Dizionario storico-critico degli scrittori di musica e de' più celebri artisti, vol. 2 - 16

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quale destinavasi. Passò in Firenze, e vi scrisse la sua prima opera
l'_Avviso ai maritati_, il cui prodigioso successo vie più il confermò
nella sua risoluzione, solo, per non opporsi al padre, prese il partito
di dare in appresso tutte le sue opere musicali sotto il nome di
_Nicolò_, che gli è rimasto e sotto il quale è generalmente conosciuto.
Il gran maestro dell'ordine di Malta Rohan sentito avendone i successi,
lo richiamò presso di se, e dopo la morte di San Martino lo nominò
maestro di cappella dell'ordine, impiego ch'egli esercitò sino
all'arrivo de' Francesi. L'ordine essendo stato abolito in quell'epoca,
il gen. Vaubois, che avevalo conosciuto e mostrato avevagli particolar
benevolenza, lo condusse seco a Parigi come suo secretario. Sia per
seguire il suo proprio gusto, sia per rendersi utile alla sua numerosa
famiglia emigrata seco da Malta, si risolse a darsi interamente alla
scena francese, e ne studiò i modelli nelle partiture di Monsigny, e di
Gretry, di cui ammirava i capi d'opera. Egli riconosce l'acquisto delle
cognizioni nell'arte di applicare la musica alla poesia drammatica,
all'intima unione ch'egli ha fatta con M. Hoffman, ed a' consigli di
quest'illustre letterato. Egli aveva scritto in Malta messe, salmi e
mottetti per la cappella di S. Giovanni, e otto diverse cantate composte
d'ordine di S. A. E. il gran maestro Rohan: più opere in Italia per i
teatri di Firenze, di Livorno, ec. e dal 1802 sino al 1811 molte opere
in Francia, di cui la più parte ha ottenuto il più gran successo.
Possiede in oltre al più alto grado l'arte di sonar il piano-forte, e
l'organo, come ancora l'armonica e molti altri strumenti.

IUNKER (Carlo-Luigi), nato a Æringen, fu prima precettore nel
_Filantropino_ di Heidesheim, e dopo il 1779 cappellano della corte a
Kirchberg. Egli si è reso illustre per molte opere di teoria e di
pratica e di storia musicale. Nel 1776, diè al pubblicò in lingua
tedesca la _Biografia di 20 compositori_; nel 1777, _Un Abbozzo o Saggio
di musica, in 8º_. Nel 1778 _Considerazioni sulla Pittura, sulla Musica
e la Scultura, in 8º._ Nel 1782 _Alcuni principali doveri di un Maestro
di Cappella, o direttor di musica, in 12º_. Nel 1786, _Sul pregio della
Musica_. Oltracciò nelle _Mizzellaneen artistichen ec._ ossia
_Miscellanee di alcuni soggetti d'arte di Meusel_ vi ha di lui una
_Dissertazione sulla musica vocale_, tom. V; Nel Museo per gli artisti
del medesimo autore, _Osservazioni sull'arte musica in un viaggio da
Augusta a Monaco_, pag. 20; _Osservazioni ec. in un viaggio a
Ludwisburgo e Stutgart_, pag. 69; _Della ricompensa dell'Arte_, p. 3;
_Notizie di Giov. Marziale Greiner_, p. 25; _Giovani musici del nostro
tempo_, p. 27; _Registro delle belle cappelle in Monaco_, p. 31 in
lingua tedesca. Tra le sue composizioni vi sono impressi _due Concerti
per il forte-piano, con accompagnamento, ed alcune fantasie per lo
stesso instromento_.


