La plebe, parte II - 13

Total number of words is 4536
Total number of unique words is 1694
37.2 of words are in the 2000 most common words
52.9 of words are in the 5000 most common words
60.7 of words are in the 8000 most common words
Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
sotto..... Per farla breve, mentre quel vecchio schifoso, dopo mille
storie, andò a prendere quei quattro miserabili soldi, Ester che era
sempre stata immobile in un cantuccio, agucchiando certi panni al lume
d'una lucernetta che pareva far la veglia ad un morto; Ester mi saltò
innanzi con quella sua bella faccia d'alabastro, con quei suoi lucidi
occhioni scuri, con quelle sue labbra rosse come il sangue che spiccia.
«— Per l'anima vostra, mi susurrò all'orecchio con voce soffocata, in
cui si sentiva che ella parlava da maledetto senno: date questo
biglietto e il più sollecitamente possibile a Luigi: si tratta di vita o
di morte.» E nel pormi in mano la cartolina ripiegata mi serrò con forza
convulsa le dita fra le sue così esili e bianche, in quel momento gelate
come il marmo. Si sentivano intanto trascinar le pianelle di quel
vecchio esoso di suo padre, — come mai una sì bella creatura può essere
nata da un mostro simile? — ed essa, lesta come uno scojattolo come un
augellino, fu d'un salto seduta di bel nuovo al suo lavoro, che non
pareva aver mosso pure la punta del dito mignolo; e guardandomi con
un'espressione capace di rimescolar le budelle ad un vecchio peccatore,
teneva l'indice della mano destra in croce sulle labbra a raccomandarmi
il silenzio.
Gian-Luigi tornò ad arrestarsi presso il galeotto.
— E quel biglietto, l'hai tu costì?
— Sì signore: rispose il mariuolo tirandolo fuori da una tasca e
porgendolo.
Il _medichino_ lo prese con isgarbo impaziente: si recò sotto la lampada
che pendeva dalla vôlta, e rottone quasi disdegnoso il suggello lesse
queste parole:
«In nome di Dio Eterno, bisogna che ci parliamo. Fa d'ingannare la
sorveglianza sempre più sospettosa di mio padre, e vieni. Un tempo ne
trovavi i modi e le ore. Il Signore ha — debbo dire benedetto o
maledetto? — ha fatto fecondo il nostro amore. Sono madre. Mio padre mi
ucciderà, se tu non mi salvi. Salvami, Luigi!»
Questi spiegazzò la carta nella mano in un moto vivace di contrarietà
stizzosa: poi tornò a rispianarla e lesse un'altra volta il biglietto.
Stette un po' immobile con quel foglio innanzi agli occhi, sotto ai
raggi della lucerna come riflettendo: quindi stracciò in minutissimi
pezzi la carta e riprese ad andare su e giù, gettando qua e colà gli
squarci che teneva in mano, del modo che fa del frumento il seminatore
nel campo.
Graffigna lo seguitava sempre con quel suo sguardo malizioso.
— Cattive nuove, eh? Diss'egli dopo un poco. Gelosie, rampogne, pianti e
supplicazioni, ci scommetto. Ah quelle benedette donne ce ne dànno dei
fastidii da portare! E dire che quando si è giovani non se ne sa star
senza! Eh! eh! Ho avuto ancor io i miei grilli al mio tempo e so da che
parte spuntano i corni della luna..... ed anche gli altri corni. Testè,
quando ho acceso il fuoco nella casina, avevo pensato di mettere quel
bigliettino sulla mensola del salotto, perchè Lei, venendo, lo vedesse
di subito e lo prendesse: ma poi mi sono detto: no, Graffigna, non
conviene; il _medichino_ può venir qui accompagnato da qualche donnetta,
oppure qualche sottanino può venirci anco prima di lui ad
aspettarvelo..... Eh eh! si sa che gagliardo d'un mariuolo Ella è in
punto a codesto...
Gian-Luigi che camminava sempre a capo chino e pareva non prestare la
menoma attenzione al chiaccherio del suo compagno, ora, come infastidito
d'un tratto da quella fluenza di parole, volse la faccia sdegnosa verso
Graffigna, e gli disse imperiosamente:
— Taci!
— Non parlo più..... di tale argomento, perchè quanto al resto ho
qualche cosa da dire di assai rilievo, e che la prego di ascoltare.
Il _medichino_ sedette presso la tavola e tamburellando colle dita sul
piano di questa disse:
— Allora parla, e fa presto.
— Il _colpo_ che si è fatto nella banca l'altra notte fu un bel _colpo_,
non c'è che dire, ma io ne ho in vista tre altri ugualmente e forse
ancora più belli.
