La legge Oppia : commedia togata in tre atti - 5

portento!... Catone spiana le rughe.... sorride.... Bene, calma,
Valerio, calma sempre! La causa è vinta!
ANNIA
(accorrendo)
È vinta? Così presto? Allora butto via questo velo.
PLAUTO
Non ancora; volevo dire che la è come vinta. Sentite, eh, come parla
dei fatti vostri, al tempo di Romolo... di Coriolano.... Vedi, Annia
Luscina? anche di Coriolano! E come vi loda! come vi esalta!
VOLUSIA
Fa bene.
PLAUTO
E giù applausi! Applaudono tutti e tutto, queste care centurie! Già, i
fatti generosi della storia han sempre questo potere su noi;
commovono, inteneriscono, comandano anche alla fredda ragione....
ANNIA
Che dici? La ragione è dalla parte nostra.
PLAUTO
Chetati, Annia Luscina! Parlavo della fredda ragione. Tu lo sai pure;
ragioni ce n'ha di calde e di fredde. Voi avete le calde....
ANNIA
Io credo che tu ti prenda spasso di noi, poeta comico! Non c'è caldo,
nè freddò che tenga, quando siamo nel nostro diritto.
VOLUSIA
E il torto lo avete tutto voi altri.
ATINIA
Uominacci!
ANNIA
Scellerati! Prepotenti!
PLAUTO
Ih, che vespaio! Avete ragione; la calda e la fredda; va bene così? Ma
bada, Annia Luscina; nella foga del dire, t'è sfuggito un lembo della
rica, e mostri un polso, che non è da gramaglia.
(accennando uno splendido braccialetto
d'oro che porta Annia Luscina)
Ma che vedo?
(scoprendo una stola intessuta di porpora,
e man mano tutti i capi d'un vestimento
sfoggiato)
Che splendidezza? Tu sei più in fronzoli che non fosse Giunone,
quando scese sul monte Ida a far perdere la tramontana al marito. Ah,
erano queste le vostre gramaglie? Queste le vesti da supplicanti? E
poichè tutte siete imbacuccate ad un modo, io mi penso che tutte,
levata la prima scorza....
(Volusia gli si scopre, elegantemente
vestita)
Anche tu fanciulla?
(Marzia Atinia fa lo stesso)
Anche tu! Ma gli è proprio un trionfo di donne! E m'immagino che tu
pure, o nobile Claudia....
CLAUDIA
(scoprendosi a mezzo)
Un po' meno, un po' meno, come s'addice ad una vecchia matrona.
PLAUTO
Di bene in meglio! E Licinia del pari?
(Licinia si schermisce, stringendosi nella
rica; ma Plauto la scopre tanto da vedere
il vestimento elegante di lei)
In verità, la bellezza ci guadagna, e Catone sarà ben duro di petto,
se resisterà a questi colpi. Ma, ora che ci penso.... E se la legge
non è abrogata?
ANNIA
Te l'ho detto; di questo passo ci si ritira sul monte Sacro.
PLAUTO
Con que' socchi leggiadri? Eh via!
(accennando la calzatura di Annia Luscina)
FULVIA
(che non si sarà mossa dal suo posto)
Ecco, ha finito! Vittoria! Scende dal suggesto tra gli applausi
universali.
FUNDANIO
(di dentro)
Or dunque, ai voti!
_Banditore_
(di dentro)
Quiriti, al ponte dei suffragii. Venga innanzi la prima centuria!
PLAUTO
(affacciandosi dall'intercolonnio)
Ah, ah! come si vota quest'oggi! ridendo. Il ponte dei suffragi è
pigliato d'assalto. Qua la tavoletta, distributore, e via! Eccola già
nella cesta. Si finirà presto, così! E qui sotto, vedete i personaggi
più gravi, che parevano i più caldi partigiani della legge, come
circondano Valerio! Vedi, eh, Fulvia, come gli stringono la mano,
congratulandosi con lui! Perfino Cornelio Cetego! E Sempronio Gracco!
Gli è tutto dire! Povera legge Oppia, ti vedo brutta!
ANNIA
Nacque, visse, morì.
PLAUTO
Breve compendio di più lunga vita. Ma zitto! la prima centuria ha
votato. Aspettate; contano. Ah, non c'è nemmanco da farne due mucchi!