K

KAHLER (Martino), Dott. in medicina della R. accademia svedese, negli
Atti della quale trovasi un di lui _Trattato sulla malattia detta il
ballo di s. Vito, e sulla maniera di guarirla per mezzo della musica_.
Egli racconta di essere stato nella Puglia l'anno 1756, di avere
osservato esattissimamente questa malattia, e prova che essa non deriva
già dal morso della tarantola, ma di una specie d'ipocondria ed isterìa
propria degli abitanti del golfo di Taranto. Egli dà la storia di tal
malattia, che dura spesse volte due e anche tre anni o più: che in una
data stagione, e principalmente nel giugno chi ne è affetto, risente più
forti i sintomi della medesima: che cade allora nell'animo suo ch'egli
sia stato morso dalla tarantola, ed è opinione comune non potersi questo
male guarire se non colla musica: probabilmente, dice l'A., perchè
Galeno l'adoperò già come rimedio contro il morso delle vipere,
scorpioni ec. Viene dunque un sonatore: l'infermo comincia a far le
battute, poi v'aggiunge urla e strida, e si mette finalmente a ballare.
Quanto più inveterata e grave è la malattia, tanto più dura il ballo, e
delle volte per due ore continue. Se il musico falla un tuono, il
ballatore manda un grido fierissimo ed assume un aspetto orrendo. D'indi
in poi, l'ammalato dee per tre giorni ballare ogni dopo pranzo, e a ciò
lo muove una certa musica particolare. Se finiti i tre giorni non sente
più sì fatto bisogno, egli è libero d'ogni incomodo, e sta benissimo di
salute per un anno intiero: tornata poi la stagione, ricomincia la
stessa pratica. Sono cotesti musici per lo più medici giurati.
Soggiornando il D. Kahler a Taranto fece venire a se due del paese onde
imparare tal musica. Una fanciulla, la quale non si seppe mai se fosse
ammalata, passò a caso per quella stanza, e tosto sentiti quei suoni si
diede a ballare tre intieri quarti d'ora. Possono vedersi le ragioni
dell'A. in quel suo trattato, o presso quello _Dell'influenza della
musica_ ec. del D. Lichtenthal p. 54, per provare che non è se non
pregiudizio, l'attribuire tutti questi sintomi al morso della tarantola,
e che siano piuttosto gli effetti d'una particolare specie d'ipocondria,
a guarir della quale giova molto la musica.
KAISER (P. L.). Nato a Francfort, viaggiò per due volte in Italia per
apprendervi il buon gusto della musica: nel 1784 vi si fece distinguere
per la squisitezza della sua maniera nel sonare il forte-piano, e delle
sue composizioni, nelle quali riconoscevasi facilmente lo stile di
Gluck, che egli prese ad imitare. Stabilitosi quindi a Winterthur nella
Svizzera, sino al 1790 pubblicò colà _Canzoni allemanne con melodie.
Omaggio al ritratto del Gluck_, nel Mercurio allemanno del 1786; _Due
sonate in sinfonie pel cembalo, con accompagnamento di un violino e due
corni_, Zurigo 1784. ec.
KALKBRENNER (Cristiano), nato a Munden nel 1755, dall'età di 14 anni
diessi esclusivamente allo studio della musica sotto il cel. Emmanu.
Bach, tra' di cui numerosi allievi si distinse al segno di esser
ricevuto ancor assai giovane nella cappella dell'elettore di
Hassia-Cassel. Dominato da una focosa immaginazione, e divorato
principalmente dalla nobile ambizione di accrescere le sue cognizioni
musicali, si rese alla corte di Berlino, ove la regina e 'l principe
Arrigo, fratello del gran Federico, gli affidarono la direzione del
teatro francese, per cui compose egli moltissime opere con incredibil
successo. Nel 1796, percorse alcuni circoli della Germania, e come da
gran tempo lo bramava, viaggiò ancora per l'Italia e quindi si rese in
Francia. Parigi divenne il termine de' suoi viaggi e de' suoi successi.
Ricevuto poco dopo all'Accademia imperiale di musica, vi scrisse diverse
opere in musica. Egli morì li 10 agosto 1806, di sua età 51. Possedeva a
fondo la teoria dell'arte, e pubblicò primamente in Berlino: _Traité de
accompagnement_: _Traité de la fugue et du Contrepoint, d'apres le
sisteme de Richter_, in Parigi: opera mediocre, che può riguardarsi come
un ristretto di quella di Fux. Vi ha di lui in oltre: _Histoire de la
Musique, in 2 volu. in 8.º, a Paris 1802_. L'autore, benchè tedesco,
l'ha scritta in lingua francese non ispregevole: ella è piena di
ricerche curiose, ma l'A. non ebbe il tempo di terminarla: vi si
desidera la porzione più interessante, quella cioè che da Guido d'Arezzo
si estende sino a' nostri tempi. Nella storia della musica dei Greci
l'A. non si allontana in oltre da' comuni pregiudizj. _Federico
Kalkbrenner_ suo figliuolo nato nel 1784, è riguardato in Parigi come
uno de' migliori allievi di M. Adam sul forte-piano, di cui vi sono
impressi concerti, capricci e sonate a quattro mani pregiatissime, e
alcuni drammi in musica.
KAUSCH (Giov. Gius.), dottore in Filosofia e in medicina, nato a
Loewenberg nel 1751, è autore d'una Dissertazione molto interessante
intitolata: _Psychol. Abhandlung etc._ cioè: _Riflessioni psicologiche
sull'influenza de' suoni, e particolarmente della musica sulle affezioni
dell'anima_, a Breslavia 1782, ed un'altra _Sullo scopo immediato delle
belle arti, in 8º_.

KEEBLE (John), organista della chiesa di S. Giorgio in Londra, dopo il
1759, era allievo del cel. Pepusch, quel gran partigiano della musica
greca. Keeble adottò il sentimento del maestro, e l'ha sviluppato in
un'opera assai ben scritta, che fu impressa in Londra nel 1784, col
titolo: _The theory of harmonics; or an illustration of the Grecian
harmonica, in two parts. Teoria della musica, o spiegazione di quella
dei Greci, 2 vol._ Nel 1º tomo tratta dell'armonia secondo i principj
del preteso Euclide, d'Aristosseno e di Bacchio il seniore, nel 2º vol.,
dell'armonia, ch'egli stabilisce su i principj della ragione (_V.
Monthly Review 1785_).
KEIL dottor, ha calcolato che in alcune voci, i ristringimenti e le
dilatazioni della glotta, sono sì prodigiosamente tenui, che
quest'apertura, la quale non ha più d'una decima d'un pollice, è divisa
in più di 1200 parti; ed un orecchio esatto distingue il suono
differente di ciascuna. Quale delicatezza di tensione non deve esservi
nelle fibre! Non è lo stesso d'una voce ordinaria, che non percorre
altrettante divisioni.
KEISER (Reinhard), nato in Lipsia nella Sassonia, cel. compositore de'
suoi tempi, morto nel 1739. Scheibe dice, che Mattheson chiamava Keiser
il primo compositore di opere in musica nell'universo; e Teleman
assicura che Hendel ed Hasse si sono formati non solo sopra di lui, ma
che hanno profittato spesso delle sue invenzioni. Lo stesso Sassone
confessava al D. Burney, _che aveva scritto più di Scarlatti, e che le
sue melodie, malgrado i cambiamenti che 50 anni portato aveano nella
musica, erano così armoniose che potevansi frammischiare all'altre
moderne senzachè gl'intendenti medesimi potessero accorgersene_
(_Travels, t. 2_). Gli Alemanni pretendono, che la Germania,
l'Inghilterra e la stessa Italia a lui debbano la perfezione della
melodia. Cheche ne sia, è pena che perdute si fossero le costui opere
impresse, qualche arietta che rimane non può farci giudicare
dell'asserzione de' tedeschi.
KELLNER (David), pubblicò in Amburgo un'opera col titolo: _Leçons
fidèles de Basse continue_, in 4º, 1732, della quale vi ha non meno che
cinque edizioni, l'ultima è del 1773. _Giov. Cristoforo Kellner_
figliuolo di David, maestro della cappella cattolica della corte a
Cassel apprese da suo padre la musica e la composizione dal celebre
Benda. Sino al 1785, egli aveva date al pubblico 15 opere di sonate,
trio e concerti per il forte-piano, molti oratorj e cantate per chiesa.
Si è fatto anche conoscere come autore per la sua _Istruzione teorica e
pratica per apprendere il basso continuo, ad uso de' principianti_,
pubblicata in tedesco nel 1788.
KEN (Tommaso), dotto vescovo di Bath in Inghilterra, benchè avesse molto
gusto per la poesia e la musica, nulla trascurava frattanto per adempire
a' doveri del suo ministero, istruiva il suo popolo e con ispezialità il
clero, istituì delle scuole, e lasciò molte opere che sono state
raccolte nel 1721 in 4 vol., fra le quali vi ha un _Discorso sulla
musica sacra_. Di lui si rapporta che ogni giorno all'alzarsi del letto
cantava un Inno a Dio accompagnandolo col suo liuto. Morì nel 1711 a
Longleat.
KEPLERO (Giov.), cel. astronomo e mattematico nato a Wied nel 1571, e
morto in Ratisbona nel 1630. Nella sua opera _Harmonica mundi_ impressa
a Linz in Austria nel 1619, egli tratta a lungo delle proporzioni
armoniche e degli elementi del canto. Vi ha poca solidità nella sua
dottrina, e molti pregiudizj, come allorquando s'impegna a provare che
il movimento de' corpi celesti e l'armonia nella musica posano sugli
stessi principj di teoria.

KIRBERG, autore tedesco di un'opera teoretica sulla musica, di cui
racconta il Carpani, che Haydn avendolo studiato ne' suoi primi anni ne
rimase poco contento, perchè parevagli che lo imbrigliasse troppo collo
scrupoloso suo rigore (_Lett. 3_).
KIRCHER (Atanasio), gesuita, nato a Buchow nel principato di Fulda, fu
da prima professore a Wirzburgo, poi in Avignone, e finalmente in Roma,
ove morì nel 1680 in età di 78 anni. Tra le molte sue opere piene d'una
profonda erudizione, e notabili per le singolarità che vi accumula, due
sono da rimarcarsi intorno alla musica: 1. _Musurgia universalis sive
ars magna consoni et dissoni_, Romæ 1660, 2 Vol. in fol.; 2. _Phonurgia
nova de prodigiosis sonorum effectibus, et sermocinationes per machinas
sono animatas_, Kempten 1682, in fol. “Quest'uomo originale non si curò
d'altro, che di sorprendere il pubblico con invenzioni d'ogni sorta.
Acuto, ingegnoso, riflessivo, studioso in ogni genere di scienze e
d'arti, non trascurò neppur la musica. Egli fu de' primi a leggere la
raccolta de' greci armonici, ed a pubblicare le tavole delle loro note
musicali. Meibomio che si preparava a pubblicarne la raccolta ne restò
talmente sorpreso, che da furibondo grammatico si scagliò contro
Kircher, e lo trattò d'impostore: ma la sua bile è fuor di proposito.
Kircher nelle sue opere di musica contentossi di facilitare a' moderni
contrappuntisti la loro arte, e di agevolarla ai pratici colle
invenzioni di organi maravigliosi” (_Requen. Prefaz._). Ma in queste sue
opere alcune viste ingegnose, alcuni fatti curiosi compensano di raro
l'ammasso di cattivi ragionamenti e di peggior fisica, in cui sono
sommersi: niuno si fa più a leggerle, perchè quasi nulla insegnano. _Lo
spirito di critica che presiede oggidì allo studio e alla discussione
de' fatti e de' monumenti dell'antichità ha condannato all'oblio tutte
le pie visioni di Kircher, e le sue opere non hanno ottenuto tutta la
confidenza, che i lunghi travagli e la vasta erudizione del loro autore
meritar dovevano alle medesime. Egli era alcun poco visionario, e
rimaneva contento, purchè trovasse delle cose, che niuno prima di lui
aveva dinotato._ Di ciò ne sia un saggio l'aver ridotto a note musicali
nella sua _Musurgia_ le diverse specie di febbri, alle quali soggiace il
corpo umano. Il pensamento è proprio dell'ingegno dell'A., dice Eximeno;
ma io credo che i medici non vorranno far partecipi i maestri di
cappella dell'usufrutto delle nostre miserie, chiamandoli per far la
battuta mentre ci tastano il polso.
KIRCHMAIER (Teodoro), dottore in filosofia della facoltà di Wittemberga,
dove nel 1673 pubblicò un'opera col titolo: _Schediasma fisicum de
viribus mirandis toni consoni_, in 4º. È divisa in 3 capitoli, nel primo
tratta del potere dell'armonia nel muovere gli affetti; nel secondo
della forza che ha il suono di commuovere e fin di rompere i corpi; e
nel terzo di curare i morbi.
KIRNBERGER (Giov. Filippo), dotto musico nato nella Turingia, e morto in
Berlino in qualità di musico di camera della principessa Amalia di
Prussia a 27 luglio del 1783, in età di 62 anni. Benchè non mancasse nè
di gusto, nè di abilità nella pratica della sua arte, negli ultimi venti
anni di sua vita non si occupò che della teoria della musica. Ecco il
catalogo delle sue opere scritte da lui in tedesco: _Costruzione della
temperatura equilibrata_, 1760. _Il temperamento di Kirnberger è uno de'
più cattivi_, dice M. Chladni, _perchè contiene 9 quinte esatte, e 'l
comma pitagorico è molto inegualmente ripartito sopra 3 quinte. Bisogna
notar ciò, perchè l'autorità di Kirnberger, celebre con ragione per
altro come armonista, ha fatto, che molti autori hanno adottati de'
falsi principj_ (_Acoustique, p. 39_). 2. _L'arte della composizione
pura, secondo positivi principj spiegati con esempj_, 1774. Il secondo
volume di quest'opera ha tre parti, 1776. 3. _Principj dell'uso
dell'armonia_, 1773. 4. _Principj del basso continuo come primi elementi
della composizione_, con molti rami, 1781. 5. _Idee intorno a differenti
metodi di composizioni_, ec. 1782. Egli ha fondato una scuola in
Germania, ed ha sottomesso ad un nuovo sistema tutt'i principj
dell'armonia. 6. _Istruzione per apprendere la composizione del canto_,
Berlino 1782. A lui si dee finalmente la più parte degli articoli di
musica, che contengonsi nel 1º vol. della teoria delle belle arti di
Sulzer.

KLEIN (Giov. Giuseppe), avvocato e maestro di cappella ad Eisenberga,
nel 1783 pubblicò a Gera _Versuch_ ec. cioè: _Saggio d'una istruzione
sistematica della musica pratica_. E nel 1785, _Libro di musica
semplice, con una introduzione su questo genere di musica e 'l suo uso
nel servizio divino_.
KLINGHAMMER (J. C.). Nel 1777, aveva incominciato a pubblicare a
Salzwedel, un'opera periodica sotto il titolo di _Idee intorno alla
musica teoretica e pratica_, in tedesco: ma egli non continuò
l'intrapresa.
KLOCKENBRING (Feder. Arnoldo), secretario della cancelleria di Hannover,
dove pubblicò nel 1787, in sua lingua: _Dissertazioni diverse_ in 8vo.
Le seguenti sono relative alla musica: 1. _Sullo stato della musica ne'
paesi nuovamente scoverti nel mare del Sud, e particolarmente sulla
differenza del sistema d'intervalli di que' popoli dal nostro_; 2.
_Lettera d'un dilettante di musica su la questione_: Se le giovani
persone di buona famiglia debbono apprender la musica, e come? 3.
_Risposta d'una dama all'autore della precedente lettera._ Il primo
raccomanda la teoria dell'arte; la dama, per contrario, insiste sulla
pratica.
KLOTZ, celebre fabbricante d'instromenti, era scolare di Steiner. I suoi
violini, molto apprezzati, imitano così bene la costruzione di quelli di
Steiner, ch'è quasi impossibile il distinguer gli uni dagli altri.

KOCH (Arrigo-Cristiano), nato a Rudostaldt, fu musico di camera di quel
principe, e maestro di concerto. Nel 1782, fece quivi imprimere _Essai
d'instruction pour l'art de la composition_, 2 vol. in 8vo. Questo
trattato è scritto con molto metodo e con chiarezza; il secondo volume è
del 1787.
KOCH (Cristoforo-Arrigo) nel 1802 pubblicò in Lipsia un _Lexicon
musicale_, scritto in tedesco in 2 vol. in 8vo. Quest'opera puramente
dogmatica ha ottenuto la stima dei teorici. L'autore ne ha dato un
_Compendio_ in un vol. in 8vo, Lipsia 1807.
KOENIG (Giov. Ulrico), dopo aver terminati i suoi studj a Stuttgard e
nelle università di Tubinga, e d'Heidelberga, diè le prime prove de'
suoi sublimi talenti nella poesia; si rese quindi a Dresda, e
conciliossi talmente il favore del re di Polonia, che lo fece
consigliere di corte, e gli accordò ancora i titoli di nobiltà. Egli
morì colà nel 1744. Amava molto la musica, e nel suo soggiorno in
Hamburgo e a Dresda acquistato aveva delle cognizioni molto estese in
quest'arte. A questa predilezione di Koenig per la musica dee la
Germania due de' suoi più gran maestri, Hasse e Graun, ch'egli onorò di
sua protezione. Nell'appendice delle opere di Besser vi ha di Koenig una
pregevole dissertazione _Sur la comparaison du rhythme dans la poesie et
dans la musique_.
KOLMANN (A. F.), maestro di cappella di S. James a Londra, ha pubblicato
nel 1809, a Offenbach un'opera in due lingue, inglese e tedesca, col
titolo: _A practical guide to thorough bass_; cioè _Guida pratica del
basso generale_, assai pregiata dagl'intendenti.
KOLZ (Matteo), autore dell'_Isagoge musicæ_, ossia _Introduzione alla
musica_. Prinz cita questo trattato fra le altre opere impresse, che a
motivo della estrema lor rarità, ha egli stesso trascritto. Quest'autore
è de' principj del secolo 17º.
KOZELUCH (Leopoldo), maestro di cappella in Vienna, nato in Boemia nel
1753. Di nove anni fu mandato per fare i suoi studj a Praga, e vi
apprese nello stesso tempo il cembalo, e 'l contrappunto. Nel 1771 fece
i primi saggi de' suoi talenti musicali in età di 18 anni con scrivere
de' balli per quel teatro, ch'ebbero gran successo, quindi venne a
stabilirsi in Vienna. Kozeluch è uno de' più stimati compositori de'
nostri giorni, e deesi convenire ch'egli merita la gran riputazione che
si è acquistata. Distinguonsi le sue composizioni per il brio e le
grazie dello stile, per la più nobile melodia unita all'armonia più pura
e 'l più aggradevole ordine per rapporto al ritmo ed alla modulazione.
Egli ha scritto moltissime opere per teatro sì italiane che francesi ed
allemanne, per la più parte impresse: molte sonate e concerti per
cembalo assai pregiati, e molta musica strumentale d'uno squisito gusto.

KRAUSE (Crist. Godofredo), avvocato nel senato e ne' tribunali francesi
in Berlino, era figlio di un maestro di musica nella Silesia, alle cui
lezioni dovette egli la sua grande abilità nell'accompagnare col violino
e col cembalo. Nel 1748, egli pubblicò in Berlino: _Lettre sur la
difference entre la musique italienne et françoise_, in 8vo. Nel 1782
_De la poésie et de la musique_, in 8vo. Quest'opera è stimatissima.
_Pensées diverses sur la musique_, e trovansi inseriti ne' tomi II, e
III, della Critica di Marpurg. Egli è autore in oltre di buona musica
sia vocale sia strumentale impressa.
KRAUSE (Giuseppe), morto a Stockolm nel 1792, maestro di cappella del re
di Svezia: era allievo dell'ab. Vogler. Giovane studiò con gran zelo le
scienze in molte università dell'Allemagna; ma il suo pendio per la
musica gliele fece abbandonare del tutto. Per perfezionarsi viaggiò per
quattr'anni sino al 1787, in Inghilterra, in Italia e in Francia, ove i
suoi talenti lo fecero apprezzare e stimar da per tutto. Egli compose
l'eccellente musica della _Didone_, gl'intermezzi di _Amfitrione_, e la
musica funebre per l'esequie e sepoltura di Gustavo III.
KROMMER (Franc.), uno de' recenti compositori di musica stromentale che
per lo studio delle divine carte di Haydn è più riuscito ad imitarne lo
stile. Vi sono di lui impresse 50 opere consistenti in sonate, trio,
quartetti ec. L'ultima è comparsa in Parigi nel 1805. Nelle di lui
composizioni si trova dell'originalità ed una bella melodia; ma vi ha
alle volte abuso di modulazioni, ed un poco di guazzabuglio armonico.
Carpani lo dice uno de' scrittori dotti insieme e melodiosi. _V.
l'articolo di Haensel._
KRUGER (Giov. Gottlieb). Nel magazzino musicale di Hamburgo del 1737, p.
363 si trova di lui una dissertazione intitolata: _Anmerkungen_ etc.,
cioè: _Note fisiche intorno ad alcuni soggetti relativi alla musica_.

KUHNAU (Giov.), maestro di musica di S. Tommaso in Lipsia. Sin da' più
teneri anni sviluppò i talenti che ricevuti avea dalla natura sì per le
scienze, che per la musica. A Dresda la sua familiarità con la famiglia
del maestro di cappella italiano Albrici oltre il vantaggio di studiare
le costui composizioni da lui comunicategli, ebbe quello di apprender
ben presto la lingua italiana, che unicamente parlavasi in quella casa.
Il titolo di allievo d'Albrici fecegli gran fortuna in Lipsia, dove
grandemente furono ammirate le sue composizioni. Kuhnau coltivò nello
stesso tempo le matematiche, l'algebra, e le lingue greca ed ebrea in
quell'università: tradusse quivi più opere dall'italiano e dal francese,
e scrisse inoltre più opere sì teoriche che pratiche. Egli morì sulla
medietà dello scorso secolo. Le sue opere sono: _Dissert. de juribus
circa musicos ecclesiasticos_, in 4º, _Il ciarlatano in musica_, Lipsia,
1700, in 12º, _Tractatus de monochordo seu musica antiqua ac hodierna_
etc., _Introductio ad compositionem musicalem_, e _Disputatio de triade
harmonicâ_: oltre molte opere di pratica.


ERRORI. CORREZIONI.
PAG.
10 e quello a quello
24 esser da tutti esser letto da tutti
39 _le Nozze di Titi_ _le Nozze di Teti_
40 quindecesimo quindicesimo
58 uno de' più, giureconsulti. uno de' giureconsulti
85 applaudisca applica
ivi _Balayrac_ _Dalayrac_
88 venne a cavare venne a vacare
91 sul cammino diatonico sul cammino diatonico del
del tuono, basso l'accordo convenevole
a ciascun grado del tuono
104 di cui ne ha dato d di cui ne ha dato il
106 intelligibili inintelligibili.
122 a causa accusa
134 Pleyer... Bianchini Pleyel... Bianchi
141 _ana_ _una_
153 profonda profondo
158 abbia potuto abbiano potuto
164 per mezzo ch'è stato per mezzo di un pendolo
ch'è stato
181 traspottossi trasportarsi
199 _all'art._ Holfeld, _dopo
le parole_ ne fa il vero
ornamento, _si aggiunga_: — destinato a notare e scrivere
i pezzi di musica, a
misura che si eseguiscono
sul cembalo.
223 acciò a ciò


AVVISO A' LETTORI

Per uno sbaglio del tipografo sono stati omessi gli articoli de' due
_Grimaldi_ da Messina celebri costruttori di cembali, come ancora del
rinomato nostro violinista _Sig. Andrea Grimaldi_, che col suo stromento
fa oggidì le delizie de' buoni conoscitori di questa Capitale; si
daranno però nel _Supplemento_ dell'ultimo tomo. L'autore si è fatto in
oltre un dovere di presentare a' suoi Lettori in questo volume l'_Esame
delle riflessioni critiche sul di lui Dizionario_. Sembran elleno, a suo
avviso, nate non già da una giudiziosa critica atta ad istruire, e
rischiarar vie più il soggetto, ma da uno spirito di contenzione e di
malevolenza. L'autore ne rimette la decisione al sano ed imparziale
giudizio de' suoi Lettori.


Nota del Trascrittore
Ortografia e punteggiatura originali sono state mantenute, così come le
grafie alternative (Paisiello/Paesiello, matematica/mattematica,
clavicembalo/gravicembalo, strumento/istrumento/instrumento,
stromento/istromento/instromento e simili), correggendo senza
annotazione minimi errori tipografici. Le correzioni indicate
dall'autore a pag. 235 sono state riportate nel testo. L'ordine
alfabetico non è corretto a pag. 71 (la voce "Cleaver", erroneamente
scritta "Claaver" nell'originale, precede "Clamer"). Sono stati
corretti i seguenti refusi (tra parentesi il testo originale):
7 — nacque a Lecce [Lecci]
9 — ed abate di Senones [Seuones] nella Lorena
12 — CAMPIONI [Gampioni] (Carlo-Antonio)
32 — un Tanneguy Le Fèvre [in Tanneguì le Fevre]
60 — sopra 21 di larghezza [lunghezza]
71 — CLEAVER [Claaver] (William)
158 — Son questi di quei svarioni [stravioni] così singolari
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