Dizionario storico-critico degli scrittori di musica e de' più celebri artisti, vol. 3 - 16

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ch'egli ha dato della composizione (_Disc. prelim. p. XIX_) e ne abbiamo
rilevato il vizio nella Risposta all'autore della Critica del presente
dizionario, il quale per sua estrema ignoranza se ne dichiara
sostenitore. (_V. Esame ec. nel t. 2, p. 4_). Gli errori soprattutto in
teoria, che si trovano nel dizionario di Rousseau, sono stati da' più
dotti uomini confutati, e con ispezialità da M. _Suremain_ nella sua
_Théorie Acoustico-Musicale_, Paris 1793. Egli attribuisce questi errori
alla soverchia fretta, con cui fu obbligato di gettarne i fondamenti
nell'Enciclopedia, e alla necessità in cui trovossi, far volendo
un'opera compita di questo dizionario, di trattarvi degli oggetti, che
gli erano stranieri: quindi prega il lettore a non trarne niuna
disfavorevole induzione sulla sua maniera di pensiero per rapporto a
questo filosofo. “Discepolo ed ammiratore di Gian-Giacomo, egli dice,
entusiasta delle sublimi sue produzioni, penetrato dalla stima di sue
virtù, il solo amore della verità poteva superar quello, che io aveva
per la sua persona. Io ho sentito spesso la mia anima, che pressavami a
prender la sua difesa, allorchè i suoi detrattori sforzavansi ad
oscurare la sua memoria.” Gli articoli, che riguardano la poetica e la
rettorica della musica, sono maneggiati con tutta la solidità di un
filosofo, colla leggiadria di un bello spirito e la precisione di un
uomo di gusto: non sono però dello stesso pregio quelli che trattano
dell'antica musica. “Il superbo e deciso Rousseau, dice l'ab. Requeno,
contento del suo sistematico talento molto bene esercitato nella moderna
armonia, e pago d'alcuni scelti libri della R. biblioteca, e armato
delle dissertazioni dell'accademia, si ritirò a lavorare gli articoli
della greca musica per l'Enciclopedia e per il suo dizionario; e
consultò solamente per qualche bagattella i greci originali.
Incominciando io a notare gli errori ed i pregiudizj sulla dottrina de'
greci armonici sparsi nel dizionario, annojatomi abbandonai l'impresa. I
più classici saranno da me quà e là annoverati in questi Saggi ec.”
(_Pref. p. VII_). Quest'opera in somma, secondo _M. la Borde_, avrebbe
bisogno di esser rifatta, per risparmiare molta pena a coloro, che
vorranno studiarla, e impedire così che non s'imbevano di errori tanto
più malagevoli a scamparsi, che lo stile seducente di Rousseau ha l'arte
di strascinarvi i suoi leggitori. 6. _Lettre à M. l'abbé Raynal au sujet
d'un nouveau mode de M. Blainville_, 1764, di cui si è parlato nel 1º
vol. p. 122. 7. _Examen de deux principes avancés par Mr. Rameau_, etc.
8. _Lettre à M. Burney sur la musique_. Tutt'i trattati di Gian-Giacomo
sulla musica trovansi riuniti nel vol. 16 dell'edizione di _Due-ponti_
del 1792 di tutte le sue opere. Ne' seguenti scritti vi ha ancora de'
dettagli sulla musica: 1. _Nouvelle Héloïse_, part. II, Liv. 23. 2.
_Essai sur l'origine des langues_: nel cap. XII, egli parla
dell'_origine della musica, e de' suoi rapporti_; ne' cap. XIII, e XIV,
_dell'armonia_; nel cap. XV prova che _le nostre più vive sensazioni
agiscono spesso per via d'impressioni morali_; nel cap. XVI, _della
falsa analogia tra i colori ed i suoni_; nel cap. XVII, _Errore de'
musici nocivo all'arte loro_; nel cap. XVIII, _Il sistema musicale de'
greci non aveva niun rapporto al nostro_; nel cap. XIX, _Come ha
degenerato la musica_. Nulla quì diremo delle sue composizioni musicali,
di cui vi ha una collezione impressa a Parigi nel 1781, perchè son poco
conosciute ed apprezzate in Italia. “Rousseau (dice M. Choron), senza
essere nè profondo teorico, nè dotto compositore, intendeva assai bene
la poetica de l'arte, ed aveva il gusto d'una melodia semplice e
naturale. Può vedersi a questo proposito la sua _Professione di fede_ in
una lettera diretta a M. le Sage di Ginevra, e che si trova alla fine
della _Notice sur la vie et les écrits de M. le Sage, par M. Prévost_,
pag. 481. Questa Lettera pubblicata per la prima volta nel 1805 manca in
tutte l'edizioni di Gian-Giacomo.”
