Danza macàbra - 3

Total number of words is 4077
Total number of unique words is 1325
37.9 of words are in the 2000 most common words
55.1 of words are in the 5000 most common words
63.4 of words are in the 8000 most common words
Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.

SCENA II.
_Il =Principe=, e detti._
PRINC. _(entrando, a Vittorio)_. È questa la tua fidanzata?
VITT. Sì, Eccellenza!
PRINC. _(fissando Emma)_. Hai proprio buon gusto, briccone!... Un vero
bottoncino di rosa!... _(A Emma)_ E da quando siete fidanzati?
EMMA. _(con un sospiro)_. Da due anni, Eccellenza!
PRINC. _(ridendo)_. Da due anni!... Per bacco!... È un bel pezzo!
EMMA. Che vuole, Eccellenza!... Aspettavamo sempre... per isposarci...
che Vittorio ottenesse quel benedetto posto nell'Azienda delle
Costruzioni....
PRINC. E... ora... lo ha avuto?
EMMA. Ora... sì... benchè....
PRINC. Benchè... che cosa?
EMMA. A dire la verità, mi vergogno... ma se ho osato venire a
disturbarla... è stato... anzi tutto per riverirla... sì... ma anche
per... un gran favore....
PRINC. Coraggio... coraggio... di' su!...
EMMA. Ecco, vede... gli avevano promesso 120 lire il mese... e in
vece....
PRINC. In vece!?
EMMA. Sono appena 90!?... Capirà....
PRINC. Sicuro che con 90 lire!...
EMMA. Se ella, Eccellenza, potesse fargli un piccolo aumento....
PRINC. Io non posso nulla... proprio nulla nella Società.... Anzi, mi
guardo bene dal metter lingua, quando si tratta del _personale_....
Però, voglio fare qualche cosa... quello che posso.... Se, per esempio,
vi dessi l'alloggio qui, in palazzo?... Ci sono tante stanze libere!...
Tu potresti intenderti con la guardarobiera per aver lavoro.... _(A
Vittorio)_ Che ne dici?
VITT. Grazie, Eccellenza!... ma, pur troppo... io desidererei che Emma,
quando sarà mia moglie, continuasse a lavorare sì... perchè le mie 90
lire non bastano... ma a lavorare in casa!... Sa bene... fa la sarta...
e ha una clientela....
EMMA. E... poi... lasciare la mamma sola....
PRINC. _(con intonazione un po' asciutta)_. Va bene... va bene... non ne
parliamo più! _(A Emma)_ Ti farò io da compare alle nozze!... Sei
contenta?
EMMA. _(con gioja)_. Oh, Eccellenza!
VITT. Principe.... sarebbe un onore troppo grande per noi!... Ci farebbe
troppi invidiosi!... Sa bene, la gente!...
PRINC. La gente... la gente!... Oh, conosco bene quello stupido
proverbio: «Compare d'anello....»
VITT. Oh, non per questo, no!
PRINC. E tu lasciala dire la gente.... allora!... In somma, farò quel
che potrò per esservi utile.... Addio, carina! _(facendo una carezza a
Emma)_. Un vero bottone di rosa!... _(A Vittorio)_ Hai proprio avuto
buon gusto, briccone! _(li congeda con la mano)_.
VITT. _(piano, Emma, andando via)_. Anche la carezza!
EMMA. _(piano, a Vittorio)_ Dovevo fargli uno sgarbo!?... E il regalo,
allora?! _(via, con Vittorio, dalla Galleria)_.

SCENA III.
_=Maurizio=, dalla sinistra; e il =Principe=._
MAUR. _(entrando, molto serio)_. È solo?
PRINC. Sì!... Perchè?
MAUR. Devo parlarle di cosa molto grave!
PRINC. _(con tono scherzoso)_ Oh, che aria solenne!... _(dopo una
pausa)_ Si tratta di danaro?
MAUR. Sì.
PRINC. _(dopo un'altra pausa)_ Il momento non è buono... ma se hai degli
impegni serj!... Sentiamo, che somma ti occorre?
MAUR. Un milione di franchi!
PRINC. _(dando un balzo)_ Un milione!?... Per che farne?!
MAUR. _(serio, e freddamente)_ Voglio restituire a Silvia la sua dote!
PRINC. _(maravigliato)_ La dote... a tua moglie?!