Graffigna tacque un istante come per aspettare una parola d'encomio o di
curiosità o d'incoraggiamento a continuare, da parte del _medichino_; ma
questi, appoggiato il gomito destro e sorreggendo la sua fronte alla
palma della mano, rimaneva immobile, fisso lo sguardo ardente sulla
figura da faina del galeotto. Questi continuava:
— Fra cotali tre _colpi_ c'è da scegliere quello che più torna: io son
d'avviso che conviene prenderli in considerazione tutti tre, prepararli
bene e col dovuto intervallo farli l'uno dopo dell'altro. Il primo
sarebbe contro il marchese di Baldissero. Si potrebbe scegliere una
notte in cui i padroni fossero al ballo, come avvenne la notte scorsa:
parte dei domestici profitta di quest'occasione per andarsela a godere;
rimangono in casa ordinariamente due vecchi e le cameriere, gente di cui
si può aver ragione con poca difficoltà. Introdursi là dentro è
facilissimo pel cortile che, mercè le scuderie, comunica con un altro a
cui si può aver accesso. La disposizione delle stanze nel quartiere del
marchese possiamo conoscerla a puntino per mezzo di una donna che fu
abbastanza lungo tempo al servizio di quella famiglia, la _Gattona_,
ch'Ella avrà già udito a menzionare. Gli è vero che da venti e più anni
la _Gattona_ è uscita di là; ma la casa è pur rimasta tuttavia colle
medesime disposizioni interne, e non c'è altro di mutato se non che
nelle stanze dove stava ai tempi della _Gattona_ l'antico marchese, ora
abita l'attuale; ed è in queste stanze che giace il _morto_.
Nell'attuale stagione si sono esatti gli affitti e delle case della
città e delle campagne; e quel birbone d'un milionario di marchese deve
avere in cassa parecchie buone migliaia di lire.
Graffigna fece di nuovo una pausa; Gian-Luigi non aprì bocca, nè si
mosse, tenendo pur sempre gli occhi fissi sul suo interlocutore.
— E uno! Esclamò Graffigna poichè ebbe atteso un momento. Passiamo al
secondo. Questo si dovrebbe fare dal signor Benda.
A questo nome Gian-Luigi si riscosse. Innanzi alla mente gli passò di
botto leggera e graziosa l'immagine della giovane Maria.
— Codesto poi no: interrupp'egli con vivacità; al signor Benda non ci si
ha da pensare.
— Perchè? Dimandò con accento mellifluo la voce squarrata di Graffigna.
Quel bravo signore ha nei suoi scrigni qualche decina di mille lire.
— Quella casa è ben custodita....
— Peuh! Sclamò il galeotto alzando le spalle. Un tamburo maggiore per
portinaio che con una succhiellatina bene aggiustata si fa azzittire per
sempre; due cani che con un buon boccone si acchetano....
— Alcuni degli operai dormono colà.
— Sì, due capi-fabbrica. Be'! C'è modo di metterli anche loro alla
ragione. Ma il fatto gli è che non si avrebbe bisogno di penetrare di
soppiatto, la notte, per andare a portarne via colle scarpe di feltro il
gruzzolo; gli è di pien giorno alla chiara luce dei sole, se ci fosse il
sole, che secondo il mio progetto si avrebbe da compier l'impresa. Dico
mio progetto, così per dire, ma non sono così superbo da non confessare
che il progetto è di Lei, sor _medichino_, e ch'io non faccio altro che
applicarlo a quel caso particolare.
— Spiegati: disse Gian-Luigi sempre immobile in quel suo atteggio
pensieroso.
— Ecco la cosa! Si fomenta un bel dì o per le paghe o per le ore di
lavoro, o per questo o per quell'altro — e ce ne sono mille di possibili
pretesti — una buona sommossa degli operai....
— Impossibile! Interruppe il _medichino_. Quegli operai amano moltissimo
il loro principale che li tratta bene; sono stato poc'anzi stesso in
caso di averne una irrefragabil prova.
— Eh via! Lo amano, ma quando loro si sapesse persuadere che levandogli
la pelle acquistano un tanto nel borsellino, glie la leverebbero subito.
Conosco gli uomini, io! Vi saranno delle eccezioni? Santa pazienza, ce
ne sieno pure; ma noi non è colle eccezioni che abbiamo da fare. Le idee
che Ella ci ha dato l'ordine di spargere hanno attecchito anche colà.
Gli è così naturale! Chi non ha nulla troverà sempre un'ingiustizia che
altri possieda e non egli; e il povero si lascierà sempre assai
facilmente persuadere che è suo diritto pigliare al ricco... Breve;
Marcaccio le potrà dire che anche in quegli opifici, come nel più degli
altri, si sono fatti degli aderenti... Un bel giorno adunque, sapendo
metterci a dovere il fuoco sotto, li faremo bollire a nostro vantaggio.
