La carità del prossimo - 07

Total number of words is 4511
Total number of unique words is 1589
39.4 of words are in the 2000 most common words
55.9 of words are in the 5000 most common words
63.8 of words are in the 8000 most common words
Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
«--Così, pensava egli, l'avrò finita una buona volta con questo matto.
«Le cose furono intese appuntino, ed il giorno dopo doveva aver luogo
il combattimento. Appena calmato un poco il bollore del sangue, nel
signor Carlo era tosto entrato già un rincrescimento di quanto ora
avvenuto, e s'era già pentito dell'aver così facilmente ceduto
all'impeto del suo momentaneo risentimento. Che? Aveva egli da
battersi col figliuolo dell'uomo che doveva a suo padre la rovina?
Così, se il padre aveva danneggiato questa famiglia nelle sostanze e
nella fama, egli, Carlo, l'avrebbe priva del suo unico attuale
sostegno? Come ti dissi, Pannini erasi ammogliato ed era da pochi mesi
padre d'un bambino; Carlo pensò a questo meschinello di fanciullo, ed
avrebbe dato non so che cosa per evitare quello scontro... Ma sì, come
s'aveva da fare oramai? Tutto era stabilito, l'ora fissata, preso il
convegno: per ritrarsene ci voleva ben altro coraggio di quello che
Carlo si credeva d'avere. Affrontare la lama dell'avversarlo era un
nonnulla per lui, ma affrontare i severi giudizi, lo scherno, il
disprezzo di tutto il reggimento, che sapeva non gli sarebbero mancati
quando egli si fosse tirato indietro, era troppo, e non gli pareva
affatto di sentirsene la forza.
«Era già notte, e Carlo, solo nella sua camera, preparava alcune carte
e disponeva di alcune sue cose nella previsione d'una possibile
disgrazia che gli toccasse nel duello la mattina a venire, quando il
soldato che gli faceva da domestico venne ad annunziargli che una
signora con fitto velo sul volto domandava con viva istanza parlargli.
Carlo, che non indovinava menomamente chi esser potesse, ordinò che
fosse introdotta. Entrò una donna che pareva appena potersi reggere in
piedi, tanto era vacillante il suo passo, e di cui le mani tremavano
come foglie mosse dal vento. Mentre Biale la salutava rispettosamente
e muoveva verso di lei, la dama si sorresse al mobile che trovò più
vicino colla sembianza di chi ha proprio esaurite tutte le sue forze.
«--Signora, disse Biale con accento incoraggiante, con chi ho l'onore
di parlare, e che cosa mi vale il favore d'una sua visita?
«La signora, il cui petto ansimava penosamente, levò il velo che
discendeva dal suo cappellino e mostrò il viso pallido, disfatto,
inondato di lagrime della giovane moglie di Pannini.
«Biale diede indietro d'un passo meravigliato e turbato.
«--Signora, balbettò egli, non sapendo affatto che cosa si avesse da
dire: signora, lei qui!....
«La donna per tutta risposta si lasciò cader seduta, e, coprendosi col
fazzoletto la faccia, ruppe in un pianto dirotto ed angoscioso.
«Carlo stette un poco dritto innanzi a quella donna, assai imbarazzato
di quel che avesse da dire o da fare; ma poichè alcun tempo era
trascorso in silenzio ed ei sentiva che qualche parola gli toccava
pure di rivolgere a quella desolata, cominciò con voce impressa di
riguardo e di pietà:
«--Signora, si calmi, faccia coraggio, la prego... La sua venuta mi fa
pensare ch'ella creda ch'io possa qualche cosa per lei; mi dica ciò
che ha da comandarmi, ed io la accerto che mi farò una premura di
servirla in tutto quanto mi sarà possibile.
«La donna si levò con impeto, si rasciugò in fretta le lagrime, e
giungendo le mani come fa chi supplica con ardore, disse con accento
pieno di commozione:
«--Sì, ella può molto per me. Ella può tutto, ed io sono venuti a
scongiurarla non voglia gettar nella rovina e nel dolore una famiglia.
«Per farla breve, la moglie di Pannini era venuta a pregare il signor
Carlo di non battersi col marito di lei; e lo fece con tante
preghiere, con tanta insistenza, con tali ragioni, che un cuore anche
meno umano di quello di Biale ne sarebbe rimasto commosso. Ma quello
che la povera donna domandava pareva all'avversario di Pannini
impossibile: come si fa a disdire un duello senza che ne sia offeso
l'onore, massime trattandosi di militari? Egli promise che avrebbe
fatto di tutto per risparmiare la vita del suo nemico; ma codesta
promessa non valse a tranquillare quella povera anima sgomenta di
moglie e di madre.