VOLUSIA
Vanno tutti da una banda, i voti!
PLAUTO
Segno che son tutti contrari.
MARZIA
Che gli Dei sperdano l'augurio.
_Il Banditore_
(di dentro)
I voti della prima centuria, son tutti per la cassagion della legge.
(applausi)
PLAUTO
Ah, non c'è' più timore. Ciò che la prima fa, le altre fanno. Ecco,
infatti; Catone si ravvolge nella toga e s'alza dalla sedia curule....
Viene a questa volta. Guai, a voi, troppo ornate matrone!
ANNIA
Sì, venga; lo accoglieremo come va.
LICINIA
(a Claudia)
Io mi tiro in disparte.

SCENA VIII.
CATONE, _seguìto da_ ERENNIO, _con altri Littori e Detti_.
CATONE
(Rientra in scena, colla toga stretta ai fianchi, con piglio
iracondo, borbottando alcune frasi sconnesse fra i denti. Vede
le donne in vesti sfoggiate e rimane stupefatto a guardarle.
Claudia Valeria sostiene con dignità il suo sguardo; Annia
Luscina, più vivace, gli fa una mezza riverenza, a cui egli
risponde con un ghigno ironico e quindi fa l'atto di tornarsene
indietro seccato. Ma in quel mentre gli vien veduta Licinia, che
vorrebbe starsi nascosta. S'avanza a lei, la trae fuori del
crocchio, e meravigliato di vederla tutta ravvolta nella rica,
le scioglie i lembi del velo. Licinia appare come le altre,
nobilmente vestita, sebbene non così sfarzosamente. Egli dà un
balzo indietro, tra per stupore e per rabbia).
Ma la è una ribellione universale! La follia s'è impadronita dunque di
Roma? Sta bene! Due donne consolari!
(volgendosi poscia a Marzia Atinia ed Annia
Luscina)
E due mogli di pretori.... dei primi magistrati della città, dopo i
consoli!... La sedizione, il disprezzo delle leggi, il mal esempio,
hanno tolto le nostre case a baluardo, donde potessero più sicuramente
rovesciarsi sul popolo!
(Claudia gli risponde con un gesto severo)
A te, nobile Claudia, non dirò altro.... sebbene, come Console rimasto
in città e depositario del comando supremo, potrei....
_Il Banditore_
(di dentro)
Le centurie hanno votato. Marco Fundanio e Lucio Valerio tribuni, la
vostra dimanda ha il consenso del popolo.
FUNDANIO
(di dentro)
Ciò che il popolo ha statuito, abbia forza di legge. Quiriti, la legge
Oppia è cassata.
_Voci_
(di dentro)
Viva Marco Fundanio! Viva Lucio Valerio! Viva!
CLAUDIA
Vedi? non potresti più nulla. La legge Oppia è sepolta.
CATONE
E sia, col piacer degli Dei! Ma son marito.... e questa donna.... oh,
avremo a dircela insieme. In casa mia non è abrogata la legge.
ERENNIO
Undicesima Tavola; i suffragi del popolo decidono; ciò che il popolo
ha statuito....
CATONE
(stizzito)
Eh, va in tua malora, tu e tutte le dodici....
ERENNIO
(scandolezzato)
Oh!
CATONE
Me la facevi dir grossa! Usciere di tribunale! Repertorio ambulante di
leggi!... Una dovevi trovarmene, una sola, da metter fine a questo
sconcio baccanale.
(le donne offese si ritraggono in disparte)
PLAUTO
(mettendosi in mezzo)
Càlmati, via! È dinanzi a te il fiore delle matrone romane.
CATONE
Ah, sì, gli è vero! Fiore velenoso, ma fiore! Ma già ve lo annunzio, o
nobili matrone, che ridete della sconfitta del Console; uscito appena
di magistrato, domanderò la censura. Ho fede di ottenerla, perchè dirò
ai miei concittadini: «la repubblica è inferma; volete voi un medico
che la risani, curando le sue membra col ferro e col fuoco? Eleggetemi
censore». E mi vedrete all'opera. Vi prometto una legge, più rigida
della legge Oppia a gran pezza.
FULVIA
(avvicinandosi)
Che durerà ancor meno di questa.
CATONE
Ah, sei tu? sei tu, che hai stregato Valerio? Quel Valerio! Una perla!
