Dizionario storico-critico degli scrittori di musica e de' più celebri artisti, vol. 1 - 01

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DIZIONARIO DEGLI SCRITTORI DI MUSICA
A. — B.

DIZIONARIO
_STORICO-CRITICO_
DEGLI SCRITTORI DI MUSICA
E DE' PIÙ CELEBRI ARTISTI
_DI TUTTE LE NAZIONI_
SÌ ANTICHE CHE MODERNE

_DELL'AB. GIUSEPPE BERTINI_
MAESTRO DELLA REGIA IMPERIAL CAPPELLA PALATINA

_In medio omnibus
Palmam esse positam qui artem tractant musicam._
Ter. Prol. in Phor.

TOMO PRIMO
PALERMO
DALLA TIPOGRAFIA REALE DI GUERRA.
1814.


_ALL'ECCELLENTISSIMA SIGNORA_
D. MARGARITA PIGNATELLI
E PICCOLOMINI
_PRINCIPESSA DI CUTÒ_
DAMA DI CORTE
DI S. M. LA REGINA, ec. ec.

_ECCELLENZA_
_Non vile interesse o indegna adulazione son le cagioni, per cui o
Signora a voi consacro la presente opera. Tralasciando i singolari
talenti e le rare doti che fregiano l'animo vostro, il zelo che avete
per l'avanzamento di così Bell'Arte la Musica, era stimolo grande che mi
spronasse ad onorarla del vostro nome, ed io non sapeva a chi meglio
indrizzata venisse se non a voi._
_Non isdegnate per tanto quest'atto di riconoscenza, il massimo tributo
che a voi possa solo offerire._
L'Autore

CATALOGO
_DE' SIGNORI ASSOCIATI_
Sig. Cav. D. Francesco Abbate.
Sig. Cav. D. Vincenzo Abbatelli di Catania.
Sig. Cav. D. Luigi Agras.
Illus. Sig. Marchesino Airoldi.
Ecc.mo Sig. Principe di Alcontres di Messina.
Sig. Cav. D. Luigi Alliata.
Sig. D. Francesco di Amore di Messina.
Ill. Signora D. Paolina de Angelis.
Ecc.mo Sig. Duca di Angiò.
Sig. Dott. D. Raffaele Arena.
Sig. D. Andrea Arena di Messina.
Sig. Luigi Armellini romano.
Sig. D. Carlo Assensio.
Sig. D. Natale Bertini.
Illus. Sig. D. Catarinella Bosco.
Sig. D. D. Giuseppe Bottaro di Messina.
Sig. Dott. D. Luigi Bruno pubbl. prof. di filosof. ne'
Regj studj di Messina.
Biblioteca de' Rev. PP.
dell'Oratorio, Olivella.
Biblioteca dei PP. Cassinesi di
Catania.
I Signori Borel e Pichard librai in Napoli,
e in Palermo per 20 copie.
Illus. Sig. D. Lucrezia Calascibetta.
Ecc.ma Sig. Duchessa di Calascibetta Beltrano.
Ecc.mo Sig. Duca di Calascibetta.
Ecc.mo Sig. Principe di Campofranco.
Ecc.mo Sig. Conte di Caltanissetta.
Ecc.mo Sig. Duchino di Campobello.
Ecc.ma Sig. Duchessa di Castrofilippo.
Ecc.ma Sig. Principessa del Cassaro.
Sig. D. Emmanuele lo Cascio.
Sig. D. Francesco Cardinale }
Sig. Dott. D. Paolo Cannizzaro } da Messina.
Sig. D. Francesco Cespes }
Sig. B.ne D. Vincenzo Cianciolo }
Rev. Pad. D. Pier-Luigi Colonna Cassinese.
Sig. D. Angelo Compagni.
Conservatorio di Musica di
Palermo.
Sig. D. Michelino Cugino.
Ecc.mo Sig. Principe di Cutò Capitano della Guardia degli
Alabardieri.
Rev. Pad. D. Benedetto Denti Cassinese.
Sig. D. Tommaso Dolce.
Ecc.mo Sig. Principe di Fitalia.
Sig. Dott. D. Carmelo la Farina da Messina.
Sig. D. Giuseppe Falletti Alaberti da Messina.