«Quando sarebbero stati a fronte nel giuoco tremendo in cui si tratta
di salvare la propria vita colla morte altrui, che sì che avrebbe
avuto ancora molto potere una tale promessa! Ella aveva bisogno di
sapere che non sarebbero andati sul terreno; ella si rivolgeva a
quella generosità e pietà dell'animo che sapeva in Biale cotanta; ella
lo pregava in nome d'un bambino che sarebbe rimasto orfano, gli
svelava un doloroso segreto della sua famiglia, ed era che il marito
col suo soverchio spendere aveva ormai consumato tutte le sue e le
sostanze della moglie, così bene ch'egli morendo avrebbe lasciata la
vedova e il figliuolino nella miseria. Avrebbe il signor Carlo voluto
tanta jattura? Tu sai che eloquenza disordinata, fuori di tutte le
regole, ma efficace, ha una donna commossa, che vuole arrivare a uno
scopo, una donna che prega per ciò che ha di più caro al mondo. Biale
aveva le lagrime agli occhi, ma non poteva dare alla supplicante una
risposta qual essa desiderava.
«--Ma vuol'ella adunque, finì egli per esclamare, che io sacrifichi
alla sua tranquillità il mio onore?
«--Voglio che non mi tolga il padre di mio figlio, l'unico sostegno
che mi rimanga.
«E poichè vide che Carlo rimaneva irremovibile, ella con atto ed
aspetto disperati partissi, ma lanciando sul giovane queste parole
come una maledizione:
«--Dio non le possa perdonar mai, se ella avrà ad essere l'assassino
della mia famiglia.
«Biale rimase solo sotto l'impressione di quelle crude parole che gli
penetrarono profondo nell'anima.--L'assassino di quella
famiglia!--Tutta notte sentì intronare nel suo cervello quest'orribile
grido. Era dunque fatale che quelli del suo sangue fossero funesti ai
Pannini? Quel povero bambino, quando fosse rimasto orfano, con che
forza avrebbe gridato al cielo vendetta contro di lui, come aspramente
il rimorso avrebbe travagliato il cuore di Carlo! Aveva egli riparato
in parte al danno recato a quella famiglia da suo padre per
recargliene egli stesso uno maggiore? Andar sul terreno era un esporsi
a diventar omicida; la donna sconsolata che era venuta a supplicarlo
aveva avuto ragione di non contentarsi della promessa da lui voluta
dare di risparmiare i giorni dell'avversario; ben sentiva egli stesso
che in faccia alla punta della spada nemica difficilmente sarebbe
stato padrone di sè. Dunque?... Non aveva egli verso il figliuolo
della vittima di suo padre doveri diversi e maggiori che non verso
ogni altro?... Quando egli fosse giunto a persuadersi che questo
dovere lo aveva, l'avrebbe compito senza fallo, qualunque cosa gli
avesse costato; ma respingeva questa persuasione. Lottò lungamente;
alla fine vinsero la pietà e quel sentimento esagerato del suo debito
verso Pannini, cui la sua anima di probità dilicatissima aveva
concepito: determinò che non avrebbe a niun conto incrociato la spada
col figliuolo dell'antico maggiordomo di casa Campidoro. Giunto il
mattino, scrisse due lettere: una ai suoi padrini, l'altra al suo
avversario; diceva in entrambe che più mature considerazioni fatte lo
avevano deciso a non battersi altrimenti, che molto gli doleva quanto
era avvenuto fra lui e Pannini; ma di quanto riguardava il servizio,
egli superiore di grado non aveva da renderne ragione nessuna, e se
nei fatti suoi v'era alcuna cosa all'infuori di ciò che avesse offeso
il sottotenente, egli, stato sempre lontanissimo dall'avere una simile
intenzione, non esitava a dichiarare aperto la sua maggiore stima per
l'avversario.
«Questo diportarsi di Carlo fu uno scandalo per tutto il reggimento,
che lo tacciò senza esitazione per atto di viltà. I padrini di Biale
accorsero strepitando al suo alloggio: ma un uomo come quello non
aveva potuto risolversi ad un passo di tal fatta senza molto
travaglio; appresero ch'egli era in letto con una febbre gagliarda e
trovarono nell'anticamera il suo fido soldato di servizio che per
ordine del medico non lasciava penetrare nessuno presso di lui.