MAUR. Silvia non vuole che sia investita nelle operazioni della nostra
Società....
PRINC. _(di cattivo umore)_. Ci ha pensato troppo tardi!... Quando
ritirai quel danaro, mi diede licenza di impiegarlo nel modo che avrei
creduto migliore!
MAUR. E, ora, ha cambiato idea... e non è dignitoso per noi
contrastarglielo!... Nelle relazioni in cui ci troviamo con lei.... mi
pare umiliante che ella possa accusarci d'aver abusato di un danaro che
le appartiene....
PRINC. _(con vivacità)_. Ha torto!... Saprò persuaderla io stesso che il
suo capitale è garantito... e al sicuro da ogni minaccia!...
MAUR. _(freddo, incisivo)_. Non si tratta di persuadere... ma di
restituire!...
PRINC. _(con impazienza)_. Come?!... Tu dimentichi che siamo costretti a
contrarre degli altri debiti per non far cessare i lavori?!
MAUR. La Banca vi ha aperto un credito!
PRINC. _(c. s.)_. Ma non certo per rimborsare la dote di tua moglie!
MAUR. Se è necessario....
PRINC. _(con grande vivacità)_. Ma è una cosa assurda, mio caro!...
_(vedendo giungere Fabrizio)_. Domandalo a tuo fratello!

SCENA IV.
_=Fabrizio=, e =detti=._
FABR. _(entrando sospettoso)_. Che c'è?
PRINC. _(con buon umore, lieto d'aver un ajuto)_. Silvia reclama il suo
danaro per investirlo... a modo suo... e Maurizio è di parere che si
rimborsi sua moglie, prendendo un milione alla Banca....
FABR. _(con moto subitaneo)_. È pazzo!
MAUR. _(offeso)_. Perchè?!
FABR. _(c. s.)_. Una simile proposta non si discute nemmeno!
MAUR. _(irritato, a Fabrizio)_. Fanne tu una migliore!
FABR. Non ne fo alcuna!... Tua moglie aspetterà.... come gli altri...
che sia fabbricato il Quartiere... Allora le daremo un palazzo....
MAUR. _(con fermezza)_. Essa non vuol saperne delle vostre fabbriche!...
Esige... capisci... il suo danaro... e io ho il dovere di darglielo!
FABR. Tu non le devi niente!... Ha dato a te... e a nostro padre...
regolare procura per amministrare i suoi beni.
MAUR. E, ora, la ritira!
FABR. Sia pure!... ma non può distruggere ciò che è stato fatto... da
chi ne aveva il diritto!
MAUR. Io non vi fo una questione di legalità... ma di delicatezza,
Fabrizio!
FABR. _(con ironia)_. Con tua moglie?!
MAUR. _(risentito)_. Perchè no?!
FABR. _(c. s.)_. Sei troppo buono!
MAUR. _(irritato)_. Cosa vuoi dire?!
FABR. _(c. s.)_. Cento volte buono!
PRINC. _(ammonendo)_. Fabrizio!
_(Fabrizio non gli bada. — Il Principe, durante le_ battute
_seguenti, che devono esser dette rapidamente, cerca di metter
pace tra i due fratelli)_.
FABR. Se Silvia fosse mia moglie... so io come risponderei!... _(con
viva ironia)_. Ma tu... hai adottato il sistema dell'indulgenza, della
debolezza, de' riguardi delicati... e sei logico a venir qui a
proporre... come la cosa più naturale del mondo... di distrarre i
capitali da una grande impresa... per soddisfare a un suo capriccio!
MAUR. _(riscaldandosi)_. Non cedo a nessuna debolezza... nè al desiderio
di soddisfare a' suoi capricci... ma ho la ferma volontà di troncare,
appena sorta, una bassa questione d'interessi.
FABR. _(pronto, ironico)_. Rovinando le nostre imprese!
MAUR. Eppure, un mezzo bisogna trovarlo!... _(al Principe)_. Ciò, spetta
a lei!
FABR. _(a Maurizio)_. Spero che non vorrai insistere... e tormentare
nostro padre... pretendendo da lui l'impossibile!
MAUR. Insisto... e formalmente... perchè sarebbe una cosa troppo
umiliante per me... e anche per lui... _(indicando il Principe)_
confessare che abbiamo avuto bisogno del danaro di Silvia.... Il
contratto nuziale la lascia padrona assoluta di disporre, come crede
meglio, delle sue rendite.... Qualunque sia il tenore degli atti firmati
dopo... noi dobbiamo ridarle intiera quella libertà che essa aveva
allorquando è entrata in questa casa....
