lei, e fattasi forza parlò. Per capire il colloquio che
ebbe luogo fra quelle tre donne, diciamo brevemente ciò che era a
ciascuna di esse avvenuto il giorno innanzi.
Candida, secondo l'accordo preso con suo padre al concerto di Corte,
erasi da lui recata nella mattina, ed avevagli esposta a suo modo la
difficile, pericolosa e fatale condizione in cui ella si trovava, e la
necessità da questa nascente della fuga del _medichino_. Il barone La
Cappa, sbalordito da tutto ciò, non sapeva trovar fuori un modo
qualunque di effettuare questa fuga. Fu Candida che glie lo suggerì: una
somma di certa entità per comprare qualcheduno, una mezza parola di
qualche persona autorevole che inducesse taluni a chiudere gli occhi. Il
padre della contessa, animato dal suo amore per la figliuola, si lasciò
indurre a promettere la somma che sarebbe occorsa; e si pose senza
indugio in giro per trovare quel certo affidamento di cecità nella
complice tolleranza di qualche potente. Si rivolse addirittura al
Ministro e spiegò tutta l'arte diplomatica di cui era capace per
arrivare all'argomento senza accostarlo pericolosamente di fronte: ma fu
appena nei paraggi dell'isola di sì difficile approdo, che il Ministro
(a cui il Re già aveva fatto quell'intimata che la sera innanzi era
piovuta sul Comandante della Polizia), gli rese inutile ogni
bordeggiare, dichiarandogli seccamente che essendo nati sospetti che si
volessero far tentativi per una evasione di quel famoso assassino,
s'erano dati ordini opportuni affine non solo di impedire ogni riuscita
di siffatti progetti, ma di levare ad ognuno qualsiasi velleità di
tentarli. Il barone si partì mortificato, senz'aggiunger parola, e si
recò dal Direttore generale delle carceri.
Il povero barone ebbe a toccar con mano in questa circostanza la
differenza che passa nelle aure burocratiche fra un uomo in carica ed
uno cascato nel limbo della giubilazione. Quando egli era capo
d'ufficio, in tutto lo splendore della sua carriera, non si poteva
immaginare mostre di deferenza e di zelo rispettoso che il barone non
ricevesse da costui, nella anticamera del cui ufficio si presentava.
Credeva egli per ciò, lo riteneva come una cosa certa ed un suo vero
diritto, che a lui non sarebbe stato riserbato l'accoglimento d'un
postulante qualunque, ma che ogni uscio gli si aprirebbe dinanzi come a
padrone, in mezzo agli inchini degli uscieri, e il suo antico subalterno
si sarebbe affrettato a venirgli incontro come si fa per reverenza ad un
superiore. Non tardò ad accorgersi con grande sua mortificazione e
dispetto che quella era una falsa lusinga: e ad eccezione degl'inchini
degli uscieri, i quali erano troppo poca cosa per avere il coraggio e
credersi il diritto dell'impertinenza contro un titolato, un decorato e
tale che poco tempo prima li poteva far cacciare dall'impiego, in tutto
il resto la sua aspettazione fu pienamente delusa. Il Direttore generale
lo fece aspettare un quarto d'ora che all'orgoglio offeso del barone
parve un tempo infinito; e quando lo ammise nel suo gabinetto, siccome
l'argomento da affrontarsi era di così difficile e delicata natura che
occorrevano circonlocuzioni, preparazioni oratorie e volteggiamenti di
discorsi, il Direttore generale fece con garbo capire al suo visitatore
che aveva molte occupazioni da sbrigare e pochi momenti da concedere. Il
padre di Candida s'affrettò a toglier commiato, non senza lasciar vedere
qualche po' di quel risentimento che aveva molto nell'animo; ma dalle
fasi del discorso riportò, se non altro, per vantaggio, quello di
apprendere che era Ispettore delle carceri, ov'era custodito Quercia, un
cotale ch'egli nella sua lunga carriera amministrativa aveva potuto
conoscer per bene, povero di sostanze e di moralità, ricco soltanto di
famiglia e di bisogni. Avvisò tosto che questi era l'uomo di cui s'era
fatto il Diogene cercatore, e con molte precauzioni perchè non fosse
conosciuto il suo passo, si recò a trovarlo a casa sua.