Sig. D. Vincenzo Ferrara da Messina.
Ecc.mo Sig. Marchese Filingeri Spinola in Catania.
Sig. Ab. Cav. Niccolò Filingeri Spinola.
Ill. Sig. Barone Ficilino.
Ill. Sig. Barone Friddani.
Ill. Sig. Duca di Gaffi.
Ill. Sig. Marchese di Gallodoro.
Sig. D. Geronimo Gemelli da Messina.
Sig. Cav. D. Ferdinando Gerardi.
Ill. Sig. Marchesino di S. Giovanni.
Ill. Priore D. Gaetano Grano.
Ill. Signora D. Vincenza Grassellini.
Sig. Cav. D. Giovanni la Grua.
Sig. D. Stefano Interdonato da Messina.
Ill. Signora D. Mariannina Lucchesi.
Ill. Signora D. Agatina Lucchesi-Palli.
R. Sig. Ab. D. D. Vincenzo Mango.
Sig. D. Salvadore Mantegna.
Rev. Pad. D. Gio. Battista Marassi Cassinese.
Ecc.mo Sig. Conte di San Marco.
Sig. Cap. D. Francesco Marsiglia nel Corpo d'Artiglieria,
Messina.
Biblioteca de' RR. PP. Cassinesi di S. Martino de Scalis.
Ill. Signora D. Carolina Minneci.
Sig. D. Giovanni Mittica in Messina.
Sig. D. Benedetto Mondino.
Ill. Signora D. Girolama Montaperto.
Ill. Sig. Marchesino Montaperto.
Ecc.mo Sig. Principe di Monteleone.
Ill. Sig. Duca di Monteleone.
Sig. D. Emmanuele Nani primo violino del teatro di
Catania.
Sig. D. Croce di Napoli.
Sig. Ab. D. Giovanni Narici.
Ill. Signora D. Francesca Natale.
R. P. Priore D. Placido Natoli Cassinese.
Sig. Ab. D. Pietro Noto.
Sig. D. Giovanni Olzina in Messina.
Ecc.mo Sig. Principe della Pantellaria.
Rev. Pad. D. Francesco Palermo Cassinese in Messina.
R. P. Ab. D. Giov. Andrea Paternò, Castelli Cassinese di
Catania.
Ecc.ma Sig. Principessa di Paternò.
Ill. Signora D. Rosina Papè.
Ill. Sig. Barone Pastore.
Sig. Cav. D. Camillo Paternò de Gregorio.
R. P. Priore D. Bernardo Platamone Cassinese.
Sig. Cav. D. Carlo Perez de Hita.
Sig. D. Giuseppe Raimo.
Ill. Sig. D. Emmanuele Requesens Colonnello del primo
Reggimento Siciliano.
Sig. D. Giovanni Rosso.
Ill. Signora D. Antonietta Ruffo.
Ill. Signora D. Giacinta Salomone.
Sig. Ab. D. Ignazio Sansone.
Ecc.mo Sig. Principe di Scilla.
Sig. N. N. Scullica da Messina.
Sig. D. Nicola Sollima da Messina.
Ecc.mo Sig. Conte di Summatino.
Sig. Cav. D. Enrico Statella.
Sig. D. Michele Tamajo.
Rev. Pad. D. Gregorio Tarallo Cassinese.
Sig. D. Antonino Tardi da Messina.
RR. Sig. Ab. D. Pietro Tasca Maestro Cappellano.
Sig. D. Domenico Testa.
Spett. D. D. Pietro Tognini Giudice.
Sig. Dot. D. Antonino Torretta.
Ecc.mo Sig. Principe della Trabia.
Ecc.ma Signora Principessa di Trabia.
Sig. Dot. D. Antonino Traverso publ. Professore
d'Eloquenza ne' regj studj di
Messina.
Sig. D. Francesco Urso da Messina.
Sig. D. Placido Vasta da Messina.
Ill. Signora D. Teresa Villanova.
Ecc.mo Sig. Duchino di Villafiorita.
Sig. D. Fran.sco Orazio Visalli da Messina per 5 copie.
Ill. Sig. Bar. Giuseppe Zappulla.