Nato un tumulto, gli amici dell'ordine e del padrone, che sono sempre i
più timidi e pacifici, si spaventano e se la sgusciano; noi aggiungiamo
buona parte dei nostri uomini alle file dei riottosi; mentre quegli
altri strepitano nella fabbrica, i nostri — e mi faccio una festa di
esserne ancor io del numero — si insinuano nella casa; la polizia è
lontana, e prima che arrivino soldati e carabinieri a metter l'ordine
l'operazione è compiuta, gli amici hanno sgattaiolato, si arrestano
alcuni de' più sori e dei più innocenti degli operai — e il giuoco è
fatto...
— No: proruppe con forza Gian-Luigi; per ora non si ha da pensare a
codesto.
— Perchè? Tornò a domandare Graffigna col medesimo accento di prima.
Il _medichino_ alzò la fronte dalla palma della mano, e saettando d'uno
de' suoi sguardi più risoluti il mariuolo che gli stava dinanzi, disse
con accento che non ammetteva più nè risposta, nè osservazione:
— Perchè non voglio!
Graffigna curvò il capo in segno di ubbidiente rassegnazione.
— Passiamo al terzo — forse il migliore; riprese egli a dire dopo
brevissima pausa. Qui trattasi d'un _colpo_ cui da lungo tempo vengo
pensando e studiandone il modo. Sarebbe quello di far ballare i tanti
_gialletti_ che ammuffiscono nelle casse di Nariccia.
— Ah ah! Esclamò Gian-Luigi con un'espressione che era un
incoraggiamento a continuare.
— Sicuro! Qui l'affare è semplicissimo. Quel vecchio birbante di usuraio
è solo con quella sua vecchia sgualdrina di serva. Le muraglie di quel
suo alloggio sono sorde come il cuore del padrone, e non lasciano passar
grido, nè rumore di sorta. Basta intromettersi colà dentro in tre o
quattro, e il conto di ambedue que' squarquoi è bello ed aggiustato.
Gian-Luigi abbassò la faccia e mormorò con accento di ripugnanza:
— Ah sangue! Sempre sangue!....
— Il difficile sta nel penetrare in quelle stanze, chiuse con tanto
lusso di serrami da disgradarne qualunque prigione; ebbene quest'unica
difficoltà spero che potremo superarla. Occorre un buon ferraio che
dalle impronte di cera sappia trar fuori a dovere le chiavi che ci
vanno. Queste impronte è tanto facile ottenerle che le ho già prese io
medesimo andando sotto varii pretesti nell'antro di quel succiadenaro.
La _cocca_ oggidì manca pur troppo di un operaio così abile da far
simili chiavi complicate, pulite in modo, che senza bisogno di ritocco
facciano a prima prova l'ufficio loro. Avevamo quel povero Topaccio, ma
la scellerata d'una giustizia ce l'ha spedito a dar calci all'aria.....
Mandò un sospiro di profondo rimpianto.
— Quella è stata una perdita!... Non l'abbiamo mai più potuto
rimpiazzare a dovere, e gli è gran danno alla nostra associazione. Ora
mi dice Marcaccio che quel suo amico Andrea, frequentatore ancor esso
della bettola di Pelone, è l'uomo fatto apposta, che un più abile e
destro di lui in tal mestiere non è da trovarsi in Torino, e che non ci
sarebbe segreto di serratura che a lui non bastasse l'animo
d'indovinare. Sinora gli è ancora irretito da qualche scrupolo di quella
che chiamano onestà, ma le parole di Marcaccio cominciano a scuoterlo, e
la miseria che gli monta sui talloni lo caccia verso di noi. Fra pochi
giorni l'avremo nelle nostre file; egli fabbricherà bravamente le false
chiavi che andranno chete chete come olio, ed ecco messo il becco
all'oca.
Quando Graffigna si fu taciuto, successe un silenzio di qualche minuto.
Gian-Luigi pareva assorto in tutt'altri pensieri che quelli onde lo
aveva intrattenuto il suo tristo compagno. Ad un tratto però, sollevò il
capo che aveva tenuto basso sino allora e disse come parlando a se
stesso:
— Nariccia se lo merita. Spogliarlo, lui, non è che pretta giustizia.
— Certo! Esclamò Graffigna.
— La sua ricchezza è infame, infamemente acquistata.
— Infamissima.
— Mille volte è più scellerato di noi, egli che sgozza i poveri
coll'usura ed assassina le famiglie colla miseria.
— Eh! noi siamo angeli in paragone.
— Di quante lagrime non è fatto il suo oro! Di quante brutture non è
sporco!...