Nel colloquio che ebbero, il corruttore ed il corruttibile, parlarono il
meno chiaro che si potesse, menarono, come si suol dire, il can per
l'aia, e si intesero perfettamente. L'Ispettore tenne alta la mercanzia,
il barone lasciò capire che si sapeva valutarla al prezzo che si
meritava: quegli accennò ai pericoli della sua condizione, alla facilità
d'essere compromesso, questi fe' cenno della prudenza dei procedimenti,
della guarentigia di cautele necessarie per tutti, eccetera, eccetera.
Venutosi a mezzo ferro, il barone parlò della felicità di farsi
proprietario e di comprar, per esempio, nel proprio paese un po' di
terra, una casetta; ma l'altro lo interruppe nell'esposizione di
quell'idillio, dicendo che il diventar proprietario gli avrebbe chiamato
addosso l'attenzione e la malignità degl'invidiosi, e che perciò avrebbe
preferito, quando gli piovesse dal cielo un capitale, impiegarselo in
altro modo e farselo valere in segreto come ben avrebbe saputo. Il
barone domandò per curiosità a qual somma si elevavano desiderii del suo
interlocutore circa quel capitale: e l'altro, che stimò esser meglio
domandare un'esagerazione, parlò di venti mila lire; La Cappa protestò
che il signor Ispettore non avrebbe mai potuto trovare una tal somma, ma
che invece la metà sarebbe stato probabile lo averla. L'Ispettore fece
lo schizzinoso, e il padre di Candida simulò non voler più dir altro a
questo proposito, cambiò discorso, e dopo un poco accennò andarsene; il
tentato accompagnò il tentatore fino alla soglia, e là, ad un tratto,
per dir così, a bruciapelo, con voce sommessa e parola ratta, disse:
— Dieci mila lire, sia: lascierò fare; ma ce ne vogliono cinque mila
subito.
La Cappa tornò indietro e chiuse l'uscio della stanza in cui entrarono
di nuovo.
— Le avrete stassera, disse; ma non basta lasciar fare; conviene anche
suggerirci come fare.
— Bisogna rivolgersi al capoguardiano. So che cederà. Ma la capisce che
non io posso trattare con lui. Abbia a questo oggetto qualche mandatario
fidato.... Io avrò una malattia che m'impedirà di esercitare la maggiore
sorveglianza comandata. Il capoguardiano ne prenderà fiducia per agire
secondo che si vuole.... Ma conviene far presto.
Il barone di quella sera fece avere le cinque mila lire all'Ispettore e
informò di tutto la figliuola. Per trattare poi con questo capoguardiano
ci voleva qualcun altro: egli non voleva commettersi in sì bassa
impresa. La contessa pensò che quell'ufficio lo potrebbe fare la Zoe e
scrisse alla medesima il bigliettino che abbiamo visto.
Di più importanza ancora e meravigliosamente accordantisi per fare
sperare un lieto successo coi fatti che conosceva la contessa erano
quelli avvenuti a questo proposito alla cortigiana. Eccoli in breve.
La sera precedente si presentava al quartiere di Zoe uno sconosciuto,
tutto accuratamente camuffato nel mantello, e chiedeva essere ammesso
alla presenza della donna, alla quale, a lei sola, in proprie mani
doveva rimettere certa carta. La cortigiana, senza la menoma esitazione
You have read 1 text from Italian literature.
