Il Designato: Romanzo - 14

--.... Eccola qui. Leggila tu, Pietro!
--C'è la data,--osservò Pietro, guardando il foglio che teneva in
mano.--Ed anche la firma.
--Questo è naturale,--risposi.--Senza data e senza firma, la lettera
formerebbe di per sè un documento grave.
«Gentilissima signora,--cominciò Pietro.--Le faccio consegnare il
libro di cui Le tenni parola; nel medesimo tempo la ringrazio d'avermi
resa bella e interessante la serata, acconciandosi a passarla nel mio
inestetico salotto, in mezzo a gente, più estetica forse, ma non meno
indifferente per me. A Sergio ho annunciato che le nostre lezioni
d'inglese non proseguiranno oltre; credo con questo d'aver risposto a
un desiderio di lui, se non al mio: egli è addolorato e nervoso per
altre contrarietà e non avrei voluto che interpretasse a rovescio un
così semplice passatempo, quantunque la lunga amicizia e la perfetta
comprensione che Sergio ha del mio animo, dovrebbero impedire alla sua
mente ombrosissima di pensar men bene di me. Ho l'onore di dirmi,
ecc., ecc.»
Un silenzio grave piombò nella camera non appena, finita la lettura,
Pietro ripiegò il foglio e lo rimise nella busta. Lidia ed io avevamo
compreso che la lettera lasciava tranquilli i signori Folengo; onde
ella, prima colle braccia stese e chiuse fra le ginocchia in atto
d'angoscia, sollevò la testa guardandomi: io restai muto ad aspettare.
--Ebbene?--cominciò mia suocera.--Io non trovo nulla di strano in
queste righe.
--Nulla di strano,--ripetè Pietro.--Una lettera convenzionale....
--C'è della malafede,--notai irritato.--E non so come voi non ve ne
siate accorti.... Io sono addolorato e nervoso per altre contrarietà,
afferma il Caccianimico. È falso: quali contrarietà possono
addolorarmi quando tutto il mio pensiero e la mia vita son chiusi qua
dentro? E perchè chiamarmi ombrosissimo, se non per prevenire Lidia e
animarla contro ogni più giusta mia osservazione? Io credo che tutto
quanto si fa da un uomo come Ettore abbia uno scopo; lo scopo delle
sue insinuazioni era di disgiungerci, e a sua volta questo disegno ne
aveva un altro che vi lascio indovinare.--
Ero riuscito a flettere la voce con molti chiaroscuri sentimentali e
simpatici; mi ripromettevo dalle parole un ottimo resultato per la mia
causa; onde fui scosso da capo a piedi, quando scorsi Pietro Folengo
sorridere bonariamente, stirarsi, e lasciando il divano venirmi
incontro.
--Tutto questo è molto buono!--egli disse, battendomi sulla
spalla.--Sei geloso e perciò pigli dei granchî; ma se sei geloso in
modo così esagerato, vuol dire che ami la nostra Lidia.
--No,--proruppe Lidia,--Sergio non mi ama più....
--Tu taci, ragazza!--si rivolse Pietro alla donna.--Tu sei troppo
suscettibile e non sai che in ogni cattiva cosa può esservi del
buono.... Siete due bambini oziosi e null'altro.... Se non era che per
mostrarci una piccolissima contusione, tu, Lidia, potevi risparmiar di
muoverci e di minacciarci una fuga al Cairo; quanto a te, Sergio,
potevi rimetter nella scrivania quella lettera ingenua.... Questa è la
mia sentenza: datevi due baci, e buona notte....
--Certo,--corroborò donna Teresa, alzandosi ella pure con un
sospirone;--avete fatto un romore indiavolato per delle
fanciullaggini.... Non c'è stata colpa in Lidia, come non ci fu nel
signor Caccianimico....
--Dunque,--esclamai,--venite voi pure a concludere ch'io sono
ombrosissimo?...--
Pietro Folengo si strinse nelle spalle.