FABR. _(riscaldandosi)_. Anche a costo di metterci in gravi imbarazzi?!
MAUR. Anche!
FABR. _(incollerito)_. Davvero!?
MAUR. Sì... perchè lui... _(indicando il Principe)_ pensa, come me, che
bisogna, se è necessario, sacrificare ogni cosa a un sentimento di
_dignità personale_, che tu non puoi capire....
FABR. _(sempre più incollerito)_. Io capisco meglio di te... quali
obblighi morali, impongano _certe situazioni_... ma quando si sono
volute!
MAUR. _(interrompendo, minaccioso)_. Fabrizio... Fabrizio!
PRINC. _(con forza)_. Smettete!... È questo il linguaggio di due
gentiluomini... di due fratelli?!
FABR. _(con ira ironica)_. Già... fratelli... ma non uguali!... Maurizio
è Duca... e sarà Principe... e io, nulla!
PRINC. Vuoi de' titoli anche tu?
FABR. _(c. s.)_. No!... li lascio, a chi, un giorno, avrà i milioni!
PRINC. Questi non posso darteli... _(con rammarico sincero)_ e non è mia
colpa... se uno de' miei figli è la vittima di una legge troppo tardi
abolita!... _(a Fabrizio)_. Tuo nonno, per continuare la grandezza della
casa, ha voluto unico erede del patrimonio avito il primogenito.
FABR. _(c. s.)_. Lasciando agli altri appena di che vivere!... _(con
dispetto)_ Duemila scudi!
MAUR. _(irritato sempre più del rammarico dimostrato dal Principe
ch'egli sia l'unico erede — con calore)_. Duemila scudi di rendita...
che tu puoi spendere... e spendi... a tuo talento... mentre se io ho
bisogno di mille lire... devo chiederle come un'elemosina!
PRINC. _(irritato, a Maurizio)_. Ti furon mai rifiutate?!... T'è mancato
mai qualche cosa?!... Vorresti forse, fin da ora, anche tutte le
rendite?!... Sono mie... finchè vivo!
MAUR. _(c. s., al Principe)_. E le spenda pure come meglio le piace...
ma da gran signore... da principe... continuando le tradizioni cospicue
della famiglia... non già in speculazioni da capomastro... da
appaltatore... accarezzando illusioni... e coltivando imprese
fantastiche!
PRINC. _(con irritazione)_. Le mie rendite io le spendo come mi pare!...
Ciò non ti riguarda!
MAUR. Sì... perchè, in tanto, lei, non è in grado di restituire a Silvia
la sua dote!
PRINC. _(c. s.)_. A Silvia... ci penso io! _(suona il campanello)_.
MAUR. Cosa intende di fare?!
PRINC. Lo vedrai!... _(ad Ambrogio che si presenta dalla Galleria)_.
Pregate la Duchessa di venir qui... _(Ambrogio s'inchina, e rientra a
destra)_.
MAUR. _(agitato, con vivacità)_. Spero che non confesserà a Silvia il
nostro imbarazzo... nè le chiederà di farci delle concessioni!
PRINC. _(di cattivo umore, ma con calma)_. So tutelare da me il decoro
della famiglia... gl'interessi di tutti voi... e non ho bisogno di
maestri!... _(azione di Maurizio e di Fabrizio)_ È affar mio!... Di
fronte a tua moglie... _(rivolgendosi a Maurizio)_ sono responsabile io
solo... e se non ha più fiducia in me... so io quello che devo fare!...
Del resto, sentirai tu stesso... _(nuova azione di dispetto e
d'inquietudine da parte di Maurizio e di Fabrizio)_. E tu... _(a
Fabrizio)_ lasciaci!... La tua presenza... non può far altro che
irritarla maggiormente!... _(Fabrizio dà una scrollatina di spalle ed
esce)_.

SCENA V.
_Silvia, dalla destra, e =detti=._
SIL. _(fredda, sostenuta, al Principe; senza guardare Maurizio)_. Mi
vuole?
PRINC. _(frenandosi, con dolcezza)_. Sì, vieni!... Ho bisogno di avere
con te una spiegazione.... Maurizio m'ha detto che ci ritiri la tua
fiducia per quello che riguarda l'amministrazione della tua dote... È
vero?!