«Per una settimana, durante cui Biale fu ammalato, Pannini trionfò
presso i compagni, di cui non uno era disposto ad approvare la
condotta del signor Carlo: non una visita venne a dimostrare al malato
la simpatia e il riguardo di alcuno de' suoi compagni d'arme. Solo una
donna venne copertamente una sera a ringraziarlo piangendo di
riconoscenza: era la moglie di Pannini, la madre di Gustavo. Tutta
l'ufficialità del reggimento aveva sentenziato che Biale era indegno
di appartenere al loro corpo, e che bisognava assolutamente fargli
prendere le sue dimissioni.
«Quando Carlo si presentò la prima volta dopo ciò ai suoi commilitoni,
tutti gli volsero le spalle col più appariscente disprezzo, nessuno
gli diresse la parola, ed a ciò ch'egli disse non fu risposto, come se
da nessuno fosse udito: egli divenne più pallido di quel che già era
in seguito a quella settimana di malattia, si morse le labbra, ma
incrociate le braccia al petto, stette immobile senza più aggiunger
verbo.
«Sopravvenne il colonnello, il quale naturalmente era stato informato
di tutto. Per ragioni di servizio dovette egli rivolgere la parola a
Biale, ma lo fece con più asciutta brevità e con burbero accento più
che non mai prima, e innanzi di partirsi gli disse bruscamente che
desiderava parlare con lui e lo attendeva ad una data ora in casa sua.
«Quando Carlo si recò dal colonnello, questi lo accolse nel suo
salotto, dritto innanzi al camino, con una faccia delle più
accigliate. Lasciatolo appena varcar la soglia, il colonnello
interrogò Biale con impetuosa vivacità:
«--È egli vero ciò che apprendo sul suo conto, signor luogotenente?
«--Che cosa? domandò a sua volta Biale con rispetto, ma con fermezza e
in contegno tutt'altro che di colpevole.
«--Che lei, sfidato da Pannini, al momento del duello ha rifiutato di
battersi?
«--È vero: rispose con serena semplicità il signor Carlo.
«Il colonnello diede uno scossone e fece una fiera alzata di capo come
cavallo che adombra.
«--Diavolo! esclamò egli, mandando lampi dagli occhi. Questo è
grave... molto grave... Ed io che ho sempre stimato in lei un buon
ufficiale!... Alla croce di Dio, avete voi paura?
«Biale arrossì fino alla radice dei capelli: ma i suoi occhi
mostravano che non era di vergogna quel suo rossore.
«--No, signor colonnello, non ho paura: diss'egli fermamente, ma senza
tono di millanteria.
«--Orsù, vediamo un poco... Qui sotto ci dev'essere una qualche
ragione, ed io non sarò malcontento di saperla.
«--Sì signore, la ragione c'è: una ragione che mi rende la vita del
signor Pannini più sacra di qualunque altra, ma questa ragione è un
segreto, ed io non lo posso dire a nessuno, nemmanco a lei.
«La faccia del colonnello s'imbrunì minacciosamente.
«--Eh via, queste son favole: diss'egli crollando il capo con
espressione di molto malcontento. Crede lei che la cosa possa passar
così liscia senz'altro?
«Tacque, come per aspettare una risposta: Carlo rimase immobile e
taciturno.
«--Avrà visto che accoglimento grazioso le hanno fatto i suoi
compagni...
«Biale ebbe una dolorosa contrazione del volto, come uomo a cui si
tasta aspramente una piaga; ma tornò tosto nella sua impassibilità.
«--Ho visto, diss'egli freddamente.
«--Ed hanno ragione, corpo di bacco! proruppe con collera il
colonnello. Sa ella, un ufficiale che rifiuti una soddisfazione
d'onore, che cosa gli resti di meglio da fare?
«--Dare le sue dimissioni, rispose freddamente Carlo.
«--Lei lo ha detto: disse con forza il colonnello, che pareva perdere
la pazienza.
«Biale s'inchinò.
«--È ciò che faccio fin da questo momento. Le manderò la mia domanda
per iscritto quest'oggi medesimo.
«Il colonnello aggiunse seccamente:
«--Procurerò che il Ministero soddisfi il più presto possibile il suo
desiderio.