--Sono contrario alla mania di concludere,--disse.--Ma senza dubbio,
io al tuo posto non avrei dubitato nè d'una moglie nè d'un amico,
stando le cose come sono.... Al Caccianimico parlerò io....
--Tu? Che vuoi dirgli?
--Lo pregherò di non scrivere, di farsi veder meno in casa.... Non
infastidirti, Sergio: il tuo nome non sarà pronunciato: parlerò per
conto mio; sono vecchio e quanto in bocca mia ha un significato, in
bocca tua ne assumerebbe uno ben diverso.... Ciò che mi preme è la
pace vostra....--
In così dire gettò un'occhiata a Lidia, la quale si alzò dal divano e
rimase colle mani incrociate sul grembo.... Sembrava ella pure stupita
che tutto finisse con sì inaspettata calma: la freddezza di Pietro ci
toglieva la possibilità di dire altre cose, o di persistere in quanto
avevamo già detto....
--Quali erano le tue idee, infine?--mi domandò Pietro.--Volevi anche
tu un estremo rimedio a un male supposto estremo?
--No,--risposi;--non ho chiesto io, questo giudizio.... Son venuto qui
per spiegare la mia condotta e in ogni caso non avrei resa Lidia
responsabile, ma il Caccianimico....
--Vi fidate di me?--disse allora donna Teresa.--Fate quel che vi
ordina vostro padre, chiamato a giudicarvi.--
Andò presso Lidia e la prese per mano, trascinandola dietro come una
bambina....
--Datevi due baci,--concluse la signora Folengo, mentre mi spingeva
Lidia fra le braccia....


XXI.

Aveva concorso anche il sole a render bello il trattenimento; un lieto
sole, che s'infiltrava fra le piante, illuminava i viali, riscaldava e
faceva fremere di brividi voluttuosi.
Il giardino della villa Folengo non aveva mai vista una tal varietà di
gente.
C'eran dei bambini, quattordici o quindici, seduti innanzi a una
tavola bianca, e serviti da noi in mezzo al frastuono ch'essi
sollevavano.... Fra i maschi ve n'eran di precoci i quali mangiavano
poco per guardar la loro vicina: tra le femmine, ve n'era di
precocissime, le quali mangiavano meno, preoccupate dall'abito a vive
tinte e dal cappello, pendente dalla spalliera della sedia.... Una
mestizia, quell'accolta d'innocenze: avevan le loro bizze, i loro
sopraccapi, le loro cattiverie. I più piccoli ci sorvegliavano
attentamente perchè facessimo le parti uguali e nulla passasse innanzi
a loro senz'averlo gustato: quando un' involontaria sbadataggine
riempiva il piatto meglio all'uno che all'altro, il meno favorito
dalla sorte cacciava le mani nel tondo del più fortunato e si serviva
a suo piacere. I più grandi sentivan già la differenza dei sessi e
mostravan le loro simpatie: per metterli a posto, donna Teresa, Lidia,
la signora Giustiniani, Clara Caccianimico, avevan dovuto affaticarsi,
rassegnandosi infine a una specie di _poule de dames_ in cui le
bambine andavano a prendere il maschio che accomodava loro e lo
facevan sedere al fianco.... Quelle piccole donne, ancor vergini di
convenienze, vibravano della più schietta femminilità: s'eran guardate
dal piccolo cavaliere, affettavano delle leziosaggini, e masticavano
con sentimento: una, aveva rifiutate le frutta, per mostrarsi
superiore; un'altra aveva chiesto il caffè senza zucchero, mentre a
casa lo zucchero era il suo più intimo amico: fra tutt'e due, queste
sirene, contavano vent'anni.... In quel banchetto, un marmocchio di
quattro anni, era lo scandalo generale: mangiava colle mani, si
rovesciava i piatti in grembo, inaffiava la tovaglia d'acqua e di
vino, e fra l'una portata e l'altra, si cavava le scarpe e le metteva
sulla tavola: poi aveva degli urli speciali per indicare il suo
aggradimento, e alla fine della colazione s'era dovuto portarlo via
perchè minacciava di bere il rosolio di tutti quanti.... Era il
convitato che aveva ricevuto un maggior numero di baci....