— Noi lo purificheremo appropriandocelo... Eh! eh! ce ne sarà per delle
migliaia e migliaia di marenghini.
— La società tollera queste turpitudini e queste sconcie arpie; e non
solo le tollera, ma le protegge!... Bene; è giustizia il punirle
noi.....
— Sicuro! Noi siamo gli esecutori di quest'altra giustizia senza
sciocchezze di tribunali.
Il _medichino_ saettò d'uno sguardo severo la faccia ironica di
Graffigna.
— Non hai tu più nulla da dirmi?
— Nulla.
— Allora dormi a tua posta e risparmiami le tue osservazioni.
Il mariuolo si voltò dall'altra parte e parve in un attimo ingolfato nel
sonno il più profondo.
Gian-Luigi appoggiò tutti e due i gomiti alla tavola e nascose tra le
mani la faccia. Pensava. Era egli stato fatto per quella parte che
intanto sosteneva con tutto il suo impegno? La natura — non diceva la
Provvidenza, perchè non credeva più in essa — aveva ella datogli quelle
facoltà, quelle potenze che ei possedeva, per farne un tal uso? Come mai
nessun'altra strada erasi dischiusa alla sua intelligente attività? Qui
ricordava tutto il concatenamento dei casi che di grado in grado
l'avevano menato a quel punto in cui si trovava; come la ricchezza
agognata e i piaceri mondani a cui anelava gli sfuggissero innanzi con
ironica schifiltà, a seconda ch'egli voleva con mezzi onesti arrivarli;
come su loro avesse potuto mettere primamente le mani, quando era
entrato nella via del delitto. Vedremo un giorno per quali circostanze
fosse stata preparata ed affrettata la sua caduta; ma ora intanto, di
pieno affondato nell'ambiente il più criminoso dell'elemento sociale più
basso ed in rivolta permanente contro l'ordine vigente, contro la legge,
contro la proprietà; ora egli si domandava se quell'appagamento cui
godeva di parecchi suoi desiderii ed istinti bastava a soddisfargliene
l'anima, se quella era la sorte ch'egli aveva nei sogni dell'adolescenza
vagheggiato.
Gli anni primi della sua vita gli sfilarono innanzi al pensiero,
inquadrati nella scena del villaggio, e in essi principale la figura di
Maurilio, che aveva ritrovato la sera innanzi. Maurilio era sempre
povero, sempre ignoto, egli di cui Gian-Luigi riconosceva l'intelligenza
superiore anco alla sua! Rimanendo onesto ancor esso adunque sarebbe a
quel punto? Pure c'era in fondo all'animo di questo troppo traviato
giovane alcuna cosa che lo ammoniva non essere impossibile per altra
strada giungere di meglio a quel fastigio a cui anelava. E forse
quest'altra strada l'ingegno potente di Maurilio glie l'avrebbe saputa
additare. Se alla intelligenza straordinaria del suo compagno d'infanzia
si unisse in un'opera comune la risolutezza, l'attività, la forza di
lui, che cosa non potrebbe ottenersi da siffatta consociazione? La sera
innanzi Gian-Luigi aveva detto a Maurilio che sarebbe recatosi da lui a
parlargli di rilevantissime cose; ora determinò più fermamente di far
ciò, appena avesse un momento di libero.
Allora si ricordò che stava aspettando da più di un quarto d'ora Pelone,
a cui aveva comunicato per mezzo della corda di ferro il cenno di
accorrere; e con maggiore impazienza di prima tornò a dare tre più forti
strappate all'anello della tavola.
In quella il suo sguardo cadde sopra uno di quei pezzettini di carta
ch'egli aveva gettato qua e là, lacerata la lettera di Ester. Per atto
quasi irriflessivo, prese quel minuzzolo e lo accostò agli occhi. V'era
scritta su una parola intiera, la parola _madre_.
Questa sola parola staccata, che il caso gli faceva comparire innanzi a
quel modo, turbò il giovane più che non avesse fatto la lettura
dell'intiero biglietto della povera Ester.
— Madre? Diss'egli fra sè, e un tremito interno gli scuoteva le viscere.
È la prima volta che ciò mi avviene; la prima volta che una donna mi
dice: sono madre per te. Gli uomini si rallegrano di questo annunzio.
Per me gli è un nuovo cumulo di fastidi. Oh che, avevo bisogno giusto
adesso mi venisse sopra quest'altro imbroglio!.... Mi dice ch'io la
salvi. Eh! che cosa ho da far mai, e in fin dei conti a me che cosa
importa di lei e del suo bambino?
Ma questa crudeltà d'indifferenza che il suo fiero egoismo gli suggeriva
era troppa, perchè a lui medesimo non ripugnasse.