«Fece un lieve cenno del capo per indicare che il colloquio aveva da
esser finito, e Biale uscì di là col tormento maggiore e la rabbia
repressa che uomo possa soffrir mai.
«--Anche il colonnello mi disprezza!.... pensava egli. Oh! non ho io
ripagato abbastanza il debito di mio padre?
«La notizia che Biale aveva domandata la dimissione corse sollecita
per tutto il reggimento: si rise alle sue spalle e si dissero di lui
le più schernevoli parole del mondo.
«Alla prima riunione degli ufficiali che ebbe luogo di poi, Carlo
presentandosi ebbe un accoglimento ancora più insultante ed offensivo
di prima. Ogni sguardo egli se lo sentiva addosso oltraggioso come una
ceffata: una voce chiara e spiccata disse forte:
«--Eccolo qua il codardo.
«Carlo camminò con passo risoluto verso colui che aveva pronunciate
cotali parole: era egli uno dei più arditi e battaglieri uffiziali
dell'esercito. Tutti i presenti si volsero a prestar attenzione a ciò
che stava per succedere.
«--È egli a me, domandò Biale con voce fremente ma contenuta, ch'ella
ha dato del codardo?
«Quell'altro lo guardò dall'alto al basso con supremo disprezzo.
«--A lei: rispose villanamente.
«Carlo non fu più padrone di sè: gli era da parecchi giorni che
soffriva cotanto, e la sua anima inasprita non ne poteva più, e il suo
sangue agitato dalla febbre gli bolliva irrefrenabilmente. Alzò la
mano ed un solenne schiaffo risuonò sulla guancia dell'ufficiale che
aveva detta quella parola: codardo.
«Naturalmente il percosso fece per gettarsi sul suo offensore, i
vicini s'intromisero perchè la lotta non si cambiasse in ignobile
pugillato, e, senza lasciar tempo in mezzo, i due contendenti,
accompagnati da quasi tutti gli ufficiali del reggimento si recarono
fuori della città a battersi colla sciabola medesima che avevano
allato.
«Ad una così seria offesa non poteva corrispondere che un seriissimo
duello. Biale aveva ancora il sangue eccitato e non aveva più campo ad
ascoltare voce alcuna di ragione. Si gettò contro l'avversario con
tutto l'impeto d'un uomo che vuole la morte di chi gli sta di fronte,
mentre l'avversario con pari ardore si slanciava contro di lui. Fu un
duello breve, ma terribilissimo per furore dei combattenti. Biale più
aitante di persona e più destro rimase vincitore: per una finta al
capo indusse il nemico a scoprire il petto, ed allora con rapida mossa
partendo a fondo lo colpiva in pieno petto con una puntata e lo
passava fuor fuori.
«Fino allora la sua esaltazione feroce era durata in Carlo; a quel
punto cessò ad un tratto. Nel volersi ritrarre indietro, dopo tirato
il colpo, egli senti la sciabola trattenuta, e pesare grave su di essa
il corpo dell'avversario. Nello stesso tempo i suoi occhi, fissi sul
volto del nemico, videro i lineamenti di costui contrarsi, poi
distendersi tosto, le labbra aprirsi e non mandare che un'esclamazione
soffocata, ed un pallore di morte spargersi sulla fronte e sulle
guancie dell'infelice. Carlo gettò un grido e spiccò un salto
all'indietro, abbandonando la guardia della sua sciabola. Il corpo
dell'altro ufficiale non più sostenuto cadde stramazzone per terra.
Tutti, eccetto Biale, gli furono attorno. Era morto.
«L'uccisore stava là, quasi più pallido dell'ucciso, ch'egli guardava
fisso con occhi sbarrati che esprimevano il più profondo orrore.
Quando gli fu pôrta la sua sciabola sanguinosa estratta dal cadavere,
e' la ruppe al suolo e ne gettò i pezzi lontano.
«Egli si allontanò solo di colà e lungamente si aggirò per la più
deserta campagna. S'era fatto omicida volontario ed un tremendo
rimorso gli tormentava l'animo: per risparmiare Pannini aveva ucciso
un innocente: a cagione di costui adunque egli vedeva spezzata la sua
carriera, fatto incerto il suo avvenire, chè nella vita militare non
voleva più continuare a niun patto, e macchiate le mani di sangue.