ROUSSEL, maestro di musica, pubblicò nel 1775, _le Guide musical ou
Théorie et pratique abrégées de la musique vocale et instrumentale selon
les règles de l'accompagnement et de la composition_.
ROUSSIER (L'abbé), di Marsiglia, canonico a Ecouis nella Normandia, ove
morì circa 1790. Sino all'età di 25 anni egli non conosceva una sola
nota di musica; sentendo parlare de' prodigj del sistema del basso
fondamentale di Rameau, diessi tutto alla lettura delle sue opere, e
poichè credette averne ben compresi i principj, ne divenne il più
infollito partigiano, e 'l più zelante propagatore. Più non vi fu per
lui che _basso fondamentale, tutto era basso fondamentale_. Incapace di
leggere una linea di musica, d'inventare la menoma frase di melodia, di
mettere un conveniente basso sotto una cantilena, e di scrivere
correttamente due battute di armonia, egli vide tutta l'intera musica in
quel sistema, e non volle mai riconoscervi le imperfezioni che vi
riconobbe lo stesso Rameau. Pretese innalzare su quel basso una compiuta
didattica, non riconobbe come legittimo se non quello che era d'accordo
colle sue regole ipotetiche, e senza veruno scrupolo rigettò tutta la
scienza del contrappunto, e la pratica de' più grandi maestri, che egli
nemmeno conosceva di nome, e che non erano a' suoi occhi se non
ispregevoli pratici, e musici d'orecchio. Non contento di aver fatto
della musica un'arte a suo capriccio, formar volle altresì una teorica
degna di star a lato della sua scuola. Straniero del pari nella fisica e
nella geometria, e tutto al più sapendo le prime regole dell'aritmetica,
ammassò de' ridicoli calcoli per sostener de' sistemi contrarj
all'osservazione e all'esperienza. “Quel che più muove la bile negli
scritti di questo pedante, dice M. Choron, egli è la presunzione e
l'arroganza con la quale decide sopra tutti gli oggetti, e
l'impertinenza con cui tratta i più celebri autori, allorchè non pensano
conforme al di lui sentimento, e non agiscono secondo le sue regole. A
proposito in fatti di alcuni andamenti di armonia, che combaciavano co'
suoi principj, egli ebbe l'insolenza di attaccare Gluck e Sacchini, che
come s'intende benissimo, non fecero che burlarsi delle sue
osservazioni. Egli attaccò della stessa maniera Tolomeo, Zarlino e gli
altri teorici. Secondo lui tutti gli esperimenti di acustica sono falsi
o superflui, e senza conseguenza. Se le opere dell'ab. Roussier sono
disgustose per lo spirito di sistema, per gli errori che contengono, per
il tuono di pedanteria e di arroganza che vi regna, per la goffagine
dello stile, hanno almeno un merito, che non può loro negarsi, cioè la
chiarezza; e a questa qualità dovettero elleno il buon incontro che
ottennero per alcun tempo: ma oggi son già cadute in un totale
discredito.” Eccone il catalogo: 1. _Traité des accords et de leur
succession, selon le système de la basse fondamentale_, Paris 1764. 2.
_Observations sur différens points d'harmonie_, Genève 1765. 3.
_Mémoires sur la musique des anciens, où l'on expose le principe des
proportions authentiques_, Paris 1776. Quest'opera è stata criticata con
ispezialità dall'ab. Requeno (_V. Pref. p. VII, e t. 2, p. 76. ec._). 4.
_L'harmonie pratique, ou exemples pour le traité des accords_, Paris
1776. 5. _Mémoires sur la musique des Chinois_, Paris 1780 in 4º. 6.
_Mémoires sur la nouvelle harpe de Cousineau_, Paris 1783.
ROZE (abbate Niccolò), bibliotecario del conservatorio di musica in
Parigi, verso l'anno 1807, si era applicato alla musica sin dall'età di
7 anni, e studiò la composizione sotto l'abb. Rousseau di Dijon, e l'ab.
Homet, che aveva molto gusto per il canto. L'ab. Roze fu dapprima
maestro di musica della cattedrale di Angers, e nel 1776 lo divenne
della chiesa de' SS. Innocenti a Parigi, ove la sua musica di chiesa
attraeva gran gente. Egli ha fatti degli allievi, che per la più parte
godono oggidì d'una ben fondata riputazione. Nel 1802 compose una messa
a piena orchestra, che eseguita in San Gervasio riscosse gli applausi di
tutti gl'intendenti. Il _Sistema d'armonia dell'ab. Roze_ è stato
pubblicato da M. Laborde nel 3º t. del suo _Essai sur la musique_.

RUBBI (l'abb. Andrea), veneziano, di cui si è parlato in questo tomo
all'articolo _Mayer_, come autore di undici bellissimi _Sonetti
sull'armonia_, pubblicati nel Mercurio d'Italia storico-letterario,
Venezia 1797, è autore altresì di un'opera intitolata _Il bello armonico
teatrale_, Ven. 1792, citata con somma lode dal Manfredini nelle sue
_Regole armoniche_ p. 70-193.