Next - La plebe, parte IV - 38
  • Parts
  • La plebe, parte IV - 01
    Total number of words is 4477
    Total number of unique words is 1662
    37.6 of words are in the 2000 most common words
    54.1 of words are in the 5000 most common words
    61.9 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 02
    Total number of words is 4407
    Total number of unique words is 1715
    39.0 of words are in the 2000 most common words
    53.5 of words are in the 5000 most common words
    62.5 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 03
    Total number of words is 4427
    Total number of unique words is 1718
    36.7 of words are in the 2000 most common words
    52.8 of words are in the 5000 most common words
    61.6 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 04
    Total number of words is 4449
    Total number of unique words is 1572
    39.2 of words are in the 2000 most common words
    55.1 of words are in the 5000 most common words
    63.0 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 05
    Total number of words is 4478
    Total number of unique words is 1653
    39.1 of words are in the 2000 most common words
    53.3 of words are in the 5000 most common words
    61.3 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 06
    Total number of words is 4520
    Total number of unique words is 1578
    39.4 of words are in the 2000 most common words
    54.4 of words are in the 5000 most common words
    62.8 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 07
    Total number of words is 4477
    Total number of unique words is 1607
    39.4 of words are in the 2000 most common words
    55.2 of words are in the 5000 most common words
    61.8 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 08
    Total number of words is 4490
    Total number of unique words is 1658
    39.2 of words are in the 2000 most common words
    55.4 of words are in the 5000 most common words
    63.1 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 09
    Total number of words is 4427
    Total number of unique words is 1667
    38.1 of words are in the 2000 most common words
    54.3 of words are in the 5000 most common words
    61.8 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 10
    Total number of words is 4434
    Total number of unique words is 1632
    39.5 of words are in the 2000 most common words
    54.4 of words are in the 5000 most common words
    62.2 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 11
    Total number of words is 4531
    Total number of unique words is 1666
    40.2 of words are in the 2000 most common words
    55.1 of words are in the 5000 most common words
    61.8 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 12
    Total number of words is 4498
    Total number of unique words is 1637
    38.8 of words are in the 2000 most common words
    53.7 of words are in the 5000 most common words
    60.9 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 13
    Total number of words is 4498
    Total number of unique words is 1574
    38.6 of words are in the 2000 most common words
    54.9 of words are in the 5000 most common words
    63.5 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 14
    Total number of words is 4475
    Total number of unique words is 1719
    40.3 of words are in the 2000 most common words
    55.9 of words are in the 5000 most common words
    63.7 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 15
    Total number of words is 4452
    Total number of unique words is 1596
    39.8 of words are in the 2000 most common words
    55.4 of words are in the 5000 most common words
    64.3 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 16
    Total number of words is 4576
    Total number of unique words is 1607
    37.6 of words are in the 2000 most common words
    52.2 of words are in the 5000 most common words
    61.0 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 17
    Total number of words is 4462
    Total number of unique words is 1668
    37.5 of words are in the 2000 most common words
    53.6 of words are in the 5000 most common words
    62.2 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 18
    Total number of words is 4406
    Total number of unique words is 1629
    37.3 of words are in the 2000 most common words
    52.3 of words are in the 5000 most common words
    60.2 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 19
    Total number of words is 4463
    Total number of unique words is 1779
    37.2 of words are in the 2000 most common words
    51.8 of words are in the 5000 most common words
    60.2 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 20
    Total number of words is 4497
    Total number of unique words is 1667
    39.0 of words are in the 2000 most common words
    53.8 of words are in the 5000 most common words
    60.8 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 21
    Total number of words is 4449
    Total number of unique words is 1626
    38.5 of words are in the 2000 most common words
    53.4 of words are in the 5000 most common words
    61.3 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 22
    Total number of words is 4540
    Total number of unique words is 1637
    39.4 of words are in the 2000 most common words
    55.1 of words are in the 5000 most common words
    62.9 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 23
    Total number of words is 4461
    Total number of unique words is 1665
    37.3 of words are in the 2000 most common words
    52.8 of words are in the 5000 most common words
    61.2 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 24
    Total number of words is 4521
    Total number of unique words is 1666
    37.0 of words are in the 2000 most common words
    52.5 of words are in the 5000 most common words
    61.3 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 25
    Total number of words is 4495
    Total number of unique words is 1710
    36.9 of words are in the 2000 most common words
    51.1 of words are in the 5000 most common words
    58.1 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 26
    Total number of words is 4551
    Total number of unique words is 1707