— Ah suo padre, quel vecchio scellerato d'ebreo è capace dassenno d'ogni
peggior eccesso per vendicare l'onta della sua figliuola, e siccome il
vile non è feroce che coi deboli, ed io sono forte, gli è certo contro
la infelice Ester ch'egli vorrà infierire.... Povera giovanetta! Ella
m'ama pur tanto!...
A un tratto una nuova idea gli balzò improvvisa in mezzo al cervello fra
dolorosa e piacevole:
E il bambino?... Ah! di quello posso bene esser sicuro che gli è mio
sangue.... Che sarà di lui?
Pensò che egli pure era nato probabilmente di quella guisa, che la sorte
a lui toccata avrebbe avuto quell'essere che accennava volersi
affacciare alla vita, che a quell'innocente avrebbe toccato eziandio
aprirsi una strada in mezzo al mondo ostile e rassegnarsi od a giacere
nell'oscura povertà od a conquistare col dolore e col travaglio del
corpo, del cuore e dell'intelletto ogni menomo vantaggio sociale, assai
probabilmente a precipitare, se maschio, nella strada del delitto, se
femmina, in quella della vergogna.
Una nuova, non anco provata tenerezza, di botto lo assalse al pensiero
di quel bambino. I suoi occhi che raro o non mai brillavano per una
espressione di dolcezza e di sensibilità, parvero inumidirsi e a mezza
voce, come per farsi un promessa, come per impegnarsi innanzi a se
medesimo, pronunziò le seguenti parole:
— La salverò... Oh sì, la salverò, lei e suo figlio... e mio figlio!
Chi può spiegare il misterioso procedere del nostro pensiero? Aveva egli
appena pronunziato queste ultime parole «mio figlio» che la sua fantasia
tolta di subito alle immagini che la occupavano in quell'istante, era
gettata in una sfera tutto novella, in cui forse, e senza forse, non che
soffermatasi, non era penetrata ancora mai. Pensò alle gioie paterne ed
alle miti felicità della famiglia a lui isconosciute affatto e che in
quel momento gli apparivano con tutta la loro soavità leggiadra. Si
rivide innanzi la gioia serena di sposi novelli, la superba dolcezza di
genitori bacianti il frutto delle loro viscere; gioia e dolcezza a cui
appena aveva badato per lo addietro, cui aveva fors'anco disprezzato e
deriso, che in quell'istante gli apparivano inaspettatamente — quali
sono — le migliori cose del mondo.
E perchè non cercherebbe colà il suo bene, egli pure? Si immaginò di
colpo circondato dal caro ambiente d'una famiglia — sua — e in questo
ambiente, luce e profumo la virtuosa modesta bellezza d'una donna
affettuosa. Anzi questa vagheggiata beltà gli apparve personificata in
forme reali, e vedute poc'anzi — non quelle della misera Ester da lui
sedotta — ma quelle della graziosa Maria. Si compiacque un istante di
questi pensieri e di queste immagini. Sorse in piedi e si pose di nuovo
a passeggiar su e giù, le braccia incrociate al petto e il capo chino.
Quella stanchezza della sua opera infame, quel fastidio de' fatti suoi,
che vedemmo averlo assalito poc'anzi, lo presero più forte. Egli
conosceva abbastanza la sua potenza per credere che dove avesse voluto
sarebbe entrato vincitore nel cuore della fanciulla, era abbastanza
pratico di codesto per esser certo senza fatuità che una prima
favorevole impressione egli l'aveva già in Maria prodotta: sapeva
d'altronde che dalla famiglia era quella giovane amata cotanto da non
voler contrastare ad una passione che la dominasse sovrana, e che
insoddisfatta la renderebbe infelice. Egli adoperandosi fruttuosamente —
e di ciò era certo — per restituire a quegli afflitti e sgomentati
genitori il figliuolo avrebbe acquistato da quelle anime generose tanta
gratitudine quanta sarebbe stata a sufficienza per coadiuvare all'amore
di Maria per lui affine di ottenerlo a sposo. Egli si scioglierebbe
dall'infamia, si allontanerebbe; la famiglia Benda era ricca, e la dote
data alla figliuola sarebbe stata tale da bastare a vivere
agiatamente....