«Dopo quest'orribil fatto i suoi compagni gli avevano restituita la
loro stima: ma egli aveva orrore di sè medesimo. Fu mandato per tre
mesi agli arresti in fortezza, ed egli sopportò la pena, a suo
giudizio troppo mite, con una dolorosa rassegnazione. Il colonnello
nel frattempo gli fece capire che se avesse voluto ritirare la domanda
della dimissione, ciò vedrebbero molto volentieri e il reggimento ed
egli stesso; Carlo rispose che non avrebbe più cinto una spada finchè
non si trattasse di combattere un nemico straniero.
«Tornato alla esistenza di semplice cittadino, cercò un impiego
privato e l'ottenne presso una casa di commercio. Più tardi prendeva
moglie, e ne aveva un'unica figliuola, che è la signora Lisa.
«Quanto il signor Carlo amasse moglie e figliuola è superfluo il
dirlo: eppure questo grandissimo affetto non lo impedì che, scoppiata
la guerra dell'indipendenza in quel meraviglioso anno che fu il
quarantotto, egli non avesse più bene finchè non fosse riammesso
nell'esercito a spartire con esso i rischi di quella gloriosa lotta.
Chiese l'antico suo grado e l'ottenne; ed a quarant'anni cominciò la
guerra cogli spallini da luogotenente.
«La Lisa aveva allora poco più d'un lustro, ed era la più cara ed
intelligente bambina che si potesse vedere. Ella piangeva, serrandosi
colle piccole braccia al collo del padre; sua madre piangeva
reclinando il capo addolorato sulle spalle del marito: ma nulla valse
a smuovere il signor Carlo dal fatto proposito. Abbandonò moglie e
figliuola, ed ebbe la fortuna di essere uno dei primi a varcare il
Ticino e calpestare il suolo lombardo.
«Vedi stranezza del caso! Nel giugno, dopo la battaglia di Goito, dove
il comandante del battaglione a cui Biale apparteneva cadde
gloriosamente, fu nominato un nuovo maggiore: e questo che veniva da
un altro reggimento era nientemeno che Pannini; il quale, continuata
la carriera militare, trovavasi in tale occasione promosso a quel
grado.
«Il nuovo maggiore, al primo presentarglisi degli ufficiali del
battaglione, riconobbe tosto Biale; onde, non manifestato nulla in
presenza degli altri, quando furono in sul congedarsi, egli pregò
l'antico suo collega di volersi soffermare un momento con lui. Rimasti
soli, gli disse che aveva gran bisogno d'una franca spiegazione da
colui che al tempo della loro contesa era suo superiore, ed ora
trovavasi suo subalterno. Col fatto Biale aveva dimostro che non era
per nessun ignobile motivo ch'egli aveva rifiutato di battersi con
Pannini, e il colonnello a costui aveva ripetute di poi le parole
dettogli da Biale medesimo: che una segreta ragione gli aveva impedito
d'incrociare il ferro con colui che l'aveva sfidato; Pannini ora, al
momento di veder cominciare una nuova fase di necessariamente
seguitate e frequenti attinenze fra di loro, desiderava sapere questa
segreta ragione, od almeno conoscere se in essa v'era cosa alcuna che
leder potesse il suo onore e la sua delicatezza.
«Senza punto esitazione Biale s'affrettò a dichiarare che quest'ultimo
supposto non reggeva menomamente, e ch'egli di chi gli parlava aveva
sempre avuto piena stima; ma poi circa allo svelare questo segreto
motivo egli esitò, apparve manifestamente impacciato, e finì per dire
che la memoria della stretta relazione che passava un tempo fra le
loro famiglie e dell'infanzia passata insieme in gran parte, gli
faceva considerare Pannini quasi come un parente e lo avea reso
ripugnantissimo ad una lotta fratricida con esso.
«Il padre di Gustavo si contentò di questa spiegazione; gli anni lo
avevano fatto più calmo e più assennato anche lui: tese francamente la
mano al suo antico avversario, e disse che aveva riconosciuto in
appresso come in quella circostanza la ragione non istesse dalla sua
parte, che molto eragli doluto d'esser egli stato causa delle
disavventure che n'erano successe a Carlo, che glie le perdonasse, e
poichè egli aveva ricordato le antiche attinenze e l'antica amicizia
d'infanzia volesse anche da canto suo far rivivere quel passato e
considerar lui come suo antico camerata ed amico.