I commensali si sparpagliarono pel giardino, quando le mense furon
levate: qualche geloso impenitente restò presso la tavola a
raccogliere gli ultimi biscotti e a riempirsene le tasche, ma le grida
dei compagni chiamarono anche quello per i viali....
Noi, affaticati dal servizio romoroso, avevamo trovata pace sull'erba,
all'ombra d'una magnolia gigantesca; le signore trascinandosi le loro
sedie lunghe o dondolanti; gli uomini s'erano accomodati alla
turca....
Quella signora Marta Giustiniani, tornata allora dalla città, sola,
perchè il marito infermo le concedeva una libertà grandissima,--s'era
accorta presto dell'impressione ch'ella produceva su di me.... Il suo
volto era il volto di Laura Uglio, il suo corpo era il corpo di Laura
Uglio; soltanto, Marta Giustiniani aveva gli occhi grigi, quegli occhi
splendidi i quali non hanno uno sguardo immutabile, ma sembrano
allargar l'iride e impicciolirla a capriccio, fosforescendo nella
notte; soltanto, i suoi capelli non eran neri, ma castagno-scuro; pel
resto, io poteva ben sognare che ella fosse la morta, ritornata a
darmi l'amore.... Ecco la strana rassomiglianza già rilevata da Lidia.
Si dondolava sulla sedia parlando con donna Teresa, Marta Giustiniani;
in un momento d'oblio, era stata per accavallare una gamba sull'altra,
ma notando ch'io sedeva più basso, innanzi a lei, s'era trattenuta;
non così presto, ch'io non vedessi gli stivaletti di cuoio giallo
finire ai polpacci, per mostrare il principio della gamba difesa da
calze di seta nera.... Un piccolo inconveniente molto gradito, per me.
Tuttavia pensai che forse in avvenire sarebbe avvenuto quant'era
avvenuto già per la povera Laura: i miei suoceri si sarebbero accorti
di aver dato adito in casa loro a una donna frivolissima, e
m'avrebbero tenuto il broncio per non averlo impedito.... Stavolta,
però, l'avrei impedito sùbito, non appena....
Pietro Folengo era inquieto perchè non giungeva ancora il conte Gian
Luigi Sideri col principe Santanera....
--Se ha detto che verrà, non c'è da dubitare,--osservai, mentre Pietro
mi frastornava co' suoi timori....
Che importanza assumeva quel principe agli occhi di mio suocero! Il
Folengo pareva ringiovanito per la confidenza con cui lo trattava il
principe Santanera, e aveva data quella festicciuola ai bambini dei
villeggianti pel solo gusto di mostrare il principe in casa
propria....
A me, personalmente, quel giovanotto era antipatico. Sembrava
sonnecchiasse da mattina a sera, cogli occhi socchiusi e una grinza
maligna agli angoli delle labbra.... Era stata una cattiva idea di
Gian Luigi, quella di presentarmelo; ritornando da Milano, Gian Luigi
se l'era condotto seco e me l'aveva anche raccomandato come un amico
ottimo, un uomo di spirito, dottissimo in tutte le eleganze.... Io
però mi chiedeva che cosa trovasse in me di così interessante, da
volermi sempre a passeggio o alle gite con lui: che cosa potesse
offrirgli la mia casa, da frequentarla con sì rigida osservanza....
Lidia mi domandò in quel momento:
--Che cos'ha babbo da esser nervoso?
--Nervoso?--dissi ipocritamente.--Non mi pare.--
E con un gesto della mano, la feci avvicinare, mi alzai, le diedi il
braccio, e la condussi pei viali....