RUETZ (Gaspare), assai dotto in più scienze, e di molto distinto merito
nella musica, fu allievo del vecchio Bach. Morì a Lubecca nel 1755, di
47 anni. Egli è autore di tre dissertazioni scritte in tedesco col
titolo di _Confutazione de' pregiudizj sull'origine della musica di
chiesa_, Lubeck 1750; _Sullo stato presente della musica di chiesa_,
1752; _Confutazione de' pregiudizj contro la musica di chiesa, e delle
spese che vi si richiedono_, Rostock 1753. Nelle Memorie critiche di
Marpurg, t. 1 vi ha di lui una _Lettera intorno ad alcune idee di M.
Batteux relativamente alla musica_.
RUGGERIO (Francesco), cel. costruttore di violini a Cremona,
sopracchiamato _il Ber_, viveva verso la medietà del sec. 17. Due suoi
violini esposti in vendita nel 1790 avevano la data degli anni 1640, e
1670. _Giov. Batt. Ruggiero_ detto il buono, rinomato del pari per la
costruzione de' violini, viveva a Brescia circa 1653. I suoi strumenti
sono pregiatissimi.
RUPHY (J.-F.) nel 1802 pubblicò un piccol libro col titolo _de la
Mélomanie et de son influence sur la littérature_, in 8º. Egli
attribuisce la decadenza della letteratura ai progressi della musica nel
18º sec. Questa stravagante opinione fu ancora sostenuta da M. Gin (_V.
il suo artic. t. 2, p. 176_).
RUSTI (Giacomo). Nato in Roma nel 1740, studiò la musica e la
composizione primieramente nel conservatorio della Pietà in Napoli, e
poi in Roma sotto Rinaldo da Capua. Passò quindi in Venezia, ove nel
1764, scrisse la sua prima opera _la contadina in corte_: nel 1774,
compose la musica dell'_Idolo cinese_, del _Socrate immaginario_ nel
1776, dell'_Alessandro nell'Indie_ 1777, e di altri drammi per diversi
teatri d'Italia, ove acquistossi grande stima ed onore. Egli si stabilì
finalmente come maestro di cappella in Barcellona.
RUTINI (Giovanni) nacque in Firenze verso il 1730 e fece i suoi studj
musicali in Bologna sotto il cel. P. Martini. Viaggiò quindi per la
Germania, e nel 1757 si stabilì a Praga, dove fecesi fortuna
principalmente per la sua buona scuola di cembalo: le sue cinque opere
contenenti 31 sonate per quest'instromento furono impresse a Norimberga.
Nel 1766 tornò egli in Italia, e scrisse più opere per teatro, che
furono molto applaudite. Tra le di lui composizioni vi si distingue
_Lavinia e Turno_, cantata impressa a Lipsia, per ordine di S. A. Maria
Antonietta elettrice di Sassonia che ne aveva composta la poesia
intendentissima di musica, a cui dedicò l'ab. Eximeno la sua dottissima
opera. Rutini morì in Firenze verso il 1795. _Hiller_ cita con elogio le
di lui sonate, ma dice che le sue cantate non sorpasseranno la
mediocrità.


ERRORI CORREZIONI
Pag.
5 esano erano
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7 meniera maniera
9 tamperamento temperamento
ivi 1510 1610
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20 danti denti
26 _Muzart_ Mozart
27 _Joural_ Journal
66 Feyolle Fayolle
67 _Ricercali_ ricercari
107 _Temistoele_ Temistocle
114 sollenni solenni
140 V. Frab. V. Fabric.
199 formassi formarsi
ivi reoole regole
216 promette premette
218 opra opera


Nota del Trascrittore
Ortografia e punteggiatura originali sono state mantenute, così
come le grafie alternative (armonia/armonìa, patriotismo/patriottismo,
qui/quì, magazino/magazzino, strumento/istrumento/instrumento,
stromento/istromento/instromento, Pitagora/Pittagora e simili),
correggendo senza annotazione minimi errori tipografici. Le correzioni
indicate dall'autore a pag. 246 sono state riportate nel testo.
Sono stati corretti i seguenti refusi (tra parentesi il testo
originale):
23 — LEVENS (Carlo) [solo parentesi ( nell'originale, nome
mancante], compositore
27 — LINGKE [Linggke] (Giorgio-Federico)
30 — Si tratta d'un piccione [pippione] del
34 — le nozze del principe elettore [elettorale] di Sassonia
53 — gli consigliarono [sonsultarono] di coltivarle
55 — MARESCALCHI [Mareschalchi] (Luigi)
100 — morì in Modica [Modena] nel 1624
179 — della principessa elettrice [elettorale] di Sassonia
240 — sulla sua maniera di pensiero [pensiere]
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