_Si avverta che nell'articolo di_ Barthelemy _è occorso un errore di
tipografia alla pag. 85, dove la parola_ soverchio _dee del tutto esser
tolta per non guastare il senso._


_Ce qui est plus à regretter c'est le peu de goût, que nous avons pour
la musique... Nous croions rassembler aux anciens, mais, que par cet
endroit, les Italiens rassemblent bien plus que nous! Condillac, Orig.
des Connoiss. humain. t. 2, sect. 1, c. 6._


DISCORSO PRELIMINARE

L'Italia “quella celebre nazione, alla quale null'altro rimane della sua
antica grandezza, che quella delle idee nelle Bell'Arti”[1]: l'Italia il
bel paese della musica, che per raro caso la fè rinascere nel suo seno
in mezzo alla barbarie, che signoreggiava nel resto dell'Europa:
l'Italia, a cui, per confession medesima dell'altre culte nazioni
debbonsi i progressi, la perfezione e la più nobil cultura di
quest'arte: l'Italia, io dico, contenta sol della gloria di aver dati
all'Europa intera i più gran genj coltivatori della medesima, le
migliori Opere didattiche, la migliore Scuola, e i più perfetti modelli
per la pratica, niuna briga si è presa finora di coltivare la
_Bibliografia Musicale_, cioè quella porzione di Storia, che riguarda le
notizie degli autori, e delle loro Opere[2]. Quale storia letteraria o
biografica della Musica si è infatti intrapresa giammai nell'Italia? e
sebbene da Letterati di estere nazioni siansi date fuori più Opere in
questo genere, quale traduzione almanco se ne è fatta dai nostri?
Cosicchè un Hawkins, un d.r Burney fra gl'Inglesi[3]: un d.r Forkel,
un Mitzler, un Greber, un Walther, un Gruber fra' Tedeschi, ed altri
moltissimi, le di cui Opere riscontrar si possono in più articoli di
questo Dizionario, sono tutt'ora nomi ignoti alla più parte degli
amatori ed artisti di nostra nazione, non che per difficoltà
d'intenderli nelle loro lingue originali, come ancora per lo scarso
commercio che de' loro libri si fa nell'Italia. Sì fatta considerazione
mi ha mosso ad intraprendere il presente Dizionario, il quale comecchè
atto non sia a riempir del tutto il voto della nostra letteratura,
contiene non pertanto i materiali tutti della Storia letteraria della
musica, e tutte ne addita le fonti, onde più agevolmente tesser la
possa, quando il voglia, alcun valente italiano, fornito di lumi e di
talenti, che fanno a tal uopo.[4]
Tra l'ordine cronologico, e quello delle materie, io ho prescelto
l'ordine alfabetico, perchè più comodo riesca a' miei Lettori, qualora
venga lor pensiero di soddisfare all'occasione la curiosità di sapere
in qual tempo e in qual luogo fiorì quel tale Scrittore, quel tal
Compositore, quel tal celebre Artista: quali Opere scrisse quegli e
intorno a qual ramo della Musica: quali composizioni musicali e con
quale successo diè al pubblico quell'altro: quale singolar merito ebbe
nell'esecuzione quell'Artista: e quantunque convenga io benissimo
dell'utilità del primo metodo, che di mano in mano darebbe una storia
progressiva dell'origine e degli avanzamenti di quest'Arte e Scienza: nè
men vantaggioso io nieghi esser l'altro nel ripartire gli Autori giusta
l'ordine delle materie, e secondo quella porzione, ch'essi han
coltivata, della Musica: ho proccurato tuttavia, che non totalmente
defraudati vengano i Lettori del doppio vantaggio che trar si può da
ambi questi metodi. Per il primo io darò alla fine di tutta l'Opera una
_Tavola Cronologica_, che disporrà tutti i Scrittori e gli Artisti, di
cui abbiam ragionato ne' rispettivi loro articoli, secondo l'ordine dei
tempi. L'oggetto di questa Tavola si è d'esporre in una maniera pronta e
sensibile i progressi successivi delle cognizioni musicali presso tutte
le nazioni. In riguardo al secondo, daremo da prima un quadro di tutti
gli aspetti, sotto a' quali può riguardarsi la Musica, che servir possa
come d'introduzione alla storia di quest'Arte e Scienza, ed alla fine
del Dizionario si darà un _Catalogo ragionato_, ovvero una _Biblioteca
scelta_ di tutti gli autori disposti giusta l'ordine delle materie,
sulle quali hanno eglino scritto.[5]
Può dunque considerarsi la Musica o come _Arte_ o come _Scienza_.
