Dizionario storico-critico degli scrittori di musica e de' più celebri artisti, vol. 1 - 12

Total number of words is 4398
Total number of unique words is 1746
34.8 of words are in the 2000 most common words
48.3 of words are in the 5000 most common words
54.9 of words are in the 8000 most common words
Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
funebre in onore di Hendel, nel 1786, cantò essa con mad. Mara,
accompagnata da un'orchestra di 712 musici. L'anno d'appresso venne a
Parigi, ove fecesi sentire in diversi concerti, e riunì i suffragj di
tutti gl'intendenti, tra' quali deesi rimarcare il cel. _Piccini_. In
una rappresentazione del _Ratto di Proserpina_, opera di Winter in
Londra nel 1804, furono in gara di virtù e di talenti ella e mad.
Grassini. Il grande Haydn era entusiasta di questa celebre cantante, e
nella dimora ch'ei fece in Londra, frequentava la sua casa: spiritosa fu
una risposta di Haydn a questa virtuosa, e degna del più elegante
cortigiano. Ella erasi fatta ritrattare dal celebre Reynolds. La
Billington vi era rappresentata in figura di una santa Cecilia, che gli
occhi rivolti al cielo, sta ascoltando un coro d'angioli posti nell'alto
in atto di cantare. Volle la _Billington_, che l'amico Haydn vedesse
questo ritratto, e le dicesse il suo parere. Egli, dopo averlo
osservato, si volse alla Signora, e le disse: “il ritratto è
somigliante, ma io vi trovo un grande errore” — “quale?” (Reynolds era
presente) — “il pittore, ripiglia Haydn, ha preso quì un equivoco
madornale; egli ha dipinta voi che state ascoltando gli angioli; doveva
dipingere gli angioli che stanno ascoltando voi” — la Billington commossa
al seducente elogio, gittò le braccia al collo del critico gentile, e
con quelle labra, che inspirato avevano così graziosa riflessione lo
ricompensò al momento della medesima. È per la Billington, che l'Haydn
scrisse la sua _Arianna abbandonata_ e la migliore in questo genere
delle opere sue (_V. Carpani Lett. 13ª_).
BINGHAM (Joseph), nelle sue _Origines Ecclesiasticæ_ t. III, lib. 6,
cap. 7, ha egli raccolto i passaggi de' Padri della chiesa, per i quali
si prova l'esistenza e l'uso degli organi nelle religiose assemblee dei
primi cristiani, ed ha dimostrato non esservi affatto veruna quistione
per l'organo, ma degl'instrumenti de' Giudei. (_V. Orgelhistorie p.
Sponsel._)
BINI (Pasqualino,) di Pesaro, uno degli allievi favoriti del gran
Tartini, eragli stato raccomandato all'età di quindici anni dal
cardinale Olivieri, suo protettore. Nello spazio di tre quattro anni, il
giovane musico travagliò con tale assiduità, che giunse a trionfare di
tutte le difficoltà che presentano le composizioni del Tartini. Quando
ebbe finiti i suoi studj musicali, il card. Olivieri il fè venire in
Roma, ove sorprese per la sua esecuzione tutti i professori che
l'udirono, e sopratutto Montanari, allora primo violino della città.
Dicesi che costui rimase talmente soprappreso della superiorità di Bini,
che ne morì di dispiacenza. Mr. _Wiseman_, avendo voluto prendere
lezioni di violino, drizzossi a Tartini, il quale gli propose Bini in
questi propj termini, in cui risplende la modestia di questo gran
maestro. “Io lo mando a un mio scolare che suona più di me, e me ne
glorio per essere un angelo di costume e religioso.” Verso il 1757, Bini
divenne maestro di concerto del duca di Wittemberga, a Stuttgart, nel
tempo medesimo che la cappella era sotto la direzione di Jomelli.
BIOT (M.) membro della prima classe dell'Istituto e della società delle
scienze d'Arcueil, è autore di più memorie ed esperimenti fisici sul
suono. Nel libro intitolato: _Archives des découvertes dans les sciences
et les arts pendant l'année 1808_, nell'articolo delle Matematiche vi ha
di Biot: _Expérience sur la propagation du son à travers les corps
solides et à travers l'air dans des tuyaux cylindriques très-alongés, a
Paris 1809_. Mr. Chladni nel suo trattato d'acustica cita spesso con
elogio i suoi sperimenti e le sue memorie, che si trovano nel t. 4º des
_Mémoires de Mathématique et de Physique_, e nel tom. II, des _Mémoir.
de la Soc. d'Arcueil_.
BIRNBAUM (Giov. Abramo) fece imprimere a Lipsia, nel 1738:
_Unparteiische_ ec., cioè: _Osservazioni imparziali sopra un passaggio
delicato del musico critico_ in 8º. Mitzler ha inserito questo scritto
nel primo vol. della sua _Biblioteca di musica_. Nel 1739, pubblicò egli
ancora _Verteidigung_ ec. cioè: _Difesa delle osservazioni imparziali_,
in 8º. L'uno e l'altro scritto è contro _Scheiben_, il quale aveva
tentato di criticare nel suo _Musico critico_, le composizioni e la
maniera di sonare del gran Sebastiano Bach.
BISCH (Giovanni) professore di musica, nel 1802 pubblicò una sua opera
pei ragazzi, intitolata: _Explication des principes élémentaires de
musique_. I figli del celebre compositore Devienne sono stati instruiti
nella musica da Mr. Bisch a Charenton.

BLAINVILLE (Cristiano-Arrigo) maestro di musica in Parigi, e sonator di
violoncello, pubblicò nel 1765, _l'Harmonie théorico-pratique_; nel
1754, _l'Esprit de l'art musical_; e nel 1765 _l'Histoire générale,
critique et philologique de la musique_. Queste opere sono delle
compilazioni senza gusto, che non vagliono più delle sue sinfonie, dice
con ragione Mr. Laborde. Nel 1751, egli annunziò come una nuova
scoverta, un modo misto tra 'l maggiore e 'l minore. Questo terzo modo,
come ne conviene lo stesso Rousseau in una lettera all'ab. Raynal, e nel
suo dizionario, è la medesima cosa dell'antico modo plagale, che
sussiste tuttora nel canto-fermo, e che era il duodecimo degli antichi.
Da un'altra parte, Mr. Serre di Ginevra, ha fatto vedere che questo
nuovo modo è il semplice rovescio del modo maggiore, quanto
agl'intervalli. La semplice nozione de' nostri modi avrebbe insegnato a
Blainville che il suo preteso modo altro non è che la scala del modo
minore di _la_, presa dalla quinta, o quella del modo maggiore di _ut_,
presa dalla terza. Mr. Fabre d'Olivet, nel 1804, ha tentato di far
risorgere il modo di Blainville sotto il nome di _modo ellenistico_, ed
ha avuto il medesimo successo del suo predecessore. Nel 1778 Vandermonde
gran geometra, e nonpertanto falso spirito, propose quattro specie di
modi minori, come può vedersi nel suo articolo. Intorno a questa materia
può leggersi con profitto il libro di Mr. _Choron_, _Elémens d'harmonie
et d'accompagnement à l'usage des jeunes élèves_, a Paris 1810. Gli
autori dell'_Estratto della letteratura Europea d'Yverdon_ anno 1768,
lodano molto la storia di Blainville come interessante per molti
riguardi, e dove il tutto, dicono essi, è semplice, luminoso e facile ad
impararsi: ma si vede non esser eglino al giorno della materia, e della
condizione medesima dell'autore del libro, di cui ragionano, affermando
che egli non è musico, ma che ha molto letto ed ha saputo ricavare dalla
sua lettura le più importanti cognizioni; il che dà a divedere quanto
valore abbiano gli elogj de' Giornalisti.
BLANCHET, autore di un'opera intitolata: _L'art, ou les Principes
philosophiques du chant_, 1755 in 12º. Egli pretende che Bérard gli
abbia involato una parte del suo manoscritto per comporre la sua Arte
del canto, ma nulla è più falso. Il libro di Bérard è pieno di viste
eccellenti, e quello di Blanchet abbonda di grossolani errori.
BLANGINI (Giuseppe-Felice), nato in Torino li 8 novembre 1781, fece i
suoi studj sotto l'ab. Ottani, maestro di cappella della cattedrale di
quella città. All'età di 14 anni egli fece quivi eseguire una messa a
grande orchestra. Venuto in Parigi nel 1799, si è dato col più felice
successo a dar lezione. Il suo _Neftali_, dramma musicale in tre atti,
rappresentato nell'accademia imperiale, riscosse grandissimi applausi.
Nei concerti egli riunisce la società più brillante a molto gusto ed
espressione, ed accompagnandosi col piano-forte canta con molta grazia.
Chiamato a Munich nel 1805, fecevi eseguire una sua opera, in seguito
della quale fu nominato maestro di S. M. il re di Baviera. Nel 1809, il
re di Westfalia gli conferì il titolo di maestro di musica della
cappella, del teatro e della sua camera. Le opere, che sino al presente
ha composto M. Blangini, consistono in diciotto collezioni di romanze,
quattordici di notturni a due e a tre voci; dieci di ariette italiane;
molti drammi serj come il _Neftali_, il _sacrificio di Abramo_, _Ines de
Castro_, le _feste Spartane_; opere buffe, _la falsa Duegne_, opera
cominciata dal maestro Dellamaria, _Zelia e Terville_ ec. Musica
istromentale: 4 sinfonie a piena orchestra.
BLANKENBURG (Quirino van) nato in Olanda nel 1654, organista della nuova
chiesa riformata all'Haya, pubblica quivi nel suo idioma: _Nuovo lume
per la musica ed il basso continuo_, un libro di musica semplice ed
alcune sonate pel cembalo dedicate alla principessa d'Orange. Egli morì
assai vecchio nel 1738.
BLANKENBURG (Federico) nato presso Colberg li 24 gennajo 1744, dirigeva
nel 1786, la nuova edizione della ben nota opera di Sulzer: _Teoria
generale delle arti e belle lettere_, con sue addizioni, in 8º. Egli ha
aggiunto ai principali articoli concernenti la musica, delle note sulla
letteratura musicale.
BLASIO (Federico), capo di orchestra del teatro dell'opera-comica in
Parigi, virtuoso di violino e insieme di clarinetto, di flauto e di
bassone o fagotto; pubblicò nel 1796, _Principes et théorie de musique_;
e _Nouvelle Méthode de clarinette et raisonnement des instrumens_. Ha
pubblicato ancora delle sonate: duo, trio, quartetti e concerti per il
violino, il clarinetto o 'l bassone; dispose in quartetti per due
violini, viola e basso, le belle sonate di Haydn per il piano-forte, e
ha ridotto in musica instromentale più opere, fra le quali _Il
matrimonio segreto_, di Cimarosa. Egli compose inoltre la musica di
_Annetta e Lubino_, dramma di Favart.
BLAVET (Mr.) celebre sonatore di flauto, nato a Besansone nel 1700,
venne in Parigi nel 1723, e divenne soprintendente della musica del
conte di Clermont sino alla sua morte accaduta nel 1768. L'imboccatura
pastosa e nitida, i suoni meglio filati e un uguale successo nel tenero
e nel brioso, ecco quel che i conoscitori ammiravano in lui. In Parigi
fece all'opera le delizie degli amatori di musica. Questo egregio
artista riuniva la pratica e la teoria della sua arte, e compose anche
molti balletti, come i _Giuochi-Olimpici_, e la _Festa di Citera_. Si
racconta l'aneddoto di un cane, che andava in furore ogni qual volta
sentiva suonar alcuno il flauto, ma calmavasi e veniva a leccare con
gran brio i piedi di Blavet, allorchè udiva i suoni melodiosi ch'ei
sapeva trarne.
BLANVIERE, nativo del paese di Liegi, era verso il 1772, maestro di
canto nella chiesa di S. Andrea a Anversa. Il dottor Burney dice di
avere in lui trovato un uomo pieno di cognizioni e straordinariamente
versato nella letteratura musicale. Le sue composizioni per Chiesa
provano che egli possedeva profondamente tutti i principj del
contrappunto. (_V. Burney e Travels._)
BLONDEAU (Augusto-Luigi) nato in Parigi nel 1786 allievo di Mr. Mehul, è
attualmente alla scuola francese in Roma; riportò il gran premio di
composizione stabilito dal conservatorio nel 1808. La cantata proposta
al concorso era _Maria Stuart_ parole di Jouy. Mr. Blondeau ha avuto
lezioni di violino da Mr. Baillot, ed ha pubblicato per
quest'instromento, I. un aria con variazioni; II. un'opera di trio; III.
delle sonate di Beethoven ridotte in quartetti. La di lui cantata di
_Maria Stuart_ trovasi nel Giornale-Eddomadario di Mr. Leduc, nom.
45-48.

BOCCACCIO (Giovanni) illustre poeta e letterato italiano, conosciuto pel
suo _Decamerone_, nato a Certaldo in Toscana nel 1312, e quivi con
sentimenti religiosi morto nel 1375. Hawkins nella sua storia, assicura
che quasi esclusivamente alle opere del Boccaccio deve egli tutte le
notizie che rapporta su la musica di quel secolo, e su gli stromenti in
uso nell'Italia nel secolo 14º. Egli le avrà attinte nell'opera _de'
casi degli uomini illustri, e delle chiare donne_.
BOCCHERINI (Luigi) nacque in Lucca l'anno 1740: ebbe le prime lezioni
di musica e di violoncello dall'ab. Vannucci, allora maestro di musica
dell'arcivescovato. Mostrò egli di buon'ora le più grandi disposizioni.
Suo padre abile sonator di contrabasso, coltivolle con diligenza, e finì
con mandarlo in Roma, ove prestamente acquistossi una gran fama, e
sorprese con produzioni non che feconde, ma anco originali. Pochi anni
dopo tornò in Lucca, e volle dare un luminoso attestato di sua
riconoscenza al suo maestro Vannucci ed al seminario, ove erangli stati
offerti tanti mezzi d'istruzione, sebbene lontano dagli studj
ecclesiastici. Egli fè sentire allora, per la prima volta i saggi del
suo genio. Filippino Manfredi, allievo di Nardini e concittadino del
Boccherini, trovavasi in quel momento a Lucca. Eglino eseguirono insieme
le sonate di violino e violoncello, che formano l'opera VII; e rapirono
tutta l'udienza. D'allora in poi si unirono nella più stretta amicizia,
e lasciaron l'Italia per rendersi in Spagna, ove il regnante principe
aveva gusto di riunire i primi talenti. Prevenuti dalla fama, furono
accolti con particolar distinzione; ma il lor carattere non era
assolutamente lo stesso. Manfredi era quivi venuto nella sola intenzione
di ammassar dell'oro, nel mentre che Boccherini, più occupato della sua
gloria, consentiva a farsi sentire da' grandi che il sollecitavano;
prese dunque il partito di stabilirsi nella Spagna. Ammesso dal monarca,
fecesi amare; tosto di poi, fu attaccato alla reale accademia di questo
principe, e colmo da lui di onori e di doni. La sola obbligazione, ch'ei
gl'impose, fu di dare ciascun anno nove pezzi di sua composizione per
uso dell'accademia. Boccherini vi consentì, e mantenne la sua parola.
Morì egli a Madrid, nel 1806, in età di 66 anni, vivamente compianto da
tutti gli amici delle arti. Una porzione della corte intervenne a' suoi
funerali. Le composizioni, ch'egli ha fatte imprimere, formano in tutto
58 opere di sinfonie, sestetti, quintetti, quartetti, trio, duo, e
sonate per violino, violoncello e forte-piano. Lo _Stabat mater_ è la
sola delle sue opere per chiesa, che sia stata impressa. I padri
dell'oratorio di Palermo ebbero anni sono da quei di Genova due Oratorj
in musica del Boccherini, il _Giuseppe riconosciuto_, e il _Gioas re di
Giuda_. Come Durante, egli nulla scrisse per il teatro. Luciano
Bonaparte, amatore illuminato delle arti e protettore del sublime
Boccherini, è depositario d'una ventina di quintetti, che il Racine
della musica instromentale aveva composto per lui; egli ne ha fatto
imprimere sei nel 1811. MMrs. Imbault, Boucher e Pleyel posseggono
ancora de' quintetti manoscritti del N. A. Gli _adagio_ di Boccherini
fanno principalmente l'ammirazione degl'intendenti e la disperazione
degli artisti; essi danno l'idea della musica degli angeli. Negli
_allegro_ ei non lascia d'esser nobile. Questo compositore non ha mai
profanato il suo genio: la sua musica è attinta alla fonte dei sacri
libri; perciò è che ella respira quella grandiosa religiosità, in un
genere nel quale niuno l'uguaglia. “Gli ammirabili terzetti, quartetti
ec. del Boccherini, dice il Ch. Mattei, saran sempre i modelli più
perfetti della musica instrumentale; perchè oltre l'estro, la dottrina,
l'invenzione, l'esattezza, han la qualità cantabile sempre annessa, che
rende quelle note non già un capriccioso accozzamento canoro, ma una
misurata ed armonica poetica cantilena.” (_Elog. di Jomm._) Boccherini
ha preceduto Haydn, egli il primo ha fatti de' quartetti, ed ha fissato
il vero carattere del genere. Fino al presente egli è il solo che abbia
composto de' quintetti a due violoncelli, ed eccone la ragione, che non
è stata data ancora da veruno. Entrava nel suo sistema di composizione
il render la musica con tutta la soavità di cui ella è suscettibile; or
la qualità de' suoni del violoncello adempie quest'oggetto meglio del
violino. Egli dunque si è posto nell'impegno di fare sortire il soprano
dal violoncello, riserbando per l'armonia il violino, la violetta ed il
basso: quindi l'idea del suo secondo violoncello, che spesso va in
concerto col primo. Boccherini manteneva da Madrid una corrispondenza
seguita col grande _Haydn_. Questi due sommi uomini cercavano a
rischiararsi vicendevolmente sulle loro composizioni. Mr. _Puppo_ ha ben
valutati ambidue col dire: che _Boccherini è la moglie di Haydn_; poichè
si ammira sempre in questo l'armonista: in quello tutto è l'opra
dell'inspirazione; la forza brilla eminentemente nel primo, e la grazia
nell'altro, e quindi Mr. _Cartier_ ha detto di una maniera originale:
_Se Dio volesse parlare agli uomini userebbe della musica di Haydn; e
s'ei volesse intender della musica, si farebbe sonar quella di
Boccherini_. Pria di morire egli lasciò al marchese di Benaventi 24
quintetti, l'ultimi che ha fatti e che si possono chiamare _il canto del
cigno_. (_Extrait des quatre saisons de Mr. Fayolle._) Carlo IV re di
Spagna fratello del nostro amabile Monarca, accoglieva ben volentieri i
primi virtuosi di musica, e colmavali di doni. Boccherini fu uno di
questo numero e compose molta musica per la corte di Spagna. Si racconta
ch'egli fè sentire al re un trio, un passaggio del quale, per esser
troppo replicato, fu a S. M. dissaggradevole. Boccherini rifece quel
trio, ma secondando troppo il suo umore, affettò di replicare, ancora
più il passaggio di cui si trattava. Il re non potè contener la sua
collera, e l'autore cadde in disgrazia. Allora fu che Luciano Bonaparte,
ambasciadore di Francia in Ispagna, fece a Boccherini una pensione di
mille scudi, a condizione ch'egli comporrebbe per suo conto sei
quintetti in ogni anno.
BOCCHI (Francesco) fiorentino, uno di que' letterati del secolo
decimosesto, che illustrarono la musica co' loro scritti, e ne formarono
i principi specolativi. Egli era nato nel 1548, e pubblicò _Discorso
sopra la musica, non secondo l'arte di quella, ma secondo la ragione
alla politica pertinente_, in Firenze 1580.
BOCHSA (Roberto-Niccola) nato a Montmedi nel 1789, ebbe sin dalla più
tenera età le prime nozioni della musica da suo padre, primo oboè nella
grande orchestra di Lione. Di sette anni appena egli eseguì sul
piano-forte un concerto in una pubblica accademia. Il suo gusto per la
composizione sviluppossi all'età di nove anni, egli compose un duo di
flauti ed una sinfonia: di sedici anni mise in musica per la città di
Lione, nel passar che vi fece l'Imperatore nel 1805, il dramma di
Trajano. Nel tempo stesso applicossi all'arpa, e già quest'istromento
eragli divenuto familiare, quand'ei seguì la sua famiglia a Bordeaux,
ove il rinomato Beck gli diede delle lezioni di composizione, che tanto
era ansioso di apprendere. Egli travagliò con lui per un anno, fece la
musica del ballo della _Dansomania_, e un oratorio del _Diluvio
universale_, ove eravi un coro eseguito da due orchestre. Finalmente
portossi a Parigi, e preso avendo delle lezioni dal cel. Mr. Catel,
riportò sin dal primo anno, il primo de' premj dell'armonia; e proseguì
a perfezionarsi nell'arpa. Egli ha fatto imprimere delle sonate, de'
duo, de' quartetti per arpa e forte-piano, una cantata a quattro voci e
cori, o omaggio degli artisti francesi a S. E. l'ambasciadore di Persia,
per due arpe, flauto, oboè, corno inglese, clarinetto, corno, fagotto,
violoncello e contrabasso.
BOCRISIO (Giov. Arrigo) professore di filosofia a Schweinfurt, nacque
nel 1687, e morì compiti appena i 29 anni nel 1716. Nelle miscellanee di
Lipsia t. 4, p. 96, vi ha di lui: _Observatio de musicâ præexercitamento
Hebræorum_, ove parla degli effetti dell'armonia su lo spirito de'
profeti, e prova con i luoghi stessi della Scrittura, come costoro per
mezzo della musica si disponevano alle divine inspirazioni.
BODE (Giov. Cristiano) stampatore assai erudito di Hamburgo, nato in
Berlino nel 1728, oltre un gran numero di opere, che non si appartengono
al nostro soggetto, pubblicò i viaggi musicali di C. Burney, da lui
tradotti dall'inglese con addizioni e note, Hamburg 1773 in 8º. Egli è
ancora compositore di musica, e nel 1762, pubblicò _Zærtliche_ ec.;
cioè: _Canzoncine tenere e comiche_. Le sue sei sinfonie per dieci
istromenti comparvero nel 1780, op 2, ed alcune altre composizioni.
BODENBURG (Gioachino) rettore a Berlino, nel 1745 egli vi fece imprimere
_Einladungs_ etc. cioè: _Della musica degli antichi principalmente degli
Ebrei, e de' più celebri musici degli antichi_ (_V. Mittags, hist.
abhandl._).
BOECLERO (Giov.) dottore in medicina, pubblicò a Strasburgo un'opera
intitolata _De sono_. (_V. Joecher._)
BOELY (Mr.), antico artista-musico, ritirato nella casa di S. Perina di
Chaillot, pubblicò nel 1806: _Les véritables causes dévoilées de l'état
d'ignorance des siècles reculés, dans lequel rentre aujourd'hui la
théorie pratique de l'harmonie, notamment la profession de cette
science_. L'autore avendo intimato Mr. Gossec di dirgli quel che pensava
di questa sua opera, questi ha risposto a nome de' membri del
conservatorio, suoi ignoranti confratelli in armonia, ch'egli riguardava
il cartello di Mr. Boely, come un atto di demenza che doveva restare
senza risposta: soggiungendo ch'egli salutava Boely, e desideravagli
buon orecchio e sanità.
BOERHAVE (Ermanno) famoso medico olandese, nato nel 1666, e morto nel
1738, ha lasciate molte dotte opere su la medicina; ove si trovano
moltissime cose concernenti la musica, in quel che appartiene alla
fisica. (_Intorno a quello che questo Ch. professore ha scritto sulla
musica, veggonsi Mojon, Griselini, Lichtenthal ec._)
BOEZIO (Anicio Manlio Severino) nacque in Roma l'anno di G. C. 470 da
una delle più illustri e ricche famiglie. Flavio suo padre scorgendo le
buone di lui disposizioni per le scienze, inviollo in Atene sin dall'età
di dieci anni, dove per il corso d'altri diciotto studiò profondamente
le lingue greca e latina, la geometria, la filosofia, la musica e le
matematiche, e fin la teologia: ed in queste scienze vi fece egli così
grandi progressi che tornato in sua patria arricchì la lingua latina
colle sue traduzioni dal greco delle migliori opere degli antichi, o
colle sue proprie sopra ciascuna di queste facoltà. Egli occupò i primi
posti sotto Teodorico re d'Italia, ma malgrado gl'importanti servigj che
reso avevagli, ed i grandi onori di cui avevalo ricolmo, venuto questo
re in sospetto di lui, fra' più orribili tormenti fecelo ingiustamente
morire li 23 di ottobre dell'anno 525, di sua età 55. Così perì questo
grand'uomo, l'ornamento del suo secolo, il più fermo sostegno della fede
cattolica, il protettore delle scienze, dell'innocenza e delle leggi.
Boezio, per tacere delle altre sue opere, scrisse _cinque libri della
musica_ da specolativo calcolatore piuttosto che d'armonico pratico, non
dicendoci una parola del metro e del ritmo. La perdita delle opere
musicali di _Albino_, il quale aveva dati il primo i nomi in latino alle
corde greche, ha reso più stimabile _Boezio_: egli fu un erudito
compilatore di _Nicomaco_ nella grande sua opera. Le scuole
dell'Europa, prevenute dall'opinione che nelle cattedre cattoliche
meritava _Boezio_ per la sua sana dottrina e per il suo peripateticismo
molto allora in pregio, presero i libri armonici di lui come la più
sicura guida pel ristabilimento dell'antica armonia, e fondarono in esso
i primi loro discorsi su la greca musica pieni di que' medesimi errori,
dei quali abbonda l'originale di _Boezio_. “I dotti in certe epoche di
decadenza, dice l'ab. _Requeno_, pubblicano quanto loro piace con la
sicurezza di non esser soggetti all'esame degl'ignoranti contemporanei.
Boezio pubblicò il suo sistema armonico, e con esso un gran numero di
teoremi musici, che lo distruggono senza che nessuno gli contraddicesse.
Vedo che tale maniera di scrivere in Boezio deriva dal prender esso da
diversi autori fra loro contrarj nelle sette armoniche la sua dottrina,
senza avvedersi della loro contrarietà... Osservisi bene da' moderni
accorti critici la contraddizione di questo scrittore. Noi siamo ben
lontani dallo scrivere per voglia di contraddire, o per accattar plauso
notando errori d'uomini rispettabili.” (_Saggi ec. tom. 1, c. XIV._)
L'ab. _Gervaise_ nella sua storia di Boezio stampata a Parigi nel 1715,
ha data l'analisi de' di lui cinque libri della musica.
BOILEAU (Niccolò) signore di Despreaux, celebre poeta francese,
dell'Accademia delle iscrizioni e belle lettere, ed istoriografo di
Luigi XIVº, morto in Parigi nel 1711 in età di 74 anni. Nel terzo tomo
delle sue opere si trova un _Dialogo in versi tra la Poesia e la
musica_, che per ordine del re aveva egli scritto per servir di prologo
ad un'opera in musica. Il poeta era di sentimento, che la musica non
riesce punto nella narrativa: che le passioni non vi possono esser
dipinte in tutta l'estensione, che esse richieggono; e che spesso non sa
ella mettere in canto l'espressioni veramente coraggiose e sublimi. Ma
noi abbiamo le prove in contrario in più composizioni de' bravi maestri,
e nella più parte delle migliori cantate, il di cui recitativo consiste
in pure narrazioni: esse sono in oltre piene di espressioni assai forti
e sublimi, e il maestro non vi è rimasto inferiore al poeta. La musica è
sempre in istato di dipingere i sentimenti e le immagini in qualsivoglia
maniera vengano espresse. Il soggetto adunque di questo _Dialogo_ è una
contesa tra la Poesia e la Musica su l'eccellenza dell'arte loro, ed
erano già presso a dividersi, quando ad un tratto la Dea dell'armonia
scende dal cielo con tutti i suoi vezzi, e leziosaggini, e le riconcilia
tra loro.
BOISGELOU (Franc. Paolo Roualle, de) morto in Parigi nel 1764, era
consigliere al gran consiglio. Egli erasi molto applicato all'alta
analisi e alla teoria della musica. Se gli deve un metodo di
calcolo differenziale, che è indipendente dalla considerazione
degl'infinitamente piccoli. In quanto alla teoria musicale di Boisgelou,
lo scopo del suo sistema si è di trovare tra gl'intervalli, applicandovi
il calcolo, dei rapporti che siano simmetrici. Rousseau, all'artic.
_Système_ del suo Dizionario, ha snaturato il sistema di Boisgelou, per
mancanza d'intenderlo; ma è stato poi ristabilito da Mr. Suremain, che
giunse ai medesimi risultati per vie differenti, e ne ha estese le
applicazioni teoriche. Nello stesso Dizionario Mr. Rousseau rapporta due
altri tentativi di questo autore, uno per trasportare in un colpo la
chiave convenientemente ad un tuono o a qualsivoglia modo, ed all'artic.
_Clef transposée_, “I musici, egli dice, non determinano le
trasposizioni che a forza di pratica o a tastone, ma la regola di
Boisgelou è dimostrata generale e senza eccezione.” L'altro riguarda un
mezzo di rimediare all'imbarazzo che si prova nel solfeggio, con
aggiungere cinque note per compire così il sistema cromatico. “Molti
hanno tentato, dice Rousseau, sì fatta correzione, ma finora senza
successo. Il pubblico con non far molto esame sul vantaggio dei segni
che segli propongono, se ne sta a quelli ch'ei trova stabiliti, e
preferirà sempre una cattiva maniera di sapere ad una migliore di
apprendere.” _V. artic. Solfier._
BOISGELOU (Paolo-Luigi de) figlio del precedente, nato a Parigi nel
1732, studiò nel collegio di Luigi il Grande, dove cominciò la sua
educazion musicale. Ragazzo ancora, veniva citato pel suo talento sul
violino: di lui parla Gian-Giacomo nell'_Emilio_ in questi termini. “Io
ho visto presso un magistrato il suo figliuolo, buon fanciullo di otto
anni, che si metteva su la tavola del _dessert_, come una statua in
mezzo a' piatti, a suonar quivi il violino quasi dell'istessa grandezza
di lui, e sorprendere per la sua maniera di eseguire, gli artisti
medesimi.” (_Emile, l. 2, t. 7, p. 337, Genève 1782._) Egli si è
incaricato, mercè il suo zelo per l'arte, e di una maniera puramente
benevola, di porre in ordine la parte musicale della nuova immensa
Biblioteca in Parigi; con fare in quest'occasione un travaglio assai
interessante ed utile per trarne buon partito nella storia letteraria
della musica. Egli finì di vivere in Parigi li 16 marzo 1806.
BOISQUET (Mr.) autore di un'opera, cui diè per titolo: _Essai sur l'art
du Musicien chanteur_ ossia _Saggio sull'arte del Musico cantante_,
Parigi 1813. Non conosco quest'opera che per trovarla citata con elogio
dal nostro sig. ab. _Scoppa_ nel tomo terzo de' suoi _Principes de
versification_ etc. p. 184.
BOLLIOUD (Luigi de Mermet) dell'accademia di Lione, morto nel 1793.
Questo stimabile autore, oltre a molte opere di diverso argomento, una
ne scrisse col titolo _De la corruption du goût en musique_, a Lyon
You have read 1 text from Italian literature.
Next - Dizionario storico-critico degli scrittori di musica e de' più celebri artisti, vol. 1 - 13