SIL. Non ne ho forse il diritto?
PRINC. Nessuno te lo contrasta... ma è un atto di sfiducia che offende
lui e me!... Ne hai ben ponderata la gravità?
SIL. Sì.
PRINC. E persisti?
SIL. Persisto.
PRINC. _(inquietandosi)_. Per che ragioni!?... Parla liberamente... non
sei donna da ubbidire a un capriccio... e se hai presa una
risoluzione... che mi addolora... _(azione di protesta da parte di
Silvia, e di dispetto da parte di Maurizio)_ sì, che mi addolora... ti
deve aver guidato un motivo molto grave... Quale?!
SIL. Lo chieda a Maurizio!... Lui sa, perchè... contro la mia volontà...
do a lei, che non lo merita, un dispiacere di questa natura!
MAUR. _(imbarazzato)_. Silvia non ha fiducia nelle nostre imprese... e
ha paura di perder tutto!
PRINC. _(rasserenandosi, a Silvia)_. Non è altro che questo?
SIL. _(ironica)_. Poichè lo dice lui!
PRINC. _(c. s.)_. Allora... mia cara... puoi vivere tranquilla!... Sei
garantita da una prima ipoteca... _(sorridendo bonariamente)_ e
rispondiamo tutti noi _in solidum_ per ogni eventualità!
SIL. _(freddamente)_. E così lei è di parere che le cose... devano
restare come sono?!
PRINC. _(gajo)_. Sicuramente... se non ci sono altre ragioni... _(come
sorpreso da un'idea improvvisa)_. Ah, ho capito!... Tu vorresti avere a
tua disposizione qualche altro biglietto da mille per le tue _toilettes_
d'inverno?!... A questo si può rimediare facilmente... _(gajo,
galante)_. Mandami il conto della tua sarta, e lo pagherò io!
SIL. _(risentita, credendosi offesa)_. Non ho chiesto delle
_toilettes_... ma di rientrare nel libero possesso di quel che è mio!...
E mi maraviglio che si discuta!... Ma... giacchè oggi, in casa
Lanfranchi, anche questo è possibile... e io non voglio discutere con
lei... nè darle de' dispiaceri... mi permetta di troncare questo
colloquio... _(dopo una pausa, con intenzione)_ Lo riprenderà... con
Maurizio... il mio avvocato!... _(per andarsene)_.
PRINC. _(trattenendola)_. Non parlarmi così... perchè mi faresti andare
in collera!... Devi trattare con me... con me solo... e non c'è bisogno
d'avvocati!... Ho il dovere di tutelare... anche contro te stessa... il
tuo interesse... e non mi saprei perdonare di cedere a un capriccio...
_(azione di Silvia)_ a un puntiglio... o... peggio ancora... a una paura
ingiustificata.... Provami che quanto chiedi è utile e ragionevole, e
farò quel che vorrai!... Prima no!

SCENA VI.
_=Ambrogio= e =detti=._
AMBR. _(dalla comune, annunziando)_. Il signor ingegnere Salvetti!
PRINC. _(ad Ambrogio)_. Venga... venga!... _(Ambrogio via)_. Giunge a
proposito!
MAUR. _(al Principe)_. Lei vuol far intervenire l'Ingegnere in questa
disputa!?... _(con impeto)_. Ma io non permetterò mai che un estraneo...
sia messo a parte di questioni intime!
PRINC. _(severo, alzando il tono della voce)_. Lo voglio io!... Se non
ti garba, vattene!... Questa è cosa che dobbiamo regolare tra noi!...
_(alludendo a Silvia ed a sè)_. Tu non c'entri più!
MAUR. Ma io non posso tollerare che in mia presenza....
PRINC. _(c. s.)_. Ti ripeto... vattene!... Al _Club_ sei aspettato per
il programma delle corse... Occupati di questo... sarà meglio!... Per le
cose serie, basto io solo!
MAUR. _(tranquillandosi)_. Faccia come crede... ma, in un modo o
nell'altro... procuri di farmi uscire al più presto da una condizione di
cose... che mi umilia.... _(via dalla Galleria. — Sulla soglia
s'incontra con Riccardo, che saluta freddamente)_.

SCENA VII.