--Non potresti,--mormorai,--mutarti d'abito? Hai un abito così
succinto, così attillato, che mi spiace.... Eppoi, vedi qui: se
t'inchini un po' innanzi mostri tutto il petto....
--Tutto!--esclamò Lidia ridendo.--Che esagerazione! Appena un dito, se
m'inchino.... Ma io non m'inchino....
--E se ti siedi, colla gonna così corta, mostri le gambe fino al
polpaccio....
--Fino al polpaccio!--ripetè Lidia arrossendo.--Che esagerazione!
Appena il piede fino alla caviglia....
--Bene: fa come vuoi, allora!--dissi, rassegnato, lasciandola
ritornare al gruppo delle sue amiche, le quali vedendoci così insieme
parlar sottovoce confermarono per la millesima volta la nostra fama di
sposi esemplari.
Quando giunsi io dietro Lidia, presso la magnolia ombrosa, il
principe Santanera e Gian Luigi erano arrivati e avvenivano le
presentazioni.... Pietro voleva stupidamente far portare una sedia
pel principe, e fu entusiasmato quando lo vide sedersi invece tra
noi, alla turca: pareva non lo supponesse capace di piegar le gambe
come gli altri.
Era giunto anche Ettore Caccianimico, il quale conoscendo Marta
Giustiniani allora per la prima volta, non potè reprimere un movimento
di stupore.... Ciò io temeva, appunto: e guardai Gian Luigi Sideri....
Questi, accoccolato innanzi a Lidia, le proponeva scherzosamente una
partita di _écarté_ sull'erba, ma girando poi gli occhi intorno e
fissandoli in volto alla Giustiniani, non sembrò affatto stupito nè
colpito dalla rassomiglianza colla donna che doveva avere in cuore.
Il principe Santanera parlava di _lawn-tennis_. Non si poteva piantare
il giuoco in giardino? E socchiudeva gli occhi, dirigendosi
specialmente a Lidia, la quale aveva accolta l'idea con piacere....
Pietro Folengo, un po' impacciato di non conoscere quel giuoco, se lo
fece spiegare dal principe, il quale lo tuffò in un tal mare di parole
inglesi, che poco dovette capirne, il Folengo.
Così disposti, le cose andavano malissimo. Nessuno poteva far la corte
alle signore o dire delle malignità cogli amici; il convegno aveva
dell'academico: io ruminava invano delle frasi per Marta: ella era
chiusa fra Lidia e le altre e guardava tutti e nessuno a un tempo,
rispondendo una parola a questo, una parola a quello, stancamente.
Per fortuna, venne il servo ad annunciare che il tè era pronto....
Marta Giustiniani, in sette giorni dacchè ci conoscevamo, ebbe allora
il primo atto simpatico, e levandosi venne a mettersi così
sapientemente, ch'io le offrii il braccio e ci trovammo gli ultimi in
coda.
--S'annoia molto?--le domandai.
--No, per nulla,--rispose.
--Ci sono troppe coppie;--osservai.--Una basterebbe per questo
giardino....
--Lei e la sua signora: verissimo,--disse la Giustiniani.
Se non avesse sorriso, avrei potuto credere di non essere stato
compreso. Ma vi fu il sorriso e non vi fu resistenza quando le tenni
la mano stretta nella mia.
In sala, ci aspettavan già i bambini tumultuanti attorno alle pile di
biscotti; le piccole chicchere sollevarono da prima un grido di gioia;
poi accorgendosi i bimbi che le chicchere eran più piccole che belle,
si dovette servirli nelle chicchere grandi. Ettore Caccianimico
s'occupò lui di questo, passando innanzi ai ragazzi colla guantiera e
raccomandando la calma.
Anche lì, le cose non andavan meglio.... C'era della rigidezza, della
mancanza di spontaneità.... Quel principe Santanera aveva portata una
insoffribile freddezza con sè.... Io mi guardava attorno e leggeva sul
viso d'Ettore e di Gian Luigi il mio medesimo pensiero. Quand'ebbi
vicino Pietro Folengo, gli dissi:
--Se non conti di farci muovere, ci addormenteremo tutti....