Ma qui l'idea del denaro che s'intromise in quel romanzo morale cui la
sua fantasia stava facendo, ne corruppe tutta la composizione, tolse lo
spirito di Gian-Luigi a quel puro ambiente in cui era disavvezzo pur
troppo e lo ricacciò nelle fangose peste dove soleva dibattersi. La cosa
non gli apparve più che come un affare di guadagno, di cui da discutersi
se più o meno il vantaggio. Una modesta agiatezza era quella che sarebbe
bastata per lui? E dove ne andavano tutti i profondi e complicati
disegni ch'egli aveva fatto per isconvolgere la società e vincere in
quella guerra all'ordine costituito, la quale, da sorda, bassa e
criminosa, doveva un giorno nel suo concetto scoppiare aperta e potente
alla luce del sole per far lui primo e glorioso, e dominatore? Quelle
acri ambizioni, quei feroci istinti insaziabili che lo tormentavano, oh
come avrebbero taciuto di subito? E non sarebbe stato segno d'impotenza
la rinuncia? No no; egli si ripeteva che era preso, da non potersene
sceverare più, per le ruote dentate di quella macchina ch'egli stesso
metteva in moto. Non c'era da illudersi con altre idee. Egli doveva in
quella strada continuare per giungere alla meta o soccombere.
— E quel birbante di Pelone non viene! Disse egli ad un tratto,
ritornando collo spirito alle cose presenti ed al bisogno che aveva di
parlare col bettoliere.
In quella ecco un leggier fruscio sentirsi verso l'entrata e Gian-Luigi
che si volse vide venir sollecita con un bel sorriso tutto amoroso
Maddalena, la serva dell'osteria.
Ma il sorriso della giovane si agghiacciò sulle sue labbra al vedere la
fronte corrugata e l'aspetto corruccioso del _medichino_.
— Che cos'è codesto? Gridò egli con quell'accento che faceva tremare.
Gli è mezz'ora che aspetto; e poi non ho chiamato te, ma ho chiamato
Pelone.
Maddalena, tutto mortificata, rispose coll'accento di chi si difende
ingiustamente accusato:
— C'era gente nell'osteria....
— E perchè non è venuto Pelone?
— Gli è dietro a trattare di certi suoi negozi coll'ebreo _Macobaro_.
— Ah ah! Sclamò Gian-Luigi con istrana espressione: gli è costì quel
vecchio strozzino? Affè che fra lui e Pelone fanno il paio.
— L'oste sa che io ho e che mi merito tutta la tua fiducia: continuava
la giovane moineggiando: e non ha pensato farti cosa disgradita mandando
me in sua vece a vederti.
Ed accostatasi presso presso a lui, gli pose sotto gli occhi la sua
faccia volgare, ma fiorente di gioventù, e gli fece balenare innanzi il
suo sguardo procace pieno di sensualità.
Sulla bocca del _medichino_ passò un'ombra di sorriso; e Maddalena,
tornata nella sua naturale audacia, ne prese incoraggiamento a gettargli
le braccia al collo e ad appiccicare le sue labbra carnose su quelle di
lui, in un amplesso pieno di voluttuoso ardore.
Ma egli si sciolse dalle braccia della donna e la respinse alquanto
bruscamente da sè:
— Stai ferma: le disse severamente. Ve' che c'è alcuno.
Maddalena, volgendosi, vide nell'ombra d'un angolo dello stanzone
luccicare la pupilla maliziosa di Graffigna che teneva un occhio aperto
e l'altro chiuso.
— To' Graffigna!
— Non vi disturbate: disse costui col suo tono di affettata bonarietà
beffarda: io dormo, amorini miei, e non vedo nulla.
— Senti, Maddalena: proruppe Gian-Luigi senza badar punto a Graffigna ed
alle sue parole; ciò di cui volevo interrogare Pelone, me lo puoi dire
anche tu, e quello che con esso lui volevo combinare, possiamo
aggiustarlo eziandio fra noi due. Varii agenti di Polizia frequentano la
taverna, non è vero?
— Sì.
— Rispondimi sull'anima tua, rispondimi la verità per quanto hai di più
caro, e se ci tieni all'amor mio.
— Ci tengo come alla mia vita e non puoi dubitar punto nè della
sincerità, nè della verità delle mie parole.
— Qualcheduno di questi poliziotti travestiti mi ha visto nella bettola
o poco o assai?
— Giurerei di no. Quando ce n'entra qualcuno, siam lesti ad avvisartene
e tu t'affretti a sparire. Ieri sera non aveva ancora messo il muso
nella prima stanza quello che mi pare il più accorto ed il più
autorevole di quei birboni, che io già ti avevo fatto avvertito...
— Come si chiama questo tale?
— Barnaba.
Gian-Luigi si rivolse a Graffigna.
— Dà retta tu, e tieni bene a mente questo nome.
— Non dubiti: rispose quell'altro aprendo di nuovo un occhio solo. Me lo
stampo qui nel comprendonio e non va via più.
Il _medichino_ continuava parlando a Maddalena:
— In quel momento che attirato dal rumore della rissa di Marcaccio ho
commesso l'imprudenza di venir fuori nella stanza comune, eravi forse
colà uno di quei segugi del Commissario?
— No: rispose la fante. Ti dico che appena spunta il grifo di uno di
codestoro, non manco mai di porti in sull'avviso.