_=Riccardo=, =Silvia=, =Principe= e =Ambrogio=._
AMBR. _(introduce Riccardo, ed esce subito)_.
RICC. _(con alcune carte in mano, che mostra al Principe)_ Scusi, signor
Principe, se la disturbo... ma prima di concludere con la Banca... avrei
voluto darle tutte quelle spiegazioni....
PRINC. Grazie... tra poco ne parleremo... _(prende le carte: poi, con
una intonazione gaja, disinvolta)_. Ora lei giunge a proposito per far
da giudice, e da paciere... in una grave questione... _(indicando Silvia
con lo sguardo)_.
RICC. _(maravigliato, sorridendo)_ Tra lei e... la signora Duchessa?
PRINC. Per l'appunto!... _(sempre fingendo gajezza, e adoperando un tono
canzonatorio)_. Sa che cosa mi diceva?!... Che abbiamo fabbricato
sull'arena... che siamo minacciati da gravi pericoli... da una completa
rovina!
RICC. _(ridendo, e protestando)_ Oh... e perchè?!
PRINC. _(c. s.)_ Chi lo sa!... Un presentimento... un avviso del
cielo!... _(dopo una pausa, con una intonazione sempre più gaja)_.
Questa febbre della ricostruzione di Roma ha cagionato tante rovine!...
I Ministeri cambiano con tanta rapidità!... Da un giorno all'altro, un
fatto qualunque... impreveduto... può distruggere tutti i calcoli... o
ridurre a zero il valore degl'immobili!
RICC. _(volgendosi verso Silvia)_ La signora Duchessa ne teme?!
SIL. _(fa un gesto di negazione indifferente)_.
PRINC. O qualche cosa di simile!
RICC. _(maravigliato)_ Non posso crederlo!... _(a Silvia)_ Ma è proprio
vero?
SIL. _(freddamente)_ Non ha sentito?! _(accennando il Principe)_.
PRINC. _(a Riccardo)_ Eh, cosa gliene pare?!
RICC. Sono maravigliato!
PRINC. Anch'io!... Ho cercato di persuaderla che commetterebbe una vera
pazzia.... ma io non sono eloquente... e perciò invoco il suo ajuto!...
Lei è tecnico... e può spiegar meglio di me tutto il congegno: chiarire
i dubbj: dissipare tutte le inquietudini....
RICC. _(sorridendo bonariamente)_ Mi par facile!
PRINC. _(a Silvia, con aria vittoriosa)_ Lo senti!?... _(a Riccardo)_
Parli schietto, sa!... Senza riguardi!
RICC. La situazione della Casa... oggi che possiamo contare
sull'appoggio della Banca... parmi assodata... Se io possedessi de'
capitali... non esiterei a investirli in azioni nostre!
PRINC. _(trionfante, a Silvia)_ Vedi!?
RICC. Assicurata la fine de' lavori in corso, anche nella peggiore
ipotesi, cioè affittando le case a un prezzo vilissimo, tra quattro anni
se ne caverà almeno un milione e mezzo di rendita!
PRINC. Cioè... l'8 per cento!... E tu vorresti!?

SCENA VIII.
_=Ambrogio= e =detti=._
AMBR. _(dalla galleria, annunziando)_ La signora marchesa Elena!
SIL. _(con impeto, scattando)_ Non ricevo!
PRINC. _(turbato, pronto)_ La ricevo io!... _(Ad Ambrogio)_ Pregate la
Marchesa di passare nel mio appartamento... Devo parlarle... _(Ambrogio
via. — A Silvia, con dolce rimprovero)_ Silvia, Silvia!... _(a Riccardo,
indicando Silvia, e tornando a fingere gajezza)_ È giornata di nervi,
oggi!... L'abbiamo contrariata troppo!... Procuri lei di persuaderla...
ma senza irritarla!... Io non voglio che sia legata alla nostra
fortuna!... Desidero solo che sappia tutelati i suoi interessi... e che,
stando con noi, ha molto da guadagnare... nulla da perdere!... _(dando
la mano a Riccardo)_ Ci vedremo più tardi!... _(via)_.

SCENA IX.
_=Silvia= e =Riccardo=._
SIL. _(appena via il Principe, dà un sospiro di sollievo; e, smettendo
il contegno freddo, dice con cortesia signorile)_ A noi, dunque,
Ingegnere!