«Biale rispose, non senza commozione, a quel franco e leale parlare,
ch'egli avea tutto dimenticato; che d'altra parte, egli non aveva mai
dato colpa a lui dei tristi avvenimenti che gli erano capitati, ma
piuttosto alla sorte, e che nulla eragli più caro di risuscitare
l'antica domestichezza e l'antica affezione.
«Così fu in realtà, e da quel punto ogni rancore fra quelle due
famiglie fu spento; cosa di cui non poco si rallegrò il bravo cuore
del signor Carlo.
«Il quale al fuoco delle battaglie erasi mostrato uno de' più
valorosi. Dopo il primo scontro a cui prese parte il battaglione,
sotto il comando di Pannini, questi domandò ed ottenne pel suo antico
rivale la medaglia d'onore pel valor militare; e ad un fatto d'armi
posteriore, Pannini domandava ed otteneva del pari pel valoroso Biale
il grado di capitano nel medesimo battaglione.
«Le loro condizioni domestiche erano quasi identiche, ed uguali le
apprensioni e i timori del loro cuore di padre. Pannini aveva un
figliuolo di dodici anni incirca, di cui era solo sostegno, ed a cui
morendo non avrebbe lasciato che debiti; senza pur cessare
d'affrontare imperterrito ogni rischio, egli temeva la morte che
avrebbe lasciato solo al mondo in sì infelici condizioni il figliuolo.
Biale aveva ancor egli una moglie e una figliuola dilettissime, e con
pena pensava egli pure alla sorte di quelle care persone, quand'egli
soccombesse. Vennero a promettersi scambievolmente che quello dei due
sopravvivesse non avrebbe abbandonato la famiglia del caduto e glie ne
terrebbe luogo per quanto gli fosse possibile.
«Dopo ciò Pannini, il quale da qualche tempo sembrava agitato da
funesti presentimenti, fu più tranquillo, e con maggiore audacia
ancora s'espose ai pericoli, pur rampognando il capitano di troppa
imprudenza. La disgraziata campagna del quarantotto finì senza che nè
l'uno nè l'altro fossero rimasti vittima; il signor Carlo era stato
ferito bensì, ma lievemente, e dopo poco tempo aveva potuto riprendere
il comando della sua compagnia.
«Durante l'armistizio, il capitano era venuto ad abbracciare la moglie
e la figliuola, e Pannini, accompagnatolo in una licenza di pochi
giorni, gli aveva fatto conoscere suo figlio Gustavo cui faceva
educare in un collegio convitto di provincia. Il giovinetto aveva una
cert'aria d'intelligenza ed un aspetto di franchezza che molto erano
andati a sangue di Biale. Il maggiore aveva detto a suo figlio
additandogli il capitano, che in caso egli morisse, avesse poi a
considerare costui come suo padre: e il ragazzo s'era gettato al collo
del genitore con tanta effusione ed aveva detto con tanta sensitività:
«Oh no, papà, non morire, non dirlo nemmanco!» che il signor Carlo
n'era stato commosso ed avea preso ad augurare assai bene del
carattere e del cuore di Gustavo.
«I presentimenti di Pannini ebbero sfortunatamente ragione nella corta
e disastrosa campagna del quarantanove. A Novara, in sul primo
avanzarsi verso il nemico del suo battaglione, il maggiore cadeva
colpito in pieno petto da una palla tirolese. Raccolto sanguinoso egli
non fece che chiamare con tutta istanza presso di sè il capitano
Biale. Venuto costui, il ferito gli disse a stento colla voce che gli
mancava, mentre ad ogni parola il sangue gli sgorgava a ondate dalla
bocca.
«--Ricordati di mio figlio.... per me la è finita... mio figlio... mio
figlio... per carità!
«Lo sguardo inquieto, convulso, supplicante diceva assai più d'ogni
parola.
«Biale gli prese una mano e stringendola pronunziò con accento
solenne:
«--Sta tranquillo: gli farò da padre; te lo giuro!
«Il moribondo, chè oramai gli era tale, si rasserenò; i suoi occhi,
chè la parola non poteva più, ringraziarono con effusione; fu portato
alle ambulanze e dopo pochi minuti morì.