— Ma li conosci tutti tu?
— Certo che sì... Pelone, come tu glie ne hai ordinato, me li ha fatti
conoscere dal primo all'ultimo.
— Ed abbiamo proprio da fidarci che quel vecchio carcame di Pelone non
abbia celato nulla?
— Pelone non avrebbe nessun interesse a ingannarci; guadagna troppo ad
esserti fedele, e ti teme troppo — te ed i tuoi — per pensar pure a
tradirti. Del resto, ancorchè egli volesse tenermi nascosto qualche cosa
di ciò, io ho abbastanza buon naso per iscoprire da me dove c'è del
losco. Scommetto che se una nuova spia si presenta, fosse pure fra
cinquanta, al primo acchito la riconosco per quello che è.
— Va benissimo. Or dunque ascolta ciò che voglio da te e da Pelone.
Troverete modo che io, nascosto dietro l'usciolo segreto, veda il muso,
un per uno, di tutti quei poliziotti che ci favoriscono. Hai capito?
— Sì, e nulla è di più facile. Pelone ha mille pretesti per radunarli
nella camera dell'impiallacciatura; per esempio quello di denunziare
qualche miserello di ladruncolo da due quattrini. Ciò giova a mantener
la benda sugli occhi della Polizia. Tu, avvertito, sarai a tuo posto a
guardare traverso i bucherelli.
— Hai ragione. Avvisane adunque Pelone, e più sollecitamente ciò si
faccia meglio sarà. Ora vattene pure alle tue bisogne, Maddalena, e di'
a _Macobaro_, se gli è ancora costì, di venire da me che ho giusto
piacere di parlargli.
Ciò detto si avviò ad un usciolo che si trovava in prospetto a quello
d'ingresso, e con un'altra di quelle chiavettine radunate a mazzo
nell'anello d'acciaio, lo aprì.
Ma la fante non era partita; essa guardava il giovane con occhi che
parevano una fiamma viva; e quando egli stava per entrare in quello che
era il suo gabinetto riposto, ella gli fu accosto colla sua petulanza
sempre più procace, e gli disse col suo sorriso da cortigiana:
— Mi mandi via così? Non hai più bisogno di me?
Il _medichino_ la guardò con una fredda fissità.
— Accendimi il lume nel gabinetto, e vai a chiamarmi _Macobaro_.
Maddalena in un momento ebbe accesa la lampada in quel riposto stanzino,
Gian-Luigi era entrato e gettatosi a sedere sopra un seggiolone dinnanzi
ad una scrivania ingombra di carte; aveva appoggiato al bracciuolo il
gomito destro, sorreggeva alla palma della mano la sua fronte e pareva
lontano col pensiero le mille miglia dalla donna che non si risolveva a
partirsi.
Passarono alcuni minuti di questa guisa, egli immobile nella poltrona,
ella coprendolo di quel suo sguardo acceso, in cui l'ardenza del
desiderio pareva congiungersi al dispetto; poscia Maddalena si accostò
pianamente a lui, si appoggiò alla spalliera del seggiolone e curvandosi
sopra il giovane susurrò con voce sommessa e quasi tremante:
— Luigi!
You have read 1 text from Italian literature.
Next - La plebe, parte II - 14
  • Parts
  • La plebe, parte II - 01
    Total number of words is 4543
    Total number of unique words is 1667
    37.8 of words are in the 2000 most common words
    52.8 of words are in the 5000 most common words
    62.5 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte II - 02
    Total number of words is 4448
    Total number of unique words is 1732
    36.1 of words are in the 2000 most common words
    51.7 of words are in the 5000 most common words
    58.9 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte II - 03
    Total number of words is 4507
    Total number of unique words is 1676
    37.5 of words are in the 2000 most common words
    52.8 of words are in the 5000 most common words
    60.9 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte II - 04
    Total number of words is 4494
    Total number of unique words is 1617
    38.9 of words are in the 2000 most common words
    53.4 of words are in the 5000 most common words
    61.4 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte II - 05
    Total number of words is 4490
    Total number of unique words is 1636
    39.8 of words are in the 2000 most common words
    54.5 of words are in the 5000 most common words
    62.1 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte II - 06
    Total number of words is 4405
    Total number of unique words is 1577
    40.7 of words are in the 2000 most common words
    55.3 of words are in the 5000 most common words
    63.6 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte II - 07
    Total number of words is 4544
    Total number of unique words is 1647
    38.0 of words are in the 2000 most common words
    53.4 of words are in the 5000 most common words
    61.3 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte II - 08
    Total number of words is 4477
    Total number of unique words is 1647
    39.3 of words are in the 2000 most common words
    53.4 of words are in the 5000 most common words
    60.4 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte II - 09
    Total number of words is 4466
    Total number of unique words is 1562
    40.6 of words are in the 2000 most common words
    55.0 of words are in the 5000 most common words
    64.2 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte II - 10
    Total number of words is 4426
    Total number of unique words is 1573
    38.9 of words are in the 2000 most common words
    53.5 of words are in the 5000 most common words
    60.8 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte II - 11
    Total number of words is 4484
    Total number of unique words is 1610
    39.6 of words are in the 2000 most common words
    53.7 of words are in the 5000 most common words
    60.4 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte II - 12
    Total number of words is 4492
    Total number of unique words is 1801
    32.8 of words are in the 2000 most common words
    46.8 of words are in the 5000 most common words
    54.5 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte II - 13
    Total number of words is 4536
    Total number of unique words is 1694
    37.2 of words are in the 2000 most common words
    52.9 of words are in the 5000 most common words
    60.7 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte II - 14
    Total number of words is 4584
    Total number of unique words is 1630
    38.8 of words are in the 2000 most common words
    54.7 of words are in the 5000 most common words
    62.1 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte II - 15
    Total number of words is 4353
    Total number of unique words is 1787
    37.7 of words are in the 2000 most common words
    52.9 of words are in the 5000 most common words
    60.9 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte II - 16
    Total number of words is 4489
    Total number of unique words is 1774
    38.9 of words are in the 2000 most common words
    53.5 of words are in the 5000 most common words
    60.4 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte II - 17
    Total number of words is 4576
    Total number of unique words is 1752
    37.3 of words are in the 2000 most common words
    52.3 of words are in the 5000 most common words
    60.0 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte II - 18
    Total number of words is 4482
    Total number of unique words is 1671
    37.7 of words are in the 2000 most common words
    52.6 of words are in the 5000 most common words
    60.9 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte II - 19
    Total number of words is 4444
    Total number of unique words is 1650
    36.7 of words are in the 2000 most common words
    51.9 of words are in the 5000 most common words
    59.9 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte II - 20
    Total number of words is 4467
    Total number of unique words is 1660
    38.1 of words are in the 2000 most common words
    54.0 of words are in the 5000 most common words
    62.0 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte II - 21
    Total number of words is 4442
    Total number of unique words is 1726
    37.8 of words are in the 2000 most common words
    53.5 of words are in the 5000 most common words
    61.9 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte II - 22
    Total number of words is 4535
    Total number of unique words is 1582
    41.3 of words are in the 2000 most common words
    57.1 of words are in the 5000 most common words
    64.8 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte II - 23
    Total number of words is 4535
    Total number of unique words is 1654
    40.0 of words are in the 2000 most common words
    55.1 of words are in the 5000 most common words
    62.2 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte II - 24
    Total number of words is 4371
    Total number of unique words is 1733
    37.8 of words are in the 2000 most common words
    53.7 of words are in the 5000 most common words
    61.8 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte II - 25
    Total number of words is 4424
    Total number of unique words is 1552
    40.4 of words are in the 2000 most common words
    54.9 of words are in the 5000 most common words
    63.4 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte II - 26
    Total number of words is 4514
    Total number of unique words is 1759
    37.3 of words are in the 2000 most common words
    51.9 of words are in the 5000 most common words
    59.2 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte II - 27
    Total number of words is 4525
    Total number of unique words is 1813
    37.0 of words are in the 2000 most common words
    52.9 of words are in the 5000 most common words
    59.7 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte II - 28
    Total number of words is 4494
    Total number of unique words is 1767
    35.4 of words are in the 2000 most common words
    50.4 of words are in the 5000 most common words
    57.8 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte II - 29
    Total number of words is 4461
    Total number of unique words is 1752
    32.9 of words are in the 2000 most common words
    46.3 of words are in the 5000 most common words
    55.0 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte II - 30
    Total number of words is 4394
    Total number of unique words is 1662
    34.0 of words are in the 2000 most common words
    47.7 of words are in the 5000 most common words
    54.8 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte II - 31
    Total number of words is 4500
    Total number of unique words is 1695
    36.9 of words are in the 2000 most common words
    51.8 of words are in the 5000 most common words
    59.4 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte II - 32
    Total number of words is 4615
    Total number of unique words is 1712
    38.7 of words are in the 2000 most common words
    53.9 of words are in the 5000 most common words
    61.4 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte II - 33
    Total number of words is 4541
    Total number of unique words is 1541
    38.5 of words are in the 2000 most common words
    53.6 of words are in the 5000 most common words
    59.9 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La plebe, parte II - 34
    Total number of words is 1275
    Total number of unique words is 628
    47.1 of words are in the 2000 most common words
    59.8 of words are in the 5000 most common words
    65.7 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.