RICC. _(insinuante, sorridendo)_ Il Principe ha ragione... Permetta che
glielo dica... le sue paure sono ingiustificate.
SIL. _(sorridente, con confidenza)_ Non si tratta di paure!... Credo
quanto il Principe che un'impresa diretta da lei deva riuscire... e,
poi, se si dovesse anche fare qualche perdita, non me ne addolorerei
troppo!
RICC. _(maravigliato)_ E allora?!
SIL. _(sorridendo)_ Allora... qui si tratta di ben altro... e, per
dimostrarle che in lei... in lei _solo_... ho piena fiducia, le dirò
tutto!..._(con scatto di vivacità)_ Io _non voglio_ che il mio danaro
resti più a lungo nelle mani del Duca... di mio suocero... o di mio
cognato!
RICC. _(maravigliato)_ Come?!
SIL. Hanno abusato della mia inesperienza... per carpirmi una procura...
e fare quel che volevano!
RICC. Oh, possibile!?... Il Principe....
SIL. _(interrompendo)_ Un vecchio sognatore... un fanciullo di
sessant'anni... sempre in balia di chi sa solleticare la sua vanità!
RICC. Ma suo cognato?!
SIL. Un egoista, ipocrita... che arricchisce speculando con i danari
degli altri!
RICC. Ma suo marito?!
SIL. _(con sprezzante sorriso)_ Un _Yokée_, un _Uster_, un allevatore di
cavalli!
RICC. _(azione)_ Oh!
SIL. _(con sfogo d'ira lungamente repressa, e scatto d'ironia)_ Lei si
maraviglia di sentirmi parlare in questo modo... _della mia famiglia_?!
RICC. Certo!... Una famiglia così patriarcale!... Persone che le hanno
tanto rispetto!
SIL. Per riguardi sociali.... non per amore!
RICC. Non posso credere!
SIL. Eppure, è così!... Il Principe con me è buono, cortese.... pieno di
sollecitudine.... perchè fo bene gli onori di Casa... e rappresento
_nobilmente_... la mia parte di duchessa Lanfranchi!... Ma non mi
ama!... Dopo sè stesso, egli non ama che una persona sola... _sua
nipote_!
RICC. La marchesa Elena?!
SIL. Appunto!... Fabrizio mi onora di un'antipatia, che è quasi uguale a
quella ch'io provo per lui.
RICC. _(ridendo)_ Me ne sono accorto!... Ma il Duca?
SIL. _(vivace, con sprezzo)_ Mio marito mi odia... quanto io lo
disprezzo!..._(calma)_. Comprende ora, perchè io voglio obbligarli a
rendermi il mio danaro?!
RICC. Perfettamente!... È un puntiglio, un dispetto....
SIL. Dica pure: una vendetta.... Ciò li contraria, li annoja?!... e io
insisto. _(con calore)_ Ho trovato la loro corda sensibile... la farò
vibrare fin che si spezzi! _(lusinghiera)_ E lei mi ajuterà!
RICC. _(maravigliato)_ Io?!... Come?!
SIL. Dimostrando al Principe che la _Società_ può restituirmi il milione
di lire senza pericolo....
RICC. _(c. s.)_ Non lo posso!
SIL. _(sempre più lusinghiera)_ Perchè no?!... Se è realmente _mio
amico_....
RICC. _(con islancio)_ Sono suo amico più di quanto lei creda... ma
tradirei i miei doveri....
SIL. _(c. s.)_ _Tradire_!?... la parola è troppo viva!... Lei ha tanto
ingegno... che troverà il modo di far del bene a me... senza danno degli
altri!
RICC. _(ridendo)_ Mi par difficile!
SIL. _(sempre più insinuante)_ Allora... rifiuta?!... Non vuol essere il
mio difensore?!... Non la commuove il caso di una donna debole, sola,
che fa appello al suo cuore?
RICC. _(con calore)_ Molto... se quella donna è lei!
SIL. Dunque?!
RICC. _(lottando tra l'amore e il dovere)_ Mi proverò.... tenterò tutti
i mezzi....
SIL. _(con gioja)_ Davvero!?
RICC. _(c. s.)_ Sì, perchè sarei lietissimo di farla felice!