--Lo credi?--domandò Pietro spaventato. Che cosa posso fare?
--Non incaricarti troppo di quel Santanera imbecille e màndaci a
spasso pei viali....
--Come debbo?...
--Se vuoi, m'incaricò io di dar l'esempio,--risposi.
Marta Giustiniani aveva finito di prendere il tè, in piedi, a fianco
di Gian Luigi. Io passai dietro le spalle della donna, e le susurrai:
--Vuole che fuggiamo?--
La signora si volse di soprassalto, e vedendomi sorrise:
--Dove?--domandò.
--Tu,--io dissi a Gian Luigi,--fànne fuggire un'altra....--
Gian Luigi assentì col capo e s'avvicinò a una piccola bionda, madre
di tre bambine che strillavano per aver rovesciato il tè sull'abito
nuovo. Era l'unica signora che s'adattasse alla statura di Gian Luigi:
_parva sed apta_....
Mentre uscivo in giardino con Marta Giustiniani, vidi muoversi il
principe Santanera e dirigersi lui pure al gruppo delle donne....
Ormai, l'esempio attecchiva, e non mi occupai che della signora al mio
fianco....
Per una leggiera salita, dietro un filar di pini, si giungeva fino al
muro di cinta, e là da un rialzo si godeva la vista del lago. Noi vi
ci dirigemmo, appoggiandoci quindi alla balaustrata....
--Lei avrà troppo sole,--osservò Marta, mettendo l'ombrellino in modo
che venisse a riparare anche me....
Ah, io sentiva in quell'istante come avessi amata la povera Laura
Uglio, se per l'incontro d'una donna che le somigliava stranamente, io
era colmo di gioia, non più capace di vincere i bizzarri impeti del
mio cuore! Non avevo amata che lei, checchè ne dicesse Gian Luigi; e
non mi pareva possibile una resistenza in Marta Giustiniani.
--Perchè non si chiama Laura?--domandai curiosamente a Marta.
--Le piace questo nome?--fece la Giustiniani.--E le dispiace il mio?
--Sì,--risposi.--Io la chiamerò Laura.... nell'intimità....
--In quale intimità?--chiese Marta corrugando le ciglia.
--Quando non ci sono gli altri,--dissi.
La fronte le si spianò sùbito, quantunque dovesse rimanere nella donna
un'impressione spiacevole.
--Ella deve essersi fatta una strana idea di me,--osservò Marta.--È
d'un'arditezza punto conveniente: io voleva fidarmi di lei, sapendolo
sposo da poco....--
Poteva ben parlare, Marta Giustiniani, ch'io non l'ascoltava affatto:
o meglio, ascoltavo la sua voce e non le sue parole. Ero in preda a un
risveglio gigantesco di memorie e di rammarichi. S'io fossi stato
libero, non avrei trovati ostacoli per impossessarmi di quella donna,
anche a costo di farla rubare e di tenerla chiusa finchè avesse
ceduto.... Così, invece, stava rigidamente fra noi la nostra
condizione di gente legata ad altri, e non eran più ostacoli materiali
che ci si frapponevano, ma spettri di convenzioni, scrupoli e paure.
--Torniamo!--disse la Giustiniani, accorgendosi ch'ella arrischiava di
sentirsi baciata sulle labbra da un momento all'altro.
E invero, dopo sette giorni, era troppo presto.
Nel ritorno, chiacchierammo frivolamente, incontrando pel viale due
bambini che facevan correre il cerchio di legno e ci avrebbero
sorpresi se fossimo rimasti ancor più a lungo lassù.