Riguardata come arte ella è un linguaggio che ha per elementi quella
specie di suoni, che meglio dinotar non si possono che col termine di
_Suoni musicali_[6]: linguaggio che del pari d'ogn'altro, ha per oggetto
di piacere, di dipingere, o di muovere[7]. All'arte musica in generale
si appartiene la disposizione de' suoni in quanto al tuono, in quanto al
ritmo ed all'altre modificazioni, di cui son essi suscettibili, come
eziandio la scelta de' segni, co' quali vengono rappresentati. A questo
ramo dell'Arte musicale si appartengono tutti i Scrittori di Elementi,
di Principj, cioè delle prime nozioni grammaticali di questo
linguaggio, come ancora gli Autori de' Dizionarj musicali, in quanto
spiegano essi i termini tecnici, i segni e i caratteri sì antichi che
moderni della Musica.
Quest'_Arte_ si divide in due rami; l'_esecuzione_, e la _composizione_.
La prima insegna a trovare, mercè l'interpretazione de' caratteri, i
suoni con tutte le loro modificazioni, e a riprodurli per mezzo degli
organi e degl'istrumenti d'ogni specie: essa ha quindi molte divisioni
relative a questi stromenti, e alle modificazioni del suono. L'arte che
riguarda l'organo della voce, dicesi _Musica vocale_, e quella che
riguarda i suoni di varj stromenti, dicesi _Stromentale_. Tutti quegli,
che hanno scritto su la maniera di cantare, e sulle regole di formare,
di modificare e di riprodurre i suoni con la voce: come ancora quelli
che co' loro trattati, insegnano la maniera di sonare i diversi
stromenti, o pneumatici, o lirici, appartengono a questo ramo della
Storia dell'arte. La _Musica Arte_ è quello che in altra maniera si
chiama la _Musica Pratica_, denominazione, che può ben adottarsi, posto
che non ci porti a confondere un sistema fondato sopra osservazioni
assai giuste, assai delicate e spesso molto profonde con l'uso e 'l puro
abito, che non è se non la cognizione della pratica scevra ed isolata
dalle considerazioni di ragione, di gusto e di sentimento, sulle quali
essa è stabilita. Ristretta ne' suoi limiti, l'_Arte_ basta a se stessa,
e colui che giunge ad essere eccellente anche in una sola delle sue
menome parti, ottiene a buon diritto (che che dir ne possano alcuni
ignoranti e presuntuosi teorici) il titolo di _Musico_, e la
qualificazione di _Artista_. Per tal ragione destinati abbiamo varj
articoli a più celebri _Cantanti_, ed a più egregj e valenti
_Suonatori_, che si han fatto un nome al mondo sì negli antichi, che ne'
moderni tempi.
Dopo aver considerata la _Musica Arte_ come un linguaggio, che ha per
elemento il suono musicale, bisogna successivamente conoscere come il
_tuono_ e la _durata_, che ne sono le prime modificazioni, sottoposte,
_quello_ alla modalità, _questa_ al ritmo, producano mercè le loro
combinazioni la sillaba, la parola, la frase e 'l discorso musicale;
come queste medesime modificazioni, della stessa maniera che le altre,
sono la sorgente degli effetti: come quest'effetti caratterizzano i varj
stili, rinforzano l'espressione, operano l'azione della Musica, e sono
il germe delle idee. Sotto questo rapporto han luogo tutti coloro che
hanno scritto sulla Rettorica e poetica musicale: dell'unione della
musica con la poesia[8], dell'applicazione della medesima musica alle
diverse forme del discorso, e de' varj stili di chiesa, di teatro, di
camera ec.