SIL. _(con amarezza e sincerità)_ Felice!?... Non sarò più!.. Oramai, il
cuore è morto!... _(con abbandono; sempre lusinghiera)_ Non vede che son
ridotta a cercare delle commozioni, delle gioje, nella soddisfazione di
un puntiglio?... In una vendetta... forse puerile?... _(con grande
confidenza)_ Trista cosa, caro ingegnere, viver soltanto per alimentare
de' cattivi sentimenti... e, oggi, io sono cattiva!... Lo sento!...
farei del male... così... senza scopo... per il solo piacere di far
soffrire qualcuno!
RICC. _(protestando)_ Oh, non parli così!
SIL. La mia sincerità la spaventa?!
RICC. No; ma vorrei che le sue parole rivelassero minore amarezza....
SIL. Non è possibile!... In questo ambiente falso, corrotto, non ho più
nè ideali, nè gioje, nè speranze!... Da quando vi sono entrata, le
illusioni sono crollate ad una, ad una... e l'_etisia morale_ ha ucciso
in me ogni entusiasmo... attutito ogni sentimento buono!... A forza di
comprimere i moti dell'animo, e di compormi una maschera per il mondo,
ho finito col non sentire più nulla!
RICC. _(maravigliato)_ E si è rassegnata a questa esistenza?!
SIL. Rassegnata, no; ma non ho mai avuto la forza di ribellarmi!...
Sento che la società, dove sono nata e cresciuta, va in isfacelo.... Ho
l'intuizione che _altra gente_ verrà, con nuovi ideali, a prenderne il
posto.... Vorrei esser di quelli!... Mi turba l'idea di essere
incatenata a _de' cadaveri_.... ma mi manca la forza di spezzare una
simile catena!... _(con entusiasmo)_ Oh, quanto invidio lei, che ha
respirato a pieni polmoni un'aria ossigenata di verità... di umanità!...
Io, in questa nebbia di menzogne e di vigliaccherie, ho perduto ogni
energia!
RICC. Alla sua età?!... Più nessuna passione?!
SIL. No!
RICC. Nessun sentimento gentile?
SIL. _(lusinghiera)_ Forse uno... che lei potrebbe suscitare.
RICC. _(turbato)_ Io?!... Quale?!
SIL. La gratitudine... _(sempre insinuante)_ Faccia quello che le ho
chiesto... e sarò molto... ma molto riconoscente!
RICC. _(sempre più turbato, commosso)_ Davvero?!
SIL. _(provocante, voluttuosa)_ Oh, sì!... Glielo proverò!
RICC. _(con calore)_ Oh, se potessi sperare!
SIL. _(c. s.)_ Che cosa?!
RICC. _(pentito d'avere osato troppo)_ Nulla!... Un'idea pazza, che ha
traversato la mia mente....
SIL. La dica!
RICC. No... è una follia!
SIL. Le idee pazze... se sono alte... generose... non mi fanno paura!...
Parli liberamente.
RICC. Non oserò mai!
SIL. _(c. s.)_ Allora... dovrò indovinare.
RICC. Neppure!... Se leggesse nel mio pensiero... riderebbe di me!
SIL. Perchè?!... Dopo le confidenze che le ho fatto, lei non può
dubitare della mia amicizia... e _con i veri amici_... si è sempre
indulgenti.
RICC. _(con islancio)_ E se incoraggiato da tanta bontà le dicessi...
che... l'amo?!
SIL. Non me ne offenderei!
RICC. _(molto turbato)_ Ma risponderebbe....
SIL. Che nessuna cosa al mondo... mi lega!.... Che se mi sentissi
attratta verso un uomo che mi ama... non invocherei contro questo amore,
nè i vincoli di famiglia, nè la religione, nè la morale!... Stenderei la
mano all'uomo amato... e gli direi semplicemente: «_Ti amo... sono
tua!_»
RICC. _(con islancio e passione)_ Oh, se potessi udire quella parola!
SIL. Ma, il cuore è _morto_... e a risuscitarlo....
RICC. _(con islancio)_ Non basterà la passione, la fede, l'entusiasmo,
l'idolatria?!
SIL. _(con abbandono, provocante)_ Chi sa... forse!

SCENA X.
_=Ambrogio= e =detti=; indi =Esther=._
AMB. _(consegnando a Riccardo le carte, date prima da questo al
Principe)_ Il signor Principe le manda queste carte, e la prega di
scusarlo se non può trattenersi ora con lei.... La vedrà domani.
SIL. _(ad Ambrogio)_ È uscito?