    34.4 of words are in the 2000 most common words
    49.4 of words are in the 5000 most common words
    55.9 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 27
    Total number of words is 4419
    Total number of unique words is 1602
    38.5 of words are in the 2000 most common words
    54.1 of words are in the 5000 most common words
    63.2 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 28
    Total number of words is 4364
    Total number of unique words is 1645
    38.3 of words are in the 2000 most common words
    53.1 of words are in the 5000 most common words
    61.4 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 29
    Total number of words is 4480
    Total number of unique words is 1607
    36.7 of words are in the 2000 most common words
    52.9 of words are in the 5000 most common words
    61.2 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 30
    Total number of words is 4472
    Total number of unique words is 1697
    38.7 of words are in the 2000 most common words
    55.6 of words are in the 5000 most common words
    63.4 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 31
    Total number of words is 4438
    Total number of unique words is 1688
    37.0 of words are in the 2000 most common words
    53.1 of words are in the 5000 most common words
    61.6 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 32
    Total number of words is 4410
    Total number of unique words is 1703
    36.4 of words are in the 2000 most common words
    51.2 of words are in the 5000 most common words
    59.9 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 33
    Total number of words is 4424
    Total number of unique words is 1719
    34.3 of words are in the 2000 most common words
    50.9 of words are in the 5000 most common words
    59.4 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 34
    Total number of words is 4488
    Total number of unique words is 1652
    37.1 of words are in the 2000 most common words
    52.2 of words are in the 5000 most common words
    60.1 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 35
    Total number of words is 4451
    Total number of unique words is 1687
    37.6 of words are in the 2000 most common words
    53.2 of words are in the 5000 most common words
    60.9 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 36
    Total number of words is 4465
    Total number of unique words is 1700
    38.0 of words are in the 2000 most common words
    54.0 of words are in the 5000 most common words
    61.4 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 37
    Total number of words is 4430
    Total number of unique words is 1694
    38.8 of words are in the 2000 most common words
    55.0 of words are in the 5000 most common words
    62.4 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 38
    Total number of words is 4466
    Total number of unique words is 1647
    39.4 of words are in the 2000 most common words
    54.3 of words are in the 5000 most common words
    62.7 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 39
    Total number of words is 4453
    Total number of unique words is 1711
    37.2 of words are in the 2000 most common words
    53.3 of words are in the 5000 most common words
    60.9 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 40
    Total number of words is 4397
    Total number of unique words is 1685
    36.0 of words are in the 2000 most common words
    52.4 of words are in the 5000 most common words
    60.3 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 41
    Total number of words is 4512
    Total number of unique words is 1663
    36.5 of words are in the 2000 most common words
    51.9 of words are in the 5000 most common words
    59.3 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 42
    Total number of words is 4534
    Total number of unique words is 1746
    37.0 of words are in the 2000 most common words
    54.0 of words are in the 5000 most common words
    61.6 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 43
    Total number of words is 4434
    Total number of unique words is 1743
    36.7 of words are in the 2000 most common words
    52.3 of words are in the 5000 most common words
    60.5 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 44
    Total number of words is 4404
    Total number of unique words is 1620
    37.3 of words are in the 2000 most common words
    53.1 of words are in the 5000 most common words
    61.9 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 45
    Total number of words is 4450
    Total number of unique words is 1611
    38.5 of words are in the 2000 most common words
    53.9 of words are in the 5000 most common words
    61.8 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 46
    Total number of words is 4498
    Total number of unique words is 1739
    35.3 of words are in the 2000 most common words
    50.7 of words are in the 5000 most common words
    59.1 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 47
    Total number of words is 4416
    Total number of unique words is 1721
    36.7 of words are in the 2000 most common words
    52.5 of words are in the 5000 most common words
    60.6 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 48
    Total number of words is 4447
    Total number of unique words is 1710
    36.9 of words are in the 2000 most common words
    52.6 of words are in the 5000 most common words
    61.2 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 49
    Total number of words is 4452
    Total number of unique words is 1687
    35.7 of words are in the 2000 most common words
    51.1 of words are in the 5000 most common words
    59.2 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 50
    Total number of words is 4488
    Total number of unique words is 1771
    38.7 of words are in the 2000 most common words
    54.8 of words are in the 5000 most common words
    61.9 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte IV - 51
    Total number of words is 275
    Total number of unique words is 196
    53.9 of words are in the 2000 most common words
    68.1 of words are in the 5000 most common words
    73.1 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.