La _Composizione_ è l'arte di far della musica. Questa definizione, per
quanto ella sembri, e veramente sia triviale e bassa, è non per tanto la
migliore che dar si possa di quest'_Arte_. La parte _Didattica_, che
consiste nelle regole della Composizione, forma piuttosto una scienza di
cui si dirà in appresso: quì intendiamo solo la pratica di cotesta
scienza, ed essa comprende tutti i Compositori di Musica sì antichi, che
moderni. De' primi (per i quali intendo i Greci, i Romani e alquanti
Arabi de' tempi culti), assai pochi annoverati verranno in questo
Dizionario, stante che niuna produzione e scarse notizie ci sopravvanzan
di loro: e de' moderni vi ha forse troppo gran copia, comecchè mi sia
pur ristretto a far menzione soltanto de' più rinomati e più celebri,
ben sapendo da Orazio che
_mediocribus esse poetis_
_Non homines, non dii, non concessere columnae._
Ma come per i moderni s'intendono tutti i Compositori che han fiorito
dopo il risorgimento di quest'Arte nell'Europa, ho dovuto per
conseguenza abbracciare la serie de' più secoli, ne' quali gran numero
veramente troviamo di bravi scrittori, le di cui composizioni, se non
hanno il merito del gusto alla moda, han quello dell'originalità e della
scienza[9]. Mi sono bensì astenuto dal rapportare i nomi di tutti quei
gotici Compositori di madrigali, di enimmi musicali e di quelle tante
difficili inezie onde in certi tempi era caricata la musica, “da
paragonarsi (come riflette un dotto autore) agli anagrammi, logogrifi,
acrostici, paranomasie, equivoci, e simili sciocchezze, ch'erano in voga
presso a' poeti del seicento[10].”
Una ragionevole delicatezza mi avrebbe dovuto far ancora astenere di
parlar degli Autori, e de' Compositori tuttora viventi: ho voluto non
pertanto contentare anche in questo la più parte de' miei Lettori, e non
lasciare una considerevol lacuna nella storia dell'Arte e degli Artisti,
a costo di meritar la taccia di avermi voluto erigere in censore o in
panegirista di persone, cui la posterità sola ha dritto di giudicare. Mi
lusingo tuttavia di poter disporre questi severi Aristarchi a scusare
questa mia apparente temerità, qualora vorranno riflettere, che della
stessa maniera si sono condotti gli Autori di Biografie musicali di
sopra citati: ed allorchè vedranno eglino con quale circospezione ed
accortezza mi son io condotto in così delicata e malagevole impresa.
Che se vuolsi ora riguardar la musica come _Scienza_, essa si divide
ancora in due parti, cioè la _Teoria_ e l'_Erudizione musicale_. La
prima è quella scienza, per la quale quest'Arte è ridotta in
principj[11]. Il Fisico disaminando la natura del _Suono_, e cercando
la cagione delle sue modificazioni: ed il geometra rendendosi padrone
delle di lui osservazioni, cercano insieme di formar delle ipotesi, per
mezzo delle quali possano coll'ajuto de' calcoli, ricondurle alle leggi
generali della fisica. Da questi loro travagli e da sì fatte ricerche ne
deriva un ramo di mattematiche miste, a cui si è dato il nome
di _Acustica_ dalla parola greca αχουω[12], che significa
_udire_, o di _Teoria fisico-mattematica_. Questa scienza esamina il
suono in se stesso, ricerca le leggi della sua generazione, della sua
propagazione; il principio e le leggi delle sue modificazioni, lo
compara con lui medesimo sotto tutti i rapporti, cerca in conseguenza di
determinar quei rapporti che conservano tra loro i suoni del Sistema
musicale, e riguarda come una delle sue più importanti applicazioni la
fattura, la costruzione e soprattutto la divisione degli istromenti di
Musica. A questo ramo si appartengono dunque tutti gli Scrittori, che da
Pitagora sino a quest'ultimi tempi han ridotta a calcolo la Scienza de'
suoni, e che hanno preteso formar della Musica una scienza esatta.