AMB. Sì, eccellenza... in carrozza.
SIL. _(vivace, turbata)_ Solo?!
AMB. No, con la signora Marchesa...
SIL. _(con moto d'ira represso)_ Ah!
AMB. E col signorino.
SIL. _(con impeto)_ Enrichetto?!
AMB. Sì, eccellenza!
SIL. Ma non era andato a passeggio con Esther?!
AMB. Sono rientrati da pochi minuti.
SIL. _(agitatissima)_ Chiamate subito madamigella Esther.
_(Ambrogio, via)_.
RICC. Si calmi, Duchessa!
SIL. _(al colmo dell'ira)_ Un nuovo insulto... lo vede! E, con
l'insulto, il dileggio!... Non ho voluto riceverla... e il Principe...
per darle una soddisfazione... va a _Villa Borghese_ con lei... e
conduce anche mio figlio!
ESTH. _(entrando)_ La signora Duchessa mi vuole?
SIL. _(severa)_ Perchè Enrichetto non è qui con voi?
ESTH. Rientrando, ha visto il signor Principe che saliva in carrozza...
è corso per abbracciarlo... ed è voluto andare con lui.
SIL. _(ironica)_ E con Elena?!
ESTH. _(confermando, timida)_ E con la signora Marchesa.
SIL. _(con alterezza)_ Vi ho detto più volte: «Enrichetto non deve
uscire che con voi o con me!»
ESTH. _(scusandosi)_ Il signor Principe se l'è preso in braccio... l'ha
messo egli stesso in carrozza... Potevo io oppormi?!
SIL. _(c. s.)_ Sta bene, andate! _(Esther, via)_.
RICC. _(credendo di calmare Silvia)_ Ha ragione.... È col nonno!
SIL. _(esasperata)_ E il nonno, per dimostrargli il suo amore, lo fa
vedere a tutta Roma con Elena.... con _l'amante di suo figlio_!... Oh,
creda a me, ci vuole una grande virtù per tollerare in silenzio tutte
queste quotidiane punture di spillo!
RICC. È vero!... e io la comprendo e la ammiro!
SIL. Ma biasima, forse, in cuor suo, il mio primo atto di ribellione...
ed esita ancora a venire in mio soccorso!
RICC. _(con islancio e con passione)_ Oh, non esito più!... Lei avrà la
sua _vendetta_.
SIL. _(con intenzione, tornando sorridente e molto lusinghiera)_
Badi!... forse, promette troppo!
RICC. _(sempre più esaltandosi)_ No!... Il Principe mi ascolta... saprò
piegarlo.
SIL. _(c. s.)_ Lui, forse, sì... ma Fabrizio... e gli altri?! Sono
forti... astuti....
RICC. _(c. s.)_ Lotteremo!
SIL. _(c. s.)_ Troverà una resistenza accanita!
RICC. Non mi fa paura!... Ho la fiducia degli azionisti... e il credito
della Società è nelle mie mani.
SIL. Avrà noje, dispiaceri... inquietudini d'ogni sorta....
RICC. Sopporterò tutto lietamente... se mi sorride una speranza...
SIL. _(lieta, trionfante)_ Davvero?!
RICC. _(con islancio)_ L'amo tanto!
You have read 1 text from Italian literature.
Next - Danza macàbra - 4
  • Parts
  • Danza macàbra - 1
    Total number of words is 4002
    Total number of unique words is 1563
    38.4 of words are in the 2000 most common words
    53.3 of words are in the 5000 most common words
    60.6 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Danza macàbra - 2
    Total number of words is 4101
    Total number of unique words is 1400
    40.3 of words are in the 2000 most common words
    55.8 of words are in the 5000 most common words
    64.2 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Danza macàbra - 3
    Total number of words is 4077
    Total number of unique words is 1325
    37.9 of words are in the 2000 most common words
    55.1 of words are in the 5000 most common words
    63.4 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Danza macàbra - 4
    Total number of words is 3920
    Total number of unique words is 1368
    38.9 of words are in the 2000 most common words
    55.9 of words are in the 5000 most common words
    64.0 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.
  • Danza macàbra - 5
    Total number of words is 3765
    Total number of unique words is 1348
    38.4 of words are in the 2000 most common words
    54.9 of words are in the 5000 most common words
    62.3 of words are in the 8000 most common words
    Each bar represents the percentage of words per 1000 most common words.