Quindi ci passaron daccanto Pietro Folengo ed Ettore Caccianimico, a
braccio: gli uomini serî andavan senza donne e dovevan parlare di
me.... sentii queste parole, pronunciate da Ettore:
--«.... sciupando così le sue facoltà preziose d'osservazione in
sospetti ridicoli, non se ne potrà servire utilmente, quando venisse
il giorno....»--e i due uomini piegarono verso il chiosco ove qualche
volta si pranzava.
--Eppure Lei m'interessa,--mi diceva Marta Giustiniani, rifatta ardita
dalla presenza d'altri e scintillando inconsciamente negli occhi
grigi, dilatati.--Avrei un mucchio di domande a farle....--
Ora ci si avvicinava Gian Luigi colla signora bionda, seguìta dalle
tre figlie. Sebbene Gian Luigi fosse tuttavia triste e scorato, la sua
vista mi eccitò un sorriso maligno.... Per istinto beffardo, lo vidi
ridevolmente piccolo, con una piccola testa, un piccolo fiore
all'occhiello, una piccola canna alle mani.... Diceva:
--«.... Questo secondo romanzo è finito. Lo consegnerò all'editore
entro il mese, e ne spero bene. Ci si salva da molti dolori,
lavorando....»
Oh, le mie speranze di gloria, i miei amori d'arte, i miei
proponimenti, dov'erano andati? Scossi la testa, rabbrividendo, e mi
volsi a Marta Giustiniani. Costei era corpo ed anima, non vuoto
fantasma: purchè ella acconsentisse, io avrei dimenticato.... Onde,
risposi con viva speranza:
--Un mucchio di domande vuol farmi? E perchè manca di confidenza?
Sarei ben felice di rispondere a tutte, a tutte, nessuna eccettuata.
--Non so da quale cominciare,--disse Marta sorridendo.
--Ebbene, vuole scriverle? Molte cose che non si direbbero mai, si
scrivono facilmente.
--Scrivere?--mormorò la donna, guardando nel vuoto, al di là del muro
di cinta, ov'era l'orizzonte vasto.--Scrivere a lei?--
Eravamo giunti presso la magnolia ombrosa; vi restavan le sedie vuote.
E Lidia era in piedi, appoggiata al tronco, mentre il principe
Santanera si sforzava di giungere al ramo più basso e di coglierne un
magnifico fiore.... Marta si allontanò da me, dirigendosi a Lidia.
--Abbiamo due altri compagni di viaggio,--disse questa.--Il principe e
il conte Sideri verranno al Cairo essi pure quando vi accompagneremo
papà....--
Il principe si volse, tenendo fra le mani il fiore che aveva spiccato
dal ramo.
--Saremo in sei,--continuò egli.--Quattro uomini e due signore: una
bellissima carovana, Le pare?--
Gli occhi sonnolenti e socchiusi, la piega sarcastica agli angoli
delle labbra, davano un senso ironico a tutto quanto diceva il
principe. Io ne fremetti.
--Bella, davvero,--mormorai, osservando di sfuggita la signora
Giustiniani.--Solo, il viaggio non è ancor deciso, almeno per parte
mia e di Lidia.--
Questa ebbe un gesto di stupore e mosse le labbra come per
interrompere. Io ne la impedii con un'occhiata.
Perchè il Santanera voleva accompagnarci, intraprendendo un lungo
viaggio dall'oggi al domani, con delle semplici conoscenze? Perchè
Lidia ne pareva felice? Le coppie giravan pei viali, alla luce
meridiana: quei due s'eran ridotti presso la magnolia ove
difficilmente altri sarebbero ritornati; Lidia non aveva il contegno
rigido ch'io avrei amato s'imponesse col principe, e il principe fra
tante signore aveva scelta Lidia appunto per una passeggiata nel
giardino e nell'ombra.
Bisognava stringerla in un cerchio di ferro, spiarla attentamente,
interpretarne i pensieri, accumular delle prove, dimostrarle come
tutto io sapessi comprendere....
_Milano, ottobre 1893--aprile 1894._


FINE.