Si è infatti da antichissimo tempo, cioè da Pitagora in poi agitata la
questione, se la Musica derivi dalle proporzioni mattematiche, e se ella
sia una porzione di questa scienza. Nell'antichità divise essa i
Pitagorici e gli Aristossenici, sostenendo i primi le proporzioni
numeriche, e rigettando queste i secondi come incerte e fantastiche,
standosene soltanto agli sperimenti dell'orecchio, come erasi fatto
sempre sin da principio dagli antichissimi Musici[13]. I moderni non
contenti delle ragioni di numero a numero che usarono gli Antichi per
trattar della Musica, vi aggiunsero le tre proporzioni armonica,
aritmetica e geometrica; e perciò i libri di molti sono pieni zeppi di
numeri, e voti di musica: ovvero dopo aver cominciato con un grande
apparato di principj mattematici, finiscono, entrando nella pratica, con
non far più conto di quegli stessi principj: il che dà a divedere
abbastanza che tutte coteste ragioni sono accidentali all'Armonia, e che
“la considerazione delle proporzioni geometriche, aritmetiche ed
armoniche è illusoria nella Teoria dell'arte musicale[14].” Quindi è che
molti filosofi musici, come l'Alembert, e il Sacchi, e l'Eximeno e
Choron e più altri si sono giustamente impegnati a sottrarre la Musica
con ogni sorta di argomenti da' ceppi della mattematica; e a sgombrar
dalle menti un sì antico ed invecchiato pregiudizio. “Può veramente il
calcolo, dice uno de' più gran Geometri dello scorso secolo (_M.
d'Alembert_), facilitare l'intelligenza di alcuni punti della teoria,
come del rapporto fra i tuoni della scala e del temperamento; ma quel
che abbisogna di calcolo per trattar di questi due articoli è così
semplice, e per dir tutto, è così poca cosa, che non merita di farsene
pompa. Non imitiamo que' Musici, che credendosi Geometri, o que'
Geometri, che credendosi d'esser Musici, ammassano numeri sopra numeri,
immaginandosi forse, che quest'apparato sia necessario all'arte. La
brama di dare alle sue produzioni un falso aspetto scientifico, impone
solamente agli ignoranti, e non serve che a rendere i loro trattati più
oscuri e meno instruttivi[15]. Come Geometra, io credo aver qualche
diritto di protestar quì _contro questo ridicolo abuso della Geometria
nella Musica_: e con tanto più di ragione farlo io posso, quanto in
questa materia i fondamenti de' calcoli sono sino ad un certo punto
ipotetici, e non sono anche più che ipotetici etc.” (_Discours prélimin.
aux Elém. de Musiq. p. XXIX._) E più chiaramente nella lettera a M.
Rameau così s'esprime questo celebre Mattematico: “Il senso dell'udito
non può in veruna maniera darci la nozione, di _rapporto_, e di
_proporzione_, che noi acquistar non possiamo se non per mezzo della
vista e del tatto. Per avere un'idea chiara delle _proporzioni_ e de'
_rapporti_, è necessario comparare i corpi per mezzo di questi due
ultimi sensi; la percezione dei suoni non vi contribuisce assolutamente
per nulla, nulla vi aggiunge e vi è del tutto straniera. Per dir tutto
in brieve, quando gli uomini sarebbero sordi, non vi sarebbero meno per
loro de' rapporti, delle proporzioni, una geometria... La considerazione
de' _rapporti_ è senza dubbio ad alcuni riguardi necessaria nella Musica
per la comparazione de' suoni tra loro: il calcolo, che altro non è se
non l'arte di combinare e di trovare i rapporti, è utile per
l'intelligenza di certi punti della teoria; ma la considerazione de'
rapporti è illusoria per render ragione del piacere che ci cagiona la
Musica. In riguardo alle proporzioni, egli è certo, che le _proporzioni
aritmetiche ed armoniche sono del tutto straniere, e per conseguenza
inutili all'arte musicale,_” p. 213, 214.
L'_Eximeno_ poi più che ogn'altro, nell'eccellente sua Opera
dell'_Origine e delle Regole della Musica_, impegnossi a provare che la
Musica non ha correlazione colla Mattematica: che le corde della Musica
possono bensì misurarsi, e con queste misure formarsi molte ragioni: ma
che tali ragioni sono accidentali all'armonia, e che per ottenere questa
non bisogna regolarsi con quelle. Egli munito di profondi studj sulle
mattematiche attacca le formole algebraiche, colle quali l'_Eulero_ fa
della Musica un nuovo trattato di Algebra, e con ragioni di geometria e
di fisica impugna quanto vi ha di vano e d'ingannevole intorno a queste
materie, nel tanto celebre una volta e tanto discreditato oggidì sistema
del Sig. _Rameau_. Ecco come del buon successo di quest'Opera parla
l'elegante insieme e sensato _Bettinelli_: “Un bravo spagnuolo fatto
romano di gusto anche in musica con alla mano un principio
semplicissimo, che è la sola maniera di scandagliare e di urtar le gran
macchine, fece man bassa non sol su la teoria del P. Martini, ma su
tutte l'altre, quasi un nuovo Galileo per le qualità aristoteliche, e un
nuovo Newton pei vortici Cartesiani di questa scienza, _e d'ogni sistema
eziandio fondato su le basi mattematiche credute sempre inviolabili e
sacre_. Io non ho ancor trovato, chi dopo quella lettura non ne sia
persuaso.” (_Risorgimento d'Italia_ ec. Part. II, cap. 4. Musica, p.