«Biale tornò incolume, e riabbracciato la moglie e la figliuola, corse
al collegio a vedere Gustavo. Gli narrò la morte gloriosa del
genitore, e gli confermò ch'ei non l'avrebbe abbandonato mai. Il
maggiore, come già ti dissi, non lasciava che debiti; il signor Carlo
sopperì del proprio alle spese degli studi del giovinetto, il quale
ogni vacanza veniva a passarla in casa del capitano come se fosse la
casa paterna. Quando si trattò di scegliere per Gustavo una carriera,
il capitano lo lasciò libero affatto; solamente gli fece notare come
il suo utile, ed anco il suo dovere, richiedessero che piuttosto
s'appigliasse ad una di quelle professioni che non vogliono tanto
lungo il tirocinio, per dar compenso di guadagni a chi le abbraccia.
Nell'opinione del bravo capitano, Gustavo aveva l'obbligo di venir
pagando a poco a poco, a seconda che guadagnasse, i debiti lasciati da
suo padre, e quindi, quanto più presto egli sarebbe riuscito a far
fruttare l'opera sua, e tanto meglio sarebbe stato. Gustavo scelse il
traffico bancario in cui sognava più rapidi e più vistosi i guadagni,
entrò negli uffizi del borsiere Bancone, seppe guadagnare le buone
grazie del primo commesso fatutto, il signor Padule, e col tempo
divenne segretario della banca.
«Intanto il signor Carlo aveva nuovamente rinunciato alla divisa ed al
grado militare: cessata la guerra, egli aveva voluto tutto ridonarsi
agli affetti ed agli interessi domestici. Colla dote recata dalla
moglie e con quello che egli aveva avanzato delle paterne sostanze la
famiglia possedeva una modesta agiatezza, in cui sembravagli di poter
vivere tutti tranquilli e felici senz'altro; e così sarebbe avvenuto
se poco tempo dopo loro non fosse piombato addosso un grandissimo
dolore: la morte della madre di Lisa. Il signor Carlo ne soffrì di
molto, e sulla sua faccia ordinariamente severa si stese quella tinta
di profonda mestizia che più non l'ha abbandonata di poi. Suoi soli
amori gli rimasero Lisa, primo ed immenso affetto, poi Gustavo. Anche
questi due giovanetti s'amarono, e più e in modo diverso che non
fratello e sorella. Se ne avvide il padre, e pensò che un maritaggio
fra di loro avrebbe fatto la felicità dei due giovani e quindi anche
la sua. Gustavo non possedeva niente fuorchè i debiti di suo padre che
aveva ancora da pagare, ma era laborioso, riconoscente, di carattere
buono ed amava con passione la Lisa: era bensì alcun poco intinto
ancor egli della pece di suo padre e di suo nonno, vale a dire,
mostravasi troppo ambizioso di sfoggio e troppo ghiotto di ricchezze:
ma pure tollerava con paziente coraggio la povertà delle sue fortune;
eppoi, miglior merito di ogni altro in lui, miglior ragione di tutte,
Lisa lo amava.... Il capitano li unì; ed ora vivono tutti insieme le
più beate creature del mondo, e dirò, senza tema d'errare, le migliori
altresì.
«E adesso dubiti tu ancora, mio caro Vanardi, che il capitano sia uomo
da non darsi pensiero delle disgrazie d'un pover'uomo, padre di
famiglia?
--No, rispose Vanardi. Ora ho anzi speranza, e di molto; e te ne
ringrazio, Giovanni, come di cosa già fatta. Sarò computista (e trasse
un sospiro): ma almeno avrò assicurato il pane della mia famiglia....
Ed a proposito di pane, bisogna appunto ch'io vada a comprar qualche
cosa da pranzo pei miei poveri bimbi, poichè mercè tua lo posso.
Addio. T'aspetterò dunque domani con una risposta del come il capitano
Biale e sua figlia abbiano assunta la protezione di questo povero
individuo.
E s'avviava per andarsene, quando si ricordò di quell'altro motivo che
l'aveva condotto dall'amico, quello cioè di narrargli le impressioni
del suo padrone di casa alla vista del ritratto di madama Orsacchio,
partecipargli i suoi sospetti e consultarlo sul da farsi in benefizio
di quell'infelice ch'egli non dubitava fosse vittima dei peggiori
trattamenti del crudele marito.
Selva non aveva conosciuto nè i Cioni nè gli Orsacchio, ma sapeva
tutte le vicende di quell'avvenimento dalla bocca di Vanardi medesimo,
e non era poco l'interesse che egli aveva preso alla sconosciuta sorte
della povera Gina.