(Valerio apparisce dal fondo)
Ma almeno tu non hai profittato della abrogazione; sei vestita come
prima.
FULVIA
(guardando Valerio che si avvicina)
Mi ha trovato bella così; rimarrò dunque così.

SCENA IX.
VALERIO, _indi_ FUNDANIO _e Detti_.
VALERIO
(S'accosta timidamente. Annia Luscina, Marzia Atinia, Volusia,
Claudia Valeria, vorrebbero farglisi incontro festose; ma egli
le prega col gesto di rimanersi, e va a mettersi dall'altro lato
di Catone)
CATONE
Ah, ti trova bella? Ma io gliene caverò il ruzzo, a quel....
VALERIO
Taci, te ne prego, padre mio; imperocchè io come padre t'amo e ti
venero. Fui contro te; ma potevo io resistere? Tu stesso, qualche anno
addietro, messo al punto di guadagnarti l'affetto di Licinia, che
avresti tu fatto?... Non dirmi il contrario. Licinia non lo
crederebbe. Ho vinto, insieme con Marco Fundanio, al quale io non
perdonerò già certe sue invenzioni....
FUNDANIO
Non mie.
ATINIA
(intromettendosi)
Mie; perdonale a me.
(Valerio s'inchina e stringe la mano a
Fundanio)
CATONE
Ah, qui si perdona.... si....
VALERIO
Cose da nulla, che non meritano l'attenzione del Console.
ATINIA
(piano a Fundanio)
Sebbene da piccole cause....
FUNDANIO
Derivano i grandi effetti! Io lo desidero vero.... per me.
VALERIO
Abbiam vinto, ripeto; ma la vittoria non è dovuta alle mie parole,
tanto meno eloquenti delle tue: bensì è dovuta all'ardore, con cui
tutta Roma sposò la causa di queste leggiadre matrone. Non ci ho
avuto merito; non ci ho dunque colpa; e perchè vorresti farmi patire
una pena? Io, per me, porto opinione che questa vittoria non
insuperbirà le donne gentili, ed esse ne useranno con temperanza, bene
intendendo che tu difendevi la legge, non per avversione ad una onesta
larghezza nello spendere, ma per timore di esorbitanze possibili. Che
se queste avvenissero, se così fosse adulterato il nostro concetto, tu
allora mi avresti, e ardentissimo, dalla parte tua....
CATONE
(tra burbero e rabbonito)
Avresti fatti meglio a non discostartene mai. Basta; cosa fatta capo
ha; dimentichiamo questa pazza giornata.
LICINIA
Perdoni?
CATONE
Bella forza! Come fare altrimenti? Dopo aver soggiogato il popolo,
questo bel cianciatore soggioga anche me. Mi chiedevi Fulvia? Le darai
l'anello!
VALERIO
Eccolo!
(mettendo l'anello in dito a Fulvia)
CATONE
Ah! non si perde tempo?
VALERIO
Non già per timore che tu abbia a cambiar di parere, ma perchè....
CATONE
Sì, ho capito; son vecchi come la stirpe umana, questi perchè....
ERENNIO
(facendosi innanzi)
Console, poichè si perdona a tutti, apre le porte del Tabulario?
CATONE
E per che fare?
ERENNIO
Non sai? C'è una turba di donne sotto chiave, e tra esse quella
sciagurata di mia moglie. Anch'io le perdono. Tavola nona: non si
hanno a far leggi per casi particolari.
CATONE
(ridendo)
E tu apri, e tirati il malanno e l'uscio addosso!
(Erennio va al Tabulario)
PLAUTO
Ah bene! un matrimonio? In fede mia, qui c'è da farne una commedia, ed
io ho una voglia matta di scriverla.
CATONE
Bravo! per mettere alla gogna un amico!...
PLAUTO
Hai ragione; lasciamola scrivere da un altro, nei tempi venturi.
CATONE
Se la scrive, io fo voto che me lo fischino.
PLAUTO
Poverino! perchè? Io ho una paura maledetta dei fischi, e tremo sempre
a verghe, quando ci ho qualcosa di nuovo da mettere in scena. Posteri
uditori, fatelo per amor mio; applaudite!
(Cala il Sipario)

FINE DELLA COMMEDIA