168.)[16]
L'applicazione, che si è tentato di fare alla Musica della _Fisica_, e
della _Geometria_, o di ambedue insieme ha prodotto un'infinità di
sistemi misti, e di teorie acustico-musicali, che da noi annoverate
verranno in varj articoli del Dizionario. La cognizione e lo studio di
tali opere servir può al dilettante e al professor di quest'arte per
metterli in istato d'intendere tutte le questioni di tal genere, e di
valutare il grado di utilità, che da questa sorta di ricerche può
derivar loro ed all'arte medesima[17].
Da tutto ciò ben si vede che questa _Teoria_ essenzialmente differisce
dalla _Didattica_, la quale consiste nel dar le regole della pratica,
ovvero nello sviluppare i dettagli pratici della Composizione, e che
ella medesima, come più avanti si è detto, forma da se una scienza
particolare. Egli è ben vero che si è tentato di combinarle insieme, il
che si è fatto con più o meno di successo; ma questo tentativo medesimo
non autorizza a confonderle, come è sovente avvenuto, e come ve ne ha
più esempj nelle teorie miste di moltissimi autori da noi riferiti nel
presente Dizionario[18], che meno adatti son perciò divenuti a guidar
lo studente nei sentieri della pratica.
Di tutte le parti della Musica la più importante è senza dubbio la
_Composizione_. L'Autore del Dizionario di Musica diffinisce la
Composizione “l'arte d'inventare e scriver de' canti, e di accompagnarli
con conveniente armonia.” Ma siffatta diffinizione è troppo particolare.
Essa conviene bensì allo stile libero, in cui canta una sola parte, e
tutte le altre sono d'accompagnamento; ma non già conviene allo stile
severo o obbligato, nel quale tutte le parti egualmente cantano, e niuna
serve d'accompagnamento. _Sulzer_ nel suo Dizionario delle belle arti,
per una di quelle omissioni che gli sono ordinarie, trascura di
definire la Composizione, e par che voglia confonderla col
_Contrappunto_, che solo ne è un ramo. Bisogna starsene dunque alla
diffinizione che di sopra ne abbiam data, come la più semplice e la più
generale.
Ma in che consiste quest'arte, e quale è il suo metodo? Secondo
gl'insegnamenti di tutti i maestri e di tutti i tempi bisogna sapere che
in ogni Composizione si ricerca _il soggetto, senza il quale si farebbe
nulla_, come dice il Zarlino (_Istit. armon. 3, part. cap. 26_). Ciò
posto, la Composizione è l'arte di trattare un soggetto, il che può
farsi secondo due modi o sistemi, ossian stili diversi: cioè lo _stile
severo o ideale_. Ma poichè quest'ultimo non è se non una modificazione,
ed un caso particolare dell'altro, e che s'egli forma un ramo distinto,
ciò è piuttosto a cagione della sua importanza e delle frequenti sue
applicazioni, anzichè a motivo della sua natura, ne deriva perciò che
qualsivoglia Composizione effettivamente riducesi allo _stile severo_.
Questo stile è quel che si chiama _Contrappunto_, e la ragione di tal
nome è ben nota a tutti coloro, che alcun poco iniziati sono nella
storia di quest'arte.
Che che sia di ciò, quest'Arte ha molti gradi: il primo consiste nel
determinare quali sono gli altri suoni che debbono essere intesi insieme
con ciascuno di quelli, dai quali è formato il soggetto. Cotesta
determinazione si fa a norma di certe regole che costituiscono quel che
dicesi l'_arte dell'accompagnamento_. Chiamansi _Accordi_ quelle
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