Udito ciò che in questo momento glie ne disse Antonio intorno alla
visita del signor Marone, Giovanni rispose che quel fatto non era
bastevole per dar fondata speranza di essere in sulle traccie della
sparita donna; il padrone di casa, da qualunque interrogato, non
avrebbe di certo risposto secondo i loro desiderii, poichè era più
You have read 1 text from Italian literature.
Next - La carità del prossimo - 08
  • Parts
  • La carità del prossimo - 01
    Total number of words is 4529
    Total number of unique words is 1748
    36.5 of words are in the 2000 most common words
    50.7 of words are in the 5000 most common words
    57.6 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La carità del prossimo - 02
    Total number of words is 4642
    Total number of unique words is 1780
    34.9 of words are in the 2000 most common words
    48.5 of words are in the 5000 most common words
    56.3 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La carità del prossimo - 03
    Total number of words is 4563
    Total number of unique words is 1652
    38.6 of words are in the 2000 most common words
    53.5 of words are in the 5000 most common words
    60.0 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La carità del prossimo - 04
    Total number of words is 4542
    Total number of unique words is 1683
    37.4 of words are in the 2000 most common words
    50.9 of words are in the 5000 most common words
    56.5 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La carità del prossimo - 05
    Total number of words is 4558
    Total number of unique words is 1716
    38.0 of words are in the 2000 most common words
    52.0 of words are in the 5000 most common words
    58.9 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La carità del prossimo - 06
    Total number of words is 4577
    Total number of unique words is 1676
    38.6 of words are in the 2000 most common words
    55.5 of words are in the 5000 most common words
    62.3 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La carità del prossimo - 07
    Total number of words is 4511
    Total number of unique words is 1589
    39.4 of words are in the 2000 most common words
    55.9 of words are in the 5000 most common words
    63.8 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La carità del prossimo - 08
    Total number of words is 4558
    Total number of unique words is 1714
    37.5 of words are in the 2000 most common words
    51.7 of words are in the 5000 most common words
    59.6 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La carità del prossimo - 09
    Total number of words is 4527
    Total number of unique words is 1695
    37.8 of words are in the 2000 most common words
    51.8 of words are in the 5000 most common words
    59.6 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La carità del prossimo - 10
    Total number of words is 4473
    Total number of unique words is 1751
    35.7 of words are in the 2000 most common words
    50.3 of words are in the 5000 most common words
    56.7 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La carità del prossimo - 11
    Total number of words is 4437
    Total number of unique words is 1714
    37.1 of words are in the 2000 most common words
    51.0 of words are in the 5000 most common words
    58.4 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La carità del prossimo - 12
    Total number of words is 4543
    Total number of unique words is 1720
    37.3 of words are in the 2000 most common words
    51.4 of words are in the 5000 most common words
    58.1 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La carità del prossimo - 13
    Total number of words is 4452
    Total number of unique words is 1682
    38.6 of words are in the 2000 most common words
    54.2 of words are in the 5000 most common words
    60.8 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La carità del prossimo - 14
    Total number of words is 4516
    Total number of unique words is 1635
    37.7 of words are in the 2000 most common words
    52.7 of words are in the 5000 most common words
    58.8 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La carità del prossimo - 15
    Total number of words is 4576
    Total number of unique words is 1676
    36.3 of words are in the 2000 most common words
    50.8 of words are in the 5000 most common words
    58.4 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La carità del prossimo - 16
    Total number of words is 4481
    Total number of unique words is 1711
    36.3 of words are in the 2000 most common words
    50.1 of words are in the 5000 most common words
    58.1 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La carità del prossimo - 17
    Total number of words is 4370
    Total number of unique words is 1574
    36.5 of words are in the 2000 most common words
    49.5 of words are in the 5000 most common words
    57.0 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La carità del prossimo - 18
    Total number of words is 4498
    Total number of unique words is 1657
    36.5 of words are in the 2000 most common words
    51.0 of words are in the 5000 most common words
    58.7 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La carità del prossimo - 19
    Total number of words is 4376
    Total number of unique words is 1645
    38.3 of words are in the 2000 most common words
    53.2 of words are in the 5000 most common words
    61.2 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La carità del prossimo - 20
    Total number of words is 4485
    Total number of unique words is 1620
    37.8 of words are in the 2000 most common words
    52.3 of words are in the 5000 most common words
    59.7 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • La carità del prossimo - 21
    Total number of words is 1601
    Total number of unique words is 748
    46.8 of words are in the 2000 most common words
    59.1 of words are in the 5000 most common words